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 Breve nota sulla pressione venatoria a San Vitale (delta Po)
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pan_48020
Utente Senior


Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


2334 Messaggi
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Inserito il - 12 ottobre 2008 : 20:38:08 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Controlla la Mappa di Google dal Satellite

Nazione: Italia Regione: Emilia Romagna Provincia: RA Comune: Ravenna Localitŕ:
Oggi sono andato a fare il solito giro in Pineta San Vitale e Pialassa Baiona, avevo dimenticato che era la prima domenica con la caccia aperta!
Personalmente non mi ritengo estremista, la caccia è permessa per legge ed in linea di massima non sono contrario. Come in molti altri casi, direi che i cacciatori sono un gruppo variegato, con individui seri ed altri molto meno; si tratta comunque di persone attive, con un'ottima conoscenza del territorio.
La pineta è sempre stata il bosco vicino a Ravenna ed è da centinaia di anni che viene usata e sfruttata in ogni modo; è una consuetudine. Non credo proprio ci siano gli estremi per cambiare di punto in bianco e proibire la caccia e non ci penso neppure a chiedere una cosa del genere, anche perchè le associazioni venatorie qui hanno un peso. Tuttavia la pressione è veramente elevata!

Immagine:
Breve nota sulla pressione venatoria a San Vitale (delta Po)
145,02 KB

La prima cosa che ho notato è stato il numero enorme di macchine parcheggiate quà e là.


Immagine:
Breve nota sulla pressione venatoria a San Vitale (delta Po)
116,59 KB

Proprio l'altro giorno avevo letto una relazione
"RELAZIONE SULLA SITUAZIONE DELL’AMBIENTE DELLE ZONE UMIDE COSTIERE DELLA REGIONE
EMILIA-ROMAGNA, PARCO REGIONALE DEL DELTA DEL PO
di
Massimiliano Costa
che avevo trovato su internet

Fra le varie cose riporto una frase a proprosito della Pialassa Baiona:
"Il principale fattore di minaccia e disturbo è dato dall'attività venatoria, qui condotta con la pressione maggiore a livello nazionale, sono infatti presenti ben 112 appostamenti fissi di caccia cui devono essere aggiunte parecchie decine di appostamenti temporanei, per un totale di circa 150 appostamenti, pari ad un appostamento ogni 7 ettari !"

Visto che c'ero sono andato a dare un'occhiata per cercare di capire il fenomeno e farmene un'idea.
Ho voluto quantificare ed ho pensato di contare le auto parcheggiate:

Parcheggio Ca veccia e slargo allo stradello d'ingresso ......84 auto
Parcheggio di Punta alberete .................................63 auto
Parcheggio Ca Nova ...........................................72 auto
Parcheggio Parco 2 giugno .....................................2 auto
Parcheggi a lato della Romea e piccoli stradelli laterali ....42 auto
Parcheggio al centro visite quattrocchi ......................61 auto
Parcheggio Bedalassona e stradelli lato fiume Lamone .........92 auto
Parcheggio slargo sulla Romea per ingresso al Bardello .......28 auto
Parcheggio Bedalassona lato cimitero Casalborsetti ...........55 auto
Manca l'ingresso di Ca ponticelle dove non sono andato

Alle 8 ero al parcheggio di Ca Veccia ed ho deciso di fare un piccolo giro in pineta di un quarto d'ora lungo il sentiero principale.
In 15 minuti ho incrociato 4 cacciatori e 3 cani liberi; i padroni probabilmente erano nei paraggi ma non sul sentiero principale. Io mi sono guardato bene dall'entrare nel fitto della pineta, troppa gente in giro e continui colpi di fucile da ogni parte. Per tre volte sono capitato nella la rosa dei pallini in "caduta libera" che nel bosco si sentono molto bene.
Ho provato a contare i colpi, in 5 minuti esattti di orologio, ne ho contati 206 ovvero 41 colpi al minuto!!
Chiaramente era il primo giorno e sono capitato al momento culminate... Non può essere sempre così altrimenti invece che sulla sabbia si camminerebbe sul piombo; però spero di rendere l'idea... è troppo! Neanche ai fuochi d'articio delle sagre paesane ho sentito una sarabanda di colpi simili.
Devo dire però, che di cartucce in giro se ne trovano poche, i cacciatori seguono la legge e le raccolgono. Insomma è tutto in regola! Sono disciplinati ed io non posso eccepire nulla.
Fino a pochi giorni fa l'accesso a San Vitale era interdetto su buona parte della sua superficie; io andavo in pineta col mio permesso per studi botanici e me ne stavo tranquillo per molte ore senza incrociare anima viva, oggi invece 15 minuti sono bastati.

