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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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etrusko
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Inserito il - 19 febbraio 2010 : 22:21:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Frustone, spero davvero che questo momento di amarezza passi e che tu voglia ritornare presto a scrivere su queste pagine. Il forum sarebbe impoverito dalla tua perdita e siamo così pochi ad interessarci di pesci d'acqua dolce che non ci possiamo davvero permettere di buttare via i nostri migliori contributori. E' superfluo dire che personalmente sarei molto dispiaciuto di perdere un ottimo osservatore con tanti anni di esperienza alle spalle.
Al circolino del mio paese sai quante discussioni (però in genere si parla di politica o della Fiorentina ) con parolacce, ****tti sul tavolino e pensieri omicidi nei confronti dell'interlocutore? Poi, la sera dopo, si fa a chi fa prima ad offrire il caffè. Spero che vada così, in tal caso il caffè lo offro io a tutti!

NO all'autostrada in Maremma!
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Frustone
Utente Senior

Città: Siena
Prov.: Siena

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Inserito il - 20 febbraio 2010 : 13:41:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

Frustone, spero davvero che questo momento di amarezza passi e che tu voglia ritornare presto a scrivere su queste pagine. Il forum sarebbe impoverito dalla tua perdita e siamo così pochi ad interessarci di pesci d'acqua dolce che non ci possiamo davvero permettere di buttare via i nostri migliori contributori. E' superfluo dire che personalmente sarei molto dispiaciuto di perdere un ottimo osservatore con tanti anni di esperienza alle spalle.
Al circolino del mio paese sai quante discussioni (però in genere si parla di politica o della Fiorentina ) con parolacce, ****tti sul tavolino e pensieri omicidi nei confronti dell'interlocutore? Poi, la sera dopo, si fa a chi fa prima ad offrire il caffè. Spero che vada così, in tal caso il caffè lo offro io a tutti!

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Sono onorato dalle tue parole ma credo di non meritarle,gli esperti sono altri.
Rimanere nel forum? Solamente ad un condizione, che ci sia educazione e rispetto, cosa che non c'è stata finora.
Ieri c'è stato chi si è stato chiamato a rinforzo, ad aiuto, e non si è preso la briga neanche di leggere il topic nella sua interezza.
Si può accusare una persona senza leggerla? Sì può dire in privato:SCUSA HAI PIENAMENTE RAGIONE e in pubblico deridermi?
Ora la figuraccia ce la fà qualcun altro, pensa, l'avevo dette nel secondo post io queste cose.
Io non uso nomi scientifici o latini non ne ho bisogno ne ho bisogno di scavare per screditare, ho affermato che posso concordare anzi concordo che fario o comuque trote di ceppo atlantico finiscano a mare, per i più svariati motivi, istinto (sono salmonidi) piene (ci finiscono pure i Lucci che grazie alla loro sopportazione eurialina a volte riescono anche a risalire), ma altra cosa è dire che sono Trote di mare endemiche dei nostri mari.
Questa, questa è una castroneria enorme che scredita tante persone serie che scrivono qui e il sottoscritto non ci sta perchè la serietà se la è guadagnata con tanti anni di agonismo prima e di frequentazioni e aiuti in altre sedi poi.
Dire che ci sono trote lunghe un metro marine prese lontano dalle coste senza nessuna testimonianza scientifica fa perdere di credibilità.
Stamane pensando che ero diventato scemo ho persino contattato un professore molto importante che lavora presso l'università della mia città e forse qualcuno di voi lo conosce pure, bene, mi ha ribadito che credere all'esistenza di una trota marina mediterranea è come credere a Satiri o ad Unicorni, questo è il punto.
Ci siamo fraintesi? Bastava dirlo e non deridere, chi è stato deriso è chi legge questa sezione e qualcosa di alieutico conosce.
Rimango amico di tutti e della verità, però signori diciamole per benino le cose.
Massimiliano, come ho fatto con Nicola ti darò il mio cellulare in MP, ciao a tutti e scusatemi, ma qualche scusa credo dobbiate farla, non a me, ma a chi legge questa sezione.


Massimo.


Modificato da - Frustone in data 20 febbraio 2010 13:44:53
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 20 febbraio 2010 : 15:14:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Forse con troppe parole più che chiarirci si confondono le idee,ben venga una pacificazione generale ed un ritorno ai fatti concreti.
Ho trovato questo post molto interessante anche se di difficile lettura,cercherò di riassumere la cose interessanti che sono emerse.

