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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Come si dispiegano le ali?
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D21
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Inserito il - 24 giugno 2013 : 13:04:12 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Salve a tutti.

Vorrei fare una domanda sul dispiegamento delle ali delle libellule.
Normalmente si legge che viene pompato un liquido sotto pressione, solo dopo che la libellula, uscendo dal vecchio involucro, è risalita ad aggrapparsi all'exuvia stessa. Poi il sole scalda e secca le ali, che restano tese e membranose, asciutte.

Però questo potrebbe far pensare che l'emolinfa (?) si sia seccata nelle venature e faccia da supporto rigido all'ala... ma se fosse così cosa succhierebbero gli acari che spesso vediamo parassitare le ali delle libellule? Inoltre le cellule delle ali non potrebbero essere alimentate e dovrebbero morire...

Dunque vorrei chiedere: qualcuno può spiegare le varie fasi di questo delicatissimo momento e se l'emolinfa o ciò di cui si tratta resta, secca, torna indietro o scorre sempre?

Credo sia un tema di grande interesse e che spesso diamo per scontato.

Grazie a tutti!


Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)

Modificato da - gomphus in Data 04 luglio 2013 00:07:13

damiano68
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2013 : 13:14:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Credo che le ali siano chitinose, quindi non vitali, infatti se si dovessero danneggiare non si cicatrizzano perchè come hai giustamente detto tu, le ali si seccano diventando membranose.
La linfa potrebbe essere recuperata e riutilizzata per la spinta dell'addome?
Chiedo scusa per le eventuali cavolate che ho scritto

Come si dispiegano le ali? la calma... è la virtù dei calmi
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Wildrocker
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2013 : 13:18:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottima domanda...
Comunque indipendentemente dal fatto che non sono sicurissimo di quello che sto per dire, penso che quando le ali sono finalmente dispiegate si sclerifica solo la parte esterna delle venature, mentre all'interno vi passa l'emolinfa.
Totalmente diversa dalla teoria di Damiano
Mi sa che dobbiamo aspettare qualche esperto :-)

Alex Minicò
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damiano68
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2013 : 13:39:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se così fosse, ogni rottura delle ali condannerebbe la bestia alla disidratazione, sbaglio Alex?

Come si dispiegano le ali? la calma... è la virtù dei calmi
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Modificato da - damiano68 in data 24 giugno 2013 13:40:02
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Wildrocker
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2013 : 14:21:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di damiano68:

Se così fosse, ogni rottura delle ali condannerebbe la bestia alla disidratazione, sbaglio Alex?


Beh dipende...
Tenendo conto (senza sicurezza) che nelle venature piu' grosse, ad esempio la costale, oltre all'emolinfa ci potrebbero passare anche delle trachee e tracheole varie, la disidradazione non ci sarebbe...

Ovvio è tutto in via teorica

"ma per disidratazione ke intendi?" proprio la fuoriuscita dell'emolinfa dalle ali alla loro rottura?

Alex Minicò
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Modificato da - Wildrocker in data 24 giugno 2013 14:24:38
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D21
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Inserito il - 29 giugno 2013 : 00:03:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione è interessante ma è scivolata i seconda pagina, quindi la uppo
Sarebbe utile anche solo un link su dove trovare informazioni sul mistero delle ali spiegate...

Dario.
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gomphus
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Inserito il - 03 luglio 2013 : 21:49:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao ragazzi

vedo che qui mi richiedono a gran voce ...

e quindi, reduce da qualche giorno di fatiche entomologiche in terra d'abruzzo , aggiungo qualche breve nota

allora

all'atto dello sfarfallamento, le ali vengono progressivamente distese dall'emolinfa che viene pompata nelle venature, e da queste va a occupare con un velo sottilissimo tutto lo spazio compreso tra i due foglietti che formano la membrana alare; per la precisione, soprattutto nelle specie che dopo essere uscite a metà dall'exuvia, per attendere il consolidamento delle zampe rimangono per 15-20 minuti a testa in giù, esiste un qualche meccanismo (di cui ignoro tutto ) per cui la distensione delle ali inizia solo dopo che l'animale è uscito totalmente dall'exuvia e si è raddrizzato, in modo di evitare malformazioni delle ali

a distensione completa, l'emolinfa viene in gran parte espulsa dalle venature principali, mentre le trachee all'interno di queste si riempiono d'aria (onestamente non so quale dei due processi preceda l'altro e ne sia causa)

dopo di che, la cuticola di venature e membrana alare inizia a indurirsi e asciugarsi, e dopo un certo tempo (siamo ancora lontani dall'indurimento completo) l'ala è sufficientemente rigida da permettere alla libellula di sostenersi in volo e allontanarsi

