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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 18 dicembre 2009 : 12:44:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non avevo dubbi Ugandensis, anche perchè si rischia davvero grosso visto che si tratta di una specie protetta!
Oltretutto gli esemplari svernanti in Italia provengono da mezza Europa, quindi, se ipoteticamente sterminassimo i cormorani "nostrani" spopoleremmo un bel pezzo di continente.
Un po' come accade con le rondini che vengono cacciate in Congo e per questo stanno scomparendo da noi.
Comunque in Nordeuropa i cormorani non sono innocui, stanno portando all'estinzione alcune specie endemiche di Coregonus in Russia e Finlandia.

NO all'autostrada in Maremma!
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StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


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Inserito il - 18 dicembre 2009 : 19:12:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ugandensis:
Ma figurati..... personalmente sono un "obiettore totale" in questo senso....
Sappi (non dirlo a nessuno però) che non ammazzo più nemmeno i procambarus anche se so che dovrei.... è che proprio non mi riesce uccidere per fare il giustiziere, forse non ho abbastanza palle perchè se dovessi ammazzare qualcosa sarebbe casomai per mangiarmela.
....


Appunto, ti fai una bella frittura di gamberone (in fondo sono stati importati per questo)!!!!
Ci guadagna il palato, ma sopratutto l'ambiente!!!!!

Ciao

Giacomo
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 18 dicembre 2009 : 20:25:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...e ti assicuro che non hanno niente da invidiare ai gamberoni di mare!
Tutto sta a trovarne di cresciuti in acque pulite

NO all'autostrada in Maremma!
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Flora e Fauna

Inserito il - 18 dicembre 2009 : 21:13:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Capisco le preoccupazioni e non ho mai parlato di caccia.

Però, l'argomentazione che dopo i cormorani toccherebbe a tutti è infondata.
Se osserviamo la numerosità delle varie popolazioni salta agli occhi che solo alcune crescono in maniera abnorme e non c'è bisogno di fare censimenti scientifici per accorgersene.
Evidentemente, in questo momento, non sono in equilibrio ecologico con il loro ambiente e quindi minacciano non solo la sopravvivenza delle loro prede, ma anche i loro competitori. In altre parole, non se ne dovrebbero preoccupare solo i pescatori e gli studiosi del mondo marino, ma anche gli amanti degli uccelli - gli altri uccelli.
Anche la considerazione che saraghi, occhiate e seppie non sono in via di estinzione è riduttiva.
Il mantenimento della biodiversità non si limita ai casi estremi tipo Panda e Gheppio delle mauritius. Da allora l'ecologia si è evoluta e oggi qualunque squilibrio anche solo quantitativo, se è di grossa entità, deve preoccupare e far riflettere.

Il problema dei cormorani esiste anche per i gabbiani reali, le cornacchie grigie, gli storni ecc.... Ognuna di queste specie fuori controllo minaccia l'equilibrio del proprio ecosistema.

La soluzione non la conosco, ma credo che ci siano tante alternative valide al "fucile". Credo però che sia antiscientifico negare il problema per paura delle soluzioni.

luigi

P.S. Anch'io sono favorevole all'allargamento e all'adeguamento dell'Aurelia..... Speriamo bene...




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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32993 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 dicembre 2009 : 21:17:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:
Comunque in Nordeuropa i cormorani non sono innocui, stanno portando all'estinzione alcune specie endemiche di Coregonus in Russia e Finlandia.



Questa è una buona notizia: c'è speranza che si occupino loro del problema; hanno un'opinione pubblica meno disinformata della nostra.

