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 La Biodiversità
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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 18 settembre 2005 : 15:24:49 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

La biodiversità è la variabilità degli esseri viventi e degli ambienti che li ospitano ed indica la ricchezza della vita del nostro pianeta. A livello mondiale si è calcolato che le specie animali e vegetali siano almeno due milioni, senza considerare tutte quelle specie ancora da scoprire (soprattutto nelle foreste tropicali) che porterebbero il numero a 30 milioni di specie.
In Italia abbiamo uno dei più alti valori a livello europeo, ospitando il 65% degli habitat prioritari indicati nella direttiva europea “Habitat”, ed oltre 1/3 delle specie animali distribuite in Europa. Inoltre, è presente quasi il 50% della flora europea.
Il più importante tra gli ecosistemi italiani è rappresentato dalle zone umide, per la presenza di numerosissime specie di organismi acquatici, uccelli e piante. Seguono poi le foreste e gli ambienti costieri.
A causa della continua urbanizzazione stiamo perdendo in Italia molta di questa biodiversità, tanto che oltre il 60% dei vertebrati italiani sono a rischio. Secondo il “Libro Rosso degli animali d’Italia” del WWF, redatto nel 1998 con i criteri del WCU, sono a rischio l’88% delle 48 specie di pesci, il 76% delle37 specie di anfibi, il 69% delle 49 specie di rettili, il 66% delle 250 specie di uccelli il 64% delle 110 specie di mammiferi.

Il nostro forum può essere uno strumento per monitorare questa enorme biodiversità, sia a livello di specie che di ambienti. Poter quindi analizzare le problematiche legate alle specie minacciate, ai fattori biotici ma anche abiotici che creano un ecosistema, ai rischi cui possiamo andare incontro.
Non vogliamo suscitare polemiche o diventare un centro di raccolta denuncie, esistono enti, strutture e associazioni preposti a questo ma soltanto stimolare lo spirito di curiosità critica che ci caratterizza e comunque sottolineare l’importanza del rispetto per tutta la natura che ci circonda


Istrice

Whitedragon
Utente Senior


Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna

Regione: Sardegna


1523 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 settembre 2005 : 17:37:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
DEVO DIRE CHE LA SCOPERTA DI QUESTO FORUM è SICURAMENTE UNA DELLE COSE PIU' BELLE CHE MI SON CAPITATE... persone altamente qualificate che dimostrano tutto il loro amore per la natura.

Sono contentissimo che un mio consiglio sia stato così altamente preso in considerazione... non posso che voler tutto il bene per questo "raro" posto di saggezza!

_____________________

La chiave per capire qualunque materia è la conoscenza dell'evoluzione dell'oggetto in studio
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 21 settembre 2005 : 08:16:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie anche a te Alessandro. Sono perfettamente d'accordo che questo forum è un luogo speciale, ma lo è grazie a TUTTI coloro che partecipano. Quindi ad ognuno di voi, Sarah

L'uomo non ha tessuto la trama della vita, è solo un filo. Qualunque cosa faccia alla trama, lo fa a se stesso. (Ted Perry, 1972). Lynkos - attraverso altri occhi.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 21 giugno 2007 : 12:19:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Istrice:

La biodiversità è la variabilità degli esseri viventi e degli ambienti che li ospitano ed indica la ricchezza della vita del nostro pianeta............

.............Il nostro forum può essere uno strumento per monitorare questa enorme biodiversità, sia a livello di specie che di ambienti. Poter quindi analizzare le problematiche legate alle specie minacciate, ai fattori biotici ma anche abiotici che creano un ecosistema, ai rischi cui possiamo andare incontro.
Non vogliamo suscitare polemiche o diventare un centro di raccolta denuncie, esistono enti, strutture e associazioni preposti a questo ma soltanto stimolare lo spirito di curiosità critica che ci caratterizza e comunque sottolineare l'importanza del rispetto per tutta la natura che ci circonda


Istrice


Ciao Aldo,

pensa che sono diversi giorni che frequento il forum ed ancora non mi ero soffermato in questa stanza. Sono talmente tanti e ricchi di interventi gli altri argomenti che il tempo per curiosare si restringe tantissimo.
Anche la parola BIODIVERSITA' non mi diceva granchè, forse proprio per questo suo vago accenno a qualcosa di diverso, non allineato che nel comune senso di intendere potrebbe suscitare intuizioni di negatività. Ma poi ti rendi conto che si tratta di un argomento che riguarda la varietà, la molteplicità delle specie più che la diversità.
Sottolineo nuovamente quanto ho già riassunto del tuo discorso introduttivo nel mio quotare:

