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 Un'interessante Chilostoma. Cingulatum?
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 giugno 2008 : 12:39:51 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ieri ho fotografato questo Chilostoma all'estremità meridionale dei monti Lessini in provincia di Verona. Sembrerebbe un Chilostoma cingulatum, dopo tutto, con un carattere peculiare: il guscio, dal colore di fondo nocciola, talvolta chiazzato, è leggerissimo e semitrasparente. Il guscio in sè non appare tanto strano, ma l'animale vivo ha un aspetto che mi farebbe pensare a Chilostoma achates (che non ho mai visto) se non fosse per l'ambiente assolutamente incompatibile: pendio soleggiato, a circa 200m, coltivato a vite e olivo (siamo nella zona del vino Soave). Fra le piante spontanee era abbondante Artemisia alba, che associo a prati rocciosi e aridi, mentre le altre chiocciole erano Zebrina detrita, in gran numero, l'immancabile Pomatias elegans, Helix pomatia, Monacha cartusiana.
Anche l'ecologia sembrerebbe diversa dal tipico Ch.cingulatum: come suggerito in queste foto, più che le rocce sembra preferire terriccio e detriti. Ciao,
fern


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papuina
Utente Senior


Città: SAN PIETRO IN CASALE
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


4515 Messaggi
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Inserito il - 16 giugno 2008 : 22:24:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi ricorda un qualcosa di simile che ho trovato in Val d'Ega (BZ) anche a me ha dato le tue stesse impressioni.
Ciao Beppe
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ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11322 Messaggi
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Inserito il - 16 giugno 2008 : 22:44:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
molto particolare, si direbbe che il suolo sia povero di calcio, hai notato lo stesso fenomeno per le altre specie?

ciao

ang
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


2017 Messaggi
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Inserito il - 16 giugno 2008 : 23:27:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vabbè ma nella seconda foto del calcare si vede, non sarà quello delle pareti rocciose, ma "povero di calcio" non mi sembra. Ciao

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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


2017 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 16 giugno 2008 : 23:31:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Potrebbe far parte di quel famoso gruppo adelozona/zonatum/achates, non pensate?

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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9027 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 17 giugno 2008 : 00:35:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anch'io propenderei per Chilostoma achates achates almeno confrontandolo con la bellissima immagine inviataci da willy.
Mi sembra di vedere una fascia scura bordata da due fasce più chiare,colorazione assente sia in C.adelazona che in C.zonatum.
Ma sarà meglio aspettare il parere di chi conosce meglio la variabilità di queste specie.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
Sandro
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 giugno 2008 : 09:08:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Come ha osservato Siciliaria l'ambiente presenta rocce calcaree affioranti qua e la', anche in forma di minuscole paretine rocciose almeno lungo la strada, ma il nostro chilsotoma non ne sembra attratto.
La difficolta' con Ch.achates, unica specie del gruppo zonatum/adelozona/achates segmalata in Veneto, e' che se ben ricordo questa specie ama boschi umidi con substrato roccioso e in particolare si troverebbe presso corsi d'acqua, cascate e simili; qui l'ambiente non potrebbe essere piu' diverso.
Rileggendo la checklist e l'Alzonoa trovo un "Chilostoma illlyricum illasiacum (Adami 1885)", riportato dall'Alzona proprio per i "Monti Lessini" e menzionato dalla checklist come sottospecie di dubbia validita'. La zona e' proprio quella e la val d'Illasi e' vicina. Qualcuno sa qualcosa di questa "sottospecie"? Ciao,

Fern

Modificato da - fern in data 17 giugno 2008 09:10:24
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 giugno 2008 : 12:33:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Peccato che nessuno abbia notizie del fantomatico illasiacum. Ad ogni modo, lo scopo di questo intervento è completare il quadro con foto del guscio prese da diverse angolazioni, sperando che si capisca meglio. A tale fine ho selezionato i tre gusci più freschi. Riporto come curiosità che in una conchiglia ho trovato esuvie di insetto che potrebbero essere del famigerato Drylus. Ciao,
fern

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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9027 Messaggi
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Inserito il - 01 luglio 2008 : 16:02:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di papuina:

Mi ricorda un qualcosa di simileche ho trovato in Val d'Ega (BZ) anche a me ha dato le tue stesse impressioni.
Ciao Beppe


Ho avuto degli esemplari di questa specie che papuina gentilmente mi ha messo a disposizione,sicuramente vista dal vero è notevolmente diversa da C.cingulatum come giustamente ci ha fatto notare fern.
Visti dal vero danno un'impressione molto diversa da quelle che sono le immagini anche se fedeli alla realtà.
La somiglianza con gli esemplari postati da fern è notevole,anche se ci sono piccole differenze sempre presenti in diverse popolazioni.
Cercherò di studiare meglio questi esemplari per vedere se si arriverà a fare un po' di chiarezza in questo gruppo molto complesso.



