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                | Autore |  Discussione  |  
                | ItaloUtente Senior
 
     
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  12:04:29     Classe: Gastropoda Ordine:    Famiglia: Epitoniidae Genere:  Epitonium  Specie:Epitonium cantrainei
 
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           	| Una delle mie insane passioni, almeno fra quelle confessabili, sono gli Epitonidae. E a giudicare dai commenti che hanno avuto gli E. algerianum di Angela, non sono il solo. Approfittando quindi del fatto che mia figlia si è comprata una nuova macchina fotografica, ovviamente migliore della mia, provo a presentare qualche foto di altri "piccoli Epitonidae". Come foto si può fare di meglio... ma sono agli inizi. Cominciamo con una specie ben conosciuta e non troppo rara: E. aculeatum (= cantrainei). L'esemplare illustrato viene da Santa Marinella (Roma), - 15 m, e misura circa 7 mm.
 
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   51,35 KB
 
 Andiamo poi sul pesante: Epitoniuum dendrophillae. Specie abbastanza rara e di recente istituzione.  I 2 esemplari illustrati vengono da Marbella e sono stati raccolti viventi su Dendrophillia ramea, bellissimo madreporario arancione di grosse dimensioni. Misurano 5 e 8 mm.
 
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 Immagine:
 
   27,6 KB
 
 Continuando abbiamo Epitonium pseudonanum (= nanum sensu AA non Jeffreys). Specie molto piccola, intorno ai 3 mm, ma non troppo rara. L'esemplare illustrato viene da Terracina (LT) da circa 100 m di profondità.
 
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 Finiamo, per oggi, con Epitonium striatissimum, specie veramente introvabile. Viene da Haifa, - 15 m. La foto non è granché, ne farò una migliore.
 
 Immagine:
 
   37,05 KB
 
 Continua...
 
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
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                      | Modificato da - PS in Data 04 ottobre 2006  14:30:21
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                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  12:09:26     
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                      | Caro Italo, credo che tutti siano "appassionati" di Epitonidae. Interessanti le specie che hai postato, se riesco cercherò di dare anche io un contributo fotografico. |  
                      |  |  |  
                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  13:36:08     
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                      | Perfetto! Le tue foto sono migliori delle mie e aiuteranno maggiormente nella determinazione. E poi io non ho tutte le specie... me ne mancano tante.
 
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
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                      |  |  |  
                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  13:50:23     
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                      | Anche a me mancano molti Epitonidae mediterranei, però qualche foto la posto volentieri. 
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                | squaloUtente Senior
 
     
 
                 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  14:06:56     
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                      | Fino ad ora sono riuscito a trovare solo i più comuni (communis, lamellosum, turtoni ed un solo pumiceum). Nonostante cerchi nel detrito ,che saltuariamente raccolgo anche a 50-60mt, non ne ho mai trovato nessuno di quelli piccoli e poco comuni o rari. Ma dove devo cercare? Immagino nel detrito intorno ai cerianthus o sotto le pareti con attinie...
 
 Ciao
 squalo
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                      |  |  |  
                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  14:51:57     
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                      | Sì, gli ambienti che citi mi sembrano ideali, comunque credo che a livello di detriti ci siano grossi rimescolamenti, per cui ogni detrito che sembra "ricco" in generale può esserlo anche per gli Epitonidae. Fino ad i 60 metri si possono trovare E.aculeatum, E. algerianum, Opalia  ellenica; forse con un po' di fortuna (tanta) dedrophillae e striatissimum. Nella zona di Gibilterra si trova anche Opaliopsis atlantidis, E. jolyi (ammesso che sia specie valida) e candidissimum. Gli altri sono molto più profondi.
 Preciso comunque, per chi non abbia mai raccolto detrito, che i campioni  vanno fatti asciugare accuratamente all'ombra (il sole diretto rovina le conchiglie) poi setacciati per dividere la componente fine (< 1 mm) da quella più grossolana (> 1 mm); io uso un tulle con maglie appunto di poco più di 1 mm, ma esistono in commercio setacci calibrati di varie dimensioni.
 Ciao, Italo
 
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                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  14:52:18     
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                      | Prima di tutto i miei complimenti se vai a 50-60 m. con l'autorespiratore, non è da tutti. Purtroppo non so darti una risposta esaustiva. Molti Epitonium mediterranei, si trovano a profondità più elevate, altri sono localizzati solo in alcune zone dl mediterraneo. Tempo fa ho postato sul forum la lista degli Epitonium e la loro rarità, la lista era la seguente:
 
 Vicino ho messo la rarità ed il grado di reperibilità, giusto per farsi un’idea.
 