"Non vogliamo suscitare polemiche o diventare un centro di raccolta denuncie, esistono enti, strutture e associazioni preposti a questo"

Hai ragione. Ma trovo veramente improbabile che non si possa invadere il campo della denuncia se si cominciano ad analizzare situazioni di devastazione ambientale che determinano lo scempio ecologico di estesissime superfici terrestri.
Ad esempio, la discussione iniziata sugli effetti dell'impatto ambientale della Solvay

Link


era fuori luogo nella stanza dove era emerso il problema, ma poteva essere spostata a piè pari in questo ambito che mi sembra costruito a misura.
Mi permetto quindi di riprendere l'argomento per verificare, in luogo più mirato, eventuale interesse a questa situazione.

Come ben saprai Aldo, il tipo di inquinamento che produce la Solvay, è a suo dire solo di tipo fisico e non chimico, anche se mi risulta che invece vengono spesso rilevate tracce di mercurio e di arsenico superiori alla norma. Si tratterebbe quindi, secondo loro, di una pura e semplice "sospensione" di origine minerale di dimensioni infinitesimali che viene dispersa in mare attraverso il "fosso bianco" (all'aperto) ed altre condutture subacquee.
Ma il problema è invece di ben altra gravità. Non si tratta solamente di un "latte" innocuo che si disperde per miglia e miglia nel mare ma di una coltre di borotalco che impalpabile ricopre qualsiasi cosa soffocandola lentamente nel corso degli anni.
La prateria a posidonia è scomparsa per un tratto estesissimo. Una cosa impressionante. Insieme ad essa muore qualche centinaio di specie animali e vegetali che la sua presenza consentiva.

Biodiversità.....
ma dove sono andate a finire? Tutto è diventato deserto bianco in quello specchio di mare.

Senza aggredire e senza voler desiderare la perdita del posto di lavoro di migliaia di persone che operano per la Solvay (Rosignano è cresciuta per suo merito) andrebbero studiati degli accorgimenti tali da consentire un sostanziale abbattimento delle scorie da riversare per una minore aggressione del mare. Particolarmente contenere al massimo quel riversamento che loro definiscono da sempre "solo" di tipo fisico.
Penso che parlarne nel Forum con pacatezza e serena volontà di comprensione di tutti i problemi collegati a questa situazione non più tollerabile, sia un nostro sacrosanto dovere.
Sono perfettamente consapevole della delicatezza dell'argomento e della quantità di interessi che orbitano intorno al problema ma la situazione sta degenerando sempre di più nel Mediterraneo e vanno studiati dei meccanismi di protezione.

Grazie Aldo per lo spazio e l'attenzione che vorrai dedicare a questo argomento.

Un caro saluto,
Beppe.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)

Modificato da - vespa90ss in data 21 giugno 2007 12:34:31
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 21 giugno 2007 : 12:46:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe,

questo è un argomento che doveva essere trattato, molti sono indifferenti a questa spiaggia bianca, anzi per la massa fa molto effetto e tanto tropicale, quando non sanno i risvolti e disagi che può comportare per il nostro mare...

Conosco bene la zona, e il suo risvolto politico economico, credo che non sarà difficile, senza alzare polveroni cercare di dialogare e trovare una soluzione, soprattutto bisogna iniziare a educare le persone attraverso messaggi e documentazioni in rete.

A metà marzo 2008 a Castiglioncello ci sarà un Convegno sulle Scienze naturali della Toscana, potrebbe essere un argomento da trattare.

Io ci sono...

simo



Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan

Modificato da - FOX in data 21 giugno 2007 13:01:59
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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 21 giugno 2007 : 13:07:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Felicissima idea quella di aprire una discussione, di tipo più generale, sulla biodiversità.
In tutta umiltà, nel mio piccolissimo, vorrei portare un minimo contributo a questo argomento.
Naturalmente, sono aperto a critiche e correzioni, anzi, ben vengano, visto che anche noi che ormai siamo ben oltre i "50" abbiamo bisogno di osservazioni per poter crescere e non correre il rischio di "affezionarci troppo" alle nostre idee.

