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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
Prov.: Pistoia
Regione: Toscana
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Inserito il - 29 giugno 2009 : 00:24:47
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Le foreste permiano-carbonifere dei Monti pisani
di Emilio Bartolini
I MONTI PISANI
I monti pisani sono un rilievo isolato situato fra la Piana di Bientina e la valle del Serchio, confine naturale fra le province di Lucca e Pisa. Questi colli fanno parte della catena montuosa dell'Appennino settentrionale; si sono sollevati insieme alle Alpi Apuane fra 30 e 20 milioni di anni fa, in un periodo relativamente recente. Ma le rocce che affiorano sui monti Pisani sono ben più antiche: alcune, che emergono in poche zone, sono addirittura Paleozoiche, purtroppo prive di fossili; sono sicuramente le rocce affioranti più antiche della toscana e fra le più antiche d'Italia Bisognerà aspettare il carbonifero per vedere una vera e propria esplosione di vita nella zona attualmente occupata dai Monti Pisani, anche perchè in precedenza era stata anche un fondale marino all'altezza del polo sud.
IL CARBONIFERO E LE FORESTE TROPICALI DEI MONTI PISANI
Verso il tardo Carbonifero sul territorio oggi occupato dai Monti Pisani sorgeva una delle propaggini di una grande catena montuosa, la catena Ercinica; formatasi tra 345 e 307 milioni di anni fa si estendeva nell'attuale Europa centro-Meridionale e all'inizio del Permiano molto lentamente iniziava a 'invecchiare', ormai in preda all'erosione. In questo momento della storia della Terra l'Italia era situata all'altezza dell'equatore; ciò portò allo svilupparsi di una lussureggiante foresta pluviale, formata da piante primordiali che, evolvendosi, hanno dato origine a molte odierne specie, in particolare di felci e palme. Nelle valli le foreste e le paludi si svilupparono velocemente grazie al clima caldo e umido, come ci dimostrano i fossili rinvenuti in abbondanza negli scisti di San Lorenzo; resti fossili di importanza scentifica veramente eccezionale, che ci permettono di poter ricostruire quell'ambiente incredibile. Molti sono i fossili di specie e famiglie attualmente scomparse o estremamente rare rinvenute sui Monti Pisani: escluse le felci arboree, comuni nelle foreste permiano carbonifere come in quelle attuali, molti altri gruppi di piante sono ormai scomparsi. Ad esempio, non sono tuttora viventi i cordaitali e le felci con semi: sono invece drasticamente ridotti i licopodi e gli equiseti, in gran parte sostituiti dalle piante con fiore.
L'accumulo dei resti vegetali a dato anche origine alla formazione di carbone, abbondante sui monti pisani.
Nelle foto: come apparivano i monti Pisani nel Carbonifero
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Modificato da - Lucabio in Data 30 giugno 2009 18:35:16
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
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Inserito il - 29 giugno 2009 : 00:26:52
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Modificato da - Lucabio in data 30 giugno 2009 18:36:05 |
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
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Inserito il - 29 giugno 2009 : 13:53:56
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SECONDA PARTE
IL PERMIANO E LA SCOMPARSA DELLE FORESTE
All'inizio del Permiano le foreste dei Monti Pisani erano ancora simili a quelle carbonifere, ma iniziarono a essere meno umide di come erano milioni di anni prima. Ciò era dovuto al cambiamento del clima che stava diventando arido e secco; infatti verso la fine del Permiano l'Italia si trovava già a nord dell'equatore. Ciò portò alla graduale scomparsa delle rigogliose foreste carbonifere; presero il loro posto savane e steppe, simili a quelle che attualmente troviamo nell'africa orientale e meridionale. La catena Ercinica, ormai già intaccata dall'erosione, andò disfacendosi, fino a scomparire; a ciò contribuì molto anche il cambiamento del clima. Adesso, al posto delle montagne, si trovavano grandi pianure steppiche, ambiente che rimarrà invariato fino al Giurassico.
NELLA FOTO: come si presentavano le foreste che coprivano gli attuali monti pisani nel Permiano.
NELLA FOTO: Un pezzo di carbone dei Monti Pisani
La VEGETAZIONE DEI MONTI PISANI
Ecco alcune delle tipologie di piante più interessanti e caratteristici dei monti pisani.
LICOPODI:
Lepidodendron e Sicgilarria
Questi licopodi arborescenti potevano arrivare a 40 metri di altezza e 2 metri di diametro alla base del tronco. Il fusto dei lepidodendri era coperto di incisioni romboidali dovute al distacco delle foglie che lo rendevano squamoso, come le attuali palme. Lepidodendro significa infatti 'albero a squame'. Il fusto della Sigillaria era invece caratterizzato da tracce esagonali o ellittiche lasciate dalla base delle foglie. Il nome Sigillaria deriva da queste impronte che ricordano dei sigilli. Nel carbonifero i Licopodi arborescenti costituivano la vegetazione dominante, tanto che il carbone usato durante la rivoluzione industriale deriva in gran parte da queste piante. Lo studio di questi vegetali è stato in gran parte possibile proprio grazie allo scavo di carbon fossile.
