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pesciolino

Stampato da: Natura Mediterraneo
URL Discussione: https://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=144370
Stampato il: 31 luglio 2024

Discussione:


Autore Discussione: PaoloMarenzi
Oggetto: pesciolino
Inserito il: 30 maggio 2011 23:18:28
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trovati 3 o 4 in acque stagnanti tutti delle stesse dimensioni , sui 2 cm
riflessi rossastri nella parte alta e verdi sulla branchia.

30-5-2011
Sommo Comporto cremona cr
grazie 1000
Paolo



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Non sentirti amico della natura finchè non sarai riuscito ad annusare il profumo dei cristalli che sgorgano dalle rocce e finchè non percepirai la luce minerale che emanano quelle piccole gemme, avanguardie celesti, i fiori
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Risposte:


Autore Risposta: etrusko
Inserita il: 31 maggio 2011 00:30:51
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Non si vede bene dove inizia la pinna dorsale ma il musetto mi pare quello di una scardola.

No all'autostrada in Maremma!


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 31 maggio 2011 10:58:01
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Io direi carassio, diciamo Carassius auratus, che è quello più comune.
È molto tozzo, ha la dorsale lunga, la bocca che, sì, quando è chiusa pare supera, ma si apre verso il basso, e il profilo della testa che invece scende parecchio. Il colore così dorato poi nelle scardole è molto raro, specialmente le piccole, che sono argentee, con macchia nera sul peduncolo caudale e le pinne rossastre, in quelle di ceppo europeo, ma non solo!

"Will the northern lights still play as we walk our distant days
Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"


Autore Risposta: etrusko
Inserita il: 31 maggio 2011 14:19:47
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Carassio eh?
Possibile, anzi, probabile, però io non risco ad apprezzare la lunghezza della dorsale, ci sono delle Lemna appiccicate sopra che mi confondono le idee.

No all'autostrada in Maremma!


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 31 maggio 2011 15:14:22
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Certo che 2 cm sono veramente pochi! Veramente un bel pescetto, anche da mettere in acquario. È possibile che tra qualche cm diventino rossi.

"Will the northern lights still play as we walk our distant days
Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"


Autore Risposta: Frustone
Inserita il: 31 maggio 2011 16:30:32
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quel colore dorato non è mai presente nelle scardole e quel musino mi portano ad azzardare,ma poi azzardo non lo è affatto visto che ne avrò slamati una tonnellata...

Carassio, Carasso o come dicono a Florenzia:Zoccole!!

Massimo


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 31 maggio 2011 18:20:49
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Messaggio originario di Frustone:

quel colore dorato non è mai presente nelle scardole


Dammi il tempo di cercare una foto!

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Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"


Autore Risposta: Frustone
Inserita il: 31 maggio 2011 21:02:17
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Messaggio originario di Dr Skazz:

Messaggio originario di Frustone:

quel colore dorato non è mai presente nelle scardole


Dammi il tempo di cercare una foto!

"Will the northern lights still play as we walk our distant days
Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"


Uff... per un attimo pensavo tu mi postassi altre foto di zoccole!!

A parte scherzi, la scardola ha dei colori dorati,delle dorature, ma le ha sul dorso e sui fianchi, anzi più che dorature sono bronzo acceso.

Quello è un carasso,non ci sono dubbi (almeno per me) tra l'altro (permettetemi una cosa che non c'entra nulla) non sempre almeno quì capita di vederli in quelle dimensioni,grazie a Dio tolto il Gange (l'ombrone) tutti i nostri corsi d'acqua non li ospitano.

Anni addietro partecipai ad una gara di pesca al colpo in un lago privato, bene, abboccavano solo carassi dai 3 ai 4 cm, vinse il sottoscritto solo perchè decisi da subito di montare ami del 24....

Insomma ne maneggiai a chili di piccolini e non solo in quella occasione, sai perchè sono sicuro?

Per la forma della faccia,perchè la scardola non ha doratura in viso e (non uccidermi) perchè il carassio da piccolino è talmente bellino che non si dimentica, è veramente un bel pesciolino,alloctono per l'amor del cielo, ma un carassino non ti lascia indifferente...