Concludo senza aver parlato del lato "animalista" della cosa, perchè su questo ci sarebbe molto da discutere e si rischia di scivolare verso posizioni che non sono mie. Comunque da un punto di vista conservazionistico credo proprio che ci si possa lamentare... Provate a cercare notizie su "Pineta di San Vitale" "Pialassa Baiona" e prato del "Bardello", sono aree di importanza nazionale ed europea...





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Conoscere gli altri, è saggezza; ma conoscere se stessi è saggezza superiore.

Modificato da - pan_48020 in Data 12 ottobre 2008 21:10:08

giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 ottobre 2008 : 20:38:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pan_48020:

Oggi sono andato a fare il solito giro in Pineta San Vitale e Pialassa Baiona, avevo dimenticato che era la prima domenica con la caccia aperta!
Personalmente non mi ritengo estremista, la caccia è permessa per legge ed in linea di massima non sono contrario. Come in molti altri casi, direi che i cacciatori sono un gruppo variegato, con individui seri ed altri molto meno; si tratta comunque di persone attive, con un'ottima conoscenza del territorio.
La pineta è sempre stata il bosco vicino a Ravenna ed è da centinaia di anni che viene usata e sfruttata in ogni modo; è una consuetudine. Non credo proprio ci siano gli estremi per cambiare di punto in bianco e proibire la caccia e non ci penso neppure a chiedere una cosa del genere, anche perchè le associazioni venatorie qui hanno un peso. Tuttavia la pressione è veramente elevata!

Immagine:
Breve nota sulla pressione venatoria a San Vitale (delta Po)
145,02 KB

La prima cosa che ho notato è stato il numero enorme di macchine parcheggiate quà e là.


Immagine:
Breve nota sulla pressione venatoria a San Vitale (delta Po)
116,59 KB

Proprio l'altro giorno avevo letto una relazione
"RELAZIONE SULLA SITUAZIONE DELL’AMBIENTE DELLE ZONE UMIDE COSTIERE DELLA REGIONE
EMILIA-ROMAGNA, PARCO REGIONALE DEL DELTA DEL PO
di
Massimiliano Costa
che avevo trovato su internet

Fra le varie cose riporto una frase a proprosito della Pialassa Baiona:
"Il principale fattore di minaccia e disturbo è dato dall'attività venatoria, qui condotta con la pressione maggiore a livello nazionale, sono infatti presenti ben 112 appostamenti fissi di caccia cui devono essere aggiunte parecchie decine di appostamenti temporanei, per un totale di circa 150 appostamenti, pari ad un appostamento ogni 7 ettari !"

Visto che c'ero sono andato a dare un'occhiata per cercare di capire il fenomeno e farmene un'idea.
Ho voluto quantificare ed ho pensato di contare le auto parcheggiate:

Parcheggio Ca veccia e slargo allo stradello d'ingresso ......84 auto
Parcheggio di Punta alberete .................................63 auto
Parcheggio Ca Nova ...........................................72 auto
Parcheggio Parco 2 giugno .....................................2 auto
Parcheggi a lato della Romea e piccoli stradelli laterali ....42 auto
Parcheggio al centro visite quattrocchi ......................61 auto
Parcheggio Bedalassona e stradelli lato fiume Lamone .........92 auto
Parcheggio slargo sulla Romea per ingresso al Bardello .......28 auto
Parcheggio Bedalassona lato cimitero Casalborsetti ...........55 auto
Manca l'ingresso di Ca ponticelle dove non sono andato

Alle 8 ero al parcheggio di Ca Veccia ed ho deciso di fare un piccolo giro in pineta di un quarto d'ora lungo il sentiero principale.
In 15 minuti ho incrociato 4 cacciatori e 3 cani liberi; i padroni probabilmente erano nei paraggi ma non sul sentiero principale. Io mi sono guardato bene dall'entrare nel fitto della pineta, troppa gente in giro e continui colpi di fucile da ogni parte. Per tre volte sono capitato nella la rosa dei pallini in "caduta libera" che nel bosco si sentono molto bene.
Ho provato a contare i colpi, in 5 minuti esattti di orologio, ne ho contati 206 ovvero 41 colpi al minuto!!
Chiaramente era il primo giorno e sono capitato al momento culminate... Non può essere sempre così altrimenti invece che sulla sabbia si camminerebbe sul piombo; però spero di rendere l'idea... è troppo! Neanche ai fuochi d'articio delle sagre paesane ho sentito una sarabanda di colpi simili.
Devo dire però, che di cartucce in giro se ne trovano poche, i cacciatori seguono la legge e le raccolgono. Insomma è tutto in regola! Sono disciplinati ed io non posso eccepire nulla.
Fino a pochi giorni fa l'accesso a San Vitale era interdetto su buona parte della sua superficie; io andavo in pineta col mio permesso per studi botanici e me ne stavo tranquillo per molte ore senza incrociare anima viva, oggi invece 15 minuti sono bastati.

