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Icaro
Utente Junior


Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


26 Messaggi
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Inserito il - 09 agosto 2008 : 16:31:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Salve a tutti, sono nuovo nel forum e ho voluto esordire proprio in questo topic che riguarda la mia Regione.
Non è la prima volta che leggo le discussioni di questo interessante forum dedicato alla natura.
Non ho potuto fare a meno di notare l’entusiasmo che accomuna tutti per la reintroduzione del gipeto in Sardegna.
In effetti non sorprende che un animale così bello, così raro e con una così triste storia dietro susciti l’interesse e l’entusiasmo di così tante persone.
E’ bello poter rivedere volare questo splendido rapace nel cielo che ne è stato privato.
Già…è bello…
Ma vorrei permettermi di fare una critica alla sua reintroduzione.
Forse molti non conoscono bene la situazione faunistica sarda.
Gran parte di questa regione è stata privata, ancor prima che del gipeto, della grande mammalofauna selvatica. Gli ungulati, che in passato occupavano tutta l’isola, sono stati ridotti a pochi esemplari. Oggi la loro situazione è nettamente migliorata, ma c’è ancora molto da fare. In pratica in Sardegna la macromammalofauna è ancora da ricostruire.
Ora chiedo a tutti voi
Da dove iniziereste a ricostruire una piramide alimentare? Dalla base o dalla cima?
La risposta è immediata e chiara a tutti.
Il gipeto sta addirittura oltre la cima della piramide, perché non è un predatore, ma deve aspettare che qualche animale, solitamente un ungulato, tiri le cuoia, o che qualche predatore lo catturi e lasci una parte del suo pasto.
Ma se gli ungulati sono molto pochi, figuriamoci quant’è raro trovarne uno morto. Inoltre, qui non esisono predatori capaci di catturare ungulati, sebbene nell’area di reintroduzione sono presenti aquile reali, che, oltretutto, potrebbero verosimilmente entrare in competizione con i poveri gipeti.
Ma allora perché si è deciso di reintrodurre il gipeto?
La risposta è semplice. La reintroduzione del gipeto è sicuramente più affascinante della reintroduzione di un muflone o di un cervo e perciò suscita un maggiore consenso popolare e di conseguenza anche maggiori finanziamenti, che invece potrebbero essere investiti per risolvere i problemi che affliggono le oasi, le aree protette e la fauna selvatica della Sardegna.
Questa è la situazione reale. Ora giudicate voi.
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 09 agosto 2008 : 16:46:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
osservazione interessante, sai quante cose vengono fatte per notorietà ?

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 agosto 2008 : 22:50:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa progetto per la reitroduzione del Gipeto in Sardegna meriterebbe una discussione più attenta e meno acritica.
Proprio per sostenere progetti simili in futuro, almeno a livello degli addetti ai lavori o di gruppi di opinione "qualificati" (come può essere FNM), bisognerebbe analizzare serenamente luci ed ombre valutando, altrettanto serenamente, costi e benefici di un intervento che è soprattutto di immagine (il che, come faceva notare Alessandro, non ha un significato necessariamente negativo, ma può essere invece parte di un'importante strategia conservazionistica).

Faccio un esempio.
Ho tra le mani la copia della Nuova Sardegna (quotidiano sardo) dell'8 agosto scorso. A pagina 7, angolo in basso a destra, c'è un articolo di Maria Giovanna Fossati dal titolo:

Supramonte

I gipeti reintrodotti nei cieli del Monte Sabiu sono tutti e tre di sesso maschile

Ros'e monte non è una "lei"

L'esame del DNA conferma i dubbi degli scienziati


Stranamente, ma credo proprio del tutto casualmente, il numero dell'8 agosto della Nuova Sardegna non è stata inserito nel database del quotidiano online. Se cercate questo articolo non lo troverete (né, a dire il vero, nessun altro dell'8 agosto). Tutto tace.

Sulla scelta di eseguire questa reintroduzione vi sono state in Sardegna anche furibonde polemiche (che io conosco molto superficialmente). Pure su questo silenzio.

Dopo l'apparizione dell'intervento di Icaro (suo primo ed unico intervento, chissà se ci segue ancora?) mi aspettavo qualche risposta dai molti che si occupano di conservazione e di vertebrati. Sarà per il momento estivo non proprio favorevole, ma non sono arrivate repliche.

