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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 novembre 2008 : 15:38:15
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Mi riallaccio ad un’interessante discussione che è tuttora aperta (vedi qui) su questo forum a proposito del possibile utilizzo del cornetto caudale, proprio dei bruchi di Sfingidi, a scopo difensivo. Desidero portare la mia testimonianza relativa ad una scena cui ho avuto la fortuna di assistere nello scorso mese di ottobre e che sono riuscito, in parte, a documentare. Non sono intervenuto direttamente nella discussione riportata, in quanto il numero di immagini che mi fa piacere mostrarvi erano un po’ troppo per essere inserito in una risposta.
I fatti si sono svolti nello scorso ottobre nell’area dei Gorghi Tondi, in territorio di Campobello di Mazara (TP)
Mentre passeggiavo lungo un sentiero, ho notato, poco davanti a me, sul terreno, un grosso e inconfondibile bruco di Acherontia atropos. Mi stavo avvicinando meglio per fotografarlo più in dettaglio, ma mi sono bloccato a qualche metro quando mi sono accorto che non ero stato il solo ad averlo notato. Fra la vegetazione faceva infatti capolino la testa di un ramarro (Lacerta bilineata)
Le immagini che seguono mostrano alcuni istanti della scena che si è svolta davanti ai miei occhi nei momenti successivi e che è durata meno di un minuto. Il ramarro girava lentamente attorno al bruco, con molta circospezione, cercando di avvicinarsi, ma tirandosi subito indietro. Infatti il bruco, per difendersi dai tentativi di attacco, stava immobile con l’avancorpo, muovendo invece continuamente e rapidamente come una frusta la parte caudale, col tubercolo bene in vista (un po’ come fanno le larve di questi lepidotteri quando sono prossime ad impuparsi). Nelle immagini che seguono il bruco sembra restare immobile, ma in effetti non è così: solo che, dopo il movimento "a frusta", rapidissimo, il corpo riprendeva la sua posizione originaria.
Dopo aver cercato di aggirarlo sulla destra, il ramarro ha provato a girargli attorno per avvicinarsi dall'altro lato, ma senza successo.
Questa strategia di rapido movimento a frusta ha ottenuto l’effetto sperato e tutti i tentativi del ramarro sono andati a vuoto e sono stati sempre egregiamente respinti con la tecnica descritta.
Un'ultimo scatto che mostra la Lacerta abbastanza perplessa e disorientata, prima di desistere definitivamente e allontanarsi rapida fra la vegetazione.
Scampato il pericolo, ho messo la larva su un ramo, dove l’ho fotografata prima di allontanarmi. Qui vi propongo prima la parte anteriore, dall’apetto tutto sommato assai poco aggressivo…
…e un particolare della parte caudale, già di per sè abbastanza “terrifica” con quel cornetto irto di spine e che, quando fendeva l’aria come la coda di un serpente, assumeva a mio avviso un aspetto ancor più temibile e, in ogni caso, attirava l’attenzione del ramarro e insieme gli impediva di avvicinarsi alla testa.
Questo è tutto
Marcello
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Modificato da - Vitalfranz in Data 15 novembre 2008 17:00:28
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perilli matteo
Utente Senior
Città: s.marco in lamis
Prov.: Foggia
Regione: Puglia
3605 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 novembre 2008 : 15:45:07
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Grazie Marcello......un documento interessantissimo. Non sapevo che i bruchi....hanno questo interessante sistema di difesa...... Ciao da Matteo
perilli matteo |
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 novembre 2008 : 16:21:43
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Resoconto molto simpatico e interessante , ma personalmente non credo che un sauro, con la pelle di cui dispone, si possa far impensierire più di tanto dal cornetto caudale di una sfinge, che oltretutto in questa specie è appunto poco contrastante con il corpo e tutto sommato poi non così evidente: credo che il ramarro abbia desistito più che altro per le dimensioni eccessive del bruco e per i suoi scatti laterali, utilizzati però come deterrente anche nelle sfingi prive di cornetto caudale.
Paolo Mazzei Link Link |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 novembre 2008 : 16:22:54
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ottimo documento Marcello, avevo notato anch'io il movimento che descrivi in queste larve, interpretandolo come un meccanismo di difesa, ma non pensavo fosse così efficiente
Carlo
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Sa26282
Utente Senior
Città: Messina
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
632 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 novembre 2008 : 20:00:45
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Bellissimo documento
Al Lago Preola e Gorghi Tondi vorrei andarci un giorno, specialmente per fotografare uccelli...
ciao
______________________ Salvatore Saitta
Link |
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Juventino
Utente Super
Città: Nizza
Regione: France
10135 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 novembre 2008 : 08:59:48
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Molto interesante et bello. Credo anch'io che il cornetto ha la funzione di disturbare al predatore... Ciao!!!
Link L’école buissonnière |
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