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Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
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Tiraxiatu
Utente Senior

Città: Palermo
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


1314 Messaggi
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Inserito il - 19 giugno 2010 : 00:18:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e anche se in quest'isola gli esemplari hanno delle caratteristiche particolari non è detto che non possa essere ascritta alle sottospecie già presenti.


D'accordo

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EffeCi
Utente Senior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


2668 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 giugno 2010 : 03:14:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Rattus rattus frequenta di preferenza i luoghi elevati (alberi, cespugli, parti alte di edifici). E' specie non aggressiva e si ritiene sia presente in Italia dai tempi di (non mi ricordo più quale) imperatore romano, per cui la definizione di alloctono ha ormai un senso puramente accademico. La dieta è orientata verso semi e vegetali, con apporti proteici rappresentati soprattutto da insetti e uova di uccello. Le sue popolazioni sono diminuite in modo drastico a partire dalla seconda metà del 1700, in seguito alla comparsa di Rattus norvegicus, più grande, più aggressivo e molto più adattabile. Attualmente lo si incontra principalmente in aperta campagna o nei centri abitati con abbondanza di vegetazione arborea. Non penetra volentieri nelle case e non ama la presenza dell'uomo. I fenomeni di infestazione interessano soprattutto mulini, industrie alimentari, allevamenti zootecnici e, in ambito urbano, i supermercati. Ha attività prevalentemente notturna e tende a mantenere un profilo estremamente basso. E' estremamente neofobico e sospettoso, per cui il controllo con mezzi classici (esche, trappole, etc) spesso non ottiene grandi risultati. La coda è più lunga del corpo ed è ricoperta da una peluria scura. E' agilissimo, ottimo arrampicatore e perfetto equilibrista.

Francamente, non ce lo vedo come responsabile di così tante estinzioni, soprattutto considerando che non si muove volentieri o per lunghi tratti sul terreno. Mi risulta vieppiù difficile credere che abbia fatto tutto ciò dal 1800 in poi, sulla base di quanto detto poco sopra.

Il fatto che Rattus norvegicus non possa sopravvivere su piccole isole mi giunge del tutto nuovo e sarei curioso di sapere qual'è la fonte. A me risulta che abbia invece causato veri e propri terremoti ecologici in tutte quelle piccole isole dove le navi degli uomini si fermavano a far provvista d'acqua.
Al contrario di Rattus rattus, R.norvegicus ha una dieta in buona parte proteica e mostra uno spiccato comportamento predatorio, come ben sa chi ha allevato conigli o galline.

Se ha attaccato e divorato delle tartarughe, era per forza R.norvegicus.






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Dubito, ergo sum.
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


431 Messaggi
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Inserito il - 19 giugno 2010 : 09:22:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Data la scarsa domestichezza con questo genere è facile che ne abbia toppato la collocazione tassonomica, quindi a maggior ragione l'esemplare andava soppresso.
Ma se volete la prossima volta vedrò di attivare una colletta tra gli estimatori di questa specie affinché con il ricavato sia possibile: rifondermi i danni recati ad elettrodomestici e mobilia, saldare le spese di profilassi sanitarie atte a prevenire una infezione di leptospirosi a me e familiari.
Inoltre: acquisto di retino per cattura, gabbietta trasportino, carburante, autostrada e ore lavorative perse per trasferire il muride affinché vada a fare danni in una amena località di campagna.

Modificato da - betalfa in data 19 giugno 2010 09:23:40
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EffeCi
Utente Senior


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


2668 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 giugno 2010 : 10:06:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma se volete la prossima volta vedrò di attivare una colletta tra gli estimatori di questa specie affinché con il ricavato sia possibile: rifondermi i danni recati ad elettrodomestici e mobilia, saldare le spese di profilassi sanitarie atte a prevenire una infezione di leptospirosi a me e familiari.


Per dirla tutta, non sono esattamente un "estimatore" nè di una specie nè dell'altra, considerando oltretutto che il mio lavoro consiste, appunto, nel risolvere (o, quando possibile, prevenire) i problemi di infestazione, roditori inclusi.
Ragion per cui mi sono limitato a dire come stanno le cose in base ai miei studi e a vent'anni di esperienza professionale. Nulla di più e nulla di meno.



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Dubito, ergo sum.
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Coda
Utente V.I.P.

