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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
 GEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
 In quanto tempo può accadere?
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Utente nuovo

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Inserito il - 12 settembre 2012 : 00:12:09 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Salve a tutti
Questo è il mio primo post e non sono un geologo. La domanda che voglio porvi mi serve per scrivere un racconto, e non avrei idea di come trovare questa informazione... senza chiedere agli addetti ai lavori.

Premetto che so (essendomelo fatto spiegare da una guida) che in Liguria un tempo il Golfo Paradiso e il Tigullio non esistevano, essendo un unico blocco con il Promontorio di Porto Fino, che oggi li divide. Poiché erano fatti di una pietra (di cui non so il nome) più fragile, che viene dai fondali marini, a differenza del promontorio che è formato da una pietra più dura, il mare ha eroso i due golfi.
Sempre stando alla guida con cui ho parlato, il promontorio un giorno sarà un'isola.

Ora le due domande sono:
* In quanto tempo è realistico pensare che si siano formati i due golfi?
* In quanto tempo il promontorio diventerà un'isola distante qualche chilometro dalla terra ferma?

Non so se sia semplice rispondermi, comunque per il mio racconto non ho bisogno di risposte molto precise: dovrei solo avere una vaga idea, per poter scrivere qualcosa che sia un minimo realistico...

Ringrazio tutti in anticipo.

mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 13 settembre 2012 : 21:36:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao federico,
benvenuto nel forum innanzitutto;
carina la questione, anche perché non mi era ancora capitato di parlare di geologia in riferimento al racconto di un libro; quindi lo faccio volentieriti, anche se un po’ tra il serio e il faceto

riguardo alla prima questione, devi immaginare che il livello del mare è quello attuale solo da poco tempo (dalla fine dell’ultima glaciazione, 8-10 mila anni fa); certameente i golfi, le linee di costa, così come li vedi oggi, non esistevano anche “solo” 15.000 anni fa;

l’erosione differenziale che ha fatto di Portofino un rilievo isolato, indipendentemente dal livello del mare, ha agito invece da quando il territorio è emerso, ma non conoscendo bene la geologia regionale della zona non vorrei dirti cose troppo imprecise (si tratta comunque di almeno due ordini di grandezza superiori ai 10 mila anni di prima);

riguardo alla seconda questione, e sempre facendo un po’ di fantageologia, chiamerei in causa entrambi i fenomeni (innalzamento ulteriore del livello del mare, che pare stia effettivamente avvenendo), ed erosione della soglia che attualmente tiene unito il promontorio alla terraferma;

se per esempio la velocità media di innalzamento stimata (considerata costante) fosse di 3 mm/a e l’innalzamento necessario a dare continuità ad un braccio di mare di qua e di là dalla sella indicata dalla freccia, fosse di 300 m, avresti 100.000 anni (ammesso, e non ne sono sicuro, che lo scioglimento du tutti i ghiacci sia sufficiente per questi volumi d'acqua;

mettiamoci allora che l’erosione della soglia sui terreni più erodibili della sella proceda alla stessa velocità (la guida con cui hai parlato immagino si riferisse solo a questo tipo di meccanismo): abbiamo dimezzato il tempo, 50.000 anni

se come licenza letteraria ipotizzi una velocità totale dei due fenomeni dieci volte superiore (5-6 cm /anno: da diluvio universale per quanto riguarda l'innalzamento del mare) ti basterebbero 5.000 anni; naturalmente non devono interessarti tutti gli altri sfracelli in giro per il mondo che questo nuovo diluvio e cambiamento climatico provocherebbe;

se questo non fosse sufficiente e avessi bisogno di tempi più ristretti, allora dovresti per forza ricorrere a qualche altro artifizio alla “The Core” e simili…

ciao, facci sapere

P.S. la linea azzurra separa grossolanamente i conglomerati di Portofino (la roccia più dura, come ti diceva la guida), e l'altra formazione più erodibile di cui ho letto il nome ma non me lo ricordo

Immagine:
In quanto tempo può accadere?
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maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Anopticon
Utente nuovo

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Inserito il - 15 settembre 2012 : 01:11:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:


carina la questione, anche perché non mi era ancora capitato di parlare di geologia in riferimento al racconto di un libro;


Grazie del benvenuto, della spiegazione e degli "aiutini" che mi dai per abbreviare i tempi della natura!