il sole non c'entra niente, anzi, tranne che nelle specie in cui lo sfarfallamento è rapido (zigotteri, gonfidi), può comprometterlo, asciugando la superficie dell'ala prima che questa sia completamente distesa, con conseguenti malformazioni irreparabili

ovviamente, anche l'ala totalmente sclerificata della libellula adulta e matura è una struttura vivente, al cui interno, sia entro le venature (per le principali, fra la parete di queste e quella delle trachee), sia nello spessore della membrana, tra i due foglietti, continua a circolare l'emolinfa; se così non fosse, l'ala anziché rimanere resistente e flessibile, farebbe come quella di un esemplare morto da collezione entomologica ... a una pur modesta sollecitazione, finirebbe in briciole

e in caso di rottura, non c'è nessuna disidratazione, perché l'emolinfa seccandosi va a tappare tutta l'estensione del "buco"... lo vedete quando trovate una libellula con le ali danneggiate, tutt'intorno alla lacerazione la membrana si presenta opaca, è l'emolinfa che si è seccata all'interno sigillando il contorno della frattura


maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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Wildrocker
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Flora e Fauna

Inserito il - 03 luglio 2013 : 22:27:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottima spiegazione Maurizio, Grazie

Alex Minicò
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D21
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Inserito il - 03 luglio 2013 : 23:12:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio tantissimo!
Cose del genere non le ho trovate su nessun libro: normalmente sono molto sbrigativi e liquidano la faccenda in due parole. Ora, finalmente, sappiamo come funziona

Dario.
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damiano68
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Flora e Fauna

Inserito il - 04 luglio 2013 : 01:19:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dopotutto, per spiegare come è fatta una libellula... poteva farlo solo una libellula


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Modificato da - damiano68 in data 04 luglio 2013 01:20:36
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damiano68
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Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2013 : 23:43:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Piccolo aggiornamento su consiglio del sommo
In questi periodi ho potuto filmare e documentare qualche sfarfallamento, ho scoperto perchè le ali non si dispiegano quando la larva è ancora inserita nell'esoscheletro ma inizia a... "comando".
Qurante la visione e osservazione dei filmati ho notato che il dispiegamento non avviene in modo regolare e continuo, ovvero, avviene in modo "discontinuo".
E' semplicemente un fatto meccanico, la linfa viene pompata tramite contrazioni addominali, ogni contrazione/pompata comporta un parziale dispiegamento alare, Infatti a intervalli regolari smette di contrarre l'addome per riposarsi e l'allungamento non avviene (visto e confermato variando la velocità del filmato in "moviola").
Adesso sappiamo perchè le ali non si dispiegano quando la larva non è completamente libera dall'esuvia: avendo l'addome ancora inserito ad essa non può iniziare il processo di contrazioni addominali e conseguente allungamento alare.
Finito l'allungamento alare inizierà la distensione dell'addome come parte finale della metamorfosi


Damiano

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nanni
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 03 novembre 2013 : 11:52:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

a distensione completa, l'emolinfa viene in gran parte espulsa dalle venature principali, mentre le trachee all'interno di queste si riempiono d'aria (onestamente non so quale dei due processi preceda l'altro e ne sia causa)


potrei ancora domandare se si parla degli pterostigmi :pterostigma da wikipedia

Ingrossamento della nervatura costale sito lungo il margine anteriore delle ali di molti Insetti; svolge un ruolo importante nella distribuzione delle forze durante il volo.

insomma nelle venature alari scorre emolinfa, ma alcune come forse i margini alari, sono anche piene d'aria e fanno un cuscinetto per la elasticità strutturale ?




Modificato da - gomphus in data 03 novembre 2013 15:13:21
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Albisn
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4284 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 03 novembre 2013 : 12:15:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Seguo con interesse e ringrazio

Alberto
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gomphus
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Inserito il - 03 novembre 2013 : 15:12:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao ragazzi

almeno nelle venature principali, non so se proprio in tutte, passano le trachee... anche perché ricordo che nella quasi totalità degli insetti (fanno eccezione quelli che vivono in ambienti acquatici pressoché anossici, come le larve di chironomidi, la cui emolinfa contiene emoglobina), l'ossigeno è trasportato ai tessuti dalle trachee, non dall'emolinfa

lo pterostigma degli odonati non è un semplice ingrossamento della venatura del margine costale (*), ma una cellula modificata, più o meno grande e ispessita (un gruppo di più cellule nel caso dello pseudopterostigma delle femmine di Calopteryx); credo che al suo interno si trovi anche aria, oltre che emolinfa, ma non ci scommetterei

(*) per la precisione, si tratta non della costa, che termina al nodulo, ma della subcosta, che è quella che dal nodulo all'apice forma il margine anteriore

maurizio

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nanni
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 05 novembre 2013 : 08:58:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
meraviglia ! Grazie Maurizio...

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