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 Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.
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vespa90ss
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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 05:44:48 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Latitudine e Longitudine 42.629988, 11.668906 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.



Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.




Beppe:



Il pranzo di Natale s'è appena concluso: con le coppe piene di spumante stiamo aprendo i regalini. Mia figlia Sofia mi consegna i suoi: tra questi ha inserito un piccolo opuscolo: Le Vie Cave - Gli Etruschi nei territori di Sorano, Sovana e Pitigliano. Niente di particolare a prima vista: qualcosa di apparentemente insignificante. Invece al suo interno c'è nascosto un seme prezioso: il suggerimento per un'avventura speciale, ma non irrealizzabile. Uno di quei libretti che non appena lo apri lascia sfuggire una vibrazione fra le dita che ti si arrampica sul petto. Un qualcosa che ti scavalca la gola sotto forma di magone. Senza motivo.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





No. E' il dèjavu che si affaccia prepotente. Intuisci che hai di fronte un'importante pagina della tua vita che hai già vissuto o che dovrai per forza vivere. E' solo una questione di terminologia su cui accordarsi. Già noto o ignoto. Ma la tua carne conosce da sempre la risposta. La classica pulce nell'orecchio messa lì di proposito sapendo del mio amore per la storia etrusca, per l'esplorazione, per le particolarità uniche che la natura desiderosa di avvolgere ed inghiottire nuovamente nell'oblìo può offrire.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Comincio a sfogliare e scopro dell'esistenza delle Vie Cave di Pitigliano che assolutamente ignoravo nonostante trent'anni di Permanenza in Toscana. Un labirinto che insegue un mistero scavato nella roccia. Un dedalo di camminamenti dove l'ingegno umano si sovrappone al credo religioso partorendo un percorso che ti conduce attraverso un'emozione unica in un luogo di magia. Una strabiliante creazione della mente umana vibrante di forte suggestione che ti avvolge nel mistero dei come e dei perché.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Uno straordinario microhabitat dove decine e decine di specie vegetali ed animali hanno trovato rifugio e prosperoso sviluppo.

Da chi sono state pazientemente scavate? Un percorso di passi, di pensieri, di sentimenti, di emozioni ricavato nel cuore del tufo, tra cupi rimbombi d'anima e rievocazione di vite già vissute, procedendo nel cuore della collina senza una meta apparente e precisa.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Perchè sono state scavate? Senza un riferimento logicamente valido. Senza una spinta che possa definirsi sensata e riconducibile a parametri di pensiero razionale.

Dove conducono?

Il contatto ormai s'era stabilito. Un filo d'Arianna che ti raggiunge e ti indica una luce: l'ennesima. Uno di quei fulmini a ciel sereno. Una saetta che ti entra nella mente e che non ti fa più dormire finchè non riesci a realizzarla. Diventava solo una questione di tempo e di circostanze favorevoli. Il libretto sul mio comodino da rileggere tutte le sere prima di addormentarmi per fissare bene i luoghi e prepararmi per tempo al sogno.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Un'esplorazione che ormai avrei dovuto compiere a tutti i costi. Nessuna giustificazione per la distanza: addirittura nell'ambito della stessa Toscana anche se i chilometri da compiere non sarebbero stati certo pochi. Un programma meticoloso, un giorno di ferie, un'attrezzatura adatta, dei buoni panini, un compagno d'avventura all'altezza del mio stesso sentire.

Chi meglio di Sarah?





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Modificato da - vespa90ss in Data 30 gennaio 2008 05:51:13

lynkos
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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 05:45:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sarah:

Una telefonata, una proposta, il seme di un'idea che mette radici e pretende uno spazio suo fra i mille impegni. Rispondere ad una "convocazione" così non è come zingarare da sola. Il seme è germogliato, ma quella è la parte facile. Per coltivarlo bene ci vuol tempo e preparazione. Ricerche da compiere, materiale da raccogliere, lo scopo dell'esplorazione da raffinare, mappe e meteo da studiare, attrezzatura da controllare, batterie da caricare.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Poi la partenza nel buio senza stelle. Un viaggio che inizia prima dell'alba ha sempre qualcosa di speciale. Ci si incontra sulla costa a metà strada, poi si gira verso l'entroterra toscano, fra un dolce susseguirsi di oliveti, boschi, pascoli, terra rossa e casolari di stucco arancione.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Ad ogni chilometro il paesaggio diventa più aspro. Il tufo prende il sopravvento, quella meravigliosa roccia che contiene ancora tutte le sfumature del fuoco che l'ha creata. Una roccia viva che si fende e si sgretola di continuo e che si presta generosa alle opere dell'uomo.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