 Epitonium algerianum (Weinkauff, 1866) Raro, ma si trova
 Epitonium candidissimum (Monterosato, 1877) Rarissimo, quasi introvabile
 Epitonium cantrainei (Weinkauff, 1866) abbastanza raro, si trova
 Epitonium celesti (Aradas, 1854) Molto raro, con molta fortuna si trova
 Epitonium clathratulum (Kanmacher, 1798) Raro, ma si trova
 Epitonium commune (Lamarck, 1822) Come dice il nome
 Epitonium dendrophylliae Bouchet & Warén, 1986 Molto raro, con molta fortuna si trova
 Epitonium hispidulum (Monterosato, 1874) Molto raro, con molta fortuna si trova
 Epitonium jolyi (Monterosato, 1878) Rarissimo, quasi introvabile
 Epitonium linctum (De Boury & Monterosato, 1890) Molto raro, con molta fortuna si trova
 Epitonium pseudonanum Bouchet & Warén, 1986 Raro, ma si trova
 Epitonium pulchellum (Bivona Ant., 1832) non frequente, si trova
 Epitonium striatissimum (Monterosato, 1878) Molto raro, con molta fortuna si trova
 Epitonium tiberii (De Boury, 1890) Molto raro, ma si trova
 Epitonium tryoni (De Boury, 1913) Rarissimo, quasi introvabile
 Epitonium turtoni (Turton, 1819) Comune
 Epitonium vittatum (Jeffreys, 1884) Molto raro, con molta fortuna si trova
 
 Questo per dirti che a parte quelli da te già citati il per le altre specie è abbastanza dura. Diciamo che con pazienza e tenacia i meno difficili da trovare sono l'algerianum, pseudonanum, cantrainei e il clathratulum.
 
 
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                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  14:54:13     
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                      | |  |  | Messaggio originario di Italo: 
 Sì, gli ambienti che citi mi sembrano ideali, comunque credo che a livello di detriti ci siano grossi rimescolamenti, per cui ogni detrito che sembra "ricco" in generale può esserlo anche per gli Epitonidae.
 Fino ad i 60 metri si possono trovare E.aculeatum, E. algerianum, Opalia  ellenica; forse con un po' di fortuna (tanta) dedrophillae e striatissimum. Nella zona di Gibilterra si trova anche Opaliopsis atlantidis, E. jolyi (ammesso che sia specie valida) e candidissimum. Gli altri sono molto più profondi.
 Preciso comunque, per chi non abbia mai raccolto detrito, che i campioni  vanno fatti asciugare accuratamente all'ombra (il sole diretto rovina le conchiglie) poi setacciati per dividere la componente fine (< 1 mm) da quella più grossolana (> 1 mm); io uso un tulle con maglie appunto di poco più di 1 mm, ma esistono in commercio setacci calibrati di varie dimensioni.
 Ciao, Italo
 
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 Relativamente al detrito, aggiungerei solo che andrebbe anche lavato con l'acqua dolce.
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                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  14:58:58     
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                      | Domanda per Italo: 
 se l'E. joly non è specie valida a quale altra specie si potrebbe attribuire?
 non molto tempo fa ero in procinto di acquistare un E. joly, per diverse decine di €, però per sfortuna qualcuno è arrivato prima di me. Quando mi dici specie dubbia, mi metti in difficoltà, potresti darmi qualche chiarimento? Grazie.
 