Per quanto riguarda la parte citata: tieni presente che quando uno scrive può ritrovarsi a descrivere le cose più strane, di cui magari non sa niente (una frase in russo, i sintomi di una malattia...). Allora ti informi come puoi, e se ne hai la possibilità parli con chi conosce bene l'argomento... oppure inventi tutto di sana pianta, ma in fondo è meno divertente

Nel mio caso specifico, l'umanità è stata colpita da vari disastri e gli abitanti dell'isola sanno ben poco di cosa accade sulla terra ferma... quindi accorciare i tempi con il diluvio può andare bene! Se hai ancora voglia di aiutarmi, vorrei chiederti: come potrebbe essere il clima tra 10mila anni? Tralascia pure le considerazioni sull'inquinamento, perché in questo futuro ipotetico non può esserci molta attività industriale. Posso presumere che la temperatura (anche del mare) e le precipitazioni siano simili a quelle di oggi?

Grazie ancora!
Federico

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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 16 settembre 2012 : 08:15:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi ricordo che quando si cominciò a parlare, già parecchi anni or sono, di riscaldamento globale e rischio di scioglimento dei ghiacciai, mi ritornò in mente qualcosa che avevo letto e studiato sul mio vecchio libro di geografia generale ai tempi del liceo, che ti riporto integralmente (sono poche righe) per dire come cambiano in breve tempo le ipotesi scientifiche in merito (il libro è dell’inizio degli ’80):
“Dal 1850 si sarebbe succeduto un periodo di scioglimento glaciale, che in alcune zone sembra essere in via di rallentamento o d arresto a partire dal 1940-1950. Dalla metà del secolo ad oggi sembra ormai accertata una generale tendenza alla diminuzione della temperatura dei mari. Sui continenti i ghiacciai a loro volta mostrano una lenta ripresa all’espansione. In quanto alle cause delle variazioni climatiche si è pensato a variazioni nelle direzioni e velocità delle correnti a getto, ma a dire il vero si è ancora molto lontani dal trovare una soluzione a questo problema”.

Eh? Come cambiano i tempi…

Riguardo alla situazione morfologica che vuoi prendere a contorno dell’ambientazione della tua storia, è però chiaro che essa deve necessariamente corrispondere ad un generale riscaldamento globale del pianeta, ma non saprei che cosa questo possa localmente significare;

se invece vuoi ipotizzare un clima molto simile all’attuale e “stazionario”, allora devi aspettare i 100.000 anni che ti dicevo (affinché l’abbassamento e l’erosione della soglia, ammesso che avvenga alla velocità che abbiamo ipotizzato, sia sufficiente senza chiamare in causa l’intervento di un innalzamento del livello del mare).

Avendo visto un po’ di cartografia sulle tendenze evolutive della linea di costa ligure in quel tratto, ritengo invece improbabile che l’isolamento del rilievo possa avvenire, a parità di livello del mare, per erosione marina della “lingua” di terra frapposta (in tempi più brevi di quelli che dicevamo); forse, ripensandoci, era a questo meccanismo che la persona con cui avevi parlato si riferiva, ma la questione dei tempi è diversa

senti, hai già un titolo?

buona giornata

maurizio
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basalto
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Inserito il - 07 novembre 2012 : 10:10:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
maurizio, i conglomerati di Portofino mi hanno sempre fatto girare la testa da un punto di vista della loro interpretazione paleogeografica. mi piacerebbe avere qualche dritta, considerando che sono fermo a circa 8 anni fa, quando andai e li vidi

Dawkins santo subito
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 07 novembre 2012 : 22:26:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di basalto:

maurizio, i conglomerati di Portofino mi hanno sempre fatto girare la testa da un punto di vista della loro interpretazione paleogeografica. mi piacerebbe avere qualche dritta, considerando che sono fermo a circa 8 anni fa, quando andai e li vidi


sì, è vero, sono alquanto impressionanti e ti si parano davanti quando arrivi in quei posti come un gigantesco punto interrogativo;

non conosco bene la geologia regionale di quella zona, ci sono passato solo tre o quattro volte, e non per motivi "geologici" in senso lato;

ti dirò che quando li vidi la prima volta mi ricordarono molto quello che avevo avuto modo di osservare alle spettacolari Meteore greche (non so se ci sei mai stato);

a parte il contesto geodinamico completamente diverso, il processo di formazione non è in effetti molto diverso...

ti allego un link che descrive il significato paleoambientale della formazione delle Molare, di cui i Conglomerati di Portofino fanno parte (e sono citati ad un certo punto del testo, spiegandone anche la singolare posizione geografica)

Link

maurizio
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basalto
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Inserito il - 09 novembre 2012 : 22:35:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si, alle meteore ci sono stato...

io non conoscevo l'esistenza di questa formazione e quando la vidi rimasi "sconvolto".
Grazie per il link...

Dawkins santo subito
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