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Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Lepidoptera
 Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
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I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
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amedeo
Utente Senior


Città: Caltanissetta
Prov.: Caltanisetta

Regione: Sicilia


668 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 20 luglio 2008 : 12:29:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Hexapoda Ordine: Lepidoptera Famiglia: Lycaenidae Genere: Polyommatus (Meleageria) Specie: Polyommatus (Meleageria) daphnis pallidecolor
Polyommatus (Meleageria) daphnis pallidecolor è una delle farfalle più interessanti sotto il profilo biogeografico delle Madonie, una catena montuosa siciliana in provincia di Palermo, già presentata in questo forum da Marcello
Link.
Questo licenide mi ha sempre incuriosito ed interessato ed ogni volta che lo osservo provo una grande emozione. Come è accaduto ieri, in occasione di un’escursione con amici lepidotterologi nelle Madonie alte.
Nel forum è apparsa qualche immagine di questo licenide
Link
senza specificare le peculiarità di questa popolazione, che vi presento nei dettagli. Fu studiata dal grande lepidotterologo Ruggero Verity che la descrisse come razza pallidecolor, però è stata considerata come sottospecie solo da studiosi locali. La popolazione madonita presenta le seguenti peculiarità:
1. il maschio (Immagine n.3 e n.5) ha la pagina superiore delle ali di colore celeste-azzurro chiaro a volte con sfumature verdi, molto più chiare di quelle della sottospecie tipica;
2. le femmine (Immagine n.4) sono tutte simili alla forma steveni Treitschke (una forma scura delle femmine, che non ho mai osservato nelle popolazioni italiane), ed hanno la pagina superiore di colore marrone pallido interrotto da spazi intervervenulari a raggiera di colore variabile dal bianco sporco all’azzurrognolo, globalmente anche la pagina superiori delle ali delle femmine è più chiara della citata forma steveni;
3. la taglia è sensibilmente più piccola della sottospecie tipica.
Polyommatus daphnis pallidecolor vive nelle cime più elevate della Madonie al di sopra dei 1500 m, nelle aree aperte ai margini dei faggeti (Immagine n.1), e vola da fine giugno a metà agosto. Si incontra frequentemente sui fiori di Sambucus ebulus che predilige, di Centaurea solstitialis e di Centaurea parlatoris e si riconosce dagli altri licenidi per il margine delle ali posteriori fortemente dentellato nella femmina, un po’ meno nel maschio. I maschi si osservano spesso mentre bevono dal terreno umido per nutrirsi di sali minerali; accade frequentemente che si posano sulla pelle umana per suggere il sudore (Immagine n.5).
Verity riferisce che vi sono popolazioni con caratteristiche simili a quella madonita in Turchia asiatica e nel Libano.
Vi chiedo se conoscete popolazioni italiane o europee di Polyommatus daphnis che presentano analogie con quella madonita, se avete osservato in Italia la forma steveni delle femmine e se ritenete che la popolazione madonita debba essere differenziata a livello subspecifico da quelle del resto d’Italia.


Immagine n.1:
Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
225,26 KB
SICILIA - Madonie - 19.VII.2008
Habitat in cui vive Polyommatus daphnis pallidecolor


Immagine n.2:
Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
209,1 KB
SICILIA - Madonie - 03.VII.1993
Polyommatus daphnis pallidecolor in copula (a destra il maschio)




Immagine n.3:
Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
221,51 KB
SICILIA - Madonie - 10.VII.1993
Polyommatus daphnis pallidecolor maschio




Immagine n.4:
Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
230,4 KB
SICILIA - Madonie - 15.VII.1993
Polyommatus daphnis pallidecolor femmina



Immagine n.5:
Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
175,39 KB
SICILIA - Madonie - 19.VII.2008
Polyommatus daphnis pallidecolor che sugge il sudore





Un saluto a tutti

Amedeo

“In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.”
Aristotele

Modificato da - clido in Data 13 marzo 2010 13:39:24

ossossino
Utente Senior


Città: Mondovì
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


1388 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 20 luglio 2008 : 13:49:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un'altra testimonianza che apprezzo davvero molto...
Grazie amedeo per averci deliziati...
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GiAnSa
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


412 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 30 luglio 2008 : 16:26:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Amedeo per averci mostrato questo piccolo gioiello.


