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 Camoscio d'Abruzzo Rupicapra pyrenaica ornata
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 11 settembre 2007 : 10:03:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine:
Camoscio d''Abruzzo Rupicapra pyrenaica ornata
247,97 KB
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


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Inserito il - 11 settembre 2007 : 10:03:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine:
Camoscio d''Abruzzo Rupicapra pyrenaica ornata
257,71 KB
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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

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Inserito il - 11 settembre 2007 : 10:04:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

L'ultima selezionata.

Immagine:
Camoscio d''Abruzzo Rupicapra pyrenaica ornata
251,74 KB
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rossoviolacea
Utente Junior

Città: Cassino
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


49 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 settembre 2007 : 11:20:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Gianni! Bel reportage. Vedo che in questo periodo non sono l'unico che ha pensato a un giretto da quelle parti! Magari qualche volta ci andiamo insieme. Ciao!

Igor Todisco

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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
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Inserito il - 11 settembre 2007 : 11:46:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Magari qualche volta ci andiamo insieme.


Ne saremmo felici, noi ci organizziamo quasi tutte le domeniche.

Angela
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 11 settembre 2007 : 13:54:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono sempre troppo pochi!
Ce ne dovrebbero essere almeno 4/500 (come ce n'erano).
Tra l'altro vedo sempre più adulti e capretti e poche classi intermedie. Anche gli jarling sono abbastanza rari.
Per me (ed anche per qualcuno che gira nel settore parchi del ministero) la popolazione è destrutturata.
Nel frattempo, però, le migliaia di cervi sono già in bramito: se vi organizzate adesso è possibile fare belle fotografie.
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rossoviolacea
Utente Junior

Città: Cassino
Prov.: Frosinone

Regione: Lazio


49 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 11 settembre 2007 : 14:35:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Conosci qualche posto in particolare per i cervi? Io penso di andare Giovedì... ciao!

Igor Todisco

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AngelaI
Utente Super


Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone

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Inserito il - 12 settembre 2007 : 11:32:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Gianni DOrefice:



Immagine:
Camoscio d''Abruzzo Rupicapra pyrenaica ornata
279,09 KB


E' una femmina?
La si può vedere anche nelle immagini successive a questa.

Grazie

Angela e Gianni
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


420 Messaggi
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Inserito il - 12 settembre 2007 : 20:55:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dici a me?
Mi sembra di sì. Inserisci, però, qualche altra foto dello stesso esemplare per sicurezza.
Quanto ai cervi, sono da tutte le parti.
Io ti consiglio di girare intorno ad Alfedena o Villetta Barrea, senza neanche addentrarti troppo dalle strade asfaltate, e ascoltare la direzione di provenienza dei bramiti.
Altrimenti è un bel posto oltre il paese di Villavallelonga (soprattutto per chi viene da Roma).
Poi, ai margini del Parco, ci sono i Tre confini, Serra Sparvera, la Terratta, ecc.
Se ti mando ai miei posti delle due l'una: o non riesci ad arrivarci o non riesci a ritornarci. E poi, confesso di esserne un po' geloso, anche perché lì riesco ad andarci solo io senza disturbarli ...
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antea
Utente Senior

Città: Roma


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Inserito il - 21 settembre 2007 : 15:14:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao scusatemi l'intromissione. Volevo prima di tutto fare mille complimenti per le foto..fanno venire una voglia incredibile di escursione da quelle parti ..Volevo chiedere circa la reintroduzione che e' stata fatta sui camosci d'abruzzo. Ho letto che sono stati reintrodotti esemplari sulla Majella e Gran Sasso ma non ho capito dove si e' svolta la cattura e quando di tali individui. Inoltre volevo sapere quale sottospecie e' stata reintrodotta se appenninica oppure no...
Ci sono dei link in proposito?