Il livello di biodiversità di un'area indica, in un certo qual senso, la "salute" della stessa area.
Un elevato livello di biodiversità, però, non deve farci illudere troppo in quanto questa dipende, oltre che dall'integrità dell'ambiente, anche da altri fattori.
porto un esempio.
Nell'area del Subappennino Dauno (FG), con il procedere delle indagini scientifiche a livello naturalistico, si sta verificando un elevatissimo livello di biodiversità (pensate solo alle oltre 740 specie di farfalle classificate in quest'area), ma una attenta osservazione dell'ambiente fa venire una certa perplessità sulla sua integrità. Questo perché la ricchezza di specie dipende anche dalla non uniformità del territorio. Millenni di interazione fra l'uomo e l'ambiente, nel Subappennino, hanno portato ad una frammentazione estrema di questo, con una differenziazione notevole degli ambienti (dal bosco ceduo a quello di alto fusto, alla macchia, al pascolo arborato, al quello arbustato, al pascolo nudo, ai coltivi seminativi, alle coltivazioni arboree ed arbustive, ecc.
In tal modo si sono venute a creare una miriade di "aree ecotonali", vale a dire di aree di confine e sovrapposizione fra i vari ambienti ove si vengono a creare situazioni ottimali per ospitare sia le specie dell'uno che dell'altro ambiente, oltre ad altre specie che trovano in queste situazioni di transizione buono spazio per prosperare.
Naturalmente, questa frammentazione non naturale comporta anche un degrado del territorio ma, cosa più importante, determina una maggiore sensibilità degli ambienti a causa proprio dell'interruzione della continuità e della riduzione di superficie.
Se si pensa che, nelle nostre zone, in un'area di circa 3 Kmq si ritrovano bosco ceduo, rimboschimento, pascolo arbustato, coltivi seminativi, sorgenti con aree di marcita nel bosco, macchia in evoluzione verso il bosco (ex area bruciata), si capisce, forse, che cosa intendo per frammentazione.
Ed allora nell'analisi deve scattare un altro parametro: oltre al numero di specie, diventa significativo il numero di esemplari per ogni specie. Nella nostra zona, infatti, il degrado del territorio, ovvero la sua fragilità, vengono evidenziate dalla presenza di un gran numero di specie rappresentate però, ciascuna, tolte piccole eccezioni, da un numero ridotto di esemplari.
Occorre poi puntualizzare quali sono le dimensioni territoriali minime a cui applicare il concetto di biodiversità.
Spesso si leggono lavori con analisi della biodiversità su aree di pochi ettari e questa limitazione spaziale riduce di molto il significato del parametro "biodiversità".
Come si vede, è un argomento complesso ed estremamente stimolante.
scusate la lunghezza dell'intervento.
giampaolo
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 23 agosto 2007 : 23:02:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...una bella discussione...
MA: cos'è la "biodiversità"?
Se ne parla tanto, ma spesso a vanvera.
Tu dici che "la biodiversità è la variabilità degli esseri viventi e degli ambienti che li ospitano ed indica la ricchezza della vita del nostro pianeta". E' bello e chiaro. Ma manca una cosa fondamentale: come si misura la biodiversità?
Di sicuro non con gli "habitat prioritari", le "Direttive Europee", le "specie minacciate", le "important areas", i "Criteri di Questo e Quello", le "liste più o meno rosse" etc...
Queste cose mostrano un positivo interesse politico sull'ambiente, ma ci stanno facendo affogare in una melma paurosa, che viene dall'alto.
Mentre dal basso c'è chi vuol far conoscere la vera diversità della Natura, dare una mano a chi vuol scoprire il nome di un insetto, una pianta, un fungo... come il nostro Forum.
...mi fermo qui...
ciao
PL
PL





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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 25 agosto 2007 : 17:19:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nimispl:

... come si misura la biodiversità?


