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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2007 : 14:05:27
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So che l'argomento è già stato trattato in punti diversi del forum, ma proprio per questo mi ci sono un po' perso.
Lo ripropongo qui, confidando nella pazienza di chi magari ha già ripetuto altrove queste cose.
Il microscopio che utilizzo è uno stereoscopio binoculare, con obiettivi 2x e 4x, e oculari 10x e 20x. Quindi riesco a realizzare tre rapporti di ingrandimento all'uscita dall'oculare: 20x, 40x e 80x. Il diametro degli oculari è 30 mm.
Per il momento non mi interessa fotografare sezioni sottili, ma oggetti tridimensionali, illuminati con luce incidente. Tipicamente la dimensione degli oggetti che desidero fotografare (si tratta di componenti vari di tanatocenosi marine) varia da 0,5 mm a 5 mm, con una profondità di campo non superiore a 3-4 mm per le riprese a 20x, e 1-2 mm per le riprese a 80x.
Dal lato fotografico non posseggo ancora nessuno strumento digitale e quindi sono nella felice condizione (portafoglio permettendo) di scegliere la soluzione più soddisfacente.
Grazie per i consigli.
Ciao, Andrea
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PS
Utente Senior
Regione: Friuli-Venezia Giulia
4462 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 22 novembre 2007 : 15:04:19
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Ciao Andrea, l'argomento di cui vuoi parlare è decisamente complesso e richiederebbe molto approfondimento e conoscenze che io sicuramente non posseggo. Quindi ti dirò le poche cose che so, sperando che magari qualcuno ci spieghi qualcosa di più.
Lo strumento migliore e non troppo oneroso per sfruttare il tuo binoculare per raggiungere buoni "ingrandimenti" è sicuramente una compatta digitale. Dire quale marca e quale modello sia il migliore è un’impresa molto ardua, visti gli innumerevoli modelli che continuamente arrivano sul mercato. Il linea generale,per non avere troppi compromessi con la qualità io sceglierei un modello con una escursione focale non tropo elevata (per esempio uno zoom di 35-135 mm e non uno di 35-300 mm). Poi un buon numero di megapixel, tipo 8-10. Se fotograferai appoggiando l’obiettivo della macchina sull’oculare del tuo microscopio, assicurati che l’ottica della fotocamera abbia un diametro uguale o inferiore delle lenti dell’oculare, altrimenti ti ritroverai con delle brutte vignettature sui bordi dell’immagine. Meglio sarebbe una macchina fotografica che al cambio della lunghezza focale, non cambi la lunghezza dell’ottica. Questo perchè se per fotografare dovrai appoggiare l’obiettivo della macchina sul binoculare, non sarà molto comodo quando userai lo zoom della fotocamera e quest’ultima cambierà la lunghezza dell’obiettivo, se premi con troppa forza secondo me rischi anche di rovinare il meccanismo della fotocamera. Queste solo le cose più semplici. Arriviamo alla profondità di campo. Questa è soggetta alle leggi matematiche dell’ottica, contro le quali non abbiamo molte armi. In poche parole a un determinato ingrandimento (meglio chiamarlo rapporto di riproduzione =RR) e con un diaframma costante corrisponde una determinata profondità di campo, indipendentemente dalla lunghezza focale dell’ottica usata. Questo significa che mantenendo lo stesso RR l’unico modo per aumentare o diminuire la profondità di campo è il diaframma. (quando è chiuso numeri alti tipo f/8, f/11... la pdc. è maggiore rispetto a diaframmi aperti tipo f/4, f/2.8...). Il vantaggio delle compatte digitali rispetto alle reflex (uno dei pochi se abbiamo bisogno di molta pdc) è che avendo un sensore più piccolo a parità di diaframmi producono immagini con una maggiore profondità di campo. Tutto questo per dirti che le pdc che tu hai scritto non le avrai mai con questi RR. La tua pdc, sarà dal millimetro in giù. Altro problema che incontrerai sempre a causa della poca pdc, sarà la difficoltà di una corretta messa a fuoco. Ti renderai conto che già a 20x per mettere a fuoco l’oggetto da immortalare perderai un bel po’ di tempo.
Per ora mi fermo qua, ciao Peter.
