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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 16:55:11
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L'Adamello, con i suoi 3554mt, è la cima più alta dei monti bresciani. Malgrado la sua impressionante parete Nord, la sua ascensione non presenta particolari difficoltà (salvo per la lunghezza), ed è facilmente attuabile anche d'inverno, con gli sci e le pelli, dato che a Sud lo si raggiunge attraverso il Pian di Neve, un ghiacciaio molto disteso che sale fino a 300 mt dalla vetta. Unica difficoltà: le condizioni della neve, che, da qualche anno, dopo luglio divengono pressochè proibitive per gli innumerevoli crepacci.
Questa immagine, scattata il 30 luglio 2006, mostra il ghiacciaio trasformato in un'unica distesa di crepacci!
Pian di Neve: Pian di neve da cima Lobbia Alta, 30 luglio 2006
Le vie di salita più frequentate sono - quella camuna, dal rifugio Garibaldi, in val d'Avio, che, attraverso il passo Brizio ed il passo del Corno Bianco porta alla cresta Est ed alle roccette sommitali; - quella trentina, dalla val di Genova attraverso il rif.Mandrone e il rif.Ai Caduti dell'Adamello (Lobbia Alta), che, attraverso il Pian di Neve, porta a prendere la cresta Sud, normalmente facile o elementare (secondo la condizione della neve). Questa via è raggiungibile anche dal Tonale, approfittando degli impianti di risalita) attraverso il passo del Maroccaro, oppure, d'inverno, attraverso il passo Presena (sono invece da evitare i passi della Sgualdrina o quello della Sgualdrinella, il cui transito non è così piacevole come la toponomastica lascerebbe intendere...), con successiva discesa al Mandrone.
Qui vogliamo presentare una via alternativa che, tra quelle escursionistiche, è anche la più breve e diretta: quella dalla valle di Salarno che, utilizzando come tappa il rif.Pridenzini o il bivacco Giannantoni, attraverso il passo di Salarno porta sul Pian di Neve a circa 2000 metri dal cocuzzolo finale.
Più diretta di questa vi è solo la via attezzata Terzulli, attraverso il passo dell'Adamello dalla val Miller: ma necessita di un impegno più alpinistico, e non è da qualificasi per tutti (o quasi).
La salita è da effettuarsi preferibilmente ai primi di luglio, quando la via al passo di Salarno è sgombra di neve, mentre i crepacci del Pian di Neve sono ancora chiusi. Necessitano, come sempre a queste quote, ramponi e piccozza e un pezzo di corda per la traversata del giacciaio. Necessita pure qualcuno con un poco di esperienza su neve e ghiaccio.
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:00:29
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Prima di passare alla descrizione della via prescelta, mostriamo alcune viste dell'Adamello, da varie angolazioni.
Eccolo visto dall'alta valle d Canè:
Adamello da Nord: Adamello dal lago di Vuarzarol, 12 novembre 2005
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:03:29
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Adamello dal passo di Campelli, a nord della Concarena:
Adamello e Corno Miller: Adamello dal passo di Campelli, 20 dicembre 2009 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:07:45
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Da punta Venerocolo, 3323mt.
Adamello: Adamello da punta Venerocolo, 5 agosto 2006 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:10:07
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Adamello dal passo Premassone, 2847mt:
Adamello: Adamello dal passo Premassone, 15 luglio 2007 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:27:59
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Il rifugio Prudenzini (2235mt) si raggiunge dal paese di Saviore dell'Adamello, da cui si prosegue in automobile fino alla località Fabrezza - Albergo Stella Alpina (1458mt). Da qui inizia il percorso a piedi, per comoda (si dice sempre così ) mulattiera fino ai laghi di Salarno e Dossaccio (2070mt) e poi al rifugio.
Noi raccontiamo la salita effettuata i giorni 6-7 luglio 2007, utilizzando per illustrarla anche fotofrafie scattate in altre occasioni. Siamo saliti al Pudenzini il pomeriggio, dove abbiamo pernottato, per raggiungere l'Adamello il giorno dopo. Chi partisse invece al mattino, potrebbe salire direttamente al bivacco Giannantoni (3168mt), presso il passo di Salarno, affrontando un'ascesa finale decisamente più leggera.
In questa immagine mostriamo il percorso dal Prudenzini al Giannantoni. Si tratta di un percorso ben segnato, generalmente facile, salvo per tratti ghiacciati al mattino presto nella parte alta, superabili con attenzione o con i ramponi (o con entrambi). A noi è bastata l'attenzione. Il tratto più difficile è (paradossalmente) la traversata iniziale del piano alluvionale subito dopo il rifugio, dove è facile perdere il sentiero e non ritrovare immediatamente la traccia ai piedi della salita.
Prudenzini-Giannantoni: Passo di Salarno, dal Segone di Gana, 5 settembre 2004 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:36:51
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Mostriamo qui la via di salita alla vetta dopo il Giannantoni, vista dal passo Ignaga (2528mt), tra val di Fumo e valle dell'Adamè. Il percorso passa dietro i corni di Salarno e si infila tra Adamello e corno Miller, per prendere la cresta Sud (generalmente battuta e con percorso chiaramente visibile).
