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 Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
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spielhahn
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Flora e Fauna

Inserito il - 20 settembre 2009 : 20:09:06 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
(Lichen pinastri Scopoli, 1772)




Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
Val Mingèr, Engadina



Classificazione
(secondo Brodo et al., 2001, “Lichen Flora of North America”)
Divisione Ascomycota
Classe Lecanoromycetes
Ordine Lecanorales
Subordine Lecanorineae
Famiglia Parmeliaceae
Genere Vulpicida
Specie Vulpicida pinastri

Il nome deriva dall'uso, analogo a Letharia vulpina (altro lichene che prende il nome da ciò), che si faceva in passato di questo lichene presso certi popoli: era usato per avvelenare i canidi selvatici – volpi e lupi – dopo essere stato opportunamente mescolato a carne.


Lichene alquanto appariscente per il colore giallo acido conferito dalla presenza di acido pinastrico e del velenoso acido vulpinico (stesso acido lichenico caratteristico della sopracitata Letharia vulpina), Vulpicida pinastri è una specie fogliosa che si sviluppa generalmente come epifita, su scorza acida.
È tuttavia possibile vederlo crescere su ceppaie e perfino su pietre.
Sulle Alpi si trova nella fascia montana e in quella subalpina, in habitat boschivi o di arbusteti; personalmente, come epifita l'ho sempre osservato su Larice (es. Val Camonica, Val di Scalve) o su Pino montano (es. Valtellina, Engadina).
Ho letto che può crescere anche su scorza di Betulla.


talli di Vulpicida pinastri su roccia
Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
Val Canè, Val Camonica


Predilige la riproduzione asessuata, mediante soredi; i sorali, che si trovano ai margini dei lobi, hanno aspetto polveroso e solitamente sono ben evidenti.
A causa della presenza dell'acido vulpinico, i propaguli possono essere irritanti per gli occhi, inoltre è bene non ingerirli, perciò è meglio prestare attenzione in questo senso quando si maneggia questo tipo di lichene.

In quanto specie chionofila, come spiegato una volta dal prof. Nimis in riguardo all'associazione del Parmeliopsidetum ambiguae* – in cui viene incluso – Vulpicida pinastri predilige le parti basse dei tronchi, che in inverno restano sotto la copertura della neve; per lo stesso motivo, si sviluppa bene anche su arbusti come Rododendri, Ginepri od Ontani.

Parmeliopsidetum ambiguae su ceppaia:
Parmeliopsis ambigua, Parmeliopsis hyperopta e Vulpicida pinastri

Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
Val Canè, Val Camonica



Attualmente in Gran Bretagna sono in corso ricerche per la conservazione di questa specie:
v. Link




Bibliografia-Sitografia

Brodo et al., 2001: “Lichen Flora of North America” [parte riadattata ed inclusa in una dispensina universitaria norvegese sulla sistematica dei licheni, rintracciata in internet].

Nascimbene J., Dalle Vedove M., Bonettini A.M., 2005(?): “I licheni del Parco dell'Adamello”. Parco Naturale dell'Adamello, 80 pp.

ITALIC (Link)

diverse discussioni in Link
in particolare *Link


(...e, naturalmente, alcune osservazioni personali )



Vulpicida pinastri con altri licheni su scorza di Larice
Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
Val di Scalve (BG)





Gabri


Modificato da - spielhahn in Data 20 settembre 2009 20:21:16

spielhahn
Moderatore


Città: Tromello
Prov.: Pavia

Regione: Lombardia


2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 settembre 2009 : 20:32:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Specie simili



In Italia sono presenti altre due specie del genere Vulpicida:
V. juniperinus
V. tubulosus


Vulpicida tubulosus è molto raro in Italia e presente solo sulle Alpi, nella fascia subalpina ed alpina (cfr ITALIC).
A differenza di V. pinastri, si insedia su substrati basici; cresce direttamente sul terreno o su muschi.


Vulpicida tubulosus
Vulpicida pinastri (Scop.) J.E. Mattsson & M.J. Lai
Giardino Botanico Alpino “Paradisia”, Valnontey – Cogne (AO)
(foto di Ester Gheza)




Gabri


Modificato da - spielhahn in data 20 settembre 2009 20:34:39
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nimispl
Utente Senior

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Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