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                      | Modificato da - PS in data 08 maggio 2006  15:13:42
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                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  15:47:21     
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                      | Bravo Peter, m'ero dimenticato di precisare di lavare il detrito con acqua dolce... io veramente non lo faccio mai... ma sarebbe opportuno farlo per pulire le conchiglie dal sale. Veramente la mia è una scelta: essiccandosi il sale svolge una funzione blandamente conservativa sulle parti molli di eventuali esemplari rinvenuti viventi e così mi consente di recuperare l'opercolo.
 Epitonium jolyi è una lunga storia: nella Monterosato ho visto il materiale tipico ed è assolutamente uguale a E. communis "albini" o meglio "scoloriti". Ho anche trovato una lettera di De Boury (il maggior esperto di Epitonidae del 1800) indirizzata al Monterosato dove afferma appunto che il suo jolyi è solo un communis bianco.
 Poi però ho visto che questo nome è comunemente utilizzato e accettato... Non so se sono stati trovati, magari in altri Musei, esemplari diversi e identificativi di una specie valida... Per me non esiste... e poi mi si dovrebbe spiegare che differenza sussiste rispetto a candidissimum... Di quest'ultimo, rarissimo in Med., ho 3 esemplari personalmente raccolti spiaggiati a Sud di Rabat (Marocco Atlantico).
 SEmpre a Rabat ho rinvenuto spiaggiati decine di E. clathratulum che, secondo me, NON ESISTE IN MEDITERRANEO. Questa specie si rinviene in tutta Europa a livello di marea (Gran Bretagna ecc). Perché solo in Med. dovrebbe essere specie profonda? Semplice, perché è un'altra specie che MOnterosato battezzò "spirillus". Il nostro misura pochi mm, mentre quello di Rabat raggiunge le dimensioni di un E. pulchellum (anche questo abbondante a Rabat, ma ben DIVERSO  da clathratulum).
 ... che ne pensate?
 Ciao, Italo
 
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                | PSUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  16:04:48     
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                      | Ciao Italo, penso che il sale conservi meglio le parti molli, ma che sia più deleterio per il guscio, o forse sbaglio? personalmente nei detriti trovo pochissime conchiglie complete di parti molli, così preferisco togliere il sale. per salvare capra e cavoli si potrebbe lavare il detrito con l’alcol però avrebbe un certo costo.
 Io in joly non lo conosco però per E. joly intendo questo:
 
 Link
  
 Secondo me nel Mediterraneo potrebbero esserci sia il clathratulum (ho visto esemplari superare il centimetro) e anche il “spirillus”, i clathratulum piccoli. La mia e solo un’opinione, anche perchè il “nostro” clathratulum è abbastanza raro, quindi fare degli studi certi non è molto facile.
 Del candisissimum, ho trovato in un detrito spagnolo non molto profondo, se non ricordo male, 3 E. candidissimum (uno scambiato a suo tempo).
 
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                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  16:22:26     
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                      | Il mio problema (uno dei tanti...) è: come si distingue da candidissimum? I miei (presunti) candidissimum hanno le coste forse un po' più rade ed oblique, dimensioni un po' maggiori ... per il resto... Poi li fotograferò.
 E comunque: esiste un "tipo" di jolyi che identifichi una specie precisa? Quelli che ho visto io alla MOnterosato erano SICURAMENTE communis.
 Per clathratulum - spurillus mi sono sempre riproposto di confrontare le protoconche... prima o poi lo farò... Il fatto è che, preso da Alvanie e Pyramidellidae, trascuro questa famiglia da anni.
 