Città: Scandicci
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


362 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 giugno 2010 : 11:57:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ora signori cari va benissimo non darmi credito, ci mancherebbe altro però assolvere Rattus rattus quando Bird life international, la IUCN, il Ministero dell'Ambiente lo accusano di aver causato estinzioni insulari o rarefazioni od addirittura asserire che Rattus rattus sia un pessimo colonizzatore di piccole isole quando basterebbe cercare alien fauna of Fiji o qualsiasi altro stato insulare vuol dire avere un approccio dogmatico/orgoglioso dato dalla simpatia..... . Non voglio mettermi a linkare tutti i siti dove si condanna Rattus rattus perchè sarebbe pleonastico e non serivrebbe a nulla, un orgoglioso non potrebbe mai ammettere un errore, un dogmatico poi non conosce tale parola... . Ergo chi vuole approfondire i danni di Rattus rattus nelle isole googolli un pochino, chi invece non gliene importa nulla, ma vuole assolverlo googolli nell'altro senso. Chiuso per me l'argomento ratti.

Per le lucertole idem se non si crede che quella popolazione sia una sottospecie benissimo attendere allora la classificazione unilaterale ... se si crede che la sottospecie vecchia non sia più valida benissimo attendere che sia inficiata. Se non si crede che la sottospecie in questione sia estinta o rarefatta per colpa di Rattus rattus, benissimo attendere conferme o googollare. La libertà è bella.



Flavio Brandani

Modificato da - Coda in data 19 giugno 2010 11:58:18
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 19 giugno 2010 : 12:28:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I ratti sono responsabili o corresponsabili dell'estizione di varie specie di uccelli, tra quelle estinte e a rischio cito: Raphus cucullatus, Rhynochetus jubatus, Strigops habroptilus, Diomedea dabbenena, Rowettia goughensis...
A Milano negli anni 50 furono responsabili della scomparsa di una colonia di Myiopsitta monachus, poco male essendo alloctona.
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EyeLasH_PepPe
Utente Senior


Città: Barcellona
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


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Inserito il - 19 giugno 2010 : 20:19:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di betalfa:

Ma se volete la prossima volta vedrò di attivare una colletta tra gli estimatori di questa specie affinché con il ricavato sia possibile: rifondermi i danni recati ad elettrodomestici e mobilia, saldare le spese di profilassi sanitarie atte a prevenire una infezione di leptospirosi a me e familiari.
Inoltre: acquisto di retino per cattura, gabbietta trasportino, carburante, autostrada e ore lavorative perse per trasferire il muride affinché vada a fare danni in una amena località di campagna.


Qui nessuno è un estimatore dell'una o dell'altra specie, ma anche se qualcuno studiasse-preferisse i roditori credo che capirebbe qualora venissero prese opportune precauzioni per evitare danni a livello ambientale. Non credo stia a noi o almeno a chi non ha le dovute competenze uccidere specie animali distruttive e di forte impatto ambientale. Decisamente c'è molta gente come betalfa che ha avuto le sue esperienze negative e si comporta diciamo in maniera "vendicativa" e personalmente non posso biasimarlo, ma ci tenevo semplicemente a farvi presente che non mi comporterei allo stesso modo, a mio avviso non si risolve niente ad uccidere quel singolo rofitore che entra in casa. Questi sono punti di vista, ho semplicemente espresso il mio, senza fare ironia come altri.

Giuse
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Accipiter gentilis
Moderatore


Città: Olevano Romano
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1964 Messaggi
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Inserito il - 19 giugno 2010 : 21:00:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eccomi qui, nel mio caso i roditori sono "lavoro" e ultimamente i Ratti entrano regolarmente nei miei campionamenti.....
Il Ratto dei tetti (Rattus rattus)è responsabile di molti danni a carico di popolazioni di uccelli su diverse isole e, date le doti di arrampicatore tra le due specie è quella che si è diffusa maggiormente risalendo le corde di attracco delle navi. E' specie onnivora ma rispetto a R. norvegicus è comunque "maggiormente legato" a risorse vegetali. Anche il R. norvegicus , anche se meno diffuso nelle piccole isole del mediterraneo, può arrecare danni alle popolazioni autoctone, in particolare di uccelli marini.
Detto questo le colpe della loro diffusione ricadono su un altra specie Homo sapiens ; giustamente, dato il loro status di specie non minacciate (ma minacciose) e il loro possibile impatto è giusto che vengano controllate e (ove possibile: vedi alcuni interventi in isole italiane) eradicate; questo non significa che ognuno di noi può intervenire in autonomia, anzi spesso potrebbe ottenere risultati contrari. Pianificare azioni di controllo a carico di queste due specie non è semplice, eliminare 1 o 2 individui con veleni acuti può portare all'apprendimento da parte della comunità del pericolo; l'uso di anticoagulanti (esagerato e troppo libero!!!) può colpire specie non target immettendo prodotti altamente nocivi nella catena alimentare.
Quindi, sono state dette molte cose giuste.....capisco che topi in cantina o in soffitta possano rappresentare un problema ma per intervenire in maniera seria e "definitiva" occorre un approccio diverso e prima di arrivare all'uccisione sarebbe opportuno adottare alcuni comportamenti atti a ridurre le vie di accesso e la "capacità portante" dell'ambiente "infestato".