I colori sono assottigliati sotto un cielo biancastro e il cuore del fotografo trema. Non è il massimo per paesaggi, ma nel fondo di quelle "tagliate" che sprofondano fra le costole della terra, "luce" diventa un concetto relativo. Ecco, è questa la chiave al "mistero" delle Vie Cave, la particolarità che ci ha incuriositi abbastanza per indurci a percorrere più di 200 km ognuno, uno dal nord, una dal sud. Certo, c'è anche il brivido del sincronizzare i propri passi con gli echi che raggiungono attraverso i millenni dal tempo degli etruschi.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Ma ugualmente forte è il fascino di un microhabitat unico, un "corridoio" angusto, interrotto da grotte, tombe e piccole sorgenti, riparato da pareti perpendicolari di tufo alte a volte 20 m e di più, perennemente nella penombra, protetto nell'inverno dal vento freddo e dal gelo e nell'estate dal sole rovente e dall'aridità. Un mondo di rocce e radici, di felci, licheni e muschi, di tappeti di foglie e di fragoline, di fessure e d'anfratti, di odori selvaggi di terra bagnata.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Adesso habitat affascinante e curiosità storica, ma in quei tempi lontani, cosa avrebbe potuto spingere quegli uomini a creare laboriosamente quei solchi profondi nella roccia viva? Non seguono nessuna logica intuibile a noi, figli di un mondo funzionale dove l'irrazionalità inquieta e sconcerta. Forse non sapremo mai. Ma mettendo ciò che la mente capisce insieme a ciò che l'anima intuisce, forse si riesce ad arrivarci vicino.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.
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vespa90ss
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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 05:46:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beppe:



Sul significato delle Vie Cave sono state fornite varie chiavi interpretative che giustificano utilizzi di tipo pratico collegati all'idraulica, allo spostamento degli uomini ed al trasferimento di merci e di bestiame. Ma anche a scopo difensivo e di rifugio.

Sicuramente le Vie Cave di Pitigliano sono state sfruttate nel corso dei secoli anche per tutti questi impieghi dall'avvicendarsi delle popolazioni che hanno frequentato tali luoghi. Ma la spinta iniziale alla loro costruzione da chi e per cosa è nata?





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





E' stato quindi anche per porre una risposta a questo interrogativo che abbiamo deciso di organizzare un'esplorazione che avrebbe coniugato insieme vari spunti d'interesse: quello naturalistico, quello archeologico, quello antropologico.

Mi è giunto spontaneo domandarmi se fosse davvero necessario cercare nelle Vie Cave un utilizzo pratico procedendo in uno studio da effettuare proprio con gli occhi dell'indagatore moderno. Perchè non provare invece a guardare "con altri occhi?"





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Si suppone che a scavarle siano stati gli Etruschi i quali ritenevano che il mondo degli inferi esistesse davvero e che il percorso vitale dell'uomo proseguisse nell'oltretomba da loro immaginato nelle viscere della terra. Proviamo allora a guardare con altri occhi.

Questo camminamento scavato nella profondità del tufo potrebbe simboleggiare il tortuoso percorso della vita che si apre un varco oltre il confine della morte. Attraversare il cuore delle colline preparava il corpo e l'anima ad avventurarsi nell'Aldilà, il luogo dove poteva congiungersi e completarsi l'intero ciclo dell'esistenza.

Oltre il confine fisico delle vie cave spesso esistevano delle necropoli dove si andavano a visitare i propri defunti.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Il percorrere periodicamente questi camminamenti poteva rappresentare quasi un viaggio iniziatico da compiere penetrando attraverso le profondità della roccia, per poter vivere, di tanto in tanto in modo diretto e tangibile, questo passaggio nell'aldilà che prima o poi si sarebbe dovuto verificare.