Nelle foto: tronco di Lepidodendro degli scisti di San Lorenzo (Monti Pisani) Ricostruzione di una Sigillaria (al centro) e di Lepidodendri (ai lati)
Psaronius
Questa felce arborea tipica degli ambienti umidi del carbonifero arrrivava a raggiungere gli 8-10 metri d'altezza e possedeva una chioma composta da fronde disposte a spirale o in file verticali. Se la sua forma era nel complesso simile alle attuali felci arboree le fronde se ne differenziavano nella disposizione di pinne e pinnule.
NELLE FOTO: Psaronius, Scisti di San Lorenzo (Monti Pisani)
MEDULLOSA
Medullosa
Questa pianta è classificata come una felce con seme, gruppo attualmente scomparso; infatti, pur avendo foglie non dissimili da quelle della felci non si riproduce tramite spore ma produce polline e ovuli, quindi seme. Raggiungeva i 3-4 metri di altezza e le sue grandi fronde bipartite crescevano nella parte sommitale del tronco distaccandosi durante la crescita lasciando resti della base delle foglie disposti a spirale lungo il tronco. Il tronco era alla base ricoperto di radici avventizie lunghe e sottili che si immergono nel terreno.
NELLA FOTO: Medullosa, Scisti di San Lorenzo (Monti Pisani).
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Modificato da - Lucabio in data 30 giugno 2009 18:40:33 |
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
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Regione: Toscana
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Inserito il - 29 giugno 2009 : 15:03:20
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CORDAITE
Cordaites
Questa gimnosperma fu descritto nel passato come un albero alto fino a 30 metri, ma studi successivi hanno dimostrato che questa pianta non superava i 5 metri di altezza fornita di un sistema di radici aeree simili a quelle delle mangrovie. Questa pianta viveva infatti nello stesso ambiente di quello delle mangrovie: il suo habitat era il bordo degli specchi d'acqua palustre, degli estuari e delle coste. Pare inoltre che una o più specie di Cordaites fosse di aspetto cespuglioso-strisciante. Le dimensioni delle foglie, tutte di forma allungata, passavano da pochi centimetri a 1 metro di lunghezza, con una larchezza massima di 15 cm. Il profilo delle foglie poteva essere lanceolato o pspatolato, con punte aguzze o arrotondate. Inoltre sono bel evidenti le venature. Gli strobili (organi riproduttivi) sono indicati anche col nome di Cordaithantus.
NELLA FOTO: Cordaites, Scisti di San Lorenzo (Monti Pisani)
CALAMITE
Calamites
Le Calamites appartengono agli equisetali, gruppo presente dal Devoniano e tuttora vivente. Gli equisetali si distinguono in equisetacee e Calamitacee, abbondanti nel carbonifero ma oggi limitati agli equiseti.Il fusto è caratterizzatoda nodi, internodi e solchi internodali longitudinali. Le foglie sono piccole ( raggiungono al massimo gli 8 cm) e riunite in verticelli (da 4 a 40). No presentano venature e la loro forma può essere lanceolata o spatolata.
Le foglie sono chiamate Annularia e Asterophyllites
NELLE FOTO: Annularia, Scisti di San Lorenzo (Monti Pisani) Ricostruzione di Calamites
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Modificato da - Lucabio in data 30 giugno 2009 18:41:52 |
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oxon
Moderatore
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Prov.: Genova
Regione: Liguria
1958 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2009 : 19:03:21
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Complimenti Emilio per averci fatto rivivere parte della storia remota della zona attraverso immagini e commenti veramente eccezionali. Ciao.
Oxon
Give me the fruitful error any time, full of seeds, bursting with its own corrections. You can keep your sterile truth for yourself. Vilfredo Pareto |
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
Prov.: Pistoia
Regione: Toscana
1240 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 giugno 2009 : 22:23:32
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| Messaggio originario di oxon:
Complimenti Emilio per averci fatto rivivere parte della storia remota della zona attraverso immagini e commenti veramente eccezionali. Ciao.
Oxon
Give me the fruitful error any time, full of seeds, bursting with its own corrections. You can keep your sterile truth for yourself. Vilfredo Pareto
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Ti ringrazio per gli apprezzamenti assai graditi
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Modificato da - emilio fossili in data 29 giugno 2009 22:24:10 |
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Earth whales
Moderatore
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1179 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2009 : 17:30:36
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Credovo di aver risposto, ma per cause che non mi spiego, vedo con stupore che non l'ho fatto! Coplimenti per l'articolo e se vuoi un consiglio, contatta l'amministratore per avere uno spazio dove lo possono vedere tutti!
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
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emilio fossili
Utente Senior
Città: Pistoia
Prov.: Pistoia
Regione: Toscana
1240 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2009 : 18:18:30
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| Messaggio originario di Earth whales:
Credovo di aver risposto, ma per cause che non mi spiego, vedo con stupore che non l'ho fatto! Coplimenti per l'articolo e se vuoi un consiglio, contatta l'amministratore per avere uno spazio dove lo possono vedere tutti!
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
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Per curiosità, quali sono gli spazi di cui parli? Grazie anche a te per i complimenti! |
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Earth whales
Moderatore
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1179 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 giugno 2009 : 18:51:29
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Secondo me potrebbe diventare un vero articolo pubblicizzato in home page e non solo sul forum
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
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