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Sandro
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 luglio 2008 : 20:05:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono d'accordo: l'aspetto e' molto simile e non saprei individuare una differenza. Anche il mollusco sembra identico. La ragione del mio dubbio persistente e' di tipo ecologico: possibile che una specie montana di ambienti umidi, come dovrebbe essere achates o zonatum, si ritrovi in ambiente secco, submediterraneo? La vegetazione circostante non lascia dubbi (le foto non traggano in inganno: stava piovendo). Riporto la descrizione dell'ambiente di Chil.zonatum e achates da "Fauna Helvetica, Mollusca, Atlas" (trad. mia):
Chilostoma zonatum. Rocce silicatiche umide e ombreggiate, ma non pareti rocciose esposte, bensi' in gole e alla base di rocce fessurate (crepacci?), anche nel detrito e nella vegetazione, di preferenza in prossimita' di cascate. Per lo piu' in boschi del livello montano e subalpino, solo in poche stazioni oltrepassa il limite degli alberi (in CH: 700-2600m).
Chilostoma achates. Rocce in ombra e umide, nascosto nel detrito costituito da grossi blocchi e sotto la vegetazione, prevalentemente su rocce calcaree o dolomitiche, raramente silicatiche (in CH: 560-2400m).
Qualcuno conosce meglio l'ecologia di queste specie in Italia?

fern

Modificato da - fern in data 01 luglio 2008 20:07:33
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 08 settembre 2008 : 18:04:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dall'ultima volta ci sono stati progressi: credo di aver capito che il chilostoma in questione corrisponde alla "var. Pinii (Adami 1885)", di cui riporto la descrizione originale:

Helix cingulata var. Pinii.
Testa subdepressa, brunneo-cornea, subpellucida, striatula. Diam. 18-26 mm, alt. 8-11 mm.
Si distingue dal tipo o per dir meglio dalla var. athesina Paul., per una forma più depressa e soprattutto per una colorazione bruno-cornea o giallastra uniforme, per un tessuto assai leggero, e sottile striatura, di modo che la conchiglia è quasi trasparente.

Preciso che la "var. athesina (Paulucci 1881)" è oggi considerata sinonimo di Chil.cing. baldense. Questa varietà doveva rappresentare gli es. medio piccoli a guscio appiattito e sottile, caratteristici soprattutto delle zone collinari.
L'autore l'ha trovata a "Fiumane" (= Fumane) di Valpolicella e presso Chiesanova (Boscochiesanuova, presumo), sui Lessini veronesi. Altri esemplari ha ricevuto da Caldonazzo, ma non gli è riuscito di ritrovarli personalmente. La Paulucci (1881) liquida l'argomento in poche righe:
Col nome di Var. Pinii Adami, il cap. Adami mi favorì sino dal 1877, tre individui provenienti da Caldonazzo nel Trentino. ... Posso solo accertare che essa differisce da altri individui di diverse località da lui speditemi col nome di Helix cingulata, Studer, i quali tutti indistintamente devono venir riferiti alla Var. Athesina, per colore carnicino giallastro più uniforme, per guscio ancora più sottile e meno distintamente striato. Per conseguenza, a parer mio, non può venire accettata che come una modificazione o mutazione locale della Var. Athesina.

posizione che Pollonera condivide:
La var. Pinii Adami è una semplice mutazione della var. athesina

inoltre, egli avrebbe ricevuto es. simili da Arco (TN). Recatomi a Fumane, ho trovato parecchi gusci simili a quelli precedenti, per giunta in ambiente quasi identico. Ho trovato un solo esemplare vivo (v. foto sotto) ma non pioveva da tempo e dovevano essere ben nascosti in anfratti riparati. Penso di poterli considerare esemplari topotipici della "var. pinii" e la somiglianza con quelli precedenti dimostrerebbe che anche questi sono, dopotutto, poco più di una variante cromatica baldense.
Non è finita: ho trovato esemplari simili più in alto lungo la stessa valle, sia in ambiente soleggiato che di forra fresca e umida. La differenza fondamentale è che qui gli es. erano più bianchi e gli individui semitrasparenti solo una piccola frazione.
In Valpantena, parallela della Valpolicella, ho trovato una forma simile per colorazione ma in genere più conica e spessa. Anche se non è facile trovare individui dal guscio marcatamente scuro e trasparente come quelli raffigurati, comincio a pensare che questa forma non sia rara e si presenti qua e là forse in corrispondenza di particolari condizioni.
Da questo punto di vista, ho osservato che gli es. della Valpantena sono generalmente medio-grandi e spessi. E' singolare che nel paese di S.Anna d'Alfaedo si trovino es. piccoli e semitrasparenti, che mi ricordano molto l'anauniense, ma appena finiscono le case si ritrovano esemplari più grandi e spessi.

Immagine: Es. di Fumane (VR)
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