Pervasi quindi da una fortissima carica emotiva costituita dall'attraversamento delle Via Cave gli etruschi potevano ricercare anche una sorta di purificazione alle miserie della vita terrena tale da consentire l'ingresso nel mondo dei morti dopo essersi mondati dalle "sporcizie" del quotidiano. Comprendendo fra queste anche la luce del sole e la volta delle stelle che le alte pareti e la folta vegetazione del bosco sovrastante mortificavano, impedendole di penetrare.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Forse allora... un attraversamento all'interno della collina che consentiva al credente di entrare in una specie di trance emotiva tale da preparare adeguatamente lo spirito all'incontro con l'aldilà?

Procedevano lungo un percorso scavato senza apparente direzione logica, seguendo un tracciato assurdo, non lineare, quindi quasi mai il più breve o il più superficiale bensì il più scavato in profondità ed il più lungo possibile, quasi a far perdere l'orientamento, ultima traccia di raziocinante lucidità che ancora in qualche modo potesse ricollegare lo spirito alla mente ed alle fattezze corporee.





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Un muoversi costretti e disorientati proprio per sottolineare il voto scarificale cui doveva sottoporsi il penitente. Quindi un vero e proprio rito religioso attraverso cui chiedere accoglimento e compassione? Probabilmente. E quasi sicuramente credo che durante il percorso, gli etruschi procedessero in preghiera.

Un filo sottile della profonda religiosità etrusca sopravvissuto a 27 secoli di storia che si riallaccerebbe alla torciata in processione del 19 marzo a Pitigliano che si svolge proprio lungo la Via Cava di San Giuseppe (vedi qui).





Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.

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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 05:47:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sarah:

La vita e la morte. La morte e la vita. La ruota gira. Ciò che l'uomo porta via dalla natura, la natura si riprende indietro al primo momento di disattenzione.
E non si fa tanti problemi se la roccia è stata spaccata a forza di colpi di scalpello o dall'acqua e il gelo. I cinghiali e le volpi che attraversano la via cava per scendere giù al fiume a bere non si fanno di certo mettere in soggezione dall'atmosfera di rito e di rituale.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Una tomba scavata nel tufo si popola alla svelta di pipistrelli, ragni e insetti cavernicoli del tutto senza reverenza, mentre riempita di foglie secche e muschio, una nicchia ricavata nel muro diventa un riparo accogliente per il letargo invernale. Una sporgenza di roccia fornisce l'appiglio perfetto per un nido di imenottero sfecide, altri invece scavano una galleria nel fango fra le radici, o si creano una tana negli anfratti fra i massi. Ogni superficie si copre di una giungla rigogliosa di felci, muschi e licheni.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Piante di ogni dimensione e forma crescono dalla roccia stessa, aiutando con le loro radici a sbriciolarla in piccoli frammenti che si mescolano con le foglie cadute dal "tetto" di rami intrecciati per formare per terra un terriccio ricco e fertile, brulicante di piccoli invertebrati e perfetto per funghi, per non parlare dei molluschi, gli uccelli e i rettili che ora sfruttano il lavoro faticoso degli uomini di allora che non serve più al nostro adesso razionale.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Ecco, ci siamo. Un ultimo controllo dell'attrezzatura e si parte. Voltiamo le spalle a Pitigliano appollaiato tenebroso sul suo poggio sotto il cielo grigiastro, la strada, le macchine, i pascoli che digradano verso i canneti del fiume Lente, la vista di boschi e dirupi. Lasciamo indietro i rumori di questo mondo, il camioncino che sale in paese, la motosega, le voci che gridano dall'altro versante della vallata, il cane che abbaia.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Dobbiamo spogliarci di tutto questo e della luce stessa per entrare nella Terra, affidandoci al tufo che ci guida i passi, canalizzandoci fra i fianchi rocciosi che si elevano più alti ad ogni passo... o forse siamo noi diventati più piccoli. Il nastro di cielo si restringe. Parliamo a bassa voce, poi le parole non vengono più e proseguiamo in punta dei piedi per non profanare il silenzio con il rumore dei nostri passi. Impossibile concentrarsi sulle foto e le macchine fotografiche penzolano trascurate intorno al collo.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Adesso si percepisce soltanto. A ragionare e a studiare l'affascinante mosaico di vita che ci circonda, ci penseremo sulla strada di ritorno.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 05:48:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A quattro mani

