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 FUNGHI VELENOSI
 Amanitine
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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


3330 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 09:59:53 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Come promesso vi posto alcune tabelle riassuntive sull’intossicazione da funghi del Centro Antiveleni di Milano (CAV), Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda dal 1996 al 2000.
Ho chiesto dei dati ufficiali anche per l’ultimo lustro, appena possibile ve li comunicherò.

Intossicazione da funghi
Casitica CAV Milano           1996  1997  1998  1999     2000
Totali chiamate                978   595  1172  1018   768
Totali chiamate casi clinici     703     385   820   877   605
Chiamate per brevi latenze    387     238   493   418   360
Chiamate per lunghe latenze      249     115   277   264   227
N° pazienti sintomatici coinvolti 1095   679  1395  1112   964
Decessi                0       0     3     4       2
Trapianti            0       0     3     1       2
Altro (*)                67    42    50   108      79
Informazioni richiami       208     158   302   233      84

(*) In questa colonna sono indicati pazienti con classici segni riconducibili a botulino per ingestione di funghi sott’olio.

Intossicazione da funghi
Dosaggi amanitina urinaria
AMANITINE 1996 1997 1998 1999 2000
Non dosabili 80 23 91 52 61
Positive ( > 3ng/ml) 11 0 24 6 19
Positive ( >10ng/ml) 24 1 45 24 38
Totale 115 24 160 82 118

Sindrome falloidea
La sindrome falloidea è l’intossicazione con esito mortale più frequente.
Le tossine responsabili sono state identificate e suddivise in tre classi: amattossine, fallotossine, virotossine.
Amatossine: la tossina più rappresentativa è la alfa-amanitina, che ha come bersaglio principale il nucleo delle cellule epatiche. La dose letale ipotizzata per l’uomo è di 5-7 milligrammi. Tale quantità e contenuta in circa 50 grammi di Amanita phalloides fresca ( un esemplare).
Fallotossine: presentano una struttura analoga alle amanitine. Presentano un’azione tossica diretta ma non vengono in gran parte assorbite a livello gastrico, in quanto inattivate da enzimi.
Virotossine: presentano un meccanismo simile alle fallotossine, ma sono state riscontrate solo nell’Amanita virosa.
I funghi responsabili sono Amanita phalloides, verna, virosa e altre specie americane, genere Galerina (marginata, autumnalis ,serenata sulcipens ,badipes, ecc..), Conocybe filaris e genere Lepiota (helveola, xanthophylla, brunneoicarnata, josserandii, ecc..). Normalmente, in base alle abitudini dei raccoglitori ed in particolare per le dimensioni, sono le Amanita ad essere più frequentemente responsabili di questa grave intossicazione, anche perché, con la loro ingestione, più facilmente si raggiungono dosaggi di amanitine potenzialmente mortali. I funghi di piccola taglia che contengono anatossine, ma non per questo meno pericolosi, sono più raramente ingeriti e comunque in questi casi si raggiungeranno con maggiore difficoltà le dosi mortali.
Anche in piccoli funghi ocrosporei, appartenenti ai generi Galerina, Conocybe, Pholiotina sono state ritrovate quantità significative di amanitine, anche se può sembrare poco probabile che qualcuno possa cibarsi di simili funghi, è possibile che Galerina marginata, autumnalis di una taglia media, possano essere scambiate, a livello macroscopico, con il ben noto fungo commestibile Kuehneromyces ( Pholiota) mutabilis.
I disturbi compaiono con una latenza (lunga) di 6-24 ore.
La sintomatologia può essere suddivisa in 4 periodi fondamentali:
1) periodo di latenza: la durata di tale periodo è indipendente dalla quantità di funghi ingerita e può essere modificata dall’ingestione contemporanea di funghi tossici a breve latenza ed è caratterizzato da un completo benessere.
2) sindrome gastrointestinale: si ha la comparsa di dolori addominali, vomito, diarrea che possono persistere a lungo con andamento a crisi. In conseguenza di ciò si può verificare anche una grave disidratazione che se non prontamente corretta può portare a insufficienza renale acuta, shock e nelle forme più gravi anche la morte.
3) danno al fegato: può essere evidenziato a partire dalle 24-48 ore dall’ingestione. Nelle forme meno gravi si ha una lenta risoluzione.
4) insufficienza epatica grave: in genere dopo 4-5 giorni vi è un ulteriore peggioramento. L’esito mortale può avvenire per coma epatico con convulsioni ed insufficienza respiratoria, frequentemente vi possono essere emorragie interne.


