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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Forbix
Moderatore
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
6989 Messaggi Flora e Fauna |
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Forbix
Moderatore
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
6989 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 10 dicembre 2009 : 18:09:00
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Immagine: 225,84 KB
Forbix
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Akis bacarozzo
Utente V.I.P.
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
424 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 dicembre 2009 : 14:04:26
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In Italia si trovano R. lucifugus e R. urbis, che a occhio sono praticamente indistinguibili. Quest'ultima però si trova (per quanto ne sappiamo finora) solo in alcune località del versante adriatico, quindi propenderei senz'altro per lucifugus. In Sardegna, Corsica e in alcune zone della costa toscana è presente la sottospecie R. l. corsicus. E' molto probabile che sull'isola d'Elba ci sia corsicus.
Silvia |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 dicembre 2009 : 17:56:21
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concordo sulla determinazione e faccio una domanda: R. urbis a quanto ho letto è una specie introdotta, si ha qualche dato aggiornato sul periodo di introduzione in Italia e sulla sua attuale diffusione? grazie
Carlo
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Akis bacarozzo
Utente V.I.P.
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
424 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 dicembre 2009 : 11:12:37
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In verità comincia a esserci qualche dubbio sul fatto che R. urbis sia introdotta. Sembrava così perché la si era individuata in poche località (Bagnacavallo, Ravenna, Lecce, Galatina e poche altre in Italia, Domène, Grenoble e alcune altre località sulla costa mediterranea francese). Per la zona del ravennate, si ipotizzava un'introduzione in epoca bizantina, dato che l'areale principale della specie sembra essere nel mediterraneo dell'Est. In realtà, stanno cominciando a spuntare altre popolazioni di urbis, quindi bisogna valutare se si tratti davvero di introduzione per opera dell'uomo o se anche l'Italia non sia parte del suo areale naturale. Può darsi che la sua presenza sia stata sottostimata proprio a causa dell'estrema somiglianza con lucifugus.
Silvia |
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Forbix
Moderatore
Città: Portoferraio
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
6989 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 dicembre 2009 : 14:31:03
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Grazie a tutti per aver confermato la mia determinazione e per tutte le ulteriori preziose informazioni fornite!!
Forbix
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 dicembre 2009 : 18:39:20
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| Messaggio originario di Akis bacarozzo:
In verità comincia a esserci qualche dubbio sul fatto che R. urbis sia introdotta. Sembrava così perché la si era individuata in poche località (Bagnacavallo, Ravenna, Lecce, Galatina e poche altre in Italia, Domène, Grenoble e alcune altre località sulla costa mediterranea francese). Per la zona del ravennate, si ipotizzava un'introduzione in epoca bizantina, dato che l'areale principale della specie sembra essere nel mediterraneo dell'Est. In realtà, stanno cominciando a spuntare altre popolazioni di urbis, quindi bisogna valutare se si tratti davvero di introduzione per opera dell'uomo o se anche l'Italia non sia parte del suo areale naturale. Può darsi che la sua presenza sia stata sottostimata proprio a causa dell'estrema somiglianza con lucifugus.
Silvia
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Grazie per le informazioni ... ti stresso con un'altra domanda, la distinzione fra le due specie su quali caratteristiche morfologiche si basa? grazie
p.s. sposto la discussione nella sezione dedicata
Carlo
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Akis bacarozzo
Utente V.I.P.
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
424 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 dicembre 2009 : 10:12:39
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Niente stress, sono contenta che a qualcuno interessino le termitine. Qualcosa sulla distinzione a livello morfologico è stato pubblicato dai francesi (Clément e collaboratori). Dicono che, guardando il capo dei reali di profilo, il postclipeo di urbis oltrepassa una linea immaginaria che prosegue il contorno superiore del capo, mentre quello di lucifugus sta sotto. Però non credo che questo criterio si possa applicare anche agli operai e, dato che i reali alati si trovano solo per brevi periodi ogni anno, non è utilissimo dal punto di vista pratico. Il mio prof (Mario Marini) sta cercando qualche altro carattere diagnostico, ma l'impresa appare tutt'altro che semplice. Posso dire per esperienza personale che, pur avendo a che fare con lucifugus e urbis quotidianamente da alcuni anni, non sono assolutamente in grado di distinguerle a occhio. Geneticamente invece sono abbastanza diverse, con un'analisi del DNA mitocondriale si distinguono senza difficoltà. Un altro approccio tentato dai francesi è l'analisi degli idrocarburi cuticolari, ma anche quel metodo non è di semplicissima applicazione, forse si fa prima col DNA. In generale, la determinazione delle temiti non è semplice, rispetto ad altri gruppi di insetti sono molto omogenee morfologicamente. Attraverso le chiavi (quando esistono), si arriva senza troppa difficoltà fino al genere, ma per la specie spesso bisogna faticare parecchio e possono comunque rimanere dubbi.
Silvia |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 dicembre 2009 : 10:34:26
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grazie ancora, molto gentile da quello che hai scritto sono pienamente comprensibili i dubbi sull'origine e la distribuzione di R. urbis in Italia
Carlo
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