Il nostro compito prefisso era di documentare questo insolito microhabitat.
Ma lungo i 50 chilometri che riconducono ad Albinia dove ci saremmo salutati, un dubbio comincia ad assalirci... Avevamo forse fallito? Già.. perché da un certo punto in poi sono mancate la parole e anche gli scatti metallici degli otturatori hanno finito per tacere.
Hai scattato molto?
Ma.. Non saprei. Veramente...
Non mi dire. Anche tu?
Non l'avremmo saputo fino a sera tarda quando al telefono ci rassicuriamo: c'è tanto materiale. Tanto. Dovremo suddividere il lavoro in almeno due post. Uno (quello che avete appena finito di leggere) introduttivo all'ambiente, il secondo (che stiamo preparando ora) più specificamente scientifico.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


E avremo bisogno del vostro aiuto, perché anche frugando negli archivi del forum, non è facile attribuire un nome almeno approssimativo a tutto ciò che abbiamo trovato o che troveremo quando torneremo ad allargare l'esplorazione alle zone delle necropoli rupestri di Sovana e nelle altre Vie Cave di Sorano e Pitigliano.


Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


Beppe Miceli e Sarah Gregg


Sarah


...solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero (dallo spot Apple "Think Different", 1998).
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Salvatore Caiazzo
Moderatore


Città: Monteveglio
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 21:54:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Semplicemente S T U P E N D O !
Dalle cornici di tufo alle inquadrature di pura poesia concentrata, un susseguirsi di emozioni tra parole ed immagini che solo quattro mani potevano riuscire a creare, e che mani!
Un grande grazie dal profondo del cuore per questa vostra presentazione, l'unico neo è che farà accorrere moltitudini di folle in questi luoghi per riprovare le vostre stesse emozioni e rioportare a casa le stesse vostre immagini, ma sarà impresa ardua, quest'ultima.
Non capisco cosa centri con la biodiversità, l'avrei vista di più in paesaggi del mediterraneo, ma forse e meglio così, la vedranno meno persone e così non ci ritroveremo in diecimila alle cave di Pitigliano....

Siamo parte della natura - Salvatore
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 30 gennaio 2008 : 23:12:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per le tue parole Salvatore che ricompensano i sacrifici non indifferenti per la realizzazione di questo lavoro, lungo, complicato, articolato, di difficile coordinamento per gli ovvi motivi di distanza e per gli impegni di lavoro che ci impediscono di dedicarci a tempo pieno. Qualcosa che è nato nei ritagli di tempo che riusciamo a fatica a strappare.
Come sottolineato in chiusura questa è solo la prima parte. Stiamo lavorando sulla seconda che uscirà a breve e che soddisferà i tuoi interrogativi sul perchè dell'inserimento in Biodiversità.
Sono davvero felice che il nostro lavoro possa aver suscitato il tuo interesse
Un abbraccio fraterno,
Beppe



A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)

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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 31 gennaio 2008 : 05:37:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Salvatore anche da parte mia .

Sarah


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Barbadoro
Utente Senior

Città: Casalecchio di Reno
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 febbraio 2008 : 16:45:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti alle "quattro mani" che hanno saputo cogliere la magia di questo luogo.
F.
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Fitz
Utente Senior


Città: Carbonia
Prov.: Carbonia Iglesias

Regione: Sardegna


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Inserito il - 01 febbraio 2008 : 16:55:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un gran bel viaggio che forse da soli non si sarebbe potuto effettuare (e raccontare) così bene...adesso la voglia di scoprire ed assaporare questo luogo d'incanto è tanta!

A si biri da Fitz

Gli alberi sono le colonne del mondo, quando tutti gli alberi saranno tagliati il cielo cadrà sopra di noi (proverbio indio)
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franci
Utente Senior

Città: Morbegno
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


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Inserito il - 01 febbraio 2008 : 17:16:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un ringraziamento dal profondo del cuore!
Ho visitato le magiche vie cave molti anni fa e ne ho ritrovato l'aura misteriosa nelle vostre bellissime immagini.