Si presume che un’incubazione da 30 minuti a 6 ore dall’ingestione non comporti danni d’organo di particolare gravità; un’incubazione maggiore alle 6 ore è da considerare potenzialmente pericolosa e
Può determinare un’alta incidenza di mortalità.
Ovviamente l’incidenza delle amatossine sul singolo individuo sono diverse in base allo stato fisico del consumatore o se vengono assunte da bambini o persone anziane.

Altre sindromi a lunga latenza sono la orellanica e giromitrica, anche queste con esito mortale.

Nel minimo dubbio astenersi nel consumo o ancora peggio nel regalare funghi, e soprattutto di verificare tutti i funghi raccolti uno per uno attentamente sincerandosi che non ci siano scomodi infiltrati. Doppia attenzione a tutti i funghi completamente bianchi.
E’ meglio mangiarsi una bella pizza piuttosto che rischiare un trapianto di fegato !!!!


Tutte le informazione sono state prese da: “ Manuale per la prevenzione delle intossicazioni da funghi” edito dalla Regione Lombardia –Sanità-

Ciao Lipo


FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


21536 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 11 maggio 2006 : 10:54:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Veramente incredibile....

La gente si mangia di tutto ...pur di mangiare!

Simo


Amanitine


Micologia, parliamone di più, per saperne di più.....
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Alessio
Utente V.I.P.


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


319 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 11 maggio 2006 : 11:23:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Davvero...quattro anni or sono, al seminario sulle Russulales che si svolse a Trento sotto l'alto patrocinio di Marco (Russula), fu presentato il caso di un tizio che si era intossicato con Tylopilus felleus (Bull.: Fr.) P. Karsten: nonostante il sapore "ingrato", questo sconosciuto micofago ne aeva mangiata una discreta porzione....
Ciao, Alessio
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Alfredo
Utente Senior


Città: Torino

Regione: Piemonte


1893 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 11:36:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
....in effetti un Tylopilus giapponese sembra contenere metaboliti tossici

Alfy
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gcarniolicus
Utente V.I.P.


Città: Tolmin

Regione: Slovenia


408 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 13:30:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao!

Inoltro.

Suspected Myotoxicity of Edible
Wild Mushrooms
PETTERI NIEMINEN,1 MARKKU KIRSI, AND ANNE-MARI MUSTONEN
Department of Biology, University of Joensuu, FIN-80101 Joensuu, Finland
Recently, the widely consumed yellow tricholoma Tricholoma
flavovirens caused delayed rhabdomyolysis and fatalities in
humans in France and Poland and triggered elevated plasma
creatine kinase activities in mice. Furthermore, the highly
appreciated king boletus (Boletus edulis) caused similar
responses in experimental mice. Because of this, it was
hypothesized that other fungi could also contain chemical
compounds that would cause similar myotoxic effects. To test
the suspected myotoxicity of other wild mushrooms consumed
by tradition, 86 mice were exposed for 5 days to 3, 6, or 9 g/kg
body mass/day of edible mushrooms representing diverse
genera (Russula spp, Cantharellus cibarius, Albatrellus ovinus,
and Leccinium versipelle) mixed with regular laboratory rodent
diet. The plasma creatine kinase activity increased with all
studied mushroom species at 9 g/kg body mass/day, whereas
the histologic appearance of muscle and liver samples was
unaffected. The results support the hypothesis that the
previously observed toxic effects are not specific to T.
flavovirens, but probably represent an unspecific response
requiring individual sensitivity and a significant amount of
ingested mushroom to manifest itself. Exp Biol Med 231:221–
228, 2006
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