Concludo senza aver parlato del lato "animalista" della cosa, perchè su questo ci sarebbe molto da discutere e si rischia di scivolare verso posizioni che non sono mie. Comunque da un punto di vista conservazionistico credo proprio che ci si possa lamentare... Provate a cercare notizie su "Pineta di San Vitale" "Pialassa Baiona" e prato del "Bardello", sono aree di importanza nazionale ed europea...





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Conoscere gli altri, è saggezza; ma conoscere se stessi è saggezza superiore.


BELLISSIMO QUESTO REPORT

beh che dire ,come non darti ragione, ormai si dicono sempre le stesse cose , sarebbe il caso forse che si passi anche ai fatti..e mi riferisco a tutte quelle associazioni ambientalische che dovrebbero vigilare in queste situazioni..


io pure una cosa mi domando ..

ma queste persone NON si rendono conto che alla fine si ridurranno a spararsi tra di loro ?, dato che gli animali a forza di andare avanti cosi non ci saranno piu..

mah..
Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 17 ottobre 2008 20:43:32
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ninocasola43
Utente Super

Città: s.agnello
Prov.: Napoli

Regione: Campania


6360 Messaggi
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Inserito il - 17 ottobre 2008 : 22:14:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
non sono mai andato a caccia ma sono stato un appassionato sub apneista col fucile.
non sono quindi un nemico dei cacciatori e pescatori ma come faceva rilevare Giova80 veramente c'è da pensare che a lungo andare i cacciatori finiranno per spararsi tra loro.
frequentavo le coste dell'attuale parco marino di Punta Campanella dove, a parte donzelle e castagnole non si trovava più niente ed ora, dopo qualche anno di ferma della pesca mi risulta che il tali zone la fauna ittica è ritornata abbondante
secondo me è possibile, lasciando intatto il capitale, prendere gli interessi, ma se oltre gli interessi attacchiamo (o spariamo) al capitale, finiremo in povertà
nin
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


687 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 ottobre 2008 : 13:19:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi ha fatto amaramente sorridere il cartello con le "particolari limitazioni"...
E' limitata se non totalmente sconsigliabile agli altri fruitori del territorio.

"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 ottobre 2008 : 13:28:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...con una pressione venatoria del genere non ci sono solo pericoli diretti per la fauna e per i gitanti, ce n'è uno ancora più subdolo: l'inquinamento da piombo. Questo pezzo, preso dal sito della LIPU, è del novembre dell'anno scorso:
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“Si chiuda subito l’attività venatoria in tutte le valli del delta del Po veneto e per tutta la stagione”. E’ la richiesta che la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) invierà nei prossimi giorni al Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan dopo la morte di alcune decine di fenicotteri nella Valle Pozzatini, in provincia di Rovigo.
Secondo quanto accertato dalle analisi effettuate sugli animali, la morte dei fenicotteri è stata causata dal saturnismo, una grave forma di intossicazione da piombo causata dell’ingestione dei pallini che i cacciatori disseminano nelle vicine valli da caccia durante l’attività venatoria, proprio dove i fenicotteri si spostano durante la notte in cerca di cibo.
Nel periodo ottobre-novembre i fenicotteri che frequentano le valli del delta del Po veneto aperte alla caccia possono arrivare fino a 10mila individui. Un patrimonio faunistico di grandissimo valore, che potrebbe essere maggiormente tutelato anche semplicemente sostituendo i pallini di piombo usati dai cacciatori con quelli in acciaio. “Chiediamo al Presidente Galan – dichiara Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca LIPU - di sospendere la caccia in tutto il territorio delle valli e delle lagune del delta Po veneto fino alla prossima stagione 2008-2009, quando l’utilizzo dei pallini di piombo all’interno delle zone umide appartenenti a Zone di Protezione Speciale sarà vietato dal recente decreto emanato dal ministro dell’Ambiente su Rete Natura 2000”.
L’uso dei pallini di piombo – ricorda la LIPU - è proibito dalla convenzione AEWA (African Eurasian Migratory Waterbird Agreement) del 1996, ratificata di recente anche dall’Italia, ed è stato vietato dal decreto del ministro dell’Ambiente nei siti di Rete Natura 2000, proprio per i gravi pericoli che comporta per la fauna selvatica.
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PL
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theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 ottobre 2008 : 20:54:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'illustrazione fatta da Pan dice già tutto, aggiungo qualche considerazione personale.