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EyeLasH_PepPe
Utente Senior


Città: Barcellona
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


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Inserito il - 20 giugno 2010 : 01:36:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Accipiter grazie davvero di essere intervenuto, hai esposto il tutto in maniera chiara e concisa. Al di là del singolo roditore che può entrare in casa, la questione si fa davvero importante quando entrano in gioco interessi economici o conservazionistici come nel caso delle isole per specie autoctone e minacciate dai ratti. Resta il fatto che le azioni di controllo di queste specie devono essere pianificate nei dettagli.

Giuse
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betalfa
Utente V.I.P.

Città: Berluskonistan
Prov.: Estero


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Inserito il - 20 giugno 2010 : 19:41:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giuse', vendicativo?
C'ho messo più di un'ora a stanarlo dai mobili della cucina ed ucciderlo ''ecologicamente'' con un bastone.
Altrimenti stava ancora lì a prolificare.

Ma siamo realisti! Tra le varie consequenze di una società che ci ha distaccato della natura e il suo rispetto c'è anche quello di sviluppare un errato senso della protezione delle specie viventi.
Posso farti una domanda? Hai un gatto? Hai idea di quanti animaletti tra uccelli, rettili e roditori fa fuori ogni giono per puro diletto?
Se si è amanti degli animali non si dovrebbe possedere gatti.

Cosa dovevo fare? Continuare a farmi lordare l'abitazione da escrementi e correre il rischio di far contarre qualche seria patologia ai miei figli?
Se permetti, la salvaguardia delle condizioni sanitarie della mia abitazione è prioritaria. Del sorcio sinceramente non me.....nulla.

Ci sarebbero da dire alcune cosette del perché e per come sono presenti questi ratti e toccare il tema della gestione dei rifiuti urbani qui a Roma, ma qui andiamo a toccare un tema politico e non è il forum adatto.



Messaggio originario di EyeLasH_PepPe:
Decisamente c'è molta gente come betalfa che ha avuto le sue esperienze negative e si comporta diciamo in maniera "vendicativa" e personalmente non posso biasimarlo, ma ci tenevo semplicemente a farvi presente che non mi comporterei allo stesso modo, a mio avviso non si risolve niente ad uccidere quel singolo rofitore che entra in casa. Questi sono punti di vista, ho semplicemente espresso il mio, senza fare ironia come altri.

Giuse


Modificato da - betalfa in data 20 giugno 2010 19:43:41
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Tiraxiatu
Utente Senior

Città: Palermo
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


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Inserito il - 20 giugno 2010 : 22:13:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per le lucertole idem se non si crede che quella popolazione sia una sottospecie benissimo attendere allora la classificazione unilaterale ... se si crede che la sottospecie vecchia non sia più valida benissimo attendere che sia inficiata.


Flavio non è per non darti credito, ma mi pare normale contestare i tuoi interventi se dici "Comunque sono state scoperte altre due sottospecie di Podarcis filifolensis." riferendoti a:

1) ssp. laurentimuelleri descritta nel 1924, quindi non esattamente nuova (vecchia ma ancora valida e confermata anche da studi recenti... mai detto che non è valida)

2) P. filfolensis di Kemmunet, su cui grava il sospetto che siano una ssp. nuova, diversa da quelle attualmente conosciute (quindi non esattamente sottospecie e non esattamente nuova... ancora la devono descrivere!)

non è questione di libertà, questi sono dati oggettivi (a meno di qualcosa che mi sfugga), non la mia opinione

Se parli di tassonomia devi essere un minimo preciso, devi leggere bene ciò che riporti (e non dirmi che lo fai abitualmente )... perchè è vero che qui dentro non facciamo scienza ma (utilissime) chiacchere, ma queste per essere un filino divulgative devono basarsi su dati corretti.

Orsù!


Modificato da - Tiraxiatu in data 20 giugno 2010 22:15:02
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