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 A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D
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gisus
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 17:54:05 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Premessa di mazzeip:

Ho scisso questa discussione da quest'altra Link per parlare di files raw/NEF, utilizzo di Capture NX-D e degli eventuali altri problemi di gestione dei propri scatti, orientata soprattutto a chi si affaccia al mondo delle reflex Nikon, o a chi già ci vive dentro da un bel po' ma dei NEF non sa proprio cosa farne . Non pretendo di essere un super-esperto, solo di condividere le mie esperienze. E parlo di Nikon perché è il sistema digitale che conosco da più di dieci anni


..beh allora comincio io, con una domanda elementare:

guadagnerei qualcosa con Capture NX rispetto al capture 4 che utlizzo ora?

ciao
gianluigi

Modificato da - mazzeip in Data 14 novembre 2016 21:38:50

mazzeip
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 18:26:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Guadagneresti la compatibilità con le reflex Nikon attuali, che Capture 4 non supporta più . E non solo Capture 4, anche Capture NX 2, versione successiva anch'essa a pagamento , non è compatibile, ad esempio, con i NEF della D810, che uso attualmente.

La buona nuova, ed era ora! , che Capture NX-D adesso è gratis : Link

Altra scelta condivisibile è il fatto che le modifiche al NEF non vengono più salvate nel NEF stesso (col rischio di corromperlo ) ma in un sidecar file con estensione .nksc aggiunto in una cartella NKSC_PARAM. Cioè, se modifichi qualsiasi impostazione all'interno di un NEF che si chiama ad esempio (esempio in windows ma su mac è lo stesso)

FPM_001.NEF

contenuto in una cartella (uso la barra dritta anziché la rovescia perché quest'ultima non me la fa scrivere...)

C:/MieFoto

viene creata una nuova cartella

C:/MieFoto/NKSC_PARAM

che conterrà il nuovo file

FPM_001.NEF.nksc

in formato xml (ma di questo non dobbiamo preoccuparcene, è Capture NX-D che lo gestisce), che conterrà tutte le modifiche fatte al NEF omonimo, che non viene MAI modificato. Se cancelli per sbaglio la cartella NKSC_PARAM perdi le modifiche salvate nei NEF.nksc, ma i NEF rimangono intatti così come sono usciti dalla macchina, basta rimodificarli un'altra volta...

Se vogliamo approfondire altri aspetti propongo di creare un nuovo topic smettendola di inquinare la discussione di Tiziana/Andromeda ...




Paolo Mazzei
presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI
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Albisn
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 20:00:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Seguo con grande interesse.

Premetto che le foto originali la conservo con massima cura in un archivio. Sono immagazzinate automaticamente (bisogna configurare il programma di trasferimento ViewNX 2 perchè faccia così) in cartelle che contengono la data, "anno - mese - giorno", tipo "2016_11_14". Aggiungo al nome della cartella il luogo dello scatto, tipo "2016_11_14 Laghetto". Salvo tutto periodicamente anche su HD esterno.

Lavoro in JPG, ritaglio le foto curando molto l'inquadratura, riduco abitualmente il lato lungo a 800 px (x 600 circa o meno) se il formato è rettangolare bislungo, o 750 (x 750 o meno) se il formato si approssima al quadrato. Salvo modificando il nome in cartelle diverse, legate alla destinazione. Basta aggiungere una lettera...

Non ho bisogno di comprimere nulla e il risultato è sempre parecchio sotto 300 KB.

Nelle foto di insetti (libellule, farfalle, ecc) di solito ritaglio la figura al pelo o quasi. Mi interessa che si veda bene l'insetto.

Se una foto è particolaremnte interessante, invece che 800 per il lato lungo, vado a 1000 e in genere, anche così, resto sotto i 300 KB. A volte uso il formato massimo del monitor che per me è 900 px di altezza. In questo caso sforo i 300 KB.

Avrei parecchie domande... una prossima volta.

Saluti e grazie
Alberto

Modificato da - Albisn in data 14 novembre 2016 21:01:34
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Albisn
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 novembre 2016 : 21:11:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per chi legge forse è utile sapere che questa discussione è il seguito, o meglio la derivazione, di questa: Link (quella a cui mi riferivo dicendo : "seguo con grande interesse")

Ovviamente seguirò con il medesimo interesse anche questa

Saluti
Alberto

Modificato da - Albisn in data 14 novembre 2016 21:12:36
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mazzeip
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 21:11:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Che dite, ci spostiamo in ELABORAZIONE POST SCATTO?