 
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                | myzarUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  16:23:57     
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                      | |  |  | Messaggio originario di Italo: 
 ....(Omissis) Epitonium jolyi è una lunga storia: nella Monterosato ho visto il materiale tipico ed è assolutamente uguale a E. communis "albini" o meglio "scoloriti". Ho anche trovato una lettera di De Boury (il maggior esperto di Epitonidae del 1800) indirizzata al Monterosato dove afferma appunto che il suo jolyi è solo un communis bianco.
 Poi però ho visto che questo nome è comunemente utilizzato e accettato... Non so se sono stati trovati, magari in altri Musei, esemplari diversi e identificativi di una specie valida... Per me non esiste... e poi mi si dovrebbe spiegare che differenza sussiste rispetto a candidissimum... Di quest'ultimo, rarissimo in Med., ho 3 esemplari personalmente raccolti spiaggiati a Sud di Rabat (Marocco Atlantico).
 SEmpre a Rabat ho rinvenuto spiaggiati decine di E. clathratulum che, secondo me, NON ESISTE IN MEDITERRANEO. Questa specie si rinviene in tutta Europa a livello di marea (Gran Bretagna ecc). Perché solo in Med. dovrebbe essere specie profonda? Semplice, perché è un'altra specie che MOnterosato battezzò "spirillus". Il nostro misura pochi mm, mentre quello di Rabat raggiunge le dimensioni di un E. pulchellum (anche questo abbondante a Rabat, ma ben DIVERSO  da clathratulum).
 ... che ne pensate?
 Ciao, Italo
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
 
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Su E. joly concordo appieno con Italo: l'esemplare che compare sull'Atlante Malacologico di Giannuzzi et al come tipo della coll. Monterosato differisce da un E. commune essenzialmente per il basso numero di costole per giro rispetto allo standard: ne ho unpo molto simile di Trapani spiaggia, sul quale ho sempre avuto dubbi non tanto per la località (su quella spiaggia trovo un paio delle Setia di Getares) quanto perchè ...è un commune conmmeno costole.
 Per il clathratulum pregherei Italo di darmi almeno loa referenza di Monterosato, prima di farmi passare alcune ore tra i libri.
 myzar
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                      |  |  |  
                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  16:39:26     
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                      | Sono in ufficio e a memoria non ricordo... forse, come al solito, Nomenclatura generica e specifica... Domani te lo saprò dire. Alla Monterosato vidi esemplari inglesi di clathratulum (spiaggiati) ed esemplari mediterranei e profondi dello spurillus (sintipi): mi sembrarono ben diversi. Poi i ritrovamenti fatti in Marocco, nell'ormai lontano 1985, mi convinsero ulteriormente.
 
 Cambiando argomento: quali delle Setia di Getares?
 
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
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                      | Modificato da - Italo in data 08 maggio 2006  16:40:46
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                      |  |  |  
                | myzarUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  17:09:32     
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                      | |  |  | Messaggio originario di Italo: 
 Sono in ufficio e a memoria non ricordo... forse, come al solito, Nomenclatura generica e specifica... Domani te lo saprò dire.
 Alla Monterosato vidi esemplari inglesi di clathratulum (spiaggiati) ed esemplari mediterranei e profondi dello spurillus (sintipi): mi sembrarono ben diversi. Poi i ritrovamenti fatti in Marocco, nell'ormai lontano 1985, mi convinsero ulteriormente.
 
 Cambiando argomento: quali delle Setia di Getares?
 
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Se non ricordo male anzitutto la bruggeni ma per l'latra devo gurdare il materiale (se lo trovo nel mio perenne casotto).
 myzar
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                | S_SoccioUtente Junior
 
   
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  18:34:51     
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                      | Salve a tutti, questi post sono particolarmente interessanti...
 ne approfitto per chiedere una informazione: qualcuno possiede o conosce la pubblicazione originale in cui è descritto Epitonium aculeatum?
 Grazie
 ciao
 
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                      | Modificato da - S_Soccio in data 08 maggio 2006  18:37:39
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                      |  |  |  
                | squaloUtente Senior
 
     
 
                 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  18:37:56     
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                      | Grazie ad Italo e Peter per le preziose informazioni. Intanto ho sempre fatto asciugare il detrito al sole...e mai sciacquato in acqua dolce.Con il tempo imparerò tutte le regole.
 stranamente trovo specie rare come la Gilli o la Bursa Scrobilator ma gli epitonidi proprio no.
 