Edo si è prestato gentilmente (vedi chiaroveggenza) ad indicare la strada.
Adamello: Adamello dal passo Ignaga, 22 giugno 2003 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:46:46
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Prima tappa: Salita da Fabrezza al rif.Prudenzini.
Saltiamo per brevità i vari tornanti della mulattiera. Eccoci giunti alla vecchia diga del lago interrato di Macesso. Sopra, la diga e le costruzioni di servizio del lago di Salarno. Non preoccupatevi per il maltempo: la foto è di un altro giorno, quella sera avevamo fretta.
Diga di Macesso: Dighe di Macesso e Salarno, 12 agosto 2004
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:49:42
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Il primo saluto, giunti al lago, ce lo danno queste gentili signore (o signorine):
Immagine 09: comitato di ricevimento al lago Salarno, 7 luglio 2007 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:55:20
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D'un solo balzo saltiamo il lago di Salarno (i curiosi lo possono trovare in Laghi della Lombardia di Alberto). Siamo all'imbrunire, il rifugista ci attende impaziente con la pignatta ormai tiepida...
Immagine 10: lago di Dossaccio, 7 luglio 2007 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 17:56:28
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Immagine 11: lago di Dossaccio, 7 lugio 2007 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 18:06:08
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Presso la Malga Rifugio (poco lontano dal Prudenzini) agli stupiti visitatori si offre alla vista la Casa dei Tre Porcellini, quella che resistette al soffio del Lupo cattivo. I truogoli sono inconfondibili e questo dovrebbe convincere anche i più scettici sulla validità della identificazione. Purtroppo si tratta solo di una imitazione posteriore: l'originale, trafugato durante l'ultima guerra, sarebbe ora al Pergamon-Museum di Berlino, appena dietro l'Altare di Pergamo...(o di Bergamo, le carte sono ingiallite e si legge male...)
Immagine 12: casa dei tre porcellini, 1 novembre 2006
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leonella55edo47
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Inserito il - 09 gennaio 2010 : 18:11:54
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Siamo ormai al Prudenzini; le ombre della sera sono già calate. Un ultimo sguardo a Malga Rifugio, e poi a tavola...
In alto, nel sole, da sn: il C.no del Dossaccio (2885mt), il Segone di Gana (2822mt) ed il C.no di Gana (2892mt).
Immagine 13: Malga Rifugio dal Prudenzini |
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Alberto Gozzi
Moderatore
Città: Trento
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:21:00
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ciao, Paola ed Edoardo
ottima questa sequenza.... resto sbalordito dalla prima foto...eccezzionale
aspetto con gioia il seguito............alberto |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:21:29
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Seconda tappa: salita dal Pudenzini all'Adamello.
Prima semitappa: salita dal Prudenzini al biv.Giannantoni al passo di Salarno.
Siamo partiti con il buio, e pertanto abbiamo cominciato a scattare quasi in cima. Per la qual cosa utilizziamo per documentare la salita immagini scattate in altra occasione, sempre salendo al passo di Salarno.
Poco dopo il Prudenzini si trovano i ruderi del vecchio rifugio, abbandonato per valanghe. Eccoli entrambi in un'unica immagine.
Immagine 14: Prudenzini e ruderi del vecchio rifugio, 1 novembre 2006
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:28:12
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Ciao, caro Alberto! Grazie dei tuoi complimenti.
Edo
Paola si aggrega
p&e |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:51:28
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Subito dopo si trova questo grande masso. La foto non gli fa giustizia: è alto una decina di metri. Al di là si estende una piana alluvionale attraversata dal torrente che scende dalla vedretta di Salarno, diviso in vari rami. Nell'attraversarla si perde regolarmente la traccia. Al chiaro non ci sono grandi problemi. Noi, al buio, ci abbiamo perso almeno mezz'ora, avendo sbagliato l'attacco, preso troppo sulla destra.
Immagine 15: grande masso, 1 novembre 2006 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:54:10
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Salendo, sulla destra all'indietro, si erge la mole triangolare del Corno Miller.
Immagine 16: Corno Miller, 1 novembre 2006 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 19:56:35
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In fondo alla valle, i laghi di Salarno e di Dossaccio
Immagine 17: laghi Salarno e Dossaccio, 1 novembre 2006 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 20:02:52
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Purtroppo per voi, Paola, per un uso sconsiderato del Computer , ha perso tutte le sue fotografie della giornata. Dovrete pertanto accontentarvi di quelle di Edo .
A sinistra il Corno Miller, a destra i Corni di Salarno. In mezzo la Vedretta di Salarno.
Immagine 18: vedretta di Salarno, 1 novembre 2006 |
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leonella55edo47
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Inserito il - 10 gennaio 2010 : 20:08:08
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Interrompiamo le immagine della salita, per mostrare l'itinerario percorso.
Questa immagine, scattata dal passo Gozzi, ai piedi del Corno Miller, mostra la via di salita nel tratto sommitale. La freccia indica il biv.Giannantoni.
Immagine 19: salita al Giannantoni, 7 novembre 2006 |
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