Paolo Mazzei
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Andromeda
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 21:13:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mazzeip:

Che dite, ci spostiamo in ELABORAZIONE POST SCATTO?


Sono d'accordo

Tiziana

"Osservare le farfalle è gioia pura: ...è un'attività che, se non sconfigge il tempo, almeno lo sospende, tutto il resto intorno si scolora e rimane solo l'attimo che stiamo vivendo."
Vladimir Nabokov
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Albisn
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Flora e Fauna

Inserito il - 14 novembre 2016 : 21:14:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Direi di sì. Sono capitato qui per caso, cercando notizie sui lepidotteri.

Saluti
Alberto
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Andromeda
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 22:17:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ok, ho impostato la fotocamera su NEF (RAW) + JPEG...nell'entusiasmo e nell'ignoranza totale mi era sfuggito questo "insignificante" dettaglio.
Quindi delle foto fatte fin ora qui: Link non ho NEF.
Domani scatto nuove foto.


Tiziana

"Osservare le farfalle è gioia pura: ...è un'attività che, se non sconfigge il tempo, almeno lo sospende, tutto il resto intorno si scolora e rimane solo l'attimo che stiamo vivendo."
Vladimir Nabokov
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mazzeip
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 22:31:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tiziana mi chiede come si fa a far generare i NEF alla fotocamera: nel caso della D3300, scegli il MENU DI RIPRESA

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

selezioni l'opzione Qualità dell'immagine e, tra le qualità elencate, scegli NEF (RAW) + JPEG Fine (il valore preimpostato è JPEG Normal, che NON genera i NEF, quindi per le foto già fatte non c'è più niente da fare )

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Per ogni scatto troverai nella memory card, quando scarichi le foto, due files con lo stesso nome, uno con estensione .jpg e l'altro con estensione .NEF





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mazzeip
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 22:32:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
... vedo che l'avevi capito da sola




Paolo Mazzei
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Inserito il - 14 novembre 2016 : 22:39:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tanto per introdurre l'argomento, partiamo da un mio sbaglio : mi ero dimenticato di accendere il flash , il diaframma era f/20, il tempo 1/250s e la sensibilità 100 ISO (esposizione manuale M, come sempre quando uso il flash): con un diaframma così chiuso, un tempo così rapido, una sensibilità così bassa e i flash spenti, il risultato non poteva che essere questo :

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

una sottoesposizione di oltre due punti.

Provando a lavorare sul jpeg per schiarire l'immagine, questo è più o meno quello che si riesce ad ottenere:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Partendo invece dal NEF, ecco il jpeg che si ottiene:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

niente di esaltante, e vanno ancora sistemati un po' i colori, ma è comunque uno scatto recuperato, cosa impossibile dal jpeg




Paolo Mazzei
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Inserito il - 15 novembre 2016 : 08:48:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cerchiamo allora di capire le differenze tra jpeg e NEF e perché il secondo formato sia considerato in qualche modo una sorta di negativo digitale, cioè l'originale da cui derivare ogni possibile elaborazione, mentre il jpeg, in un flusso di elaborazione che chiamerei professionale o quantomeno evoluto, è solo il risultato finale per la pubblicazione come contenuto web o per la stampa, e non un punto di partenza.

Chiedo perdono a tutti quelli che queste cose le conoscono alla perfezione , ma ritengo utile fissare un po' di punti a cui riferirsi nel corso della discussione.




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 09:43:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La prima cosa da capire è la necessità della compressione, e allo stesso tempo i problemi che genera.

Purtroppo, per avere un vocabolario condiviso, dobbiamo fare un grosso passo indietro .

Alla base della fotografia digitale, che in pochi anni ha mandato in pensione tecnologie ben consolidate, cioè tutto quello che aveva a che fare con la pellicola, rivoluzionando letteralmente tutto il processo che dallo scatto porta all'immagine finale, c'è la necessità di memorizzare un'immagine, con la massima quantità possibile di dettagli e di gradazioni di colore, trasformandola in una sequenza di numeri, in modo che sia possibile ritrasformarli nell'immagine senza perdere, o perdendo il meno possibile, il contenuto informativo originale.