 Però ne ho trovato uno morto ad Ustica, quasi fossile forse, rotto purtroppo ma doveva essere enorme (forse era il communis)da integro, probabilmente oltre i 50mm. Appena posso lo posto
 
 Ciao
 squalo
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                | myzarUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  18:55:19     
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                      | |  |  | Messaggio originario di S_Soccio: 
 Salve a tutti,
 questi post sono particolarmente interessanti...
 ne approfitto per chiedere una informazione: qualcuno possiede o conosce la pubblicazione originale in cui è descritto Epitonium aculeatum?
 Grazie
 ciao
 
  
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Su questo nome esistono problemi di nomenclatura: Turbo aculeatus Allan, 1818 è descritto in Brown, 1818, ma non può essere usato perchè preoccupato da Turbo aculeatus Gmelin, 1791, che è altra specie, credo Indo-Pacifica. La prima descrizione che conosco è quindi quella di Epitonium cantrainei(Weinkauff, 1866) in:
 Weinkauff H. C., 1866:
 Nouveau supplément au catalogue des coquilles marines recueillies sur les côtes de l'Algérie
 Journal de Conchyliologie 14: 227-248
 Van Aartsen ha suggerito che esso sia sinonimo juniore di Epitonium muricatum (Risso, 1826), che tuttavia è fossile; inoltre sarebbe da studiare se piuttosto la specie attuale non sia identica all'altra specie fossile Epitonium spiniferum (Seguenza, 1876).
 Personalmente, se non altro per affetto io preferisco il buon vecchio Epitonium cantrainei, descritto nel lavoro di cui sopra.
 myzar
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                | myzarUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  19:51:44     
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                      | Ho trovato il riferimento alla Hyaloscala spirilla, è inn Conchiglie della profondità del mare di Palermo, 1890, subito dopo la H. clatratula. Viene citata come specie piccola di 5-6 mm con coste fitte, che ricorda una miniatura di clathratula.|  |  | Messaggio originario di Italo: 
 Sono in ufficio e a memoria non ricordo... forse, come al solito, Nomenclatura generica e specifica... Domani te lo saprò dire.
 Alla Monterosato vidi esemplari inglesi di clathratulum (spiaggiati) ed esemplari mediterranei e profondi dello spurillus (sintipi): mi sembrarono ben diversi. Poi i ritrovamenti fatti in Marocco, nell'ormai lontano 1985, mi convinsero ulteriormente.
 ....
 
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Ora monterosato riusciva benissimo a distinguere tra loro due specie e mi sembra stano che nello stesso lavoro citi come diverse due forme della stessa specie. Quindi...
 myzar
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                | ItaloUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  20:46:10     
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                      | Mi sembra anche di ricordare che qualcuno (già, ma chi...?) ha posto, o proposto, di collocare E. vittatum nella sinonimia di aculeatum/cantrainei.. ricordo male? Domani posto la foto dei miei clathratulum atlantici. Se qualcuno può postare un "clathratulum mediterraneo" sarebbe l'ideale, i  miei sono molto piccoli e vengono male.
 Ciao, Italo
 
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
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                | myzarUtente Senior
 
     
 
 
 
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                      |  Inserito il - 08 maggio 2006 :  21:05:56     
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                      | |  |  | Messaggio originario di Italo: 
 Mi sembra anche di ricordare che qualcuno (già, ma chi...?) ha posto, o proposto, di collocare E. vittatum nella sinonimia di aculeatum/cantrainei.. ricordo male?
 Domani posto la foto dei miei clathratulum atlantici. Se qualcuno può postare un "clathratulum mediterraneo" sarebbe l'ideale, i  miei sono molto piccoli e vengono male.
 Ciao, Italo
 
 Non limitare i tuoi sogni, ma non limitarti a sognare
 
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Non ricordo questa scelta o proposta che dice Italo; certo è che la descrizione di Jeffreys sembra lasciare pochi dubbi quando parla di una striatura spirale degli interspazi tra le coste assiali, decussata da un numero dopiio circa di linee assiali microscopiche; sunito dopo, come specie successiva, riporta proprio la Scalaria cantrainei (tra l'altro confutando l'ipotesi, mi pare di Tiberi, che questa sia sinonimo di muricatum Risso); occorrerebbe dunque che questo carattere di scultura fosse graduabile sino alla scomparsa esaminando molti individui, cosa peraltro non banale vista ...l'abbondanza della specie.
 myzar
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