Franci
Morbegno (SO)
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ecolab
Moderatore

Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 01 febbraio 2008 : 22:52:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
come avrete intuito, da un po' sto frequentando poco il forum a causa del lavoro.
oggi, con due minuti a disposizione, ho fatto un salto qui e mi ritrovo con queste familiari immagini.
un post come questo starebbe bene ovunque, e non sta male nemmeno nel forum biodiversità, anzi....
All'interno di questi "sentieri incassati nel tufo si vengono a creare particolarissime condizioni che cambiano man mano che si procede dal fondo verso l'alto: temperatura, umidità, luce, vento.
in passato ho sempre frequentato questi particolarissimi ambienti creati dall'uomo e colonizzati velocemente dalla natura (a proposito, ... Grazie, Etruschi, per averceli regalati!!) permettendo l'instaurarsi di un numero notevole di microambienti ognuno dei quali ospita la sua flora e la sua fauna tipica.
Qui inoltre, molto probabilmente, si fonde la scienza con il sentimento. qui natura, archeologia, storia, sensazioni, emozioni, si fondono in un tutt'uno che ti permette di studiare un muschio e nel contempo di meravigliarti dell'opera umana e, contemporaneamente, di ripercorrere mentalmente quel po' che si sa su questo popolo misterioso.
da queste escursioni sono sempre tornato con un senso di soddisfazione che raramente ho provato in altri luoghi.
Grazie Vespa90ss per averci proposto questo itinerario.
io sarò da quelle parti verso la fine di febbraio - primi di marzo e conto di farmi una scorpacciata di queste immagini (Ceri, Cerveteri, Norchia, Tuscania, Pitigniano, Sovana, ecc).
giampaolo
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 05:56:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie dal cuore a tutti voi .
Messaggio originario di ecolab:

questi particolarissimi ambienti creati dall'uomo e colonizzati velocemente dalla natura ... permettendo l'instaurarsi di un numero notevole di microambienti ognuno dei quali ospita la sua flora e la sua fauna tipica.

Esattamente Giampaolo, oltre l'incanto paesaggistico e l'interesse storico, è proprio questo il fascino del luogo, come vedrete quando postiamo le prossime puntate. Purtroppo la stagione non è il massimo (e il tempo è sempre troppo poco), ma speriamo di poter trasmettere almeno il concetto, corredato con tutti i dettagli che siamo riusciti (e riusciremo) a cogliere .

Sarah


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vespa90ss
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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 07:33:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao Giampaolo.
Non devi ringraziare me ma mia figlia Sofia. Nel momento in cui mi dette il libro in una frazione di secondo realizzai che tutto era già stato. Anche questo post a quattro mani. Dovevo solo andarlo a scovare in una strana dimensione oltre il tempo e lo spazio per riportarlo alla luce ed onorare una visione. Tutto poi è venuto da sè. Con fluidità ed illuminazione.
Mi auguro, insieme a Sarah, di poter proseguire ancora a lungo l'esplorazione di questo percorso misterioso e pieno di sorprese.
Le Vie Cave in queste zone sono numerose ed ognuna ha una sua identità. Un suo carattere. Una sua popolazione superstite.
Sono davvero felice che tu abbia gradito con tanto entusiasmo la nostra presenza nella tua sezione.
Un abbraccio fraterno,
Beppe



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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 07:35:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Franci, Fitz e Barbadoro...grazie di cuore.
vi porteremo idealmente con noi nelle prossime escursioni.
Beppe



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ecolab
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Città: lucera
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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 09:25:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
quando posterete le altre foto della via cava di Pitigliano, sarà utile fare un confronto con un'altra via, anche se meno profonda di quella di Pitigliano, Ceri, Norchia ecc., cioè la famosa via degli Inferi di Cerveteri (vedi post di Istrice).
c'è da divertirsi a sottolineare le differenze e a correlarle con le diversità di luce, di umidità, di temperatura e di correnti d'aria!!!

dopo essere ritornato dalla Calabria per lavoro, sono in partenza per le Marche dove rimarrò sino a martedì.
ci "vediamo" al mio ritorno.
giampaolo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 09:50:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho guardato tante anzi tantissime volte questa discussione che mi ha davvero incantantato. Purtroppo non sapevo che dire, sia per le foto che per i testi. Le mie parole sarebbero state e lo sono tuttora banali.
E' un tuffo in un'Italia che non conosco, ma che mi viene voglia con l'arrivo della primavera di andare ad esplorare. Grazie

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Mathilda
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Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Biologia Marina

Inserito il - 02 febbraio 2008 : 10:21:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagini e parole da incanto!!! mi avete trasmesso emozione e serenità ... grazie

Angela

"Nulla è più urgente di una giornata al mare" Ivano Fossati (ne sono convinta anch'io)
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 02 febbraio 2008 : 22:07:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Alessandro ed Angela. E'una gioia essere riuscito a trasmettervi questa vibrazione. Spero che possa alimentare anche in voi la spinta per visitare quei luoghi e trovare la stessa emozione.
Un caro saluto,
Beppe



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Modificato da - vespa90ss in data 02 febbraio 2008 22:58:21
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lynkos
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Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 03 febbraio 2008 : 05:18:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Ale e Angela anche da parte mia .
Le mie parole sarebbero state e lo sono tuttora banali.