Bella domanda!!
nel tempo ho sentito diverse versioni che potrebbero rispondere al quesito, ma, per un verso o per l'altro non mi hanno convinto del tutto.
Qualcuno dice che la biodiversità si può misurare semplicemente facendo la somma delle varie specie presenti in un territorio.
A prescindere dal problema della delimitazione del territorio su cui fare questa analisi, il mio dubbio è un'altro:
se nel rilevare le specie presenti in una zona mi trovo con alcuni taxa composti di uno o due esemplari, come li calcolo?
Mi spiego meglio: trovare uno o due esemplari di una farfalla o di un topo è ben diverso che trovare una coppia di predatori di elevato livello!
Quindi, la sola presenza non è sufficiente. Occorre stabilire per ciascun taxon quale è il numero minimo di esemplari che possa essere considerato significativo.
Questo ci complica un po' le cose ma credo sia indispensabile per poter dare un significato a questo parametro che, come giustamente si afferma, viene citato per ogni dove, ma non sempre in modo corretto.
Un gruppo familiare di quattro lupi è significativo, quattro ortotteri della stessa specie sicuramente non sono significativi.
Questo concetto, naturalmente, è valido se al termine Biodiversità vogliamo dare un significato che vada oltre la semplice elencazione delle forme presenti in un dato ambito.
(una cosa del genere è presente, ad esempio, nella procedura del calcolo dell'IBE per i corsi d'acqua)
Sto lavorando da un po' di tempo su questo aspetto. Appena riesco a cavare fuori una ipotesi decente la proporrò per sentire commenti.
salutoni
giampaolo
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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 30 agosto 2007 : 22:00:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono completamente ignorante in materia di biodiversità,è una parola con cui i politici si riempiono la bocca pensando ad altro,fa molto tendenza.
Secondo una mia personale opinione un valore di biodiversità può essere significativo solo se calcolato in un ambiente omogeneo,molto difficile valutarlo in un ambiente antropizzato e frazionato come il Subappennino Dauno che ci ha prospettato ecolab.
Penso che andrebbe valutato come ed in che modo un ambiente può sostenere tutta la catena trofica teorica per quell'ambiente.
Questo porterebbe nel calcolo anche l'estensione dell'ipotetico ambiente necessaria per sostenere i predatori al vertice della catena.
In parole povere quanto differisce l'ambiente X dallo stesso ambiente in cui non si è avuta una modificazione antropica.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
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Inserito il - 30 agosto 2007 : 23:07:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tra le pubblicazioni sull'argomento segnalo a chi fosse interessato il seguente testo:
Carlo Ferrari, Biodiversità (dall'analisi alla gestione), Zanichelli, 2001.

Si tratta di un testo universitario introduttivo, che tratta gli argomenti con semplicità e al tempo stesso con correttezza, a partire dalla diversità del genoma, attraverso la diversità specifica, fino alla diversità ambientale e paesaggistica.

Non mancano riferimenti agli aspetti che già avete sottolineato: formule di calcolo della biodiversità e l'impronta dell'uomo su tutto ciò.

Infine, e non c'entra nulla con la validità del libro, l'autore (ordinario di botanica ambientale e conservazione biologica a Bologna) è una persona davvero amabile...

Ciao, Andrea
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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


10849 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 30 agosto 2007 : 23:19:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa a Vespa per nona ver risposto prima al suo post, ma non l'avevo proprio visto

Il concetto di Biodiversità, molto utilizzato recentemente, ma mi sembra meno attualmente, in realtà lo vedo un'arma a doppio taglio..

Come dice Giampaolo, la frammentazione degli ambienti può creare una "finta" alta biodiversità che può trarre in inganno, in quanto labile come durata e molto delicata come conservazione.

D'altro canto la biodiversità in un ambiente integro, ma poco vario, che risultato mi darà? se questo indice di misura funziona, dovrebbe comunque darmi un risultato almeno uguale all'ambiente frastagliato?

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simmare
Utente nuovo

Città: milano


10 Messaggi
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Inserito il - 01 novembre 2007 : 19:20:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti, per prima cosa complimenti a questo bellissimo forum scoperto proprio per caso....e a tutti voi che vedo molto partecipi, esperti e sopratutto appassionati.
Per chi ama la natura, non ce ne può essere uno migliore.
Come vedete è il mio primo messaggio in assoluto...ho cercato in vano di leggere qualsiasi post scritto di qualsiasi forum...senza ovviamente risciurci.
Visto che sono venuto a conoscenza del forum proprio cercando degli approfondimenti sulla biodiversità per un esame universitario, è proprio qui dove voglio lasciare il mio primo messaggio.
Premetto se dico qualcosa di già detto e stradetto prego chiunque di avvisarmi, anche perchè nn sono riuscito a leggere davvero tutti i post.
Inerente a questo vorrei aggiungere quello che l'esame mi ha insegnato.
Quanto capito da questo topic in particolare,il concetto di biodiversità risulta un pò vago...e in effetti è cosi....ma bisogna distingere da diversità biologica...a quello a cui il termine biodiversità si riferisce nello specifico, dalla diversità ecologica...che in realtà diversifica due ambienti.
perchè diversificare?..
Come già saprete la biodiversità è semplicemente in numero di specie presenti in un ambiente...ma qui bisogna puntualizzare come:
1 si possa calcolare la biodiversità del mondo tanto quanto quella di una pozzanghera

