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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Inserito il - 30 marzo 2012 : 10:32:12
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Come possiamo aiutare queste animale?
Avete gia visti i vasi da fiore nelle alberi - a capofitto con lana di legno? Questo un modo perchè i dermatteri si nascondono durante il giono e hanno la sua attivitè durante la notte. Loro mangiano altre insetti - anche zanzare, pidocchi ecc.
Danilo Matzke mi ha scritto: si puo risparirsi tutto - un giornale in una diramazione di un albero è sufficente
Nascondiglio per dermatteri
Decorazione utile creato da: binderpeter00(at)gmx.at |
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Inserito il - 30 marzo 2012 : 10:32:55
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Il ciclo della vita
Il ciclo vitale è ben documentato per alcune specie. Le uova sono accudite e sorvegliate dagli adulti. Qui si vede la muta.
I Dermaptera sono carnivori - qui si può osservare una predazione a spese di una formica. Supplemento da marco89 (FEI): Qui è un imprecisione, il regime alimentare dei dermatteri è molto vario, possono essere zoofagi è