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2007 : 15:09:06
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Ciao Andrea,
io, come altri del forum usiamo le nostre digitali per fare foto al microscopio, naturalmente per fotografre la microsopia dei. funghi..
io uso semplicemente la mia vecchia e quasi unica Nikon coolpix 995, appoggiando l'obbiettivo sull'oculare, avendo anche un terzo predisposto per le foto, spesso uso anche quello, mi trovo molto meglio a usare uno dei due oculari frontali a mano libera, con opzione macro, senza cavalletto, anche se i temmpi sono lunghi, il risultato lo puoi vedere nelle mie recenti foto di micro.
Attualmente in commercio ci sono delle ottime compatte a prezzi veramente accessibili e concorrenziali ...e di ottima resa...
Un saluto
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2007 : 15:20:40
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Scusa Andrea..
ho letto un pò di fretta la tua richiesta, dopo avere visto la risposta di Peter mi è venuto in mente...
Tu eventualmente potresti usare un rostro dove applicare la tua digit o reflex analogica con obbiettivi macro, con un ottima illuminazione laterale, sperando che tu possa avvicinarti più possibile al soggetto..in questo caso ti permette di diaframmare più possibile, (ma non troppo) per avere ulteriore PDC.
Peccato che noi siamo lontani, io ne avrei 2 tipi da farti provare.., uno con illuminazione incorporata, l'altro con il solo rostro... tutti dell' IFF.
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2007 : 16:39:32
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Dunque una compatta potrebbe essere una soluzione...
Sul problema della messa a fuoco: non mi è molto chiara la dinamica. Agisco sul microscopio fino ad ottenere una perfetta messa a fuoco e quindi sostituisco la compatta al mio occhio (lasciandola in modalità autofocus, oppure no?) e mi aspetto di catturare ciò che vedevo con l'occhio. Per fare questo devo proprio appoggiare la lente della compatta alla lente dell'oculare, ma ho letto che le compatte, anche in funzione macro, hanno comunque un distanza minima di messa a fuoco, di solito 3-4 cm. Non mi tornano tanto le cose, temo di non avere capito bene come fare a mettere a fuoco l'immagine sul sensore della compatta Immagino che la presenza sulla compatta del minischermo posteriore per vedere l'anteprima (non mi ricordo come si chiama) possa essere di aiuto nel risolvere le difficoltà di messa a fuoco.
Sullo zoom: è chiaro il motivo per cui sono scomodi gli obiettivi che si allungano, è meno chiaro l'uso che potrei fare dello zoom. Se imposto la macchina su 3x, con il microscopio a 80x, ottengo un 240x finale? oppure no?
Sulla profondità di campo: 1 mm è poco per la maggior parte delle situazioni, però ho visto che esistono software che trasformano una serie di scatti dello stesso soggetto, fatti su piani di fuoco diversi, in un un'unica immagine che comcentra le zone a fuoco di ogni diaframma. Se funzionano bene il risultato è un'immagine con una profondità di campo sufficiente a mantenere a fuoco tutto il soggetto.
Sugli stativi: non essendo il mio stereo un trino ogni possibile soluzione deve essere velocemente montabile e rimovibile, sembrerebbe conveniente scattare a mano libera, ma non credo sia semplice, in quelle condizioni, tenere la macchina ferma e perfettamente allineata con l'asse ottico del microscopio.
Ciao, Andrea |
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PS
Utente Senior
Regione: Friuli-Venezia Giulia
4462 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 23 novembre 2007 : 09:20:50
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Messa a fuoco: la minima distanza in modalità macro come affermi giustamente è indicativamente di 3-4 cm, appunto la distanza minima, nessuno ti vieta di stare a 10 cm. in fatti il fattore critico è la distanza minima, non quella massima..
IN TEORIA quello che dici è corretto, metti a foco con il binoculare, sostituisci la fotocamera al tuo occhio, usi l'autofocus e poi? ... a forti ingrandimenti la compatta ti darà sempre il messaggio "soggetto non a fuoco". Perchè? Per via della poca pdc, basta un niente e sei già fuori campo massimo entro il quale la compatta riesce a mettere a fuoco il soggetto. Allora cosa fare? Riprovare spostando di un niente la messa a fuoco del binoculare e riprovare, sino a quando il led della compatta ti dirà, "soggetto a fuoco" e allora in quel momento premi il pulsante di scatto.
