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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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eagli
Utente V.I.P.
Città: Pomezia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
336 Messaggi Micologia |
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Giò
Utente Senior
Città: Enna
Prov.: Enna
Regione: Sicilia
1367 Messaggi Micologia |
Inserito il - 10 ottobre 2004 : 23:25:46
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Se mi posso permettere non perchè io sia un esperto ma perchè ne avevo una minischeda già pronta da tempo in archivio..
Fungo facilmente riconoscibile perchè presenta un cappello tomentoso dal colore olivastro-brunastro.Quasi sempre involuto(da cui il nome)si macchia al tatto di una colorazione brunastro scura.Basta appoggiarvi il dito(specie sulle lamelle) che vi rimane l'impronta. Lamelle forcate e decorrenti, che si staccano facilmente dall'imenoforo, di colore giallastro-olivastro, poi bruno sporche. Gambo pieno,cilindrico attenuato verso il basso di colore giallognolo-brunatro sporco,si macchia di bruno facilmente. Carne giallognola, in un primo momento, diviene subito brunastra al taglio.Sapore amarognolo. Lo si trova facilmente in qualsiasi habitat:boschi,tratti erbosi,radure ai margini del bosco,scarpate erbose. Considerato notevolmente tossico, anzi velenoso con esiti a volte anche mortali. ecco la foto(ritrovato in ambiente erboso ai margini di un bosco di conifere.)
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Un saluto circolare Giò |
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eagli
Utente V.I.P.
Città: Pomezia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
336 Messaggi Micologia |
Inserito il - 21 ottobre 2004 : 21:57:21
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aggiungo altre foto di paxillus fatte una settimana dopo nello stesso punto di raccolta dei precedenti.
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eagli
Utente V.I.P.
Città: Pomezia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
336 Messaggi Micologia |
Inserito il - 25 ottobre 2004 : 14:07:30
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aggiungo altra foto di paxillus fatte ancora una settimana dopo nello stesso punto di raccolta dei precedenti questo per far notare come si trasforma con la maturazione.
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boletus
Utente V.I.P.
Regione: Lombardia
237 Messaggi
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Inserito il - 25 ottobre 2004 : 14:40:05
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E' normale e meno male che non ha piovuto....... che diventava un altro. |
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sognatore
Utente Junior
Regione: Lombardia
80 Messaggi
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Inserito il - 02 novembre 2004 : 21:28:05
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.......qui non è venuto.......amico Christoph.
Dove siete? |
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romano
Utente V.I.P.
185 Messaggi Micologia |
Inserito il - 14 novembre 2004 : 13:55:23
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Ciao
basta avere voglia ,si può ciascuno determinare da solo le proprie raccolte , freddo permettendo. |
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zico
Utente Senior
Città: Perugia
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
573 Messaggi Micologia |
Inserito il - 24 dicembre 2005 : 13:22:16
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Sono sempre spinto dalla curiosità di leggere le vecchie discussioni. Solo per completare quanto correttamente detto da chi mi ha preceduto ed ha supporto delle belle immagini aggiungo che la specie in questione (Paxillu involutus) è un fungo ocrosporeo anche se la maturazione delle spore avviene piuttosto tardivamente rispetto allo sviluppo dello sporoforo, è privo di ornamentazioni, l'orlo del cappello, presenta spesso delle caratteristiche "screpolature", che si possono peraltro facilmente individuare nelle immagini proposte in questa discussione. Le lamelle sono fitte, decorrenti e strette (o basse). Buon Natale, Andrea.
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Ferruccio
Utente Junior
Città: Todi
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
32 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 dicembre 2005 : 17:21:51
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Una curiosità sul paxillus involutus è che in letteratura viene riportato il decesso di Julius Schaffer (1882-1944), noto micologo tedesco specialista del genere Russula, per essersene cibato. Schaffer normalmente studiava funghi, ma non li mangiava mai; nel '44 vi era estrema carenza di cibarie, quindi i morsi della fame lo portarono a consumare paxillus involutus in quantità tale da portarlo a morte. Ricordo che l'ingestione di detto fungo a distanza di 2-3 ore porta ad una sintomatologia di tipo gastrointenstinale, seguita da ittero, in seguito l'emoglobinuria (rottura dei globuli rossi che passano nelle urine), l'insufficienza renale che interviene e la conseguente anemizzazione può portare la persona intossicata a collasso cardio cùircolatorio, probabilmente come successe al famoso micologo tedesco. Ciao Ferruccio |
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Lipo
Utente Senior
Città: Desio
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
3330 Messaggi Micologia |
Inserito il - 10 gennaio 2006 : 20:21:26
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La sindrome paxillica dovuta all'ingestione di Paxillus involutus come probabilmente per Paxillus filamentousus(=rubicundulus)specie di dimensione più piccola e simbionte esclusivo degli Ontani, è molto particolare. Non si tratta di una vera intossicazione acuta ma una sindrome immunitaria che non coinvolge tutti i commensali, come avviene normalmente nelle altre intossicazione da funghi, ma solo singole persone.Il responsabile è un antigene ancora sconosciuto pericoloso solo alle persone sensibili. La prima volta che viene mangiato, l'antigene contenuto nel fungo, provoca la formazione di anticorpi speciali. In questo modo i globuli rossi del soggetto risulteranno "sensibilizzati" verso questa nuova sostanza. L'eventuale nuova ingestione dopo un periodo più o meno ravvicinato ma anche addirittura di anni, scatena immediatamente una reazione allergica con gravi conseguenze, anche mortali, senza un adeguato trattamento medico. In Polonia era (forse ancora lo è) "tradizione" il consumo di Paxillus involutus. La pericolità maggiore è dovuta alla "tradizionalità" e quindi il raccoglitore non avendo mai avuto problemi nel consumarli, offre le proprie raccolte a commensali amici facendogli correre pericolosi rischi inutili. In Italia questa tradizione era limitata solo in alcune zone ristrette e fortunatamente non è un fungo che invoglia la raccolta nel ricercatore per il suo annerimento al tocco delle lamelle. Maggiori particolari si possono trovare nelle dispense del Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano.
Ciao e..... i funghi sarebbe sempre meglio solo studiarli e fotografarli !!! Lipo |
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zico
Utente Senior
Città: Perugia
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
573 Messaggi Micologia |
Inserito il - 11 gennaio 2006 : 18:33:17
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Ciao Lipo, concordo pienamente con quanto dichiari in conclusione del tuo intervento, ottima la scheda tossicologica del Paxillus involutus, solo una piccola precisazione: al momento della seconda ingestione (o ancor peggio se si tratta di una ennesima ingestione), non si scatena una reazione allergica, ma una reazione immunoemolitica, cioè i globuli rossi che giustamente hai definito "sensibilizzati" dagli antigeni durante il primo contatto, vengono attaccati dagli anticorpi causando una emolisi (cioè la rottura) con conseguente anemia. Ciao, Zico |
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