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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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Ezallot
Utente Senior
Città: Monster
Regione: Netherlands
938 Messaggi Tutti i Forum |
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Ermanno
Moderatore
Città: Longare
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
6436 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 03 agosto 2008 : 20:05:05
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Ma che strana ! senbra intermedia tra la paroliniana e la letochana .
Ermanno |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 agosto 2008 : 21:35:58
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Molto interessante questa forma con il labbro molto prominente,ha un habitat particolare? Spesso assumono questa forma popolazioni adattate a vivere su rocce esposte con poca copertura vegetale.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2348 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 agosto 2008 : 11:41:45
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Molto interessante. Per vari aspetti mi ricorda la faueri, da me presentata in Link Mi chiedo se e' stata trovata proprio sull'altopiano o sul pendio che scende al Brenta, perche' li' anch'io ho trovato qualcosa di simile, "quasi" sull'altopiano ma pur sempre ancorata all'ambiente di gola fresca e umida, per non dire bagnata, che avevo classificato "faueri" in base alla forma della conchiglia, dato che non so fare altro. Se e' il primo caso, sarebbe un altro esempio di un fenomeno che gia' stavo ponderando a proposito di Chilostoma cingulatum, cioe' che a volte le specie della Valle del Brenta risalgono l'intero pendio e si diffondono, o almeno potrebbero diffondersi, sull'altopiano, anche se qui gli habitat favorevoli diventano frammentari. Bank descrive la sua faueri come una "specie" diffusa nella valle del Brenta e parte della Valsugana ed uno e' portato a credere che si trovi solo in prossimita' del fondovalle ma un'indagine sul terreno potrebbe farci cambiare idea. C'e' una frase significativa del Bank, che mi e' rimasta impressa: egli afferma, nientemeno, che nel locus classicus della paroliniana si trova in realta' la faueri, mentre la vera paroliniana vive in altre stazioni. Sostiene quindi che De Betta si sarebbe sbagliato. Eppure nella "Malacologia Veneta" del 1870, De Betta descrive cosi' la sua paroliniana: "striata od anche costulata, opaca, di color bruno-corneo o bruno-nerastro, sutura senza papille, lunella distinta". Presumo che sia identica alla descrizione originale del 1855. A parte l'assenza di papille (le coste o strie sono costituite proprio dallo sviluppo delle papille) par di capire che l'aspetto normale della specie di De Betta era quello striato, non quello costulato. Come dire che la faueri e' proprio la vera paroliniana! Scherzi del destino.
fern
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 agosto 2008 : 14:53:53
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Saranno da valutare le differenze su cui Bank istituisce questa sottospecie,con la variabilità della conchiglia dei clausilidi si potrebbe stabilire quasi una sottospecie in ogni stazione esaminata. Che vi siano due diverse sottospecie nella valle del Brenta mi sembra assurdo considerando che non vi dovrebbero essere insormontabili ostacoli per la diffusione di una delle due sottospecie tra un areale è l'altro.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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Ezallot
Utente Senior
Città: Monster
Regione: Netherlands
938 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 agosto 2008 : 21:11:20
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be.... se vi interessa, ho scritto un breve articolo a proposito qualche anno fa': annali del museo di storia naturale di Udine.....non ricordo se 2000 o 2001... |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 agosto 2008 : 22:47:55
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L'articolo mi interessa moltissimo,se hai il pdf ti invio il mio indirizzo Email. Per molte specie è necessaria una differenziazione anatomica,per altre un approfondita analisi delle differenze di habitat,se vogliamo fare una salto di qualità ci dovremo interessare anche di questi aspetti della classificazione. Ora è periodo di ferie,quando al ritorno saremo ben riposati prenderemo in considerazione come organizzare i nuovi dati. Qualche buon consiglio è molto gradito poi dovremo valutarne la fattibilità.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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