luigi



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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 19 dicembre 2009 : 21:12:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Premetto che l'ornitologia non è il mio campo di studi.
La situazione del cormorano è più complessa di quella della cornacchia, della gazza o della tortora dal collare orientale perchè si tratta di una specie migratrice e nelle nostre zone è principalmente svernante (o almeno sono le popolazioni svernanti a "destare allarme sociale" tanto per usare un'espressione oggi assai di moda). Nelle zone dove nidifica comunemente invece non si è assistito a nessun aumento di popolazioni, o almeno a nessun incremento tale da giustificare una tale abbondanza di cormorani nele zone di svernamento.
Dunque non si tratta di un'invasione come quella delle cornacchie, che presentano popolazioni oggettivamente più grandi che in passato e che si sono inserite in una nicchia ecologica "nuova", creata dall'uomo con la creazione del paesaggio agricolo ed urbano e con la persecuzone di qasi ttti i predatori.
Per i cormorani la consistenza delle popolazioni non è, o è molto poco, cresciuta ma si è assistito ad uno spostamento dei quartieri invernali dove la specie sverna verso le regioni mediterranee e verso l'Italia in specie.
Non si sa a cosa sia dovuto questo acmbiamento nelle abitudini della specie, per quanto ne sappiamo può essere anche un fenomeno del tutto naturale come il caso dell'airone guardabuoi, 15 anni fa accidentale rarissimo in Italia (e solo estivo), adesso cmunissimo ovunque ed addirittura regolarmente svernante.
Certo è che se malaguratamente venissero effettuati abbattimenti in Italia le popolazioni estivanti e nidificanti subirebbero un collasso con effetti ecologici non prevedibili.
Se un disastro avviene lontano da casa nostra non per questo è meno grave!
Il mio discorso sui pesci d'acqua dolce endemici non voleva essere razzista nei confronti di seppie e saraghi, solo che l'Italia possiede parecchie specie endemiche a serio rischio di estinzione, non per colpa dei cormorani ma principalmente delle specie esotiche introdotte per la pesca.
(ci tengo a precisare che non sono pregiudizialmente contrario alla caccia, se effettuata secondo regole stabilite da BIOLOGI e non da politici).

NO all'autostrada in Maremma!
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 dicembre 2009 : 22:41:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:
....

ma principalmente delle specie esotiche introdotte per la pesca.
....
NO all'autostrada in Maremma!



No. Il rischio a carico delle specie (a torto o a ragione) ritenute "fragili" risiede nel fatto che l'ambiente originario è stato in diversi modi "pasticciato", così da offrire condizioni diverse da quelle (che supponiamo naturali) di partenza.
La prevalenza dell'esotico sull'autoctono è conseguenza, non causa. Ogni storia è caso a sè, e con la dovuta onestà intellettuale va indagata e discussa nella misura in cui la conosciamo.
Io sto cercando di farlo...... ma fabbricarsi dei nemici a tavolino credo serva a poco.

"...lì ci troverai i ladri gli assassini/ e il tipo strano/ quello che ha venduto per tremila euro/ sua figlia a un nano..."
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 21 dicembre 2009 : 00:03:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai ragione, ragionissima, Ugandensis, solo che già avevo scritto un poema epico in sei atti e non volevo mettermi a scrivere pure tutte le svariate motivazioni perchè la fauna ittica endemica del nostro pese è in pericolo .
Nessun nemico a tavolino, casomai a pesca!

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Giggetto
Utente V.I.P.

Città: Manfredonia
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 22 dicembre 2009 : 19:53:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate, voglio farvi una domanda a proposito di Procambarus.
Siccome odio le specie alloctone vorrei contribuire ad eliminare (e magari mangiare) i Procambarus
Io sono della provincia di Foggia, vi risulta se da queste parti ci sono zone dove è stata segnalata questa specie?
Grazie
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2009 : 00:24:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ugandensis:
No. Il rischio a carico delle specie (a torto o a ragione) ritenute "fragili" risiede nel fatto che l'ambiente originario è stato in diversi modi "pasticciato", così da offrire condizioni diverse da quelle (che supponiamo naturali) di partenza.
La prevalenza dell'esotico sull'autoctono è conseguenza, non causa.


Scusa, ma questa considerazione mi sembra un po' insolita.
Non sono uno specialista, ma penso che la prevalenza del Procambarus, dello scoiattolo grigio, del visone americano o della Trachemis sui corrispondenti autoctoni, tanto per fare qualche esempio, sia dovuta semplicemente al fatto che sono stati introdotti in un ambiente dove esistevano specie più deboli.
Specie più deboli solo in confronto a loro, ma che, se non ci fosse stata l'introduzione dell'alloctono, avrebbero continuato a prosperare a tempo indeterminato.
Diverso è il caso in cui una specie si diffonde su un territorio confinante, come il Pomatomus, la Sphirena o il "pesce lucertola", che hanno preso piede probabilmente grazie al riscaldamento dell'acqua.
E potrebbe essere così anche il caso dei cormorani, ma non credo nel caso del Procambarus.
luigi




Modificato da - elleelle in data 23 dicembre 2009 00:26:12
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 23 dicembre 2009 : 01:18:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti, a mio avviso, il Procambarus si è inserito in uno spazio ecologico vuoto dato che gli altri crostacei Decapodi italiani sono perlopiù specie di acque mosse, ossigenate e fresche e non di calde acque stagnanti come il "rosso".
Per i pesci alloctoni si può ipotizzare che lo stato di generalizzato degrado dei nostri corpi d'acqua abbia facilitato la loro invasione (introdursi in un ecosistema dotato di equilibrati rapporti predatore-preda è parecchio più difficile).
E' da chiedersi se il degrado sia dovuto agli alloctoni o se questi ultimi abbiano approfittato della povetà dell'ambiente per affermarsi...ed è molto difficile darsi una risposta.