2 e anche come sia impossibile, in generale, quantificare il vero numero esatto delle specie presenti in un dato ambiente.

ci sono degli indici inerenti..che permettono di calcolare tale valore, tra cui il migliore è l'indice di ricchezza in specie di margalef.
In realtà si distingue la diversità biologica dalla diversità ecologica...perchè in realtà il termine e il calcolo della biodiversità hanno un limite.
lo spiego con un esempio.
se io trovassi due ambienti cn le stesse tre identiche specie, avrei lo stesso valore di biodiversità, che si puo calcolare.
il limite sta nel fatto che in un ambiante potrei avere le tre specie distribuite con la medesima frequenza, mentre in un altro avere una specie presente al 90% una al 8% e infine l'altra al 2%...noterete che il secondo ambiente è un ambiente che si può definire MONOTONO, e quindi decisamente meno diverso che rispetto al primo seppur presentando lo stesso identico numero di specie.
gli indici di ricchezza in specie non discriminano questo...
Anche in questo caso esistono indici che permettono di calcolare questi valori e confrontare quindi ambienti differenti.
ovviamente questi indici, possono essere utilizzati per diversi aspetti, in quanto esistono vari livelli di diversità.. la diversità può essere al livello di individuo, specie, habitat, ma Volendo potremmo calcolare anche la livelli di diversità di professioni lavorative tra l'italia e magari un paese africano...e cosi via dicendo..
Io nn sò se sn stato ripetitivo o cosa o se non si è capito nulla( ho scritto di frettissima quindi perdonatemi la punteggiatura)..e non sono uno pratico di forum....vi prego se fosse stato cosi...ditemelo pure..
ma la voglia di incominciare a parteciparvi era molta..

grazie...SIMONE




















studente biologia, appassionato biologia marina, della subacque e delle videoriprese sub.
amo il mare piu di ogni altra cosa.
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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


634 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 01 novembre 2007 : 20:04:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Benvenuto fra noi!
Trovo molto giusto quello che dici e, in effetti, hai puntualizzato ciò che in qualche parte, in modo più "diluito" era stato detto.
Il concetto di biodiviersità è piuttosto recente e man mano viene inquadrato sempre meglio. L'esperienza, le discussioni e la ricerca, oltre agli errori, servono proprio a questo (mi viene in mente una affermazione di un famoso e stimatissimo primario che una volta mi disse che "... specialisti di una patologia lo si diventa dopo aver ammazzato quattro o cinque persone!! ..." - ma lui era un cinico).
In questa sezione del forum cerchiamo di chiarirci le idee, quindi benvenuti i tuoi contributi!.
giampaolo
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 novembre 2007 : 16:43:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi inserisco in questa discussione per chiedere dei chiarimenti ad Istrice, in riferimento al suo primo messaggio di due anni fa (chiedo venia ma io sono entrato da pochi mesi). Il fatto e' che mi sono spesso chiesto come si debbano valutare certi numeri e quel messaggio ne riporta piu' d'uno. Faccio 2 esempi:
1) "In Italia e' presente il 50% della flora europea". Che vuol dire? L'unico modo di capire, per me, sarebbe confrontare questo numero con il "numero medio di specie presenti su una superficie confrontabile". Se infatti il 40% delle specie fosse praticamente ubiquitario, voi capite che sarebbe un risultato mediocre, anche se suona bene.
2) "Possediamo il 65% degli habitat prioritari". Vuol dire che la natura ci ha favorito o gli ambienti sono diventati prioritari perche' noi li abbiamo messi in paricolo? Direi che la seconda spiegazione e' piu' appropriata vista l'alta percentuale di specie a rischio.
Numeri come questi sono spesso sbandierati per dimostrare la ricchezza del nostro paese o di una regione o addirittura di un singolo monte. Sara' che non ho una formazione di tipo biologico, ma io insisto a non capire. Un saluto a tutti,