325 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 14:53:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per Luigi: mantieni sempre il termine "latenza" e lascia perdere, in sua vece, il termine "incubazione". Credo che sia bene, in ogni caso, evitare di scendere in approfondimenti che richiedono una terminologia ed alcuni "distinguo" tali da compromettere la correttezza delle informazioni. Ben vengano alcune considerazioni di ordine generale, specialmente di ordine preventivo, ma sulla parte tossicologica c'è già molto da dire sulla ricerca dei principi tossici ancor prima che "perdersi" sulla sintomatologia e diagnostica. Con Alfy (che non è certo estraneo alla ricerca in tal senso), alcuni mesi or sono, si commentava di un sito - peraltro pregevolissimo per molti aspetti e costruito da un giovane medico specialista - contenente riferimenti specifici alle intossicazioni da micro e macromiceti: vi erano ancora citazioni inerenti alle orellanine contenute nel C.splendens!!! Anche l'articolo apparso su Exp Biol Med non dice alcunché di nuovo, ma ha il pregio di ribadire, con una esposizione semplice e chiara, alcune considerazioni che possono essere utilizzate in ambito prevenzionale.

Luciano
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Alfredo
Utente Senior


Città: Torino

Regione: Piemonte


1893 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 16:59:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'articolo è in realtà molto interessante (gli autori mi hanno mandato il pdf proprio tre giorni fa') perchè sembrerebbe indicare che la rabdomiolisi non è sindrome specifica del T. equestre, ma altre specie fungine possono indurre, in particolari condizioni, degenerazione delle fibre muscolari..

Alfy
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


325 Messaggi
Micologia

Inserito il - 11 maggio 2006 : 21:22:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che su ciò può che indurre rabdomiolisi (dall'alcool, ai funghi, alle statine, agli antimicotici, alla liquirizia) non ci sia che scegliere (essendo peraltro stato verificato un meccanismo patogenetico dose-dipendente). Tanto per rimanere nell'ambito della discussione (e per evidenziare quanto di aspecifico possa essere il fenomeno), in letteratura è riportato, per esempio, un caso di rabdomiolisi in corso di avvelenamento da A.phalloides (Gonzales J, Lacomis D, Kramer DJ. Mushroom myopathy. Muscle Nerve 1996; 19:790-2). Qualunque condizione che causi una diminuzione di sintesi o disponibilità, nonché un incremento di consumo dell’ATP a livello della muscolatura striata, può essere causa di rabdomiolisi; difatti la deplezione di ATP conduce ad un’alterazione di funzionalità dei trasportatori di membrana ATP-dipendenti, come la pompa Na+- K+ e Na+- Ca++. Il conseguente aumento della concentrazione intracellulare di Ca++ esita in un’attivazione delle fosfolipasi con danno alla membrana plasmatica del miocita.
Nei casi di rabdomiolisi, quindi, le alterazioni patogenetiche non traumatiche di origine tossica si verificano, solitamente, per una lesione sarcolemmatica diretta che, aumentando la permeabilità, modifica la concentrazione intracellulare del sodio richiamando dal comparto extracellulare un’elevata quantità di ioni calcio. Ma non è questo il punto. Occorrerebbe invece spostare l'attenzione sul "contenitore" (umano) ovvero determinare quali sono i profili individuali di suscettibilità: ci si sta lavorando. Non intendevo, in ogni caso, sottovalutare o disapprezzare il lavoro proposto: ognuno di noi ha sensibilità di interessi - tutti egualmente validi e preziosi - non univoci (ci mancherebbe il contrario!).