Non sarebbe invece meglio discutere dei problemi? Capisco che, a volte, certe posizioni sono malevole ed interessate, ma spesso sono invece un serio tentativo di far migliorare le cose. In tante occasioni proprio su FNM abbiamo sperimentato direttamente come un dibattito anche puntuto, ma rispettoso, permetta una crescita di tutte le parti.

Vediamo se col sasso ho centrato lo stagno !

Ciao Roberto

PS: sono solo molto parzialmente d'accordo con Icaro.

verum stabile cetera fumus
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Icaro
Utente Junior


Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


26 Messaggi
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Inserito il - 20 agosto 2008 : 11:24:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hemerobius:

Non sarebbe invece meglio discutere dei problemi? Capisco che, a volte, certe posizioni sono malevole ed interessate, ma spesso sono invece un serio tentativo di far migliorare le cose. In tante occasioni proprio su FNM abbiamo sperimentato direttamente come un dibattito anche puntuto, ma rispettoso, permetta una crescita di tutte le parti.


Sono molto pienamente d'accordo con te Hemerobius.

Premetto che io non sono a sfavore dei progetti di reintroduzione (per chiarezza).

Tuttavia, io sono dell'idea che questo particolare progetto debba essere sostenuto in quelle regioni dove esistono tutti i presupposti necessari, e che luci ed ombre debbano essere analizzate prima di tutto proprio dagli addetti ai lavori. I gruppi d'opinione (fortuna che esistono) hanno un'altra importante funzione, quella di valutare tali iniziative, far emergere i pregi, i difetti, gli errori, discutere su ciò che andrebbe o non andrebbe fatto, insomma, trasmettere un messaggio più corretto sulle iniziative in favore dell'ambiente,
ma non può fare niente per correggere le scelte politiche.
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
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Inserito il - 23 agosto 2008 : 12:13:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aggiornamento, dalla Nuova Sardegna di oggi:

Immagine:
Progetto Gipeto
152,78 KB

Ho lo stomaco un pò chiuso..

Ciao,
Laura

Link
"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]

Modificato da - Gyps in data 23 agosto 2008 12:15:42
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 agosto 2008 : 14:26:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I gipeti morti salgono a due, Balente e Sandalia, che volavano nella zona del Gennargentu. Si ipotizza a causa del veleno, ma ancora non c'è niente di ufficiale.
Rosa 'e monte per fortuna è ancora nel teritorio del Supramonte, e speriamo rimanga!

Noi sardi siamo ancora troppo indietro, siamo culturalmente ancora troppo grezzi, per saper rispettare e valorizzare un simile progetto di conservazione.

Veleno! Se è davvero così, sicuramente non era diretto a loro (spero), ma è comunque sintomo di una cultura da veri trogloditi, che ora è tempo di superare.



Ciao,
Laura

Link
"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 agosto 2008 : 21:03:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Accidenti!

Al di là di facili e forse sbagliate considerazioni,mi sento di dire che il progetto PEGGIO non poteva iniziare!

Inutile dire che bisogna sapere prima di tutto, come sono morti!
Quindi aspettiamo!

Però non si prospetta nulla di buono neppure per il 3°,visti i precedenti!Se son stati avvelenati,non resta che tentare di ricatturarlo ed rilasciarlo altrove!

E ripensare il progetto Sardo tra una 50ina d'anni!

Mi sa tanto,Laura,che un Gipeto adulto ti toccherà vederlo dalle mie parti!





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Stekal
Moderatore


Città: CANTU'
Prov.: Como

Regione: Lombardia


4435 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 25 agosto 2008 : 21:06:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:


Inutile dire che bisogna sapere prima di tutto, come sono morti!
Quindi aspettiamo!


Esatto, aspettiamo.. che tristezza però!




Stefano
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 agosto 2008 : 08:21:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ieri sera il telegiornale regionale ha dato la notizia che anche il terzo gipeto è morto!!!

Il problema delle esche avvelenate contro i cani randagi era noto. Posto qui un articolo scritto da un notissimo fotografo naturalista nuorese sulla Nuova Sardegna di martedì 26 agosto 2008 (pag. 39 in basso a destra) "in morte di Sandalia" (il secondo gipeto deceduto).