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2009 : 10:41:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ci avevo pensato. I gamberi nostrani io li avevo trovati, per esempio, in un affluente del Farma; magari, ci sono anche nei torrenti di casa tua che scendono dall'Amiata.
Ma allora, il problema non è la competizione tra gamberi, se sono complementari. Se ho capito bene, se il Procambarus non risale i torrenti limpidi, non è come per lo scoiattolo grigio e scoiattolo rosso; il Procambarus minaccia piuttosto pesci, anfibi e insetti di palude.
luigi




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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2009 : 13:12:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Qui in Sardegna capita di trovarlo anche nei torrenti. Certo non in quelli dove la corrente diventa ripida, però talvolta, dove ci sono belle piscine naturali lui c'è, anche in maniera massiccia, con buona pace di tutti gli altri animali acquatici...


"E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano
cosa importa, se sono caduto, se sono lontano..."
Faber, Hotel Supramonte
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 dicembre 2009 : 14:04:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:



Scusa, ma questa considerazione mi sembra un po' insolita.
Non sono uno specialista, ma penso che la prevalenza del Procambarus, dello scoiattolo grigio, del visone americano o della Trachemis sui corrispondenti autoctoni, tanto per fare qualche esempio, sia dovuta semplicemente al fatto che sono stati introdotti in un ambiente dove esistevano specie più deboli.
Specie più deboli solo in confronto a loro, ma che, se non ci fosse stata l'introduzione dell'alloctono, avrebbero continuato a prosperare a tempo indeterminato.
Diverso è il caso in cui una specie si diffonde su un territorio confinante, come il Pomatomus, la Sphirena o il "pesce lucertola", che hanno preso piede probabilmente grazie al riscaldamento dell'acqua.
E potrebbe essere così anche il caso dei cormorani, ma non credo nel caso del Procambarus.
luigi






Mi riferisco alla maggioranza dei pesci d'acqua dolce che incontriamo oggi. E ribadisco che, a condizioni ambientali "intatte", l'unico alloctono pericoloso, nella maggioranza dei casi, è la specie vicariante (tanto per capirci Scardola europea/italica, Triotto/Rovella, Lasca/Cavedano etrusco, Trota fario/macrostigma Ghiozzo padano/etrusco.... e si potrebbe continuare un bel po').

Prendiamo una realtà che conosco bene, l'Arno a Firenze: di autoctono chi c'è?
Cavedano, Cobite, poche Anguille, qualche Luccio superstite. Fanno quattro. Altre undici specie autoctone del fiume sono estinte (qualcuna nel tratto cittadino, qualcuna nel corpo idrico principale, qualcuna nella totalità del bacino, una su tutto il territorio nazionale).

Poi ci sono 29 (ventinove!) specie alloctone acclimatate.

Perchè? Perchè l'Arno a Firenze era un grande torrente con lunghi raschi d'acqua, poche pozze profonde, corrente sostenuta, andamento sinuoso. E non nel Cambriano, ma due-tre secoli fa.
Ora è una serie di vasche rettilinee, con corrente pressochè nulla, isolate l'una dall'altra dalle briglie, con fondo fangoso dove prima era sassoso. Non parlo di inquinamento se no ci mettiamo a piangere, parlo solo di struttura dell'alveo.

Adesso il fiume, così com'è, non consente più il normale ciclo vitale della maggior parte delle specie che originariamente, in quel tratto, erano l'unica fauna presente. Nella struttura originaria sarebbe stata impensabile l'acclimatazione di gran parte degli alloctoni oggi presenti.

Se ci spostiamo una cinquantina di Km a monte della città, cambia radicalmente la struttura del fiume e con essa il suo popolamento.

A questo mi riferivo, parlando molto in generale..... poi è chiaro che, come già detto, ogni caso è una storia a sè.

