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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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 Le razze degli animali domestici
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vladim
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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 15:42:30 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Quest’incontro lo scorso agosto presso Castelrotto (BZ) con pecore dalle orecchie ed occhi neri (a proposito, è possibile conoscerne la razza?) ha risvegliato in me una domanda che mi perseguita da sempre.
Si può dire che per ogni animale domestico esistono più razze, create dall’uomo per selezione “controllata”, dalle centinaia di razze di cani alle decine (penso…) di bovini e ovini.
A parte il fatto che non riesco a capacitarmi come sia possibile, in poche migliaia di anni, creare partendo dal lupo (o da alcune specie di lupi, comunque molto simili tra loro), bassotti ed alani, pechinesi e levrieri, ecc.., mi chiedo se, al limite, ciò sarebbe possibile con qualsiasi mammifero (elefanti…da cuccia e giraffe alte 50 cm., oppure criceti grandi come alani), oppure se ciò è legato a qualche particolarità genetica propria solo di alcuni mammiferi...
Probabilmente questa domanda farà sbellicare dalle risa gli esperti, ma io sinceramente non riesco a farmene una ragione.
Infine, qual è il motivo per cui, ad es., tutti i cani (ecc...) domestici, pur così diversi, appartengono alla stessa specie?
Due insetti sono di specie differenti se hanno le antenne più o meno lunghe,
mentre un volpino ed un mastino sono della stessa specie!!!
Dove finisce la specie (o la sottospecie) e comincia la razza?
CIAO
Grazie
Vladim

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Le razze degli animali domestici
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Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai
e che non sai quello che non sai.
(Confucio)

Flavior
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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 16:31:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao vladim, quelle che hai fotografato sono pecore tingole o fiemmesi e purtroppo sono in via di estinzione.

Non mi addentro nel discorso genetico, ci sono persone in questo forum che lo conoscono molto meglio di me, ma io credo che tra i fattori più importanti, oltre la plasticità genetica se così possiamo chiamarla, ci siano i tempi di selezione e l'utilizzo della razza.
Se esistono così tante razze canine e con forme diversissime è perché il tempo di selezione artificiale per questa specie si è protratto per tempi molto più lunghi che in altre specie (ufficialmente si parla di 15000 anni, ma secondo qualcuno l'addomesticamento del lupo risalirebbe a più di 100000 anni fa!!).
Inoltre la selezione artificiale ha prodotto così tante razze canine anche perché i cani sono stati usati per gli scopi più diversi, a differenza di molti altri animali domestici che sono stati associati sempre ad una o poche specifiche funzioni.

Infine per rispondere alla tua ultima domanda, la specie è "circoscritta" dall'interfecondità con conseguente produzione di prole fertile, la razza domestica è definita solo su base morfologica (vedi gli standard ufficiali delle razze canine).
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vladim
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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 16:47:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Flavior:

Ciao vladim, quelle che hai fotografato sono pecore tingole o fiemmesi e purtroppo sono in via di estinzione.

...Se esistono così tante razze canine e con forme diversissime è perché il tempo di selezione artificiale per questa specie si è protratto per tempi molto più lunghi che in altre specie (ufficialmente si parla di 15000 anni, ma secondo qualcuno l'addomesticamento del lupo risalirebbe a più di 100000 anni fa!!).
Inoltre la selezione artificiale ha prodotto così tante razze canine anche perché i cani sono stati usati per gli scopi più diversi, a differenza di molti altri animali domestici che sono stati associati sempre ad una o poche specifiche funzioni....



Grazie per l'identificazione della pecora!

In quanto al resto della tua risposta, si può quindi ipotizzare che se anche altri animali fossero stati addomesticati da decine di migliaia di anni ed utilizzati per scopi molto differenti, se ne sarebbero potute ricavare razze diversissime, analogamente a quanto successo per il cane?...
Però, un dubbio: il gatto non è stato usato per usi molto diversi, eppure anche di gatti abbiamo una marea di razze, anche se certo tra loro non così "agli antipodi" come quelle canine.

Vladim

vari

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Flavior
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Inserito il - 08 gennaio 2011 : 17:11:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Onestamente non so se in altri animali domestici si sarebbe potuta ottenere una diversità di razze paragonabile a quelle del cane, dico semplicemente che sarebbe stata maggiore con tempi più lunghi ed utilizzi più diversificati.
Sul concetto di plasticità genetica (ovvero insorgenza più “facile” di mutazioni) non mi sono soffermato, ma credo comunque resti fondamentale perché rappresenta il punto di partenza per la selezione artificiale e sicuramente è molto accentuata nel lupo, non so fino a che punto in altre specie addomesticate… ma come ho detto prima preferisco che su questi meccanismi genetici si pronunci anche qualche esperto .

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vladim
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 11:43:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,
dici che si tratta di una razza in via di estinzione.
Ho letto su web che deriva da un incrocio tra pecora bergamasca e pecora padovana.
A qesto punto. la si considera in via di estinzione perchè almeno una delle "progenitrici" è anch'essa in via di estinzione , o perchè non si considera più economicamente conveniente produrre tale razza fiemmese?

Grazie
Vladim

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Flavior
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 12:56:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un ottima spiegazione del problema la trovi su Link riporto integralmente un articolo preso dal sito:



PECORE DI FIEMME, UN BELATO SEMPRE PIÙ DEBOLE

Rischiano l’estinzione le “tingole”, le tipiche pecore fiemmesi che in tutto il Trentino, ormai, non superano gli ottanta capi.
Le pecore “tingole”, o “fiemmesi”, un tempo importante mezzo di sostentamento per gli abitanti delle Valli di Fiemme e Fassa, si stanno estinguendo. Oggi, infatti, questa razza, in tutto il Trentino, non supera gli ottanta capi.
Abituata a una vita in stalla e in alpeggio, negli anni Cinquanta e Sessanta la tingola è stata rimpiazzata nei pascoli di Fiemme e Fassa dalle pecore bergamasche, transumanti, di stazza più grande e più produttive. Negli ultimi anni, inoltre, il cambiamento da un'economia montana e pastorale a un'economia basata, in buona parte, sul turismo ha probabilmente gravato ancor più sull’abbandono della tingola, spingendo gli allevatori a chiudere le stalle e a cercare un lavoro più redditizio.
Le tingole sono ancora oggi, comunque, assai presenti nelle tradizioni valligiane. Sono, infatti, le tipiche pecore (dal muso a macchie scure) riprodotte in tutti i presepi locali, in particolare in quelli di Tesero. Le tingole sembrano dunque andare incontro a un triste destino, nonostante il loro ruolo determinante, in passato, nella sopravvivenza delle popolazioni montane e, ancor oggi, nella preziosa tutela del territorio. Spesso, infatti, le pecore come le capre, sono importanti “operatori ecologici”, che ripuliscono il sottobosco più impervio e mantengono ordine nel delicato equilibrio tra prati e boschi. Il loro comportamento stanziale le rende, inoltre, molto adatte ad allevamenti controllati, da cui si potrebbero ottenere prodotti biologici d'elevata qualità e con importanti marchi di garanzia.
Purtroppo, incrementare gli allevamenti di questa razza non è semplice. E Renato Mich, vicepresidente dell’associazione Allevatori Caprini Val di Fiemme, spiega il perché: “C’è bisogno di molta esperienza e possibilmente di una tradizione di famiglia, oltre a stabili attrezzati. L'allevamento di pecore è, poi, molto difficoltoso, poiché oltre a buoni alpeggi e bravi allevatori è necessario anche disporre di un gruppo di persone che si occupino della lavorazione della lana. Oggi è quasi impossibile per un allevatore avere il tempo per la tosatura e le sue conseguenti manipolazioni. Per non parlare della convenienza: in questi ultimi anni la lana ha perso molto del suo valore commerciale”.
La reale speranza per questa razza è data, quindi, solo dalla sua particolarità di essere “una pecora di tradizione”, un animale legato alle genti trentine e altoatesine e alla loro storia. Di questo parere è anche Ferruccio Delladio, detto "Fèro", che si può considerare uno degli ultimi pastore di “tingole” in Val di Fiemme. “Nei primi anni del Novecento la pecora fiemmese è stata per le genti delle Valli una parte irrinunciabile della vita - spiega Delladio -. Dava loro da mangiare e da vestire e il suo passo sicuro sui terreni impervi la rendeva migliore dei bovini. Purtroppo, già a partire dalla prima guerra mondiale, molti valligiani hanno abbandonato l’allevamento. Ormai, la pecora fiemmese propriamente detta non c'è più e viene importata dalla Val d'Ega o da altre località altoatesine. È un peccato, perché è come dimenticare volontariamente una parte della nostra storia, una parte di quello che siamo”.
l'Avisio, Settembre 2005


Le pecore di razza fiemmese "tingola"
Il nome “tingola” deriva dal soprannome di uno dei suoi ultimi allevatori, “El tingol”, originario di Cavalese ma trasferitosi poi a Bellamonte. Le informazioni sulle origini più antiche della razza sono scarse. Testimonianze dirette riferiscono di pecore allevate sin dai primi anni del ‘900 in Val di Fiemme e Val di Fassa con caratteristiche simili alla Kärntner Brillenschaf, a sua volta simile alla Villnösser Schaf, altrimenti detta “pecora di Lamon”. Dal punto di vista delle caratteristiche di razza, la pecora fiemmese è un animale di taglia media. La testa è senza corna sia nei maschi che nelle femmine, è macchiata di nero e le orecchie sono lunghe e pendenti. Il mantello è bianco con macchie scure più o meno diffuse nella testa e negli arti. Il vello è di qualità piuttosto grossolana e ricopre tutto il corpo e la parte superiore degli arti. La “tingola” è adatta a lunghi periodi di alpeggio, in quanto il fitto vello ne consente l’adattamento alle basse temperature.
Il maschio produce in media 5 Kg/anno di lana sudicia in due tose, la femmina ne produce 4 Kg. Da molto tempo la lana non rappresenta più una vera produzione e l’allevamento è principalmente indirizzato verso la produzione di carne, in particolare quella d’agnello. La produzione di latte è destinata solamente all’alimentazione della prole. Il sistema di allevamento prevede piccoli greggi (circa 1 maschio per 15 pecore). Attualmente si stima una presenza di circa 70 pecore “fiemmesi – tingole” nel territorio provinciale. Considerata l’importanza della salvaguardia della razza anche ai fini della conservazione del patrimonio genetico-culturale, la Provincia autonoma di Trento ha previsto un premio agli allevatori (dal sito Trentino Agricoltura).

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vladim
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Inserito il - 09 gennaio 2011 : 13:22:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Flavior:

Un ottima spiegazione del problema la trovi su Link riporto integralmente un articolo preso dal sito:
[quote]PECORE DI FIEMME, UN BELATO SEMPRE PIÙ DEBOLE



Grazie!
Ciao
Vladim

Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai
e che non sai quello che non sai.
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