Poi, forse la domanda e' un po banale, ma la cattura viene svolta solo dalla Forestale ossia sono le guardie forestali che operano la cattura con i sedativi,oppure ci sono dei collaboratori esterni? e se si, sono biologi?

grassie..
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crifree
Utente nuovo

Città: roma


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Inserito il - 22 settembre 2007 : 10:07:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oltre alle domande di Antea,mi piacerebbe sapere se conoscete un certo Luca Botteghi.Mi è stato detto che è stato responsabile di molti progetti del WWF Italia, protagonista durate la cattura per narcolessia dei camosci al parco d'Abruzzo.grazie
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 22 settembre 2007 : 13:29:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Negli anni '90 è iniziata, dopo un vasto contenzioso, la reitroduzione del camoscio d'abruzzo (rupicapra pyrenaica ornata) negli habitat della majella e del gran sasso.
I nuclei hanno, dunque, trovato una facile espansione e sulla base di recenti conteggi (effettuati da personale assolutamente inesperto come i boy scout, che stimo molto ma che non ritengo siano proprio adatti all'opera ...), sembra che ci si sia avvicinati alla soglia dei trecento esemplari.
Da un paio di anni si sta tentando una reintroduzione nel parco nazionale dei sibillini (che non credo sia proprio un ambiente da camosci) con esiti del tutto fallimentari, giacché i camosci prelevati nel pna sono subito morti per diverse patologie (parassitosi, più che altro) che avevano con sè: segno evidente di un pessimo stato di salute degli stessi e di un'inesistente gestione faunistica nel pna.
Quanto a chi come e quando effettua la cattura, sicuramente vi sono coinvolti le guardie del parco e chi oggi svolge lì delle funzioni di tecnico faunistico. In ogni caso si tratta di operazioni che vengono tenute in un assurdo segreto e che sono aperte alla partecipazione dei soli cenobiarchi graditi alle amministrazioni e loro accoliti.


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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 22 settembre 2007 : 13:33:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Personalmente non conosco luca botteghi. Mi sembra solo di ricordare che si è candidato da qualche parte sotto il simbolo di un noto partito politico
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antea
Utente Senior

Città: Roma


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Inserito il - 22 settembre 2007 : 16:24:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Giacomo, sei sempre tanto gentile ..mi puoi dire chi puo' effettuare catture attraverso le cartucce di sedativo? Ossia c'e' un personale specializzato? devono essere veterinari? Insomma come si fa a partecipare a tali operazioni di reintroduzione?

Anche io ho letto da qualche parte di un certo luca botteghi che ha partecipato a tali operazioni compreso la reintroduzione del camoscio d'abruzzo e che e' stato partecipe di tanti altri progetti per il Wwf ed e' stato persino in televesione, pensavo che qualcuno di voi lo conosceva ..
Mi sarebbe piaciuto sapere di piu' perche' le persone che lavorano a favore della salvaguardia della natura io le stimo tantissimo e le ammiro moltissimo e visto che voi siete addentrati in queste realta' magari poteva essere un vostro amico.. chissa'....





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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
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Inserito il - 23 settembre 2007 : 09:24:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La telenarcosi, nel pna, al tempo in cui le guardie giravano armate con una carabina cal.22, veniva effettuata da loro stessi, giacchè si tratta pur sempre di far centro (oggi con armi ad aria compressa) su di animali ad una certa distanza, indirizzando il dardo su alcune precise parti del corpo per non far danni. E quindi bisogna avere dimestichezza con le armi.
In altre regioni è la polizia provinciale a gestirla (ad esempio in Friuli, se non sbaglio). L'assistenza del veterinario è indispensabile, giacché deve prepapare la giusta dose di sedativo prima e somministrare l'adrenalina poi.
L'anno scorso un camoscio da prelevarsi nel recinto di Bisegna "è andato" proprio per un errore nella telenarcosi (questo è quanto mi è stato riferito da un ex guardiaparco che ha assistito alle operazioni).
Credo di aver percepito, invece, nella tua enfasi, il desiderio di parteciparvi. Ebbene, per me il pna e il pnm sembrano come fort knox o come dei sodalizi di stampo mafioso: non si sa nulla di cosa accade e di chi vi partecipa e questo è un grande male e la dimostrazione della carenza assoluta di comunicazione e trasparenza da parte delle amministrazioni.
Conosci bene le mie vicende personali (Link)e, dunque, l'origine della mia amarezza, legata all'impossibilità di poter fare qualcosa per l'ambiente e per le aree protette in particolare. Nel 2008 tornerò ad insegnare all'università il diritto delle aree protette, ma questa volta cosa dirò ai miei studenti?
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antea
Utente Senior