Progetto Gipeto
266,75 KB

Sono sconcertato. Conosco tutti gli attori di questa vicenda e vi assicuro che non sono, per rubare una vecchia definizione apparsa in una rivista di caccia anni fa (si parlava di Parco del Delta del Po), "barbuti professorini rancorosi", alloctoni che passano la vita seduti alla scrivania, ma persone che hanno calpestato a lungo un territorio di cui sono innamorati, dei veri benemeriti della natura.
E non riuscivo a capire come possano essersi infilati in una così grande serie di errori (perché errori ce ne sono stati, soprattutto di scelte e di strategia). Poi ho avuto un'illuminazione proprio leggendo l'articolo di cui sopra: è stato il troppo amore. L'amore per una manifestazione così meravigliosa della natura come effettivamente è un gipeto in volo. E questo amore ha portato a comportarsi da innamorati perdendo logica e lucidità.
Ma purtroppo chi la natura la ama e la vuole difendere deve anche fare questo estremo sacrificio di contenere il proprio amore diventando lucido e freddo, perseguendo scelte utili e realizzabili.
La ciliegina dei gipeti che volavano sopra le nostre montagne ha affascinato tutti, ma adesso?

Ciao Roberto


verum stabile cetera fumus
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Gyps
Utente Senior


Città: Nuoro
Prov.: Nuoro

Regione: Sardegna


1386 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 27 agosto 2008 : 08:50:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Roberto, ho aperto un altro post nella sezione Uccelli, per non sfociare nell'off topic nella sezione di Educazione ambientale!

>La ciliegina dei gipeti che volavano sopra le nostre montagne ha affascinato tutti, ma adesso?

Spero tanto si prosegua, come dici tu in modo freddo e razionale.. non credo che questo sia l'unico "the end" possibile.

Ciao,
Laura

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"per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"]
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4877 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 agosto 2008 : 09:02:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Laura,
non credo che questa discussione riguardi la sezione "uccelli". Il fatto che i Gipeti siano uccelli (fatto indubitabile) è secondario rispetto al problema generale di gestione della conservazione.
Comunque va bene lo stesso!

Un caro saluto.

Roberto

verum stabile cetera fumus
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Fred
Utente V.I.P.

Città: Monteverde

Regione: Umbria


454 Messaggi
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Inserito il - 28 agosto 2008 : 17:26:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
vi posto il comunicato stampa del WWF


MORTE DEI TRE GIPETI REINTRODOTTI IN SARDEGNA
WWF: "NECESSARIO STRONCARE L'USO DI ESCHE AVVELENATE"

Se il progetto per la reintroduzione dell'avvoltoio Gipeto in Sardegna
avesse seguito con successo il suo percorso, con il pieno adattamento degli
esemplari liberati a maggio e la nascita di nuovi piccoli, sarebbe stato un
risultato importante sul piano della conservazione dell'ambiente e della
biodiversità in Sardegna. Un traguardo che avrebbe dato un impulso
considerevole anche sul piano dell'immagine e dello sviluppo delle zone
interne dell'isola. Purtroppo, così non è stato. La barbara usanza di
utilizzare i bocconi avvelenati contro le volpi ed i cani randagi, ha
dimostrato che in Sardegna i tempi non sono maturi per attuare piani di
reintroduzione di specie estinte da tempo come, appunto, l'Avvoltoio
barbuto.

Così il WWF commenta il tragico epilogo dell' "Operazione Gipeto", che ha
visto morire uno dopo l'altro i tre esemplari (Balentes, Sandalia e Rosa'e
Monte) liberati nel Supramoste di Orgosolo lo scorso 25 maggio.
L'Associazione ambientalista, pur riconoscendo la validità del progetto ed
il rigore scientifico con il quale è stato gestito, ritiene improponibile il
rilascio di altri gipeti nell'isola se prima non verranno rimosse le cause
del decesso dei tre esemplari. In quel caso si andrebbe incontro ad un altro
fallimento con l'inevitabile sacrificio di altri animali.

"Dopo gli orsi marsicani, i lupi e le aquile in Abruzzo e dopo i grifoni del
Gennargentu - commenta Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia -
la vigliacca e crudele pratica dei veleni ha prodotto un altro disastro
ecologico. E vittima, ancora una volta, sono stati gli uccelli rapaci della
fauna sarda che negli ultimi anni ha dovuto registrare l'estinzione, oltre
che del gipeto, anche dell'avvoltoio monaco, dell'aquila di mare, del falco
pescatore e la riduzione a pochi esemplari dei grifoni sulla Costa
Occidentale dell'Isola."