1) In mare si pesca una trota morfologicamente simile alla trota di mare,fotografata e schedata su fishbase (S.trutta trutta).

2)In Adriatico ci sono studi genetici che confermano lo status sottogenerico di S.trutta fario, infatti in acque interne sono state studiate popolazioni ibride delle due sottospecie sopra menzionate mentre gli esemplari pescati in mare hanno un pool genetico riferibile alla sottospecie tipo nordeuropea.

3)Sul Tirreno in primavera vengono pescate trote presso gli estuari di misura non grande come quelle del mare aperto ma con morfologia modificata rispetto a quelle di acqua dolce(mancano i dati genetici).

Questi sono i fatti conosciuti e da qui può ripartire la discussione con nuovi fatti o anche con ipotesi condivise o meno.

Non ha senso parlare se quella trovata in mare sia la specie tipo o la sottospecie fario essendo dimostrato che fondamentalmente nelle nostre acque vi sono pool genetici inquinati da sconsiderati ripopolamenti,di conseguenza non ha senso parlare di nuove specie.
La saltuarietà delle catture in mare credo che dovuta ad esemplari che hanno conservato le caratteristiche ataviche di ridiscendere i fiumi,si potrebbe estrapolare questa indicazione dal fatto che geneticamente gli esemplari catturati in Adriatico sono riconducibili a Salmo trutta trutta di origine nordeuropea,come ipotesi da accertare spiegherebbe anche il comportamento degli esemplari di Bocca di Magra o delle altre località segnalate.
Ancora più ipotetica è la spiegazione dei grandi esemplari catturati in mare aperto,in questo caso non sono stati presentati dati genetici su cui basarsi e ci si può basare solo su ipotesi fantasiose.
Per esempio è ipotizzabile che alcuni individui non rientrino nel fiume in primavera ma cerchino un habitat in profondità dove c'è acqua più fredda dove sopravvivono raggiungendo dimensioni ragguardevoli,un fatto simile si verifica in alcuni molluschi che in Atlantico hanno un habitat nella zona di marea mentre in Mediterraneo si trovano solo in profondità.
Niente si sa sulla vita di queste grandi trote,tornano ai fiumi?divengono sterili e si estinguono? tutte domande ancora senza risposta.






La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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etrusko
Moderatore

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Inserito il - 20 febbraio 2010 : 16:32:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se ci sono davvero notizie non riportate sul forum che lasciano credere che una trota anadroma appartenente ad una nuova specie viva nel Tirreno urgono analisi di tassonomia molecolare, data l'importanza zoogeografica, tassonomica e conservazionistica dell'(eventuale) scoperta di tale specie qualunque Università sarebbe ben felice di effettuare tali ricerche.
Una trota di ceppo atlantico che si stabilisca in una zona non molto calda o salata del Mediterraneo (zone dove ci siano molte foci fluviali, per esempio, magari ad una certa profondità dove le variazioni stagionali di temperatura si avvertano meno) può serenamente sopravvivere fino a raggiungere dimensioni rilevanti.

NO all'autostrada in Maremma!
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ugandensis
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 20 febbraio 2010 : 17:28:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con Frustone ci siamo (spero) chiariti per MP e mi pare ridondante tornarci sopra qua sul forum.

Tu Massimiliano calma i bollenti spiriti, che qua nessuno ipotizza nuove specie (sarebbe un botto allucinante, e credo che tu dica giustamente che ogni università ci si butterebbe a capofitto). Niente di tutto questo. La specie è una, S. trutta, che attualmente molti considerano neanche una specie ma una "superspecie" (in realtà non so quanto sia accademicamente corretto il termine, anche se a me piace).

In seno a questo taxon si è assistito, nel tempo, a di tutto di più, nel senso che abbiamo avuto smembramenti e accorpamenti, sottospecie poi divenute buone specie (marmoratus, cettii), sottospecie declassate a ecotipi (fario, lacustris, trutta), e non è detto che sia finita qui, ma ci interessa fino a un certo punto nell'ambito del discorso che stiamo facendo.

Se vai a guardare i Salmonidi del versante pacifico delle Americhe (Oncorhynchus), vedrai che anche là, quanto a sistematica, non stanno messi molto meglio, e anche l'iridea che trovi al supermercato sotto casa è un enigma tassonomico sul quale si sono spesi fiumi di pagine, ma sul quale un accordo unanime ancora non c'è.