Oooops.... siamo drammaticamente OT




"...lì ci troverai i ladri gli assassini/ e il tipo strano/ quello che ha venduto per tremila euro/ sua figlia a un nano..."
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albill
Utente Senior

Città: Poncarale
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


640 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 dicembre 2009 : 14:32:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Non ci avevo pensato. I gamberi nostrani io li avevo trovati, per esempio, in un affluente del Farma; magari, ci sono anche nei torrenti di casa tua che scendono dall'Amiata.
Ma allora, il problema non è la competizione tra gamberi, se sono complementari. Se ho capito bene, se il Procambarus non risale i torrenti limpidi, non è come per lo scoiattolo grigio e scoiattolo rosso; il Procambarus minaccia piuttosto pesci, anfibi e insetti di palude.
luigi


Secondo me il procambarus è come lo scoiattolo grigio, infatti porta una pericolosa patologia la peste dei gamberi, quindi nn solo competizione diretta ....

Alberto
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Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 26 dicembre 2009 : 11:58:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ugandensis:
.... Oooops.... siamo drammaticamente OT


Un OT però molto interessante .... persino per chi non sa nulla di pesci ... e poco di uccelli come me, peraltro con confronti molto civili e argomentati; ... complimenti a tutti per la bella discussione!!
Ciaoo.

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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32993 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 dicembre 2009 : 13:17:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potremmo provare a tornare agli equilibri tra pesci e uccelli pescatori.
La mia sensazione di osservatore non specialista è che siano aumentati i gabbiani in genere, specialmente i gabbiani reali, e i cormorani.
L'aumento dei gabbiani si potrebbe spiegare con l'aumento delle risorse alimentari disponibili che permette di allevare covate più numerose. La nostra società oggi offre loro molto cibo; per esempio, rifiuti nella discariche, piccioni cittadini e pesci di scarto che i pescherecci scaricano a mare prima di rientrare in porto.
Nel caso dei cormorani, secondo me, il contributo offerto dall'uomo è meno importante, ma ci può essere. Per esempio, i rifiuti alimentano grandi branchi di muggini che vengono predati dai cormorani che pescano nei porti e nel basso corso dei fiumi; e poi ci sono sistemi di acquacoltura a cielo aperto.
Potrebbe essere anche che se ne vedano di più perché trovano condizioni climatiche più favorevoli (non saprei perché) e quindi si trattengano in Italia per un periodo maggiore rispetto al passato.
Ma può darsi semplicemente che crescano di numero grazie a condizioni più favorevoli che incontrano in altri paesi.

Mi sembra che se la passino bene anche gli aironi, forse per lo stesso motivo; le berte mi sembrano stazionarie, mentre mi sembra invece che siano un po' in crisi le rondini di mare.
Ma sono solo sensazioni che ho avuto andando per mare negli ultimi 30 anni.
luigi



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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 26 dicembre 2009 : 15:00:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gli aironi hanno avuto un grosso vantaggio dall'acclimatazione del Procambarus, difatti questo è diventato la più importante preda degli uccelli di questa famiglia dato che è abbondantissimo negli ambienti di acque basse ed è decisamente meno mobile della maggior parte dei pesci=buon appetito airone.
Questo gamberaccio non ha (almeno per quanto ne so) grossi impatti sulle popolazioni, ormai pressochè inesistenti al centro ed al sud, di gamberi autoctoni, ne ha invece di devastanti su quelle di anfibi, piante, insetti, microcrostacei, ecc...Non so invece in che rapporti stia con il Potamon fluviatile, il nostro splendido granchio autoctono di fiume.
Sono, per l'ennesima volta, d'accordo con Ugandensis, le più pericolose tra le introduzioni sono le transfaunazioni, le introduzioni di specie originariamente non simpatriche ma occupanti la stessa nicchia e provenienti da aree vicine, che hanno avuto buona parte del cammino evolutivo comune alle specie autoctone e sono dunque spesso ibridabili, oltre a competere ferocemente per le risorse ambientali. Lo dimostra, ad esempio, la situazione dei barbi italiani o quella, caotica fino alla paranoia, delle trote.
P.S. Ho trovato recentemente un articolo scientifico che afferma che anche nel Nordeuropa le popolazioni, là nidificanti, di cormorano sono incrementate tantissimo, questo spariglia un po' le carte.