Luciano

Modificato da - Lgs in data 12 maggio 2006 13:34:41
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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


3330 Messaggi
Micologia

Inserito il - 13 maggio 2006 : 12:04:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un sito interessante per "tecnici"....

Link
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


325 Messaggi
Micologia

Inserito il - 13 maggio 2006 : 12:33:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì, Luigi: ma attenzione, era quel sito cui mi riferivo e dove si riscontra, insieme a pregevoli e sintetiche indicazioni (la mggior parte), qualche "distrazione".

Luciano
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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


3330 Messaggi
Micologia

Inserito il - 13 maggio 2006 : 12:43:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Luciano, per me la distrazione è già la relativa traduzione corretta....

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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 17 maggio 2006 : 10:32:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[quote]Messaggio originario di FOX:

Veramente incredibile....

La gente si mangia di tutto ...pur di mangiare!

Ancora più incredibile se pensiamo che i funghi sono relativamente poco velenosi e che invece e piante selvatiche o domestiche sono molto più numerose e molto più velenose!
Gaspy

B.Gasparini
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FRANK67
Utente V.I.P.


Città: CIRO'
Prov.: Crotone

Regione: Calabria


136 Messaggi
Micologia

Inserito il - 24 maggio 2006 : 20:08:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sono d'accordo con Gaspy, anche posso dirvi che seppur non ci credevo dei miei amici hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari a causa di ingestione di Clitocybe nebularis, ma se la sono cavata abbastanza bene.
per il resto vi devo confessare che ho, con grande dispiacere, buttato nella pattumiera due vasetti di porcini sott'olio che presentavano una sostanza biancastra e l'olio aveva le bollicine!!
sarà per la prossima
per adesso un saluto e a presto,
FRANK67
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Lipo
Utente Senior


Città: Desio
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


3330 Messaggi
Micologia

Inserito il - 25 maggio 2006 : 09:47:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Francesco, hai fatto benissimo.
Il dispiacere è grande ma la salute lo è ancora di più.
Nel dubbio astenersi sempre.
Un bel piatto di pasta accompagnato da un buon bicchiere di vino compensa il dispiacere

Lipo
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sossua
Utente V.I.P.

Città: porcia
Prov.: Pordenone

Regione: Friuli-Venezia Giulia


133 Messaggi
Micologia

Inserito il - 10 settembre 2006 : 13:37:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Lipo:

Un sito interessante per "tecnici"....

Link



Ho dato un'occhiata al sito che consigliavi ... robaccia ... questi sono i siti che "fanno male alla micologia" ... purtroppo questo è il prezzo della libertà di stampa!?

Parla di cose ormai superate e dice stupidaggini ... tipo del contenuto di orellanina in Cortinarius splendes!(falso) ... del contenuto di giromitrina in Sarcosphaera crassa! (falso) ... e segue in altre cretinate ... insomma un sito da cancellare dalla lista dei preferiti!

ciao
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 03 ottobre 2006 : 14:56:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gcarniolicus:


Ciao!

Inoltro.

Suspected Myotoxicity of Edible
Wild Mushrooms
PETTERI NIEMINEN,1 MARKKU KIRSI, AND ANNE-MARI MUSTONEN
Department of Biology, University of Joensuu, FIN-80101 Joensuu, Finland
Recently, the widely consumed yellow tricholoma Tricholoma
flavovirens caused delayed rhabdomyolysis and fatalities in
humans in France and Poland and triggered elevated plasma
creatine kinase activities in mice. Furthermore, the highly
appreciated king boletus (Boletus edulis) caused similar
responses in experimental mice. Because of this, it was
hypothesized that other fungi could also contain chemical
compounds that would cause similar myotoxic effects. To test
the suspected myotoxicity of other wild mushrooms consumed
by tradition, 86 mice were exposed for 5 days to 3, 6, or 9 g/kg
body mass/day of edible mushrooms representing diverse
genera (Russula spp, Cantharellus cibarius, Albatrellus ovinus,
and Leccinium versipelle) mixed with regular laboratory rodent
diet. The plasma creatine kinase activity increased with all
studied mushroom species at 9 g/kg body mass/day, whereas
the histologic appearance of muscle and liver samples was
unaffected. The results support the hypothesis that the
previously observed toxic effects are not specific to T.
flavovirens, but probably represent an unspecific response
requiring individual sensitivity and a significant amount of
ingested mushroom to manifest itself. Exp Biol Med 231:221–
228, 2006