Secondo te come andava a finire?
Un garista che a fine gara si mette a guardare i carassi con la lente e... li porta pure a casa!!!
Ma piccolini sono un portento,veramente da volergli bene.

Considera come solo emozionale il mio discorso e dagli il peso di una considerazione fatta tra amici,sai cosa penso in termini di alloctoni,ognuno a casa sua e amen!

Cmq dopo una 40ina di coppe....smisi.

Massimo


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 31 maggio 2011 22:14:07
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Dunque, a proposito di scardole e colore dorato.
Secondo voi questo mostro cos'è?
L'esemplare fu rinvenuto nell'agosto 2008 durante un campionamento nel lago S.Domenico, a pochissimi km dal lago di Scanno, in Abruzzo, nientepopodimenoché dal'equipe del Sergio Zerunian (io mi trovavo in zona per la mia tesi di laurea).
Penso che nessuno dubiti che si tratta di una scardola, per quanto abbia il muso deforme e, appunto, questo insolito color marrone dorato molto carico, oltre che tubercoli nuziali in piena estate.
C'è da segnalare il fatto che il lago di Scanno dovrebbe ospitare l'ultimo ceppo di quella che qualcuno considera specie a sé stante, lo Scardinius scardafa, che un tempo doveva essere diffuso in tutta l'Italia "etrusca" ed oggi è invece ridotto a questa popolazione isolata, introgressa, nonché originatasi da un'introduzione, se non vado errato. Sottolineo che questa non è stata presa a Scanno, ma a pochissima distanza, in un piccolo invaso sul fiume Sagittario (lo stesso dove il Pomini negli anni '30 descrisse la fantomatica Salmo Ghigi, nient'altro che una popolazione di trote mediterranee, tra le poche conosciute dell'Italia meridionale sul versante adriatico). Questa diga, d'altronde, ospita anche altre specie ormai tipiche di Scanno, benché introdotte, come lo Spinarello.
Non mi sono mai preso la briga di controllare su questo esemplare caratteri meristici ecc., ammesso che ce ne siano di distintivi, ma se qualcuno vuol rimediare, ben venga!

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Autore Risposta: Frustone
Inserita il: 31 maggio 2011 22:26:03
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Veramente interessante come al tempo stesso ti riconosco il fatto di definirla mostruosa...

Grazie di questa testimonianza, sulle scardole c'è molta confusione, e indubbiamente il grande Zerunian ci ha messo pentole e coperchi per impegno, un plauso anche a te comunque.

Ma come tu stesso affermi si parla di "relitti", di ceppi aimè che se fossero riscontrati i fatti descritti sono sull'orlo dell'estinzione o sbaglio?

Cmq seppur azzardato mi sembra un pochino diversa sia dalle scardole attualmente distribuite nella nostra penisola sia per l'esemplare in foto che per me resta e rimane un carassino e che rimane completamente al di fuori dell'area "etrusca", l'amico ce la posta da Cremona,interessantissima questa foto,personalmente non ho mai visto un pesce del genere,ha più i colori del pigo a tratti che delle scardole che attualmente vediamo....

Cmq sulle scardole c'è una bella confusione o sbaglio??

L'esemplare della foto sarà stata allamata dozzine di volte, hai fatto caso al labbro superiore?

Massimo


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 01 giugno 2011 13:01:02
Messaggio:

Sulle scardole c'è confusione come su tutto il resto. L'importante è prendere atto delle complicazioni standone fuori!
Non so se si tratta di un esemplare pluriallamato, in quel lago pescavano solo le trote, che io sappia... Forse è solo un qualche tipo di malformazione o patologia che potrebbe aver interessato tutte le estremità dell'animale (anche le pinne sembrano deformate).

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Autore Risposta: Frustone
Inserita il: 01 giugno 2011 14:28:59
Messaggio:

Messaggio originario di Dr Skazz:

Sulle scardole c'è confusione come su tutto il resto. L'importante è prendere atto delle complicazioni standone fuori!
Non so se si tratta di un esemplare pluriallamato, in quel lago pescavano solo le trote, che io sappia... Forse è solo un qualche tipo di malformazione o patologia che potrebbe aver interessato tutte le estremità dell'animale (anche le pinne sembrano deformate).