Dimenticavo tiene sempre l'impostazione della compatta sul diaframma più chiuso possibile e per l'esposizione cambia solo il tempo di posa.
Il discorso degli ingrandimenti è corretto, ma poi alla fine non calcoli gli ingrandimenti, ma guardi direttamente il soggetto sul monitor della fotocamera.
Ho sentito parlare dei software che uniscono piani di fuoco diversi, non ho esperienza in merito, quindi non posso aiutarti.
Per il momento ti consiglierei di lasciar da parte gli stativi, prova prima a mano libera poi vedi e decidi.
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 novembre 2007 : 10:25:47
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Scusa Peter se insisto, ma non mi vedo più con l'ottica da molti anni e faccio confusione.
Se la distanza minima di messa a fuoco è 3 cm, e io posiziono la macchinetta ad almeno 3 cm di distanza dall'oculare, penso di ottenere una bella foto del mio oculare e non del mio campione.
Se invece appoggio fisicamente l'obiettivo della macchinetta alla lente dell'oculare dovrei catturare l'immagine che mi interessa, ma penso di essere sotto la distanza minima di messa a fuoco della macchinetta: l'immagine virtuale che la macchinetta dovrebbe catturare si forma sul piano della lente dell'oculare (o no?)
In poche parole se appoggio letteralmente l'obiettivo della macchinetta all'oculare, a parte le difficoltà di pdc, riuscirò ad avere un'immagine a fuoco sul sensore?
Facendo un giretto su ebay ho trovato moltissimi modelli, propongo le carateristiche di uno di essi, tanto per avere un punto di partenza su cui discutere:
Nikon Coolpix 7600 7.1 Megapixel F/2.8-4.9 Display LCD - matrice attiva TFT - 1.8" - colore Autofocus: Rilevazione contrasto TTL Punti di Messa a Fuoco Automatica: 5 Lunghezza Focale: 7.8 mm - 23.4 mm Zoom Ottico: 3x Distanza Focale Macro: 4cm Sensibilità Ottica: ISO auto (50-200) Tempi di Otturazione: 1/2000 - 4 sec
Ciao, Andrea |
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PS
Utente Senior
Regione: Friuli-Venezia Giulia
4462 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 23 novembre 2007 : 11:33:14
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Io faccio così:
- appoggio l'obiettivo della fotocamera direttamente sull'oculare del microscopio, previa messa a fuoco del soggetto con il microscopio;
- usando lo zoom cambio il RR del soggetto che mi interessa fotografare,visto che vedo l'anteprima sullo schermo della compatta;
- metto a fuoco il soggetto usando l'autofocus della compatta digitale.
La compatta digitale "vede" quello che vedi tu con l'occhio guardando attraverso il binoculare.
Riguardo alla compatta, non so quanto sei disposto a spendere, ma se non erro quella che tu hai evidenziato non è più in produzione dal 2006, personalmente mi orienterei su qualcosa di più aggiornato, tipo queste:
Link |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 dicembre 2007 : 11:53:45
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Dopo accurate ricerche ho ristretto la scelta a questi due prodotti da 8 megapixel, di costo uguale tra loro, per i quali vi chiedo un ultimo consiglio.
Canon PowerShot A720 IS Link
Nikon Coolpix P50 Link
Le caratteristiche tecniche a confronto sono le seguenti: - Canon ha un zoom ottico 6x (35-210 equivalente) contro il 3,6x della nikon (28-102 mm equivalente) - Canon ha distanza mnima di messa a fuoco macro pari a 1 cm, contro i 5 cm della nikon - canon ha diaframma 2.8-4.8 contro 2.8-5.6 della nikon - canon ha tempi da 1/2000 a 15 sec contro 1/1000 a 4 sec della nikon - canon ha ISO fino a 1600 contro 2000 della nikon - canon ha il display LCD leggermente più grande
Mi farebbe piacere un vostro parere, rispetto alla maggiore o minore importanza da assegnare alle diverse caratteristiche. Grazie
Ciao, Andrea |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 dicembre 2007 : 23:20:04
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La Canon è arrivata, vi mostro i primi scatti, confidando in qualche consiglio per migliorare.