La conversione della luce in numeri viene effettuata, nelle fotocamere digitali, dal sensore di immagine, che è una matrice rettangolare di fotorecettori, cioè di piccolissimi elementi sensibili alla luce, davanti a ciascuno dei quali è posto un filtro di colore rosso, verde o blu, in modo tale che, per ogni punto, sia possibile memorizzare l'intensità delle componenti rossa, verde e blu della luce.

In realtà, nelle maggior parte delle attuali fotocamere, Nikon e Canon incluse, ogni fotorecettore non legge tutte e tre le componenti cromatiche, ma solo una delle tre, secondo uno schema messo a punto da Bryce Bayer tra il 1974 e il 1975 (i fotorecettori verdi sono in numero doppio rispetto ai rossi e blu per compensare una minor sensibilità dell'occhio a questo colore):

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Ogni fotorecettore è quindi sensibile ad un solo colore primario e, per ogni punto, il valore degli altri due colori viene ottenuto facendo una media tra quelli dei suoi vicini.

Il risultato sarà quindi di avere, per ognuno dei punti della matrice, un vaore per il rosso, uno per il verde e uno per il blu.




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 09:52:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma perché memorizzare proprio il rosso, il verde e il blu?

Perchè, a partire da questi tre colori, si riescono ad ottenere praticamente tutte le sfumature di colore che il nostro occhio è in grado di percepire:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Come si vede da questa immagine

- l'assenza dei tre primari rosso, verde e blu dà il nero
- rosso e verde insieme, in quantità uguale, danno il giallo (secondario)
- rosso e blu, in quantità uguale, danno il magenta (secondario)
- verde e blu, in quantità uguale, danno il ciano (secondario)
- la somma dei tre primari, in quantità uguale, dà il grigio, che diventa bianco se i tre primari assumono, tutti e tre, il valore più alto possibile.

Le iniziali dei tre colori primari in inglese sono RGB (red, green, blue).




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 10:40:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quindi, nella codifica detta RGB, ogni colore è definito dai valori delle tre componenti R (rosso), G (verde) e B (blu).

Quanti colori si riescono ad ottenere in RGB? Dipende da quanti valori sono in grado di assumere le tre componenti: le nostre immagini finali, salvate in files in formato jpeg o png, che vediamo ad esempio qui sul forum, hanno 256 valori possibili per ogni componente di colore. Cioè sia il rosso che il verde che il blu possono variare in intensità tra 0 e 255.

Quindi
R=0, G=0 e B=0 vuol dire nero
R=255, G=255 e B=255 vuol dire bianco
R=255, G=0 e B=0 vuol dire rosso
R=100, G=0 e B=0 vuol dire un rosso decisamente più scuro
R=255, G=255 e B=0 vuol dire verde

e così via. Il numero delle possibili combinazioni è pari a 256 x 256 x 256 cioè 16.777.216, ed è per questo che si parla di immagini a 16 milioni di colori.

Bene: dato che un byte (cioè otto bit) può contenere un massimo di 256 valori possibili, per memorizzare, a 16 milioni di colori, il colore e l'intensità luminosa di un singolo punto dell'immagine (che chiameremo pixel), serviranno un byte per il rosso, un byte per il verde e un byte per il blu, cioè tre byte in totale.




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 10:59:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Consideriamo adesso una fotocamera reflex in particolare, tanto per fare un esempio concreto: possiamo prendere la nuova reflex di Tiziana , la Nikon D3300, che ha un sensore da 24 Megapixel, cioè 24 milioni di fotorecettori, che tira quindi fuori immagini da 24 milioni di pixel, cioè 6000 in orizzontale per 4000 in verticale.

Dato che per ogni pixel servono tre byte, ogni immagine occuperebbe, nell'hard disk di Tiziana, 3 x 6000 x 4000 = 72 milioni di byte, cioè 72 Megabyte (MB) ... se fosse realmente così sarebbe un grosso problema: 72 Megabyte a foto ci riempirebbero i nostri dischi in tempi fin troppo brevi, e trasferire ogni foto sarebbe un guaio.

Per fortuna esiste una scappatoia, che si chiama compressione.




Paolo Mazzei
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Inserito il - 15 novembre 2016 : 11:25:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esempio di compressione: se, in un'immagine, ho cento punti rossi messi in fila, posso salvare questa informazione, e uso per adesso dei testi anziché dei numeri, scrivendo:

rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso

per cento volte, oppure, con una notazione molto più compatta:

cento volte rosso

Con questo sistema mi servono molti meno caratteri (la lunghezza del testo "cento volte rosso") per descrivere i miei cento punti, e non perdo alcuna informazione, le due notazioni, funzionalmente, sono identiche.

