OK grazie a tutti! Si in effetti la schiena arcuata potrebbe essere un utile indizio. Forse ciò che contraddistingue di più la Liza è in effetti la forma del corpo affusolato. Magari un giorno si riuscirà a stabilire degli intervalli di rapporto altezza/lunghezza per distinguerli in base proprio a questo.
Non ero al corrente del fatto che la macchia dorata potesse essere presente anche sul C. labrosus. Il Louisy non la menziona per questa specie per esempio. Voi l'avete vista documentata su esemplari la cui determinazione era certa? Avete delle foto a disposizione?
Dimenticavo avete per caso una foto in cui si vedano i famosi "tubercoli" sulla parte inferiore del labbro superiore del C. labrosus menzionati dal Louisy perchè io non ho ancora capito che aspetto abbiano. Grazie! Saluti
Per il riconoscimento di Chelon labrosus non mi affiderei troppo alla macchia dorata e nemmeno alle descrizioni sulla colorazione che trovi qua e la in rete. In acqua e da vivo è di colori diversi rispetto a quando è morto. Riporto un mio vecchio appunto del '91 quando in immersione vedevo le varie specie di cefali e non riuscivo assolutamente a capirci nulla basandomi sulle descrizioni dei libri. Cefalo bosega di 28 cm TL, 200 gr, diga foranea. In acqua Il dorso visto dall'alto è marroncino chiaro, la livrea è chiara, occhio con contorno superiore dorato, assenza di dorature sull'opercolo. Dopo la morte del pesce: dorso scuro, occhio nero, macchia dorata sull'opercolo (tipo cefalo dorato!), doratura diffusa.
Altre volte sui bosega pescati per esempio col tremaglio, c'è una colorazione dorata diffusa sull'opercolo ma non una vera e propria macchia, come se fosse una "sporcatura" sulle squame.
Quindi, non credo che la macchia dorata sia molto affidabile come segno distintivo della specie. Il labbro superiore invece è la prima cosa che guardo su questa specie.
Riapro la discussione sui cefali perchè sono tra coloro che ancora hanno qualche dilemma a riguardo... Non sono ancora sicura di quale sia l'aspetto caratteristico del muso del Chelon labrosus. Non sono nemmeno convinta del fatto che le Liza abbiano poi delle labbra così "sottili". Semmai il muso appuntito ma delle labbra sottili non sono poi così convinta, basta guardare le foto di Liza aurata in questa pagina. Secondo voi il cefalo della seguente foto è una Liza o un Chelon labrosus? Nell'ingrandimento mi sembra si veda una macchia gialla molto sbiadita...
Questo esemplare mi sembra molto simile a quello ritratto in una foto che Roberto ha caricato su WoRMS come C. labrosus: Link che a sua volta mi sembra però un pò diverso dalla foto sempre di C. labrosus di un altro utente: Link Non ci salto fuori, i musi e le labbra mi sembrano molto variabili (muso più o meno appuntito, labbra più o meno grosse) per entrambe le specie. Faccio affidamento solo alla presenza della macchia? Voi cosa ne pensate? Saluti
Mi ero riproposto di approfondire meglio l'argomento sulla distinzione tra Liza aurata e Chelon labrosus.
In questa foto Immagine 29: 25,61 KB
che ho, un po' pasticciato per isolare meglio il contesto, si può confrontare meglio le differenze tra Liza aurata (in basso) e Chelon labrosus (in alto). Si può vedere anche la macchietta dorata che talvolta è possibile trovare anche su C. labrosus. Ma soprattutto il profilo laterale, molto più snello di L. aurata. Pertanto mi convinco meglio che il muggine postato da Frahome sia proprio C. labrosus (anche se sarebbe meglio conoscerne dimensione approssimativa e mese della foto). Anche le fattezze della testa, dell'occhio, del profilo dorsale, sono proprie di quella specie, anche se mai si può essere sicuri, con i cefali, di quello che si giurerebbe a prima vista. La foto dei cefali (ritratti nel mese di luglio) mi stata fornita da un amico. Saluti Achille Francesco De Sanctis
Achille Francesco De Sanctis
(Nulla è più urgente di una giornata al mare)
Modificato da - rpillon in data 07 agosto 2015 15:43:00
Che foto particolari! Non capisco, sei riuscito a immortalare il pesce mentre era fuori dall'acqua o si tratta di un effetto ottico? Grazie! Saluti Francesca
Le food forest come opportunità per riconnettere l'uomo alla natura, alla sua bellezza ed al suo funzionamento: Link