Le Pinete ravennati fanno parte del parco interregionale Delta del Po e sono collocate in area di preparco. Quando il Parco venne istituito le associazioni ambientaliste, nelle quali avevo parte attiva in quei tempi ormai remoti, si batterono per ottenere una maggior tutela di questo monumento storico ed ambientale, ma quando Pan dice che a Ravenna i cacciatori hanno un peso non scherza affatto... non fu possibile sottrarre nemmeno un mq cacciabile di pineta, altrimenti il parco non si sarebbe fatto... Condicio sine qua non.

La proprietà delle Pinete è della municipalità ravennate, acquisita nel secolo scorso dopo una serie di rocambolesche e affascinanti vicende che però non mi sembra qui il caso di approfondire. Personalmente sono un po' meno ottimista di Pan sull'atteggiamento 'attivo' dei cacciatori, ma è un fatto certo che la caccia in Pineta costituisce una tradizione antica, anche se oggi (per fortuna) non si utilizzano più i tradizionali metodi di caccia.

Non saprei dire se il cacciatore pinetale ravennate sia dotato di maggior coscienza ecologica rispetto alla media, è comunque un fatto che in quei 1.000 ha di bosco c'è la maggior concentrazione di cacciatori presente in regione... un fattore circa 10 volte superiore alla media regionale per ettaro. Esistono molti cacciatori ravennati che hanno smesso di frequentare le pinete a causa del sovraffollamento e del rischio che comporta aggirarsi in un bosco dove, stando alle statistiche di Pan, il volume di fuoco è paragonabile a quello di uno scontro di marines.

In tempi ancor più remoti la mia auto fu tra quelle parcheggiate, nella foto di Pan, sulla capezzagna principale di accesso... ho cacciato in Pineta per qualche anno durante la mia gioventù. La Pineta San Vitale è una fascia di bosco stretta e lunga: circa 11 Km di lunghezza per una larghezza che a stento raggiunge il Km nelle parti più ampie. La caccia in Pineta riguarda esclusivamente specie di passo: colombacci, tortore, tordi, cesene e anatidi che sorvolano la Pineta quotidianamente per recarsi dall'oasi di Punte Alberete alla Pialassa Baiona e ritono, alla sera.
Non esistono specie stanziali, a parte qualche fagiano spelacchiato e quasi inabile al volo che viene rilasciato nell'imminenza dell'apertura venatoria. Da oltre un secolo non esistono più mammiferi e anche la lista delle specie ornitologiche è drasticamente ridotta rispetto al passato.

Oltre al problema dell'inquinamento da piombo ci sono altri due rischi ecologici collegati alla caccia: uno sono gli attacchi parassitari a danno del bosco, soprattutto del pino che qui non è spontaneo. L'assoluta mancanza di insettivori (è proprio questo che accade il giorno dell'apertura, ne ho esperienza personale: il giorno dopo non c'è più nulla che vola nel bosco) causa il proliferare di parassiti entomologici che in assenza di predatori danneggiano il bosco a ondate cicliche.
Il secondo impatto legato alla caccia è la politica di sfalci continui del sottobosco, gli arbusti danno fastidio al cacciatore e quindi sono eliminati con costanza a spese della collettività.

Avrei molte altre cose da dire, ma ho già scritto troppo... un ultimo particolare: la Pineta durante il periodo estivo è parzialmente chiusa, come misura di prevenzione contro gli incendi, anch'io come Pan, qualche anno fa, circolavo liberamente grazie ad un permesso che viene rilasciato per motivi di ricerca. La riapertura del bosco alla collettività corrisponde con la data di apertura dell'attività venatoria, ma il permesso di ricerca scade una settimana prima, perchè? per quale motivo per 7 giorni prima dell'apertura nessuno, neanche gli autorizzati, può più entrare in Pineta?... lascio a voi la risposta

Dimenticavo... se a qualcuno interessa qui si è già parlato dei pallini di pimbo:
Link

Ciao, Andrea
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