Ma l'approccio sistematico, che peraltro come sai mi appassiona parecchio, non mi pare utile in questo caso perchè finisce che ci mordiamo la coda... qua si parla di ecologia. E la domanda che ci si pone è questa:

Posto che si incontrano in mare individui di S. trutta, frequentemente pescati ma finora non meglio definiti a livello di sottospecie o forma;
E' plausibile ipotizzare che esistano nel nostro paese popolazioni di S. trutta che hanno (o hanno sviluppato) abitudini anadrome?

Come vedi dai link precedentemente riportati qualcuno lo dà per scontato, e la vicenda della foce del Magra riportata da batta va in questa direzione.
Qualcun altro lo esclude categoricamente.... e in mezzo ci sono io che più raccolgo informazioni e più ne so e meno ci capisco.... la questione è aperta.

Inutile dire che ogni segnalazione è più che gradita
(mi sa che quest'ultima frase mi conviene metterla in firma, riasparmio tempo)




"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/
un giorno la prenderò/
come fa il vento alla schiena.."
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Carlmor
Moderatore Trasversale


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Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 febbraio 2010 : 17:30:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
se può interessare ho trovato questo articolo in pdf che mi sembra non sia stato ancora citato

Carlo
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roggah
Utente Senior

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Inserito il - 20 febbraio 2010 : 17:50:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
so per riferito di catture in Calabria e in Sardegna, bada bene sempre pesci intorno al metro di lunghezza e sempre al largo, catturati casualmente insidiando altre specie,..... non due pescetti spaesati a ridosso di una foce, precipitati giù dall'ultima cascatella, insomma.


Ho pensato che trattandosi di trote anadrome potessero risalire e colonizzare anche i fiumi sardi.
Ma l'autoctonia sarebbe comunque da escludere, se ho ben compreso si tratta di un fenomeno che è nato con le immissioni di trote atlantiche.
Se credete posso cancellare o modificare il messaggio precedente!
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Subpoto
Moderatore


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Inserito il - 20 febbraio 2010 : 18:45:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessante il lavoro sul golfo di Trieste,mi sembra che confermi pienamente quanto evidenziato nel precedente lavoro,le trote catturate in mare anche qui sono riconducibili a Salmo trutta del ceppo atlantico usato per ripopolamenti.




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Sandro
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ugandensis
Utente Senior

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Prov.: Firenze

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Flora e Fauna

Inserito il - 20 febbraio 2010 : 18:50:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Carlo, molto interessante. Me lo salvo e me lo studio perchè non lo conoscevo.

Tu Roggah non ti preoccupare proprio, attualmente l'opinione prevalente è quella secondo cui in Sardegna esistesse in origine il solo taxon CETTII, e che ogni altra trota oggi presente sia frutto di immissione artificiale.
Ma visto che S. trutta si permette di vagare indisturbata qua e là anche in mare (adesso come qualche centinaio di migliaia di anni fa), il dubbio è legittimo e porsi una domanda non è cosa peccaminosa. Probabilmente non lo sapremo mai.
Di sicuro la cettii è autoctona in Sardegna, e FORSE è l'unica autoctona.
Di più, allo stato attuale, non si può dire.
Quella relativa a forme anadrome, non solo ad individui spersi qua e là, per me è al momento solo un'ipotesi, anche se da qualche parte si legge che ci sono, sia nell'Adriatico che nel Tirreno.

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limbarae
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 13 marzo 2010 : 16:09:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io la discussione me la sono letta tutta, e voglio dare con un po' di ritardo il mio contributo.
Mio padre ha collezionato la rivista pescare per circa vent'anni. Più e più volte ho trovato articoli riguardanti la trota di mare, o come la si voglia chiamare, con tanto di sevizi fotografici. Non entro nel merito di tali articoli, sono passati anni ormai, però ero a conoscenza proprio di specie atlantiche spintesi fino al tirreno e che si potevano pescare. In alcuni articoli si parlava poi delle trote scese dai corsi d'acqua in mare.
Questa discussione non mi ha proprio chiarito le idee ma suppongo di non sbagliare se ritengo possibili tutte e due le cose: trota di fiume discesa in mare e trota di mare casualmente giunta da altrove.