Oggi, secondo il WWF, occorre proseguire quell'importante lavoro di
sensibilizzazione, avviato dalla Provincia di Nuoro e dal Comune di
Orgosolo, che ha coinvolto numerose scolaresche e le comunità interessate al
progetto di rilascio dei gipeti. Un lavoro importante che, a prescindere
dall'esito del programma di reintroduzione, ha comunque contribuito a
migliorare la conoscenza ed il rispetto dell'ambiente e delle sue risorse
soprattutto fra i più giovani.
La morte dei tre avvoltoi deve comunque far riflettere anche l'attuale
classe politica, a livello regionale e nazionale, affinché valuti seriamente
la necessità di porre un rimedio al problema dell'uso, purtroppo ancora
molto diffuso non solo in Sardegna, di bocconi avvelenati contro i
cosiddetti animali "nocivi".

E' un lavoro culturale capillare quello che si deve ancora oggi promuovere
in tutta Italia per superare il critico problema dell'uso sconsiderato e
pericoloso di veleni. C'è bisogno di un'azione nazionale che consenta di
migliorare le norme in materia per limitare la libera vendita e la facile
disponibilità di prodotti potenzialmente velenosi e va promossa un'azione di
educazione e sensibilizzazione che veda in prima linea le stesse
associazioni di categoria. Solo così si potranno creare i migliori
presupposti per una convivenza felice tra uomo e animali.

Intanto, il WWF annuncia che qualora venisse confermata la morte per
avvelenamento dei tre esemplari di Gipeto ed individuati gli autori del
fatto, si costituirà parte civile nell'eventuale procedimento penale.

===============================================
Sara Bragonzi ufficio stampa
WWF Italia ONG ONLUS
via Orseolo 12, 20144 Milano
tel. 0283133233 - fax 0283133202 - 3298315718
s.bragonzi@wwf.it -
per giornalisti Link

Federico
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Icaro
Utente Junior


Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


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Inserito il - 30 agosto 2008 : 20:17:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il tragico inizio di questo progetto ha sconfortato tutti.
Anch'io quando ho fatto il mio intervento non pensavo certo ad un aborto simile.
Ciò che però aggiunge sconforto è il fatto che nessuno in questo topic ha provato a discutere di questo progetto. Nessuna critica.
Il solo tentativo è stato quello di hemerobius.
Tetrao dice: "Al di la di facili e forse sbagliate considerazioni...".
Io rispondo no, quì bisogna fare delle considerazioni. Ognuno di noi deve dire la sua, poi se ne discute pacificamente se sono giuste o sbagliate.
Solo così si arriva ad una conclusione. Altrimenti questa discussione non porta da nessuna parte.
Se ci sono stati degli errori in questo progetto bisogna farli emergere.
E' in questo modo che si migliora. Questa è educazione ambientale. Non tacere sugli errori fatti, che almeno possono servire per imparare qualcosa.
Non rendiamo totalmente vana la morte di Balente, Sandalia e Rosa 'e monte.
Discutiamo e impariamo da questa esperienza, perchè si evitino errori simili in futuro.
Ciao a tutti.
Icaro
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 30 agosto 2008 : 21:23:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Di sicuro io nn ho peli sulle dita quindi ti rispondo domani!
Avremo tempo!
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


687 Messaggi
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Inserito il - 30 agosto 2008 : 21:38:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Anni fa ho avuto la fortuna di avvistare un magnifico esemplare di gipeto sulle Alpi Marittime e più precisamente all'interno del Parco dell'Argentera CN, sono stato molto fortunato anche perchè mentre si librava maestoso e leggero mi ha "regalato" una penna di notevoli dimensioni.
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 agosto 2008 : 17:50:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Piccolo Lupo:

Anni fa ho avuto la fortuna di avvistare un magnifico esemplare di gipeto sulle Alpi Marittime e più precisamente all'interno del Parco dell'Argentera CN, sono stato molto fortunato anche perchè mentre si librava maestoso e leggero mi ha "regalato" una penna di notevoli dimensioni.
Ovviamente la conservi,vero?!
Postala con misure nell'apposita sezione!
Sarebbe mooooolto interessante!
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Piccolo Lupo
Utente Senior


Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona

Regione: Liguria


687 Messaggi
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Inserito il - 31 agosto 2008 : 17:59:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Tetrao:

Messaggio originario di Piccolo Lupo:

Anni fa ho avuto la fortuna di avvistare un magnifico esemplare di gipeto sulle Alpi Marittime e più precisamente all'interno del Parco dell'Argentera CN, sono stato molto fortunato anche perchè mentre si librava maestoso e leggero mi ha "regalato" una penna di notevoli dimensioni.
Ovviamente la conservi,vero?!
Postala con misure nell'apposita sezione!
Sarebbe mooooolto interessante!