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Hai ragione, certo che è proprio brutta poveraccia...
In un primo momento ti ho detto del labbro perchè mi sembrava che il superiore avesse avuto una asportazione tipica dei pesci dei laghetti sportivi, poi riguardando bene pure l'inferiore è infelice e le pinne pure...

Bà, sulle scardole ti ho detto così perchè una volta parlando con un ittiologo mi disse che vi era tanta, tanta confusione, tantè che io da semplice Hobbysta quì mi fermo, e lascio parlare voi che non vi potete esimere!!!!..

Ma ditemi una cosa, Massimiliano perdonerà l'OT, ma da noi (italia centrale) l'autoctona quale sarebbe?
A questo punto la classica scardolona nostra e della bassa maremma sarebbe alloctona?
Massimiliano (Etrusko) forse avrà pure delle foto, io ci ho guardato ma non ho nulla....

Massimo


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 01 giugno 2011 14:41:15
Messaggio:

Attualmente nel centro italia si trovano le nostre classiche scardole a pinne grigie, che qualcuno ipotizza essere originarie del bacino del Po, ma non c'è certezza. Pare quindi che il ceppo autoctono dell'Italia etrusca fosse quello suddetto, che attualmente si trova solo nel lago di Scanno e forse a Massaciuccoli.
In più, sarebbero comparse le scardole europee a pinne rosse.
Tutte ovviamente si ibridano con tutte, giacché hai voglia a chiamarle con nomi diversi: in senso biologico sono tutte la stessa specie indistinta!

Se Ugandensis intervenisse gli farei questa domanda: sei sicuro che le scardole a pinne rossicce siano tutte europee? Non è che anche le italiche da piccole hanno questo colore che poi perdono nel crescere, insieme alla macchia nera sul peduncolo caudale? chiedo a te perché nel tuo laghetto ce le hai.
Il dubbio mi viene dal fatto che in un laghetto che conosco io, le piccole sono tutte rossicce di pinne, ma le adulte sono tutte sbiadite come da manuale dovrebbero essere le nostrane!
Qui nel fiume di Girona ci sono scardole europee a bizzeffe (alloctone) ed hanno le pinne di un rosso intenso, abbagliante anche da adulte.

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Autore Risposta: etrusko
Inserita il: 01 giugno 2011 15:29:40
Messaggio:

Mi mordo le labbra e taccio che se mi metto a parlare di questo argomento ci stiamo fino al 2012 (perchè finisce il mondo, sennò continuerei anche oltre).
Beati voi in Spagna che di scardole autoctone non ne avete, questo chiarisce molto le cose!

No all'autostrada in Maremma!


Autore Risposta: rospacchiotto
Inserita il: 01 giugno 2011 15:46:30
Messaggio:

Veramente interessante!!!
So poco o nulla di pesci, ma questa discussione fa chiaramente capire come questa classe di animali sia stata completamente "snaturata" dall'uomo. Se ciò fosse avvenuto per altri taxa, ad esempio per gli uccelli, si griderebbe allo scandalo. Invece, siccome gli unici interessati ai pesci sono i pescatori e pochi altri, e alla maggior parte dei pescatori interessa solo che i pesci siano grossi e prolifici, la globalizzazione ittica prosegue imperterrita....


Autore Risposta: Dr Skazz
Inserita il: 01 giugno 2011 15:58:03
Messaggio:

Messaggio originario di rospacchiotto:

Veramente interessante!!!
So poco o nulla di pesci, ma questa discussione fa chiaramente capire come questa classe di animali sia stata completamente "snaturata" dall'uomo. Se ciò fosse avvenuto per altri taxa, ad esempio per gli uccelli, si griderebbe allo scandalo. Invece, siccome gli unici interessati ai pesci sono i pescatori e pochi altri, e alla maggior parte dei pescatori interessa solo che i pesci siano grossi e prolifici, la globalizzazione ittica prosegue imperterrita....


Parole sante...
Max, noi abbiamo detto le nostre cag**e, perché tu non dici le tue??