Il mio piccolo contributo è questo: una quindicina d'anni fa, a poche centinaia di metri dalla foce del rio Padrongiano (presso Olbia), stavamo pescando anguille. Ad un tratto mi sono avvicinato alla sponda e da dei giunchi sotto i miei piedi è partita una trota. Pochi minuti dopo la stessa trota stava boccheggiando in superficie ed è morta. L'ho tirata fuori col guadino. Una trota, forse S. cettii, ora non saprei, di circa 17 cm. Non desquamava.
E' morta dallo shock causato dall'improvviso scatto in acqua calda (era estate piena). Quella trota non so cosa facesse in zona salmastra in luglio, però era lì, tra anguille e cefali...
In 25 anni di pesca è stato l'unico caso di trota in zona di mare, pur se non proprio in mare.



"E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano
cosa importa, se sono caduto, se sono lontano..."
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Dr Skazz
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Inserito il - 24 aprile 2010 : 01:37:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti. Anche se la discussione è ferma al mese scorso, ci terrei a riprenderla e a dire anch'io la mia.

Probabilmente le prove di cui qualcuno vorrebbe disporre non si otterranno mai, ma d'altronde se confutiamo quanto riportato in una tesi di dottorato, allora tutto ciò che si trova nei libri di scienza è confutabile. D'altronde, la biologia e le scienze naturali in generale sono le discipline in cui le intuizioni dei ricercatori trovano più difficoltà nell'essere dimostrate. Pensiamo alla medicina o all'ingegneria: se le intuizioni sono sbagliate, i pazienti non guariscono, gli edifici crollano. Se io invece affermo che Salmo cettii è un ibrido naturale tra ceppo mediterraneo e atlantico, perché trote atlantiche sarebbero entrate dallo stretto di gibilterra durante le glaciazioni pleistoceniche risalendo i fiumi, difficilmente potrò dimostrarlo in modo inoppugnabile.

Chiusa la parentesi, il fatto che nelle acque del mediterraneo siano presenti delle trote, è fuori discussione. Il porto di S.Vincenzo dev'essere un hot spot, perché anch'io, oltre a Batta, ci ho visto prendere una piccola trota da un pescatore, circa 15 anni fa, che usava la bolognese e il bigattino come esca.
Le trote venivano regolarmente catturate dai pescatori di cheppie, a spinning, tra aprile e maggio nel tratto di foce dei fiumi Serchio e Magra (ricordo che mio padre tornava a casa col retino pieno di cheppie, e nel mezzo spesso c'era qualche trota). Attualmente sono molto meno frequenti di un tempo.

Aspetto una risposta dall'ittiologo veterinario Pier Paolo Gibertoni, che come sapete si può ritenere uno dei massimi esperti nazionali di salmonidi, al quale ho scritto per avere un parere in proposito. Tempo fa mi raccontava di aver catturato un gran numero di trote pescando, se non ricordo male, a mosca dalla barca al largo della foce del Magra (è chiaro che vi si era recato appositamente in seguito a segnalazioni, non è che un bel giorno uno si sveglia e parte per andare a pesca di trote in tirreno). Alle analisi genetiche le trote erano risultate tutte di ceppo atlantico.
Già Piergiorgio Bianco, negli anni '80, sosteneva che le trote di mare presenti nel mediterraneo fossero esemplari di ceppo atlantico che conservavano la tendenza ad effettuare migrazioni di tipo, presumibilmente, trofico, come sarebbe confermato dalla tesi di dottorato suddetta.

Per quanto riguarda la cattura di grossi esemplari al largo, non vedo perché, in mancanza di indicazioni più precise, non possa trattarsi delle stesse atlantiche "anadrome", che una volta accresciutesi potrebbero acquisire maggiori capacità di effettuare spostamenti su distanze più vaste.

Infine, altro dato di fatto è la capacità delle trote MEDITERRANEE di tollerare alte concentrazioni di sale nelle acque, come dimostrato dai troticoltori, come lo stesso Gibertoni, che utilizzano NaCl come disinfettante, e tengono le trote per 24 ore e più in acqua che si potrebbe considerare marina.

Vi terrò aggiornati su eventuali dichiarazioni da parte degli esperti!

Roberto

Modificato da - Dr Skazz in data 24 aprile 2010 01:39:32
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etrusko
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Inserito il - 25 aprile 2010 : 12:43:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ci sono dei troticoltori che allevano Salmo cettii?
Almeno credo che questa sia la specie quando parli di "trote mediterranee"

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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 aprile 2010 : 13:21:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non credo che su questo argomento esista qualcuno che va daccordo con un altro...