Ma stai scherzando Ale carissimo? Mille volte meglio quattro parole semplici che vengono dal cuore che tutto un libro pieno di frase ornate che confondono invece di comunicare. Un abbraccio .

Sarah


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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 05 febbraio 2008 : 05:56:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.


I funghi






Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Avventurarsi nel campo minato costituito da funghi, muschi, licheni, felci, epatiche si è rivelato problematico in quanto le nostre conoscenze piuttosto limitate ed il poco tempo a disposizione non ci permettevano di esprimerci come avremmo voluto.
Uno dei problemi maggiori che abbiamo incontrato è stata la mancanza di luce praticamente per tutta la giornata: un cielo molto nuvoloso che impediva a quella poca luminosità presente di penetrare all'interno delle spaccature e della vegetazione sovrastante.
Le previsioni delle 48 ore precedenti davano sole pieno ma col trascorrere del tempo ci siamo resi conto che un improvviso peggioramento ci avrebbe persino fatto rischiare la pioggia. Ma tutto ormai era stato programmato, dopo aver già rinviato due volte per il maltempo. Non potevamo indugiare ancora per le condizioni meteo incerte.
Questa volta partiamo lo stesso: o la va.. o la spacca.






Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Premetto che non sono stati fotografati in assoluto tutti gli esemplari di funghi in cui ci siamo imbattuti nel corso della giornata in quanto il resto del materiale da fotografare era imponente ed il tempo stringeva. Abbiamo effettuato una specie di selezione fissando per sempre in un’immagine incorruttibile l’emozione e lo stupore dell’incontro con coloro che ci hanno colpito di più. Ricchezza che desideriamo condividere con voi.






Immagine 1 - Su parete in tufo: forse un Gymnopilus

Le Vie Cave di Pitigliano, città del tufo.





Immagine 2 - All'interno di una stanza sepolcrale: ragno aggredito da muffa

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Immagine 3 - Abbiamo subito pensato ad un Coprinus...

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Immagine 4 - Piccolissimi e teneri...fino a quando abbiamo provato a determinarli...Galerina o Mycena?
Galerina!
No Mycena!
Beppe...scommettiamo? E'una Mycena!!!

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Immagine 5 - Qui abbiamo avuto qualche dubbio in meno: degli Heterobasidiomycetes del gen. Exidia.
Sì vabbè... ma la specie? (ragazzi...ma come fate a trovare la roba saltellando in quei 5 volumetti del Cetto?)

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Immagine 6 - gen. Exidia

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Immagine 7 - gen. Exidia

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Immagine 8 - Un nutrito gruppo di Resupinatus applicatus: erano rivolti verso il basso su un ramo appoggiato a foglie secche.

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Immagine 9 - Splendido un ramo secco ricoperto di queste bellissime orecchie... Auricularia auricula-judae

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Immagine 10 - Auricularia auricula-judae

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Immagine 11 - Auricularia auricula-judae

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Immagine 12 - Auricularia auricula-judae

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Immagine 13 - Beppe mostra le proporzioni di ciò che abbiamo individuato come Auricularia auricula-judae. Ci siamo?

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Immagine 14 - Una Sarcoscypha coccinea? vi garantisco che siamo rimasti estasiati....

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Immagine 15 - Sarcoscypha coccinea

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Immagine 16 - Quasi certa che sia una Bisporella citrina...

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I funghi che vi abbiamo presentato sono state fotografati non con l’intento di pretendere una determinazione certa dagli studiosi in quanto ci rendiamo conto che per alcuni di essi certi dati essenziali per la classificazione sono assolutamente insufficienti. Ma l'atmosfera d'incanto ci ha messo in soggezione e non era facile mantenere il distacco necessario per analizzare e documentare ogni singolo componente in dettaglio.


Beppe Miceli e Sarah Gregg




Modificato da - ecolab in data 23 febbraio 2008 20:10:07
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