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Inserito il - 23 settembre 2007 : 10:34:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:

La telenarcosi, nel pna, al tempo in cui le guardie giravano armate con una carabina cal.22, veniva effettuata da loro stessi, giacchè si tratta pur sempre di far centro (oggi con armi ad aria compressa) su di animali ad una certa distanza, indirizzando il dardo su alcune precise parti del corpo per non far danni. E quindi bisogna avere dimestichezza con le armi.
In altre regioni è la polizia provinciale a gestirla (ad esempio in Friuli, se non sbaglio). L'assistenza del veterinario è indispensabile, giacché deve prepapare la giusta dose di sedativo prima e somministrare l'adrenalina poi.
L'anno scorso un camoscio da prelevarsi nel recinto di Bisegna "è andato" proprio per un errore nella telenarcosi (questo è quanto mi è stato riferito da un ex guardiaparco che ha assistito alle operazioni).
Credo di aver percepito, invece, nella tua enfasi, il desiderio di parteciparvi. Ebbene, per me il pna e il pnm sembrano come fort knox o come dei sodalizi di stampo mafioso: non si sa nulla di cosa accade e di chi vi partecipa e questo è un grande male e la dimostrazione della carenza assoluta di comunicazione e trasparenza da parte delle amministrazioni.
Conosci bene le mie vicende personali (Link)e, dunque, l'origine della mia amarezza, legata all'impossibilità di poter fare qualcosa per l'ambiente e per le aree protette in particolare. Nel 2008 tornerò ad insegnare all'università il diritto delle aree protette, ma questa volta cosa dirò ai miei studenti?



Giacomo sei un tesoro, grazie per le info. Dunque (che stupida non ci avevo pensato) devono essere le forze dell'ordine a "sparare" il sedativo...giusto, devono essere dei tiratori scelti altrimenti addio progetto reintroduzione..che ingenua, ed io che pensavo il contrario..
Mi dispiace tanto per le tue passate esperienze...non lo sapevo.
Quindi tu insegni? non sapevo neanche questo, io e' poco che partecipo al forum e tante vostre notizie non le conosco!
Ora vado a leggere cio' che mi hai linkato..!
Dunque in pratica questo Luca...non si sa chi e'...se vuoi ti mando un mp con il link di riferimento se sei curioso anche tu..

un salutone..


Modificato da - antea in data 23 settembre 2007 10:39:40
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antea
Utente Senior

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Inserito il - 23 settembre 2007 : 17:02:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusa Giacomo se ritorno sull'argomento.Ho letto qua e la' su internet che esistono dei corsi o seminari di formazione per veterinari, biologi e naturalisti ai fini della cattura di ungulati selvatici e comunque fauna selvatica in generale. Nei programmi di corso e' inserito anche tecniche di cattura tramite cerbottana ecc.
Domanda : da quello che capisco in pratica su campo pero' chi "spara" sono i militari perche' devono essere dei tiratori esperti, pero' nei corsi di formazioni vengono inseriti anche come argomantazione le tecniche di cattura per conoscenza formativa..Corrggimi se sbaglio ..
E l'appoggio e collaborazione durante le catture dei veterinari, biologi e/o naturalisti serve al sostegno tecnico sanitario. Ho capito bene? mi potresti spiegare un pochino?

ciao
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giacomo73
Utente V.I.P.