La mediterranea dovrebbe essere una varietà della fario, contrapposta alla atlantica, che comunque è accomodata nella stessa specie, e finanche nella stessa sottodivisione, S. trutta, ecotipo fario.

S. cetti appartiene ad altra specie e non dovrebbe entrarci nulla con la divisione atlantica/mediterranea.

Non dovrebbe.

Perchè c'è anche chi ipotizza che la mediterranea sia l'ibrido S. trutta x S. cettii.... boh!?

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Dr Skazz
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Inserito il - 25 aprile 2010 : 23:32:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
No, sono le popolazioni di S. cettii che presentano un pool genico particolare, una volta chiarito quali popolazioni possano andare sotto questa nomenclatura. Sto rileggendo alcuni articoli (non ancora pubblicati) che riportano le ipotesi più recenti sulle origini dei popolamenti italici di salmonidi, dopodiché aprirò una nuova discussione e tenterò di illustrarle più sinteticamente possibile (da umile divulgatore, s'intende )!

Rob

"Due italiani fanno tre partiti" (Beppe Grillo)
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etrusko
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Inserito il - 26 aprile 2010 : 19:31:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti la situazione zoogeo-tasso-filogenetica delle trote dovrebbe bastare a mettere in crisi lo stesso concetto di specie, che resta uno dei meno maneggevoli della biologia.


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limbarae
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Inserito il - 07 maggio 2010 : 00:45:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quanto al ripopolamento di S. cettii, credo ci sia un allevamento in un paese del centro della Sardegna.
Mi informo e vi faccio sapere.


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Dr Skazz
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Inserito il - 09 maggio 2010 : 11:39:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come promesso, riporto le dichiarazioni rilasciate dagli esperti (il solito Gibertoni):

"Non si ha alcuna notizia di trote mediterranee anadrome. Gli esemplari rinvenuti in mare sono trote di ceppo atlantico le quali, alle nostre latitudini, arrivano al mare passivamente o... nella ricerca di un ambiente più simile alla vasca di allevamento!
Se si ripopolasse con brown selvatiche dei paesi nordici allora sarebbe tutta un'altra storia."




Modificato da - Dr Skazz in data 09 maggio 2010 11:40:24
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milofin
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Inserito il - 11 maggio 2010 : 10:20:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A dir la verita' si hanno veramente poche notizie in generale sulle trote nel mar mediterraneo. Basta vedere questo topic che riassume abbastanza bene la cosa.

Data la plasticita' delle trote non mi sentirei di escludere a priori che alcune di quelle finite in mare siano di ceppo mediterraneo. Altrimenti dovremmo anche ipotizzare che in tempi tutto sommato brevi ci sia stato un landlocking effettivo e permanente.

Dice giustamente Gandolfi ma manca un corpo dati sufficientemente grande per escludere la possibilita'.

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etrusko
Moderatore

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Inserito il - 11 maggio 2010 : 11:14:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se per tempi piu' o meno brevi intendi l'ultimo interglaciale è successo proprio così...

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ugandensis
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 maggio 2010 : 11:41:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La "landlockizzazione" (se mi si passa il termine blasfemo) può avvenire nel giro di una generazione. Ora non parlo di trote, ma faccio un discorso più ampio e (ahimè) più vago..... mi riferisco alle cheppie, che se intrappolate in acqua dolce danno luogo a popolazioni residenti che cambiano nome, e non sono più "cheppie" ma "agoni".... è accaduto nel lago Omodeo (sbarramento del Tirso, se non ricordo male) in Sardegna.
Stessa cosa per lo storione cobice, del quale si vagheggia una riproduzione naturale a monte di Isola Serafini, di cui francamente non si sa cosa pensare... ma è data per certa la residenza stabile in acqua dolce nel Drin (bacino del Lago di Scutari), a monte di uno sbarramento ritenuto invalicabile.
Tutta roba avvenuta nel giro di pochi anni, e non certo in tempi geologici...
L'idea che mi sono fatto è che le specie che noi definiamo "anadrome" sono estremamente paracule, diventando monodrome d'acqua dolce in un batter di ciglia se le condizioni lo richiedono e lo consentono.
Forse sbaglio, forse no.

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