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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento. Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.
Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.
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Autore |
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mauretto
Moderatore
Città: pergine valsugana
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
4540 Messaggi Micologia |
Inserito il - 13 luglio 2010 : 11:19:13
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salve a tutti. Da qualche tempo ho preso a frequentare con costanza l'appennino che sovrasta Bologna, rimamendo stupefatto dall'impensabile numero di animali presenti, pur in situazioni fortemente antropizzate. Da me in trentino vedere un capriolo è raro, un cervo difficilissimo, capita ogni tanto(ma non spesso) qualche lepre e poco altro, nonostante foreste immense. Qui basta una breve escursione per vedere daini, caprioli, cervi, lepri e fagiani a gogo e cinghiali. L'autunno scorso sono incappato in un branco di cinghiali, in pieno giorno ed a 50 metri da una strada abbastanza trafficata. La cosa che non capisco è come mai il numero venga lasciato così alto. Pur non essendo un esperto, mi rendo conto che interi boschi sono devastati, non c'è per decine di metri quadri nemmeno un cm non "arato", questa primavera ho contato più di 20 orchidee, in fila, con il bulbo mangiato. è normale che i boschi siano così "scassati", in appennino? Come viene gestito l'abbattimento dei cinghiali? l'istrice, specie alloctona, è dannoso?
scusate le molte domande.
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mauriz
Utente V.I.P.
Città: guiglia
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
482 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 luglio 2010 : 21:52:42
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Le gestioni faunistiche sono diverse in base alla presunta e valutata possibilità dell'habitat di consentire la sopravvivenza di un determinato numero di animali selvatici delle varie specie, comunque penso che interverrà anche chi ne sa piu' di me... ; per quanto riguarda il contenimento del numero si rischia di andare su discorsi difficili da articolare, perchè comunque per gli ungulati è relegato alla sola gestione venatoria.. puoi specificare meglio la zona di cui stai parlando, per eventualmente riuscire ad emtrare un pò piu' nello specifico,visto che non credo di stare molto lontano..
Maurizio |
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mauretto
Moderatore
Città: pergine valsugana
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
4540 Messaggi Micologia |
Inserito il - 13 luglio 2010 : 22:54:29
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Io mi riferisco ai colli bolognesi in generale, parco dei gessi e zone limitrofe. In alcuni boschi, in particolare sopra i calanchi dell'abbadessa, ho trovato interi boschetti completamente...arati, ma in generale bedo che il sottobosco è sempre ampiamente danneggiato. Quello che volevo capire è se questo sia normale o se la pressione di animali selvatici in quelle zone risulta particolarmente alta. |
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Hystrixcristata
Utente Senior
Città: Viterbo
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
4026 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 luglio 2010 : 07:16:02
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| è normale che i boschi siano così "scassati", in appennino? Come viene gestito l'abbattimento dei cinghiali? l'istrice, specie alloctona, è dannoso? |
Ciao, rispondondendo alle tue domande direi si, è normale.. Nel senso che se la fauna presente (nello specifico parliamo di cinghiali) eccede la capacità agro-silvo-pastorale, con facilità si hanno dei danni... Molte di quelle zone offrono ripari notevoli alla fauna: fitte macchie e roveti all'interno di calanchi e campi coltivati al di fuori di questi. Pertanto gli animali hanno protezine e cibo...
L'abbattimento dei cinghiali viene gestito in vario modo inclusi piani di controllo attuati nei vari distretti.
L'istrice, secondo più recenti studi considerata specie autoctona, può anch'esso diventare un animale "nocivo" se le densità eccedono quella che l'uomo considera come capacità agro-silvo-pastorale. Non disdegnando affatto campi coltivati a patate, barbabietole, mais, cocomeri, meloni, grano ecc. ecc. ne diventa assiduo commensale e se il numero di individui è tale da causare danni rilevanti ecco che prontamente ci saranno le dovute lamentele degli agricoltori.
Alessandro |
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