Tasto dolente Tetrao purtroppo quella magnifica penna è andata perduta in uno dei tanti traslochi che ho fatto in questi ultimi anni...
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Tetrao
Utente Senior


Città: Bormio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


2749 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 agosto 2008 : 19:40:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
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Icaro
Utente Junior


Città: Cagliari
Prov.: Cagliari

Regione: Sardegna


26 Messaggi
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Inserito il - 27 settembre 2008 : 18:23:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho già scritto nel mio secondo messaggio su questo topic, quali sono, secondo me, le funzioni e l'utilità dei forum di discussione.
Tuttavia, se li si banalizza per discutere della penna di gipeto trovata e poi smarrita, i forum di discussione diventano inutili e prendono le sembianze di una chat.
Ho voluto provare a discutere con voi del progetto gipeto, ma nessuno ha voluto farlo.
Va bene. Allora ne parlo io. Voi continuate pure a parlare di piume.
Sul progetto gipeto ci sono tante cose da dire e da criticare per cui è difficile decidere da dove cominciare.

Per ora vorrei parlare del problema del veleno.
Io ritengo molto improbabile che si sia trattato di un atto mirato all'eliminazione dei gipeti.
Il problema del gran numero di cani randagi o incustoditi che attaccano il bestiame nelle campagne è molto diffuso e conosciuto. Certamente l'atto della distribuzione di bocconi avvelenati appare ripugnante.
Ma io tendo sempre a guardare le cose da diversi punti di vista, e in questo caso ho provato ad immedesimarmi nell'allevatore di ovini.
Immaginate d'essere il proprietario di un gregge di pecore, vostra unica fonte di reddito e di vita. Questi animali che possedete danno la possibilità di mangiare a voi e alla vostra famiglia, vi danno la possibilità di mandare i vostri figli a scuola, comprargli dei vestiti decenti. Ma quella dell'allevatore è una vita dura e dovete dedicarvi assiduamente al vostro gregge senza mai trascurarlo, senza un solo giorno di riposo. Una mattina, mentre vi recate come ogni giorno dai vostri animali, apprendete che uno o due capi sono stati sbranati o feriti e ridotti in fin di vita dai morsi di cani randagi inferociti. Avete perso una parte di quel patrimonio dal quale dipende la vostra vita. E questo fatto si ripete più volte nel corso dell'anno. Cosa fare? Vi può venire in mente di chiedere un risarcimento al vostro Comune, ma questo non sgancia un solo euro, e niente viene fatto per fronteggiare il problema dei randagi.
Come vi comportate se le istituzioni non vi aiutano? Lasciate che il vostro gregge subisca ancora delle perdite e restate ad assistere al suo macello?
Ora torniamo in noi.
Tutto questo per capire quanto si può sbagliare nel dare giudizi se i problemi si analizzano solo superficialmente, arrivando addirittura a descrivere il popolo sardo come un popolo di trogloditi, mentre i veri trogloditi sono solo coloro che dovrebbero risolvere questi problemi e non lo fanno.
Ora vorrei sapere chi ancora reputa i pastori sardi come i veri e unici colpevoli dell'insuccesso del progetto gipeto.
Il rischio degli avvelenamenti doveva essere calcolato prima.
Questo non è stato fatto. I tre poveri gipeti sono stati immessi in un ambiente ancora inadatto. Il progetto ha abortito. <<Di chi è la colpa? Delle polpette avvelenate!>>.

Modificato da - Icaro in data 27 settembre 2008 18:43:03
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Vince
Utente V.I.P.

Città: Grosseto
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 02 ottobre 2008 : 21:09:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oggi a Geo & Geo “il Gipeto del Supramonte”.
Questo è il collegamento al video originale:
Link
sul mio canale Link

Per chi avesse piacere nel visionare il documento, per chi avesse il desiderio di riviverne il suggestivo ricordo e soprattutto nella speranza di una futura consapevole responsabilità che farà tornare il Gipeto a volare tra le sue montagne senza quella triste minaccia che lo ha finora amaramente sopraffatto...

Vincenzo Rizzo Pinna
Link

Look my wildlife photos : Link
Look my wildlife videoclips: Link
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