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Inserito il - 22 settembre 2009 : 23:52:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Spielhan,
hai fatto una bellissima illustrazione di Vulpicida pinastri!
Stasera però mi hai beccato in un momento in cui – stufo di scrivere stupidaggini burocratiche – ho preso il tuo post come esempio di come si può scrivere bene-meglio: un messaggio ai miei studenti e agli amici del Forum sulle regole di scrittura. Sono solo le mie idee: chi non è d'accordo mi dia una mano e mi corregga.
La Regola Aurea che spiego ogni anno ai miei studenti: è “Massimo di Informazione nel minimo di Spazio”.
Provo ad adottarla a quello che hai scritto, in fretta e aggiungendo dettagli incongrui.
1) Tu scrivi: “Il nome deriva dall'uso, analogo a Letharia vulpina (altro lichene che prende il nome da ciò), che si faceva in passato di questo lichene presso certi popoli: era usato per avvelenare i canidi selvatici – volpi e lupi – dopo essere stato opportunamente mescolato a carne.”
2) Io scriverei : “Vulpicida” significa ‘uccisore di volpi’, Letharia vulpina ‘Morte delle volpi’: entrambi i licheni sono gialli (acido vulpinico): mescolati a carne, sono ancora usati in Scandinavia per avvelenare i canidi selvatici (volpi e lupi).
Poi viene la tua descrizione:
La metto qui sotto (A), seguita dall’applicazione delle “regola aurea” più dettagli incongrui (B).
A) Lichene appariscente per il colore giallo acido conferito dalla presenza di acido pinastrico e del velenoso acido vulpinico (stesso acido lichenico caratteristico della sopracitata Letharia vulpina), Vulpicida pinastri è una specie fogliosa che si sviluppa generalmente come epifita, su scorza acida. È tuttavia possibile vederlo crescere su ceppaie e perfino su pietre. Sulle Alpi si trova nella fascia montana e in quella subalpina, in habitat boschivi o di arbusteti; personalmente, come epifita l'ho sempre osservato su Larice (es. Val Camonica, Val di Scalve) o su Pino montano (es. Valtellina, Engadina). Ho letto che può crescere anche su scorza di Betulla. Predilige la riproduzione asessuata, mediante soredi; i sorali, che si trovano ai margini dei lobi, hanno aspetto polveroso e solitamente sono ben evidenti.
A causa della presenza dell'acido vulpinico, i propaguli possono essere irritanti per gli occhi, inoltre è bene non ingerirli, perciò è meglio prestare attenzione in questo senso quando si maneggia questo tipo di lichene. In quanto specie chionofila, come spiegato una volta dal prof. Nimis in riguardo all'associazione del Parmeliopsidetum ambiguae* – in cui viene incluso – Vulpicida pinastri predilige le parti basse dei tronchi, che in inverno restano sotto la copertura della neve; per lo stesso motivo, si sviluppa bene anche su arbusti come Rododendri, Ginepri od Ontani.
B) Lichene appariscente, giallo vivo, cresce in montagna alla base dei tronchi e su ceppi (ove la neve dura più a lungo), su substrati acidi – a volte anche su rocce silicee. Comune sulle Alpi, dalla fascia montana a quella subalpina, raro lungo gli Appennini sino alle montagne della Calabria. Si riproduce asessualmente con soredi. Attenzione! L’acido vulpinico è irritante per gli occhi e le mucose.
Ho scritto e accorciato tutto in fretta: per favore fammi sapere se ho sbagliato.
un carissimo saluto
PL

Modificato da - nimispl in data 23 settembre 2009 00:05:58
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spielhahn
Moderatore


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2411 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 settembre 2009 : 11:06:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di nimispl:

La Regola Aurea che spiego ogni anno ai miei studenti: è “Massimo di Informazione nel minimo di Spazio”.

Convengo che sia un'ottima regola, specie in certi casi, e su questo direi che non ci piove.

Poi ci sono i gusti individuali, a me personalmente scrivere in modo troppo scarno non piace, però spesso cado nell'opposto, cioè divento esageratamente prolisso; qualche volta me ne accorgo e 'correggo', altre volte (tipo certi messaggi nel forum Uccelli)...

Ad ogni modo la regola mi piace, quanto prima vedrò di applicarla.
Ringrazio per il consiglio.

* * * * *

avrei un paio di domande:

la prima: mi pare che esistano diverse proposte per la tassonomia dei licheni, Lei personalmente con quale è d'accordo?

e la seconda..

Messaggio originario di nimispl:

entrambi i licheni sono gialli (acido vulpinico): mescolati a carne, sono ancora usati in Scandinavia per avvelenare i canidi selvatici (volpi e lupi).

...davvero li usano ancora?!


Grazie, alla prossima




Gabri
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
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Inserito il - 24 settembre 2009 : 12:07:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
>la prima: mi pare che esistano diverse proposte per la tassonomia dei licheni, Lei personalmente con quale è d'accordo?
(...mi sono dimenticato come si quota un testo...)
La mia risposta mi sa che sarà deludente: i concetti di genere sono spesso questione di gusti: per me un nome vale l'altro, basta che ci capiamo...
Per quel che riguarda l'uso di Letharia per avvelenare le bestie, alcuni colleghi scandinavi mi dicevano che in certe parti della Scandinavia l'uso esiste ancora
saluti di corsa (in partenza per....l'Estonia)
PL
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 settembre 2009 : 13:20:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi sembra un buon lavoro!
A differenza della Letharia che abbonda, su questa non ho ancora fatto l'occhio!
Cosi' a memoria non la ricordo.

Che manca,semmai,è qualche dettaglio in più sulla V. juniperinus!
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Fatina
Utente V.I.P.

Città: Archi
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


129 Messaggi
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Inserito il - 24 settembre 2009 : 16:37:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Personalmente sono una sostenitrice della Regola!!Ricordare pochi, chari, concetti è più semplice e più utile che cercare di memorizzare lunghe descrizioni. Naturalmente la praticità nel memorizzare non c'entra con la piacevolezza della discussione su un'argomento. Dipende tutto dal contesto e dalle finalità!!Grazie a tutti e due per le preziose informazioni su questi bei licheni che non ho mai visto!
S.

"What a wonderful world!!"
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