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 Radix e genetica
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ang
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Inserito il - 23 gennaio 2009 : 09:22:45 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

ciao a tutti, ho recentemente letto lo studio di pfenninger e collaboratori del 2006 sul genere Radix dal quale emergono degli aspetti a mio avviso molto interessanti. Lo studio non riguarda popolazioni italiane ma prevalentemente nordeuropee, ma penso che molti dei risultati rimangano ugualmente validi per le nostre; lo studio prende in considerazione i dati molecolari e le analisi morfometriche della conchiglia; l'anatomia non è stata presa in considerazione dato che secondo degli autori gli schemi anatomici sono largamente sovrapponibili tra specie e specie
contrariamente a quanto si può sperare questo articolo non fa chiarezza sul genere ma mette in dubbio la validità di praticamente tutte le specie... a proposito di specie, quelle prese in considerazione sono essenzialmente 5: Radix ampla, R. auricularia, R. balthica, R. labiata e R. lagotis. Non trovate tra queste peregra e ovata perché sono state sinonimizzate da kruglov e starobogatov 1983 rispettivamente come labiata e balthica
sintetizzo brevemente i punti principali che penso possano interessare i non addetti ai lavori come me
- la prima è una bona notizia perché Radix risulta essere monofiletico
- la seconda è meno buona perché dall'analisi genetica escono fuori 5 cladi (più uno da approfondire) che però non possono essere assegnati univocamente a nessuna specie finora descritta
- l'analisi morfometrica sulla conchiglia ha confermato quello che già era abbastanza evidente, e cioè che la variabilità delle specie è talmente ampia da formare un continuum di forme da allungate con apertura piccola (ex peregra) fino a globose con apertura molto ampia (auricularia); solo il 50% delle determinazioni a priori (cioè prima dell'analisi genetica) sulla base della conchiglia si sono dimostrate successivamente corrette
- c'è una correlazione tra forma della conchiglia e ambiente; quelli di questo lavoro sono da considerarsi primi risultati da confermare con uno studio mirato, ma comunque si può dire che le forme allungate si ritrovano prevalentemente in acque superficiali stagnanti, spesso temporanee con substrato fangoso, mentre in acque più profonde, permanenti e mobili su substrato duro prevalgono le forme globose; una conferma molto interessante di questo fenomeno è il cambiamento di forma spesso drastico osservato in generazioni successive ottenute in laboratorio come risultato di un adattamento ad un habitat diverso

come dicevo all'inizio gli autori non sono riusciti a correlare le specie distinte geneticamente con le specie note dalla letteratura non solo perché le caratteristiche morfologiche su cui sono state descritte sono insufficienti, ma anche perché spesso le località tipiche sono molto generiche (ad es. europa); ma anche se ci fossero dei riferimenti geografici precisi rimarrebbe un gosso margine di incertezza perché spesso più specie convivono e non c'è garanzia che l'habitat non sia mutato nel tempo
di conseguenza gli autori ritengono che si possa uscire dall'empasse nomenclaturale solo istituendo dei neotipi e depositando anche le parti molli oltre che la conchiglia

il lavoro
PFENNINGER M, CORDELLIER M & STREIT B (2006) Comparing the efficacy of morphologic and DNA-based taxonomy in the freshwater gastropod genus Radix (Basommatophora, Pulmonata). BMC Evolutionary Biology 6:100.
è scaricabile nella pagina personale di pfenninger, qui

ciao

ang


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