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Autore Risposta: etrusko
Inserita il: 02 giugno 2011 01:04:46
Messaggio:

Sottolineo e sottoscrivo le parole di Rospacchiotto, i pesci sono silenziosi, vivono in un altro elemento per noi mortale così come è letale per loro il nostro, sono di fatto alieni. E nessuno se ne frega. Eccettuati forse gli anfibi o l'orso d'Abruzzo nessun vertebrato in Italia è minacciato come i pesci d'acqua dolce. Ogni tipo di minaccia che si balenata in testa al più immaginifico ricercatore dell'IUCN è presente in questa disgraziata categoria: inquinamento genetico (salmonidi, barbi, Rutilus), prelievo eccessivo (anguilla, carpione del Garda), inquinamento (s****ne, vairone, cavedano etrusco), distruzione dell'habitat (cobitidi, pesce ago di rio, spinarello), cambiamenti climatici globali (specie frigofile), introduzione di specie aliene (non mi metto a fare esempi sennò ci si fa buio), ecc.

Se insistete vi dico la mia sulla tassonomia delle scardole, naturalmente solo in base a speculazioni prive di qualunque riscontro sperimentale. E' un discorso che ho fatto mille e mille volte, ma lo ripeto volentieri. Personalmente ritengo che l'ipotesi del "lago-mare" di Bianco spieghi molto bene la distribuzione delle specie ittiche d'acqua dolce europee. Tale ipotesi postula che le attuali specie abbiano raggiunto i fiumi europei tributari del Mediterraneo durante il Messiniano, ultimo piano del Miocene, durante il quale il mare nostrum si disseccò e, per 0,1 milioni di anni, fu riempito da acque dolci (la cosiddetta fase "lago-mare" del Mediterraneo). Queste acque a bassa salinità provenivano dalla Paratetide, un vasto bacino con acque poco profonde e dolci esteso dalla Romania alla Siberia centrale) e si son portate dietro anche la fauna "paratetidea" comprendente ciprinidi, cobitidi, percidi, gobiidi, ed altri pesci d'acqua dolce primari o primario-simili. Una volta che il Mediterraneo tornò ad avere una normale salinità oceanica questi pesci stenoalini poterono sopravvivere solo rifugiandosi nei fiumi perimediterranei. In questi fiumi hanno proseguito la loro evoluzione differenziandosi nelle molte specie che troviamo attualmente nei vari distretti ittiogeografici dell'Europa mediterranea, di cui due insistono sul territorio italiano, la padana e la tosco-laziale (mentre tutta l'Europa centrale a nord di Pirenei, Alpi e Balcani appartiene all'enorme ed eterogeneo distretto danubiano).
Tra i due distretti solo alcune specie sono in comune, alcune di origine non messiniana (es: salmonidi), altre di origine messinisna ma in questi casi quasi sempre si tratta di specie presenti nei tratti superiori dei fiumi, in prossimità dei crinali appenninici, da cui potrebbero essere "passati dall'altra parte" attraverso catture fluviali o fenomeni simili. Alcuni esempi sono il vairone, lo scaz.zone, il barbo canino ed anche il cavedano.
Le specie tipiche dei bassi corsi dei fiumi sono invece ben differenziate e si ha un evidente caso di vicarianza con due specie l'una padana, l'altra etrusca, per esempio Rutilus rubilio e R. aula, Barbus tyberinus e B. plebejus, Alburnus albidus (sebbene non sia tosco-laziale in senso stretto) e A. arborella, Padogobius nigricans e P. bonelli, eccetera.
Bene: perchè questo modello non si dovrebbe applicare alle scardole?
Quindi ci devono essere perlomeno tre specie, una danubiana (S. erythrophthalmus), una padana (S. hesperidicus) ed una etrusca (S. scardafa). Non si scappa.
Poi che la scardafa sia limitata ad un solo lago mi sembra un'affermazione da prendere con le molle e pure molto lunghe, con quanto Bianco sia un ricercatore molto attivo lo riconosco ma che abbia campionato tutte le stazioni con scardole d'Italia, bè, ci credo poco!

No all'autostrada in Maremma!


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