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Inserito il - 24 settembre 2007 : 10:16:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
1. No, non mi fraintendere: non bisogna essere militari od altro. Chiunque, se abilitato dal parco nell'attività di prelievo, può tirare con un arma che lancia dardi al narcotico (la cerbottana forse è meglio lasciarla agli indios).
In base all'attuale disciplina delle armi, però, i fucili per la telenarcosi, ad aria compressa o a cartucce, sono armi comuni da sparo, il cui uso è consentito solo a coloro che posseggono un'autorizzazione di polizia in materia di armi. Poi, bisogna saper centrare un animale che si muove ad almeno una cinquantina di metri di distanza.
2. Certo, la telenarcosi è una disciplina che "deve" essere insegnata in corsi di biologia o veterinaria ... per le sue implicazioni strettamente mediche ed etologiche...
3. Il problema di fondo è quello di "accedere" allo staff incaricato per la telenarcosi ...


... non so se sono stato in grado di rispondere esaurientemente alle tue curiosità: fammi sapere!

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antea
Utente Senior

Città: Roma


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Inserito il - 24 settembre 2007 : 12:34:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:

1. No, non mi fraintendere: non bisogna essere militari od altro. Chiunque, se abilitato dal parco nell'attività di prelievo, può tirare con un arma che lancia dardi al narcotico (la cerbottana forse è meglio lasciarla agli indios).
In base all'attuale disciplina delle armi, però, i fucili per la telenarcosi, ad aria compressa o a cartucce, sono armi comuni da sparo, il cui uso è consentito solo a coloro che posseggono un'autorizzazione di polizia in materia di armi. Poi, bisogna saper centrare un animale che si muove ad almeno una cinquantina di metri di distanza.
2. Certo, la telenarcosi è una disciplina che "deve" essere insegnata in corsi di biologia o veterinaria ... per le sue implicazioni strettamente mediche ed etologiche...
3. Il problema di fondo è quello di "accedere" allo staff incaricato per la telenarcosi ...


... non so se sono stato in grado di rispondere esaurientemente alle tue curiosità: fammi sapere!




Si adesso ho capito! Certo che sei stato esauriente e anche gentile nel rispondere alle mie curiosita'! Per me e' un mondo bellissimo visto dal di fuori ma immagino cosa c'e' all'interno pure li'.....
Grazie ancora Giacomo, allora alle prossime mie curiosita' eh eh eh...

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simonegatto80
Utente Junior

Città: castelfidardo
Prov.: Ancona

Regione: Marche


25 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 settembre 2007 : 09:13:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:

Negli anni '90 è iniziata, dopo un vasto contenzioso, la reitroduzione del camoscio d'abruzzo (rupicapra pyrenaica ornata) negli habitat della majella e del gran sasso.
I nuclei hanno, dunque, trovato una facile espansione e sulla base di recenti conteggi (effettuati da personale assolutamente inesperto come i boy scout, che stimo molto ma che non ritengo siano proprio adatti all'opera ...), sembra che ci si sia avvicinati alla soglia dei trecento esemplari.
Da un paio di anni si sta tentando una reintroduzione nel parco nazionale dei sibillini (che non credo sia proprio un ambiente da camosci) con esiti del tutto fallimentari, giacché i camosci prelevati nel pna sono subito morti per diverse patologie (parassitosi, più che altro) che avevano con sè: segno evidente di un pessimo stato di salute degli stessi e di un'inesistente gestione faunistica nel pna.
Quanto a chi come e quando effettua la cattura, sicuramente vi sono coinvolti le guardie del parco e chi oggi svolge lì delle funzioni di tecnico faunistico. In ogni caso si tratta di operazioni che vengono tenute in un assurdo segreto e che sono aperte alla partecipazione dei soli cenobiarchi graditi alle amministrazioni e loro accoliti.





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