Ciao
Antoine
- - - - - - - - - - - - - - - - -

La Sicilia presenta agli occhi del naturalista contemplatore un campo vasto di osservazioni e scoperte
Rafinesque
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mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 luglio 2008 : 16:43:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi eri perso questa discussione, veramente interessante: hai altre foto di femmine, per capire la variabilità? Tutte le femmine viste qui nell'Appennino centrale sono ovviamente più o meno così:

Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA). Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).





Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA). Paolo Mazzei   Link   Link
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 30 luglio 2008 : 17:46:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
nel mio libro, le tue amadea sono chiamate forma steeveni


Link
L’école buissonnière
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clido
Moderatore


Città: Portici
Prov.: Napoli

Regione: Campania


8948 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 luglio 2008 : 18:04:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi ero perso anch'io questo splendido reportage. Grazie, Amedeo, per aver condiviso con noi queste interessanti notizie e complimenti per le foto ottimamente realizzate



___________________________
Buona Vita!!!
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Velvet ant
Moderatore


Città: Capaci
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


3768 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 luglio 2008 : 18:50:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti, come sottolinea Amedeo, la popolazione siciliana di P. daphnis è conosciuta per la Sicilia solo delle alte Madonie, a quote comprese fra i 1500 e i 1900 metri.
Completamente isolata da tutte le altre popolazioni italiane, presenta caratteri costanti, già elencati da Amedeo, che la differenziano da tutte le altre.
Il Verity, nel descriverla come razza pallidecolor (nome veramente appropriato per sottolinearne la colorazione assai pallida e "slavata" rispetto alle altre razze) avanza l'ipotesi che possa trattarsi di un relitto miocenico, sopravvissuto sul posto ai periodi glaciali. Tutte le altre razze italiane sarebbero invece giunte dopo quelle epoche dalla via mediterranea settentrionale e si sarebbero alquanto modificate.
In effetti anch’io penso che questa popolazione meriterebbe un riconoscimento a livello subspecifico.
Potrei sbagliarmi, ma la presenza di altri casi analoghi fra i ropaloceri e il confronto con quanto avviene invece fra i coleotteri (per esempio i Carabidae) mi portano ad una considerazione.
Mi pare di notare, infatti, un approccio tassonomico diverso fra lepidotterologi e coleotterologi nello studio delle popolazioni locali.
I primi mi pare abbiano una predisposizione minore dei secondi, che forse talvolta ne abusano, a riconoscere razze ben distinte e isolate come buone sottospecie.
Basta scorrere la checklist della fauna italiana e paragonare numericamente le sottospecie presenti all’interno di una qualunque famiglia di coleotteri e di lepidotteri per accorgersene.
Voi che ne pensate: è solo una mia impressione?




Mi permetto infine di aggiungere alle belle immagini di Amedeo, un’altra coppia madonita di P. daphnis in copula ed una femmina ad ali chiuse, dove è possibile osservare anche il disegno dell’ala anteriore, solitamente coperta dalla posteriore.






Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
SICILIA - Madonie, Vallone Zottafonda, 1700 m, 13 luglio 2008






Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).



Marcello


Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie (PA).
 
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

Regione: France


10135 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 30 luglio 2008 : 20:05:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Velvet, si sa se le due forme si possono incrociare o no???
Ed se si disseca, sono simile???
Grazie mille!!!
Ciao!!!

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L’école buissonnière
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amedeo
Utente Senior