Immagine: 252,2 KB
Immagine: 259,42 KB
Entrambe le foto sono fatte con AF e regolazione automatica dell'esposizione. La prima con il flash e la seconda senza. Entrambi i soggetti misurano circa 2 mm di lunghezza e sono stati ripresi attraverso l'oculare del microscopio a 40x.
I dati EXIF sono i seguenti:
foto1: 1/60 - f2.8 - ISO 320 foto2: 1/8 - f2.8 - ISO 200
Mi sembra che il flash sia controproducente, non illumina direttamente il soggetto e crea quella dominante gialla in un soggetto biancastro.
L'unica fonte di illuminazione è posta a sud del soggetto e infatti tutti i particiolari a nord sono in ombra. Come migliorare l'illuminazione? forse con una seconda lampada posta a nord del soggetto?
Aspetto consigli, grazie.
Ciao, Andrea |
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ang
Moderatore
Città: roma
Regione: Lazio
11322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 dicembre 2007 : 02:00:59
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in generale i consigli di peter di qualche risposta fa mi sembrano esaurienti, per resto posso dirti come lavoro io per l'illuminazione dipende dal microscopio, nel mio è dall'alto ed illumina il soggetto in maniera abbastanza omogenea; se sei vincolato ad un'illuminazione da un lato o gliene fornisci un'altra oppure puoi provare mettendo qualcosa che rifletta, una piastrina di metallo o anche una superficie bianca. Prova comunque a fare foto in una giornata luminosa, aiuta. In ogni caso l'uso del flash incorporato è controproducente perché in quel modo la macchina calcola un tempo molto breve e il soggetto rimane molto sottoesposto come nel caso dell'epitonium perché la luce del flash semplicemente non arriva per la profondità di campo le strade sono due: quella fisica, lavorando cioè sui diaframmi, della macchinetta o meglio ancora del microscopio, ma quest'ultimo caso appartiene agli strumenti professionali; l'altra è software ed è la strada suggerita da peter, sovrapponendo diversi scatti, vedi anche qui; ti porta via un po' di tempo ma i risultati sono accettabili. In ogni caso per i particolari tipo microscultura ti consiglio lo scatto singolo
comunque complimenti per il nuovo acquisto, mi piace molto la resa della eulima; io lavoro con l'antenata della tua ma mi trovo ancora benissimo
buon divertimento
ciao
ang
C'è sempre un baco nella mela. E il baco siamo noi - Alan Burdick
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macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 24 dicembre 2007 : 09:55:57
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Andrea, direi di provare con la messa a fuoco manuale, se ti è possibile. Non mi sembrano particolarmente incise. Ma non ho esperienza di foto e microscopio
Gianfranco |
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AlexFoto
Utente V.I.P.
Città: Fi
235 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 marzo 2008 : 13:06:37
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Pure io vorrei dare qualche piccolo consiglio, i classici tips & tricks, collezionati leggendo un po' l'argomento su internet e guardando le risposte a questo argomento, presenti in diversi forum, come già consigliato, l'uso di una compatta, grazie alla sua maggiore profondità di campo, potrebbe essere una buona idea, se a questo aggiungi il basso costo, rispetto ad una reflex ...
Suggerimenti. Per la messa a fuoco fare avanti e indietro finché non si vede che l'oggetto è a fuoco (con il live view) Treppiede Scatto impostando alcuni secondi di ritardo, in genere è consentito di impostare 2 o 10 secondi; oppure scatto remoto; le oscillazioni della fotocamera causate anche dalla semplice pressione del pulsante di scatto, possono essere la causa di un'errata messa a fuoco finale. Se queste considerazioni solo valide per le macro normali lo sono ancora di più quando si parla di ingrandimenti spinti al massimo come nel caso del microscopio.
Parlando delle compatte, cito Fuji, perché è quelle che mi paiono più interessanti, gli aggiuntivi raynox risultano molto buoni per fare delle vere macro oppure è possibile perfino autocostruirsi un simile aggiuntivo prendendo lenti dai cannocchiali, una procedura è descritta nel forum photo4u, mi pare proprio nella sezione fuji.
Nel caso invece qualcuno preferirebbe la reflex la Olympus e330 risulta particolarmente indicata per questo compito. |
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