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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 09 marzo 2008 : 18:30:12
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Andiamo verso nord… e proseguiamo con la costa spagnola da Cartagena fino alla foce dell’Ebro, come al solito linea rossa per l'isobata dei 200 m e linea gialla per l'isobata dei 500 m.
Questo settore del Mediterraneo è caratterizzato dalla presenza di arcipelaghi insulari: le isole Baleari (Menorca, Mallorca e Cabrera), le isole Pitiuse (Ibiza e Formentera), più un piccolissimo arcipelago di origine vulcanica, le isole Columbretes.
Le Baleari e le Pitiuse sono spesso accomunate nella denominazione di isole Baleari, effettivamente dal punto di vista geologico non c’è differenza nella genesi dei due gruppi di isole, ma non è così dal punto di vista batimetrico. Entrambi gli arcipelaghi presentano infatti una platea che non supera i 100 m di profondità e unisce tra loro le isole del singolo arcipelago, mentre tra un arcipelago e l’altro (cioè tra Mallorca nelle Baleari e Ibiza nelle Pitiuse) c’è un canale di mare profondo che supera i 1000 m, creando quindi una discontinuità tra i due arcipelaghi.
Le quattro isole principali sono oggi essenazialmente località turistiche, mentre la piccola isola di Cabrera è un parco naturale protetto.
Baleari e Pitiuse costituiscono il prolungamento in mare della Cordigliera Betica, una catena montuosa che attraversa il sud della Spagna e, attraverso l’Alboran Ridge (vedi scheda sul mare di Alboran), si collega con i monti del Rif marocchino. La parentela geologica della catena Betica con la catena di Alboran è testimoniata dal fatto che condividono il medesino andamento SW-NE, che costituisce il principale allineamento tettonico in questa zona del Mediterraneo. A titolo di curiostà riporto il fatto che la catena Betica, di cui fa parte l’arcipelago delle Baleari, comprende nell’entroterra anche la Sierra Nevada, cioè il sistema montuoso più elevato della penisola iberica, che nella vetta Mulhacén raggiunge i 3480 m di altitudine s.l.m.
Ma ritorniamo in acqua e cominciamo a guardare la costa più da vicino, cominciando da Cartagena.
1. La costa spagnola di fronte ad Alicante Nel versante meridionale della catena Betica sommersa la platea continentale si spinge, con deboli pendenze, fino a 500 m di profondità. Oltre questa profondità comincia la scarpata continentale che porta il fondo marino fino a 1500 m di profondità, dove comincia la piana abissale del Bacino Algerino: una piana abissale di modesta estensione e profondità (max 2800 m) che collega il mare di Alboran con la piana abissale del bacino Sardo-Balearico. In questo settore sono da notare tre grossi canyon che incidono la scarpata continentale, la cui origine è da ascrivere all’attività del prospicente fiume Segura e un banco che, circa 50 Km al largo di Cartagena, porta il fondo marino ad appena 84 m di profondità.
2. I versanti esterni delle Baleari-Pitiuse Sono caratterizzati da una scarpata continentale molto inclinata. Il punto di massima inclinazione è prospiciente alla piccola isola di Cabrera, dove il fondo marino arriva già a 2000 m di profondità ad appena 15 Km di distanza dalla terraferma. In quest’area esistono alcuni banchi, il principale dei quali è il banco Emile Baudot (38°42’N – 2°30’E), un bassofondo dell’estensione di circa 1 Kmq che innalza il fondo marino ad appena 92 m di profondità. Esistono anche un paio di Seamount: Prunes Seamount (38°05’N – 1°39’E) che si eleva fino a 1280 m di profondità, a sud di Formentera e Jaime Seamount (38°56’N – 4°02’E) che si eleva fino a 1656 m di profondità a sud di Menorca.
3. Il versante interno delle Baleari-Pitiuse In direzione della costa spagnola il fondo marino degrada dalle Baleari con continuità e con pendenze modeste fino al fondo della fossa di Valencia, posto a circa 1600 m di profondità. Non esiste in questa zona una vera e propria piana abissale, ma il fondo della valle riprende subito a salire, con pendenze maggiori, verso la costa spagnola. L’unico punto di rilevo di questo tratto marino è il Seamount Cresques (40°26’N – 2°41’E) che risale fino a 1200 m di profondità a nord di Mallorca.
4. Il golfo di Valencia La costa spagnola a nord delle Baleari è caratterizzata da una platea continentale molto prolungata, di fronte a Vinaroz occorrono fino a 40 Km di distanza dalla costa per raggiungere la profondità di 200 m (pendenza media di 0,3°). Oltre i 200 m di profondità comincia una scarpata continentale piuttosto inclinata, che porta il fondo marino alla base della fossa di Valencia (circa 1600 m di profondità). La scarpata continentale è incisa da moltissimi piccoli canyon, probabilmente dovuti in parte all’attività deltizia del fiume Ebro. Tra le caratteristiche di questo tratto di costa riveste particolare importanza il piccolo arcipelago della Isole Columbretes (39°55’N – 0°40’E). Si tratta di un gruppo di 4 piccole isole, poste circa 55 Km al largo di Castellon de la Plana. L’origine di queste isole è vulcanica e quindi il chimismo del substrato è particolarmente acido. Le isole sono disabitate e fanno parte di un parco naturale sottomarino dell’estensione di oltre 4000 ha sommersi.
Concludo questa seconda parte individuando anche qui le zone con caratteristiche omogenee:
5. Bacino algerino 6. Bacino sardo-balearico 7. Sistema delle Baleari-Pitiuse 8. Golfo di Valencia
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argonauta
Utente Super
Città: Guidonia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
6664 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 09 marzo 2008 : 19:24:34
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Grazie Andrea. Chi mette generosamente a disposizione degli altri le proprie conoscenze ha un animo nobile.
Mario
Volgi gli occhi allo sguardo del tuo cane: puoi affermare che non ha un'anima? (Victor Hugo) |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 10 marzo 2008 : 10:32:14
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Grazie Mario, sei molto gentile
Anche in questo caso ho modificato leggermente la seconda carta batimetrica, per concordarla con le indicazioni ufficiali relative ai confini del mare Balearico. In particolare questo confine si sposta un po' più a nord, non alla foce dell'Ebro, ma comprende anche una parte di costa catalana.
Se avete già scaricato quella carta, sostituitela con questa.
Ciao, Andrea |
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