Fern
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 06 novembre 2007 : 21:23:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...ho riletto la discussione e aggiungo due cose:
1) ottimo l'intervento di fern: come si misura la biodiversità?
2) non buono l'intervento di Istrice quando dice: "Il più importante tra gli ecosistemi italiani è rappresentato dalle zone umide, per la presenza di numerosissime specie di organismi acquatici, uccelli e piante. Seguono poi le foreste". Questo - per le piante e non solo per quelle - è falso: le zone umide e le foreste sono forse gli ambienti d'Italia con la minore biodiversità botanica(sia in termini di numero di specie che - soprattutto - della loro diffusione a livello globale: gli ambienti aridi sono pieni di specie endemiche!). Forse le zone umide sono 'il più importante ecosistema" per gli uccelli migratori, ma da qui a generalizzare il passo è lungo...
ciao a tutti
PL
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


32989 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 aprile 2008 : 21:42:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho seguito questa bellissima discussione e vorrei dire anch'io qualcosa, anche se non sono un esperto e parlo da semplice spettatore della discussione, che si sta formando un'idea strada facendo.
Forse, si può dire che quello che conta non è il valore più o meno alto, comunque calcolato, della biodiversità di un certo ambiente, perché ogni ambiente ha un suo valore di biodiversità tipico.
Probabilmente, l'importante è che questo valore tipico si mantenga costante nel tempo, senza calare, ma neppure crescere, perché anche la crescita può indicare un deterioramento dell'ambiente.

Vorrei fare anche un'altra osservazione.
Ormai l'uomo è presente in modo pesante nei nostri ambienti ed è entrato a far parte dell'ecosistema, come fornitore di risorse alimentari con l'agricoltura e la pastorizia e anche con altri meccanismi positivi o negativi.
In questo senso, penso che nei parchi si dovrebbero conservare anche quelle attività umane ormai integrate e stabili nel tempo, che hanno dimostrato di non essere di ostacolo alla biodiversità.
Forse, quanto meno in Italia, senza una modesta presenza di agricoltura e pastorizia, tanti animali selvatici "faticherebbero ad arrivare alla fine del mese".

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Riccardo Banchi
Utente Super


Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


5312 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 marzo 2009 : 15:56:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Apro una piccola parentesi all'importante discorso sulla BIODIVERSITA'.
Volevo infatti fare un cenno alla semplificazione delle nostre aree verdi urbane e suburbane.
Adesso i giardini si stanno riducendo a soli pratini all'inglese con qualche albero collocato qua e là, qualche panchina e gioco per bambini. Motivi? I costi di manutenzione del verde pubblico. Posso dire che la biodiversità all'interno di queste aree verdi è piuttosto bassa. Che fine hanno fatto le siepi? Anche il paesaggio differenziato della campagna, con campi coltivati, confini a siepi, fossi alberati, ecc. sono elementi importantissimi, che i grandi campi a monocolture stanno facendo sparire. I vecchi fontanili e abbeveratoi? Adesso ci sono le vasche recintate con pesci, sostanzialmente inutili per la maggior parte di anfibi.
Già queste considerazioni fanno capire quali siano alcuni nemici della biodiversità.

Ric

P.s. Il concetto di "biodiversità" vale anche per le culture umane...
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gabrif
Moderatore


Città: Milano

Regione: Lombardia


3483 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 02 maggio 2009 : 17:11:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio i partecipanti a questa discussione, perchè mi hanno fatto tornare in mente un articolo che avrei voluto leggere ai tempi dell'università, ma non riuscii a reperire. Adesso queste ricerche sono molto più facili, e quindi l'ho trovato quasi subito in Rete. Il titolo tradotto è "Omaggio a Santa Rosalia, ovvero: Perchè ci sono così tante specie di animali?", e ha giusto 50 anni. Se volete leggerlo anche voi, specialmente i siciliani, ecco il riferimento :
Link
Saluti
Gabriele
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 01 ottobre 2009 : 11:16:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
che bello rileggere questo vecchio post...
Trovo nelle mie parole tanta freschezza e spontaneità ma anche tutta la rabbia che da sempre provo per ciò che non è possibile spostare di un millimetro.
E' passato tanto tempo e sono stati detti fiumi di parole da allora.

Sabato tornerò alle Spiagge Bianche.
Eseguirò gli scatti che da molto desidero fare.
Non so se li posterò su Natura Mediterraneo. E se lo facessi lascerei solo alle immagini la forza di testimoniare: sempre che Beppe possa esserne ancora capace....


Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari
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Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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