Ma se i miei cento punti contengono qualche punto leggermente diverso:

rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso-chiaro rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso
rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso rosso-chiaro


posso identificarli ancora scrivendo

cento volte rosso

a patto di accettare una leggera perdita di informazione: i due punti rosso chiaro sono diventati rossi.




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 11:36:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Esistono quindi due forme di compressione:

- una che non comporta perdita di alcuna parte dell'informazione originale durante la fase di compressione/decompressione dei dati stessi: è quella che usiamo per comprimere nei formati, ad esempio, ZIP o RAR, ma che per le immagini è decisamente poco efficiente, e non fa risparmiare quasi nulla

- un'altra che comporta perdita di informazione - è il caso del JPEG -, ma possiamo decidere noi di quanto: possiamo cioè cercare un compromesso tra il fattore di compressione (cioè quanto diminuisce il numero di byte necessari a salvare la nostra immagine) e la qualità dell'immagine (cioè quanto l'immagine perde, visivamente, in qualità)




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Inserito il - 15 novembre 2016 : 19:07:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vediamo come varia la qualità e il peso in byte di un jpeg in funzione della compressione. Utilizzo un NEF che mi ha mandato Tiziana, da cui ho estratto un jpeg con qualità massima tramite Capture NX-D.

Attenzione a non confondere il peso in byte con le dimensioni in pixel: c'è una certa proporzionalità tra i due (una immagine molto larga in pixel sarà anche "pesante" in byte), ma qui il numero di byte sarà sempre costante (800 x 600), mentre cambieremo solo il peso in bytes, variando non i pixel bensì la compressione.

Come programma di elaborazione dei jpeg uso PaintShop Pro X9: per il fattore di compressione dei jpeg si può scegliere tra 1 (compressione minima - qualità massima ) e 99 (compressione massima - qualità minima ), mentre Photoshop lavora al contrario, cioè scegli la qualità, e quindi il valore sarà elevato per qualità buone.

Tagliando l'immagine e ridimensionandola a 800 x 600 pixel, con compressione minima (1) e quindi qualità massima, il file occupa 627 kByte, e quindi non posso farlo vedere qui, dato il limite a 300 kByte .

Ma già impostando un valore di compressione pari a 10, le dimensioni scendono a 244 kByte e la qualità rimane alta (poi vedremo qualche dettaglio ingrandito):

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Con compressione uguale a 50, vista da lontano l'immagine ha ancora una buona qualità e pesa solo 105 kByte:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Con compressione uguale a 90, la qualità comincia a soffrire anche da lontano - guardate le aree più uniformi, tipo in alto a destra; il peso scende a 53 kByte:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Con compressione massima, uguale a 99, la qualità è decisamente pessima e la foto diventa praticamente inutilizzabile , con un effetto di posterizzazione; il peso scende a 41 kByte:

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Inserito il - 15 novembre 2016 : 19:40:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vediamo ora un ingrandimento di un particolare delle immagini precedente, con compressione 1, 10, 50, 90 e 99

Prima di tutto il particolare a compressione minima = 1, che prendiamo come riferimento:

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Con compressione 10, anche il particolare conserva una buona qualità, ma si cominciano a vedere gli "artefatti" della compressione nelle zone a maggior contrasto (indicati dalle frecce rosse):

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

A 50 si comincia a svelare l'algoritmo di compressione: l'immagine viene suddivisa in tanti quadratini da 8 pixel l'uno, ottimizzandone singolarmente le dimensioni :

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

A 90 la quadrettatura diventa molto evidente e si "mangia" i dettagli :

A che servono i files NEF: utilizzo di Capture NX-D

Metto anche il 99 solo per curiosità:

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Inserito il - 15 novembre 2016 : 22:03:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quali sono quindi i vantaggi dei jpeg? Riassumiamoli:

- sono files abbastanza leggeri, e consentono il trasferimento e la condivisione di immagini con grande facilità

- sono immediatamente utilizzabili così come escono dalla fotocamera

- non richiedono schede di memoria gigantesche e hard disk spropositati

- su fotocamere compatte non rallentano le prestazioni della macchina

- se la ripresa (inquadratura, esposizione, bilanciamento del bianco) è stata effettuata in modo corretto, la loro qualità è paragonabile a quella di un file RAW




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