Questo l' ho recentemente discusso con Giacomoni (la mia prima ipotesi, non del tutto scartata è che si trattasse di flavomannine).
Poiché la creatinchinasi si alza in weguito alla somministrazione di lipidoriduttori (come la simavastatina)usata per ridurre il colesterolo, ed è a soggettività individuale, non è escluso che si potrebbe studiare ilo contenuto di tali sostanze in funghi bche potrebbero essere usatri come medicinali (ovv iamente in dosiprescritte, sotto controllo sanitario e in assenza di grassi, meno un piccolo quantitativo di olio extravergine d'oliva crudo).

Aggiungo inoltre che è stata riscontrata velenosità di tipo musarinico - con esito letyale - in un Rubinoboleto, così segnalando la potenzialità di tali sostanze tossihe nelle Boletaceae.

Mio commento personale: esclusi i funghi di provata e grave tossicità, i funghi possono essere consumati con moderazione e senza troppa preoccupazione, che non sia quella della normaleprudenza. Anche molti cibi quotidianamente consumati possono risultare nocivi alla salute, se consumati in ecessiova quantità (pensiamo a sali e zuccheri)o se l' organismo è intollerante (pensiamo agli amidi o lattosio).
Gaspy


B.Gasparini
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Gaspy
Utente Senior


Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


1703 Messaggi
Micologia

Inserito il - 03 ottobre 2006 : 15:10:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con Alfy (che non è certo estraneo alla ricerca in tal senso), alcuni mesi or sono, si commentava di un sito - peraltro pregevolissimo per molti aspetti e costruito da un giovane medico specialista - contenente riferimenti specifici alle intossicazioni da micro e macromiceti: vi erano ancora citazioni inerenti alle orellanine contenute nel C.splendens!!! Anche l'articolo apparso su Exp Biol
]Quote]
Anche io vorrei richiamare sull' allarmismo sovente invocato senza alcuna prova convincente. E gli esempi, oscurantisti, di scuola medioevale, basati su prove insufficienti e non documentate, si sprecano e,purtroppo sono spesso inseriti nella letteraura seria.
Se qualcuno ha letto il mio articolo sugli Orellani avrà isto come Tebbett & Caddy abbiano riscontato delle fatali cortinarine A,B e C in tutti i cortinari, che agirebbero per accumulo e che avrebbero delle strutture cicliche simili alle amanitine. Qualche anno più tardi Laash ha sperimentato e concluso che ciò che era sto affermato dai due autori era impossibile .
Recentemente si è insistito ad affermare la presenza di orellanine nel C. splendens. Ma Azema l' ha fatto consumare ad un'intera tavolata, senza nessuna conseguenza. Ergo o avevano mescolato un C. del gruppo Orellani o l' avvelenamento era consimile a quello dei Tricoloma gialli, di cui ho accennato altrove (e cioè a quantità o a sensibilità individuale).
O dell' A.smithiana che indubbiamente ha causato una sindrome nefropatica, ma che fu attentamente esminata all' università di Innsbruck, senza trovare orellanina.
Questo ciclopepdide di struttura semplicissima, non solo è facilmente rilevahile in laboratorio, ma anche con un semplice esperimento casalingo!
Che recentemente ho effettuato su un Cortinarius dermociboide australiano con esito positivo.
Ed è un peccato che si debbe finire con dubitare della serietà di certe pubblicazioni!
Gaspyu

B.Gasparini

Modificato da - Gaspy in data 03 ottobre 2006 15:14:59
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