Città: Caltanissetta
Prov.: Caltanisetta

Regione: Sicilia


668 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 05 agosto 2008 : 19:44:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cari amici, sono stato in ferie e mi sono collegato ad internet poche volte e velocemente. Mi ha fatto un gran piacere che la discussione abbia avuto un seguito e vi ringrazio per gli interventi.
Paolo, le femmine di Polyommatus daphnis pallidecolor delle Madonie hanno caratteri cromatici costanti, non presentano alcuna variabilità, e sono TUTTE come quella della foto n.4.
Marcello, l’ipotesi di Verity è confermata anche dal legame delle altre sottospecie madonite - poco note (Hesperia comma hemipallida, Parnassius apollo siciliae, P. mnemosine nebrodensis, Lycaena alciphron bellieri, Eumedonia eumedon nebrodensis, Brenthis daphne siciliaenana) -, con le relative popolazioni orientali (ad esempio quelle dei Balcani) e non con quelle degli Appennini o delle Alpi.
Per quel che riguarda il discorso delle sottospecie presenti nelle checklist della fauna italiana, sono della stessa tua idea. I coleotterologi continuamente presentano nuove sottospecie e nuove suddivisioni.
Francesco Vitali in una recente discussione, dove sono intervenuto, su Neoplagionotus siculus
Link
ha chiarito quello che è accaduto nel genere Plagionotus.
Io ero fermo a Plagionotus siculus (già Plagionotus scalaris) con distribuzione nel Nord-Africa, Sicilia ed Italia meridionale. Oggi questo bel coleottero, ha cambiato genere - Neoplagionotus siculus - ed è endemico della Sicilia. Concludo in tono scherzoso, se Polyommatus daphnis pallidecolor anziché una farfalla fosse stato un coleottero , oggi sarebbe una buona specie... Polyommatus pallidecolor!


Ciao a tutti

Amedeo

“In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.”
Aristotele
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MarcoU
Utente Senior


Città: Codevigo
Prov.: Padova

Regione: Veneto


697 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 13 agosto 2008 : 10:30:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Velvet ant:
Potrei sbagliarmi, ma la presenza di altri casi analoghi fra i ropaloceri e il confronto con quanto avviene invece fra i coleotteri (per esempio i Carabidae) mi portano ad una considerazione.
Mi pare di notare, infatti, un approccio tassonomico diverso fra lepidotterologi e coleotterologi nello studio delle popolazioni locali.
I primi mi pare abbiano una predisposizione minore dei secondi, che forse talvolta ne abusano, a riconoscere razze ben distinte e isolate come buone sottospecie.
Basta scorrere la checklist della fauna italiana e paragonare numericamente le sottospecie presenti all’interno di una qualunque famiglia di coleotteri e di lepidotteri per accorgersene.
Voi che ne pensate: è solo una mia impressione?



Interessante osservazione, Marcello.
Personalmente, la vedo in modo un po’ diverso, ossia suggerirei di non estendere alle due comunità di specialisti il trattamento riservato ai rispettivi gruppi dalle checklist di riferimento. Certamente, se prendi come esempio i Carabus, direi che è difficile trovare nell’intera “sistematica” zoologica altri casi di animali che arrivano ad avere una informale nomenclatura “pentanomia” intesa a descrivere ogni aberrazione immaginabile. Se questa può essere in buona parte il risultato della mania collezionistica, trova anche riscontro nella limitata mobilità dei carabidi e nella conseguente attitudine all’isolamento in popolazioni distinte, soprattutto nelle forme alpine isolate da valli insormontabili.

Se Balletto, a cui dobbiamo la checklist italiana dei ropaloceri, ha assunto un atteggiamento “cauto” (forse eliminando per scelta una trattazione sottospecifica?) non manca certo una ricca serie di lepidotterologi prolifici in fatto di divisioni: basti pensare appunto al Verity, che nella sua opera enciclopedica battezzò un grandissimo numero di forme locali coniando, fra l’altro, una (per me) oscura categoria infrasubspecifica detta exerge.
Anche oggi vi sono lepidotterologi che tendono a una divisione “spinta” delle forme, cito ad esempio G. Sala che credo si occupi soprattutto di Parnassius (a proposito: qualcuno mi sa dire se e dove è stato descritto il famoso Parnassius mnemosyne guccinii?).

In fondo a tutto, bisogna anche considerare che nelle farfalle è più facile che vi sia flusso genico fra popolazioni separate, con conseguente mitigazione di eventuali caratteri subspecifici.
Inoltre, mi domando se sia possibile che le farfalle, rispetto ai coleotteri, offrano meno caratteri utili o facilmente interpretabili a fini distinzioni tassonomiche: l’estensione dei disegni è spesso varabile a livello di popolazione (penso ad esempio alle Mellicta) e soggetta a forti influenze ambientali, per cui non deve essere facile, anche disponendo di grandi serie, sbilanciarsi dal punto di vista tassonomico.
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