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carolan
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Città: sondrio

Regione: Lombardia


1715 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 agosto 2010 : 18:48:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

Premetto che l'ornitologia non è il mio campo di studi.
La situazione del cormorano è più complessa di quella della cornacchia, della gazza o della tortora dal collare orientale perchè si tratta di una specie migratrice e nelle nostre zone è principalmente svernante (o almeno sono le popolazioni svernanti a "destare allarme sociale" tanto per usare un'espressione oggi assai di moda). Nelle zone dove nidifica comunemente invece non si è assistito a nessun aumento di popolazioni, o almeno a nessun incremento tale da giustificare una tale abbondanza di cormorani nele zone di svernamento.
Dunque non si tratta di un'invasione come quella delle cornacchie, che presentano popolazioni oggettivamente più grandi che in passato e che si sono inserite in una nicchia ecologica "nuova", creata dall'uomo con la creazione del paesaggio agricolo ed urbano e con la persecuzone di qasi ttti i predatori.
Per i cormorani la consistenza delle popolazioni non è, o è molto poco, cresciuta ma si è assistito ad uno spostamento dei quartieri invernali dove la specie sverna verso le regioni mediterranee e verso l'Italia in specie.
Non si sa a cosa sia dovuto questo acmbiamento nelle abitudini della specie, per quanto ne sappiamo può essere anche un fenomeno del tutto naturale come il caso dell'airone guardabuoi, 15 anni fa accidentale rarissimo in Italia (e solo estivo), adesso cmunissimo ovunque ed addirittura regolarmente svernante.
Certo è che se malaguratamente venissero effettuati abbattimenti in Italia le popolazioni estivanti e nidificanti subirebbero un collasso con effetti ecologici non prevedibili.
Se un disastro avviene lontano da casa nostra non per questo è meno grave!
Il mio discorso sui pesci d'acqua dolce endemici non voleva essere razzista nei confronti di seppie e saraghi, solo che l'Italia possiede parecchie specie endemiche a serio rischio di estinzione, non per colpa dei cormorani ma principalmente delle specie esotiche introdotte per la pesca.
(ci tengo a precisare che non sono pregiudizialmente contrario alla caccia, se effettuata secondo regole stabilite da BIOLOGI e non da politici).

NO all'autostrada in Maremma!


Secondo me,il massiccio aumento dei cormorani potrebbe dipendere dal fatto che nel Nord Europa negli anni passati i siti di nidificazione non erano protetti adeguatamente,e venivano derubate le uova per qualche motivo.....

Poi hanno cominciato a proteggere bene questi siti,quindi i cormorani sarebbero aumentati di numero sino ad arrivare fino da noi,dove hanno trovato ottimi temoli( ad es. parlo della Lombardia,Valtellina,fiume Adda), e in alcune zone si sono stabiliti ormai tutto l'anno.
Nell'Adda vivono pressochè di temoli,perchè è un pesce molto visibile dall'alto e quindi più facile da catturare(per tecnica di caccia propria della specie) rispetto ad es. alla trota che invece sta più tra i sassi nascosta.

Ora sono un po diminuiti qui da noi(il motivo ve lo spiegherò....se vorrete),
per contro è arrivato il boom del cenerino,che però caccia all'aspetto sulle rive e quindi preda pesci più piccoli soprattutto,ma si spinge ormai fin sui laghi alpini.

ciao

Carolan

Modificato da - carolan in data 03 agosto 2010 18:51:49
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perfect
Utente Senior

Città: Roma


1790 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 agosto 2010 : 19:24:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che bella discussione che mi ero perso! :)
Io vorrei aggiungere una questione che mi pare non sia stata dibattuta abbastanza e cioè di non dimenticarci che il cormorano è essenzialmente un predatore e che io sappia, non si comporta da spazzino generalista come gabbiani e cornacchie. Questo significa che uno stormo di cento cormorani in una baia se è lì è perché riesce a trovare una risorsa di pesce tale da sostenerlo. Se la risorsa si fa rara lo stormo si sposta ma, comunque sia, una risorsa di pesci ci deve essere. Questo mi fa pensare quindi che se nel nostro Paese ne svernano di più di un tempo, per qualsivoglia causa naturale o antropica che sia, questi animali devono necessariamente ed hanno la possibilità di trovare pesce a sufficienza per sfamarsi e che quindi questo pesce da qualche parte debba esserci.
Sono dell'idea che i pesci abbiano diecimila altri problemi prima di dover pensare ai cormorani oggigiorno!

Dario
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