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 Dal Colle del Piccolo San Bernardo al Mont Valaisan
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 16 novembre 2010 : 22:10:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E chiudo la prima parte con questa foto di dettaglio dei laghetti di Pointelles.

In seguito, nella seconda parte, curioseremo nel dintorni del Colle del Piccolo San Bernardo alla ricerca di testimonianze storiche.
Vedremo, ad esempio, se il famoso attraversamento delle Alpi di Annibale con gli elefanti, nel 218 Avanti Cristo, possa essere avvenuto attraverso questo valico, oppure cosa è un cromlech, oppure chi era San Bernardo, che dà il nome al Colle.

Nell' attesa vi lascio alla traduzione della versione di latino:
Hannibal, Carthaginiensium dux,post longum et difficile iter per Pyrenaeos montes et regionem Gallicam, ad Alpes pervenit cum multis militibus atque elephantis. Magna nivium copia in montibus praealtis erat et omnes milites, gravibus laboribus fessi,novas difficultates et pericula reformidabant.



Dal Colle del Piccolo San Bernardo al Mont Valaisan
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Giuseppe
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 18 novembre 2010 : 22:57:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Nell' attesa vi lascio alla traduzione della versione di latino:
Hannibal, Carthaginiensium dux,post longum et difficile iter per Pyrenaeos montes et regionem Gallicam, ad Alpes pervenit cum multis militibus atque elephantis. Magna nivium copia in montibus praealtis erat et omnes milites, gravibus laboribus fessi,novas difficultates et pericula reformidabant.



Visto che nessuno si fa vivo, traduco io:
Annibale, comandante dei Cartaginesi, dopo un lungo e difficile cammino attraverso i monti Pirenei e la regione Gallica, giunse alle Alpi con molti soldati ed elefanti. Vi era grande quantità di neve sui monti altissimi, e tutti i soldati, stanchi per le gravi fatiche, erano ancor più spaventati per le nuove difficoltà ed i pericoli.

Beccatevi ora il seguito:

Tum Hannibal opulentos Italiae agros militibus ostendit animosque turbatos recreavit; postea signum profectionis dedit, imperio ducis milites obtemperaverunt; sed propter colorum asperitatem multi homines in itinere mortem invenerunt; elephanti et iumenta cum sarcinis in voragines praecipitaverunt.

STEQUBE
Edus
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

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Inserito il - 18 novembre 2010 : 23:41:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Edo per la traduzione che mi sembra veramente perfetta. Speravo che qualcuno si facesse avanti .

Che Annibale abbia, con il suo esercito e con gli elefanti, attraversato le Alpi per andare alla conquista di Roma e dell' Italia è storicamente accertato.

E' un episodio storico fra i più famosi, immortalato anche in tanti quadri. Questo è ad esempio Hannibal and his Men crossing the Alps del pittore inglese Turner (tratto da Wikipedia).

Ma quale sia stato con precisione il punto in cui abbia attraversato le Alpi, provenendo dalla Gallia, non si sa. Vedremo.



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Giuseppe
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Sciocchina
Utente Senior

Città: Cogoleto
Prov.: Genova

Regione: Liguria


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Inserito il - 20 novembre 2010 : 21:18:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
belle foto complimenti !!!

Carmen Valle
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marz
Utente Super

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Inserito il - 24 novembre 2010 : 20:01:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Carmen. Prima di tornare (eventualmente) ad Annibale, vediamo cosa si vede nei dintorni del Piccolo San Bernardo.

Andando in ordine cronologico, la prima cosa di cui dobbiamo parlare è il cromlech del Piccolo San Bernardo.

La parola cromlech deriva dal bretone croum (curva o cerchio) e lech (pietra sacra o altare) e sta ad indicare un grande cerchio di pietre infisse nel terreno dall'uomo in età preistorica. Il più famoso è quello, che penso tutti conoscono, di Stonehenge, in Inghilterra. E' un luogo generalmente destinato ad attività di culto e/o di osservazione.

Il grande cerchio di pietre che giace sul Colle del Piccolo San Bernardo è uno dei pochi cromlech ritrovati in Italia ed è di assoluto interesse storico e astronomico.

Purtroppo però non è stato conservato adeguatamente.

Quello che adesso sto per far vedere penso stupirà molti e faccio persino fatica a dirlo, ma la strada internazionale costruita nel 1862, lo taglia esattamente a metà, cioè, ci passa in mezzo.

Detto per inciso, la vecchia strada dell' epoca dei romani, lo preservava adeguatamente, passando a nord del cromlech.

E non è tutto, perchè l' attuale confine fra Italia e Francia, lo taglia trasversalmente.

Nella foto vediamo quanto rimane del cromlech, che è l' area delimitata dal nastro bianco e rosso.


cliccare sulla foto
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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 24 novembre 2010 : 20:18:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si sa poco di preciso sul cromlech. La maggior parte degli studiosi lo fa risalire all' età del bronzo, altri addirittura ad epoche anteriori.

Il cromlech è costituito attualmente da 46 pietre allungate e appuntite, poste ad una distanza di 2 o 4 metri una dall'altra, disposte a formare una forma ellittica con l' asse maggiore di circa 80 metri.

Ogni 21 giugno, alle 19.30, il sole tramonta dietro una sella del monte Lancebranlette (che è praticamente di fronte al Mont Valaisan) e proietta due falci d'ombra che progressivamente abbracciano il cerchio di pietre fino a lasciarne in luce soltanto il centro.

Il cromlech fu messo proprio in quella posizione per disegnare l'ombra lasciata dal sole nel giorno del solstizio estivo.

Antichi riti risalenti probabilmente al neolitico erano legati agli equinozi e ai solstizi, giorni magici e carichi di significato e per questo celebrati intorno a monumenti sacri.


Una delle pietre che attualmente formano il cromlech.


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Giuseppe
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 24 novembre 2010 : 23:35:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bell'itinerario ... spettacolare il ghiacciaio della Brenva (e pauroso nello stesso tempo). Trovo sempre stimolanti questi Tuoi reportage

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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marz
Utente Super

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Inserito il - 24 novembre 2010 : 23:43:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Alessandro, grazie per l' intervento.

Diamo un' occhiata adesso alla strada romana.

La strada consolare detta "delle Gallie" fu la prima opera pubblica che i Romani realizzarono in Valle d'Aosta (nel I° secolo avanti Cristo) sostituendola agli angusti sentieri che conducevano al di là delle Alpi.

Quest'importante arteria stradale costituiva un'infrastruttura indispensabile all'espansione militare e politica, e rispondeva all'esigenza di efficienti e rapidi collegamenti con la Gallia e la Germania.

Ad Aosta (Augusta Praetoria) la strada si biforcava: una via conduceva al valico del Piccolo San Bernardo (Alpis Graia), che portava in Gallia e l' altra al valico del Gran San Bernardo (Alpis Poenina), che portava in Germania (adesso porta in Svizzera).

Questo è il solco dell' antica strada al Passo. Di fianco sono i resti della mansio orientale.



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Giuseppe

Modificato da - marz in data 24 novembre 2010 23:46:48
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marz
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Inserito il - 24 novembre 2010 : 23:52:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questi invece sono i resti di un tratto della mansio romana (la mansio orientale), portata alla luce e restaurata (nei limiti del possibile) alla fine degli anni '20.

La mansio era una specie di stazione di posta e serviva da alloggio (e da magazzino) per viandanti e militari. Aveva dimensioni notevoli per l' epoca.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 24 novembre 2010 : 23:55:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Altri resti della mansio romana.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 25 novembre 2010 : 00:07:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa invece è la cosiddetta Columna Jovis (Colonna di Giove).

In origine pare reggesse il busto di Giove; oggi fa da basamento alla statua di San Bernardo.

Nel Medio Evo il colle del Piccolo San Bernardo era chiamato Columna Jovis.


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Giuseppe

Modificato da - marz in data 25 novembre 2010 00:21:52
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marz
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Inserito il - 25 novembre 2010 : 21:24:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopo la caduta dell' impero romano, il Colle del Piccolo San Bernardo perse buona parte della sua importanza, a vantaggio del passaggio fra Italia e Francia attraverso il colle del Moncenisio, itinerario meno ripido e pericoloso.

La mansio romana cadde in rovina ed il luogo divenne di difficile transito, anche perchè infestato da briganti o taglieggiatori.

E' a questo punto che entra in scena San Bernardo da Mentone, che dà il nome attuale al passo (ed alla nota razza di cani).

Le notizie storiche sul santo, vissuto nel X° secolo, sono poche e frammentarie. Secondo alcuni, ad esempio, non sarebbe neanche nato a Mentone, ma ad Aosta.

Non mi avventuro pertanto su aneddoti della sua vita, ma ho l' impressione che al santo in realtà non mancassero virtù belliche.

Fatto sta che egli fece costruire intorno al 962 gli ospizi del colle del Gran San Bernardo, tra la valle d'Aosta e il Vallese, e del colle del Piccolo San Bernardo, tra la valle d'Aosta e la Tarantasia.

Questi ospizi venivano incontro ai bisogni dei viaggiatori e pellegrini che attraversavano le alpi; ricercavano i viandanti che avessero smarrito la strada o che fossero dispersi nella neve.

Questa è la statua del santo nei dintorni del Colle.


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Giuseppe

Modificato da - marz in data 25 novembre 2010 21:26:38
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marz
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Inserito il - 25 novembre 2010 : 21:38:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A sinistra la statua di San Bernardo, a destra l' ospizio. Detto per inciso, San Bernardo da Mentone è il patrono degli alpinisti.


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Inserito il - 25 novembre 2010 : 21:44:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo è l' ospizio del Piccolo San Bernardo. Purtroppo quello originario è stato distrutto da incendi e/o eventi bellici. L' edificio è stato ricostruito, nelle forme attuali, nel 1993.


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Inserito il - 25 novembre 2010 : 22:15:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un altro personaggio molto popolare da queste parti è l'abbé Chanoux.

Nel 1859 fu nominato rettore dell'ospizio del colle del Piccolo San Bernardo, allora in territorio italiano, e mantenne la carica fino alla sua morte, nel 1909.

Appassionato di botanica, creò al colle del Piccolo San Bernardo un giardino botanico, che poi, in suo onore, prese il nome di Chanousia.

Questa è la cappella funeraria dell'abbé Chanoux presso il giardino e la statua dell' abate.

Poi daremo una rapida occhiata al giardino botanico.


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Inserito il - 25 novembre 2010 : 22:22:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Consentitemi adesso un intermezzo scherzoso.

Questo cartello francese in prossimità del Colle ci avverte che Buenos Aires dista dal Piccolo San Bernardo 11.585 Km, Sidney 18.240 Km, Mosca 3.420 Km, ma il Bar Lancebranlette solo 10 metri.


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Inserito il - 26 novembre 2010 : 22:50:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Andiamo adesso a dare un' occhiata al giardino botanico Chanousia. Questa è la sede.

Per maggiori informazioni vi rimando al sito ufficiale
Link


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 26 novembre 2010 : 22:55:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nal giardino sono presenti numerose specie botaniche originarie delle Alpi, ma anche di altre zone montane.

Negli anni si è cercato di dare un ordine alle piante presenti nel giardino, avendo cura di etichettare con precisione ogni specie e varietà, indicando anche il luogo di provenienza, gli usi ed i nomi comuni.

Si stanno anche preparando delle ricostruzioni dei principali ambienti montani europei e zone dedicate alla flora di determinate regioni montuose.

Faccio vedere questo Aster himalaicus, originario del Nepal.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 26 novembre 2010 : 22:58:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questa Potentilla alchemilloides, originaria dei Pirenei.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 26 novembre 2010 : 23:03:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Intorno al Colle sono sparsi anche alcuni resti di fortificazioni della seconda guerra mondiale, tipo bunker o difese anticarro, di cui però vi risparmio la documentazione fotografica.

In questa foto vediamo alcuni degli edifici descritti in precedenza. Siamo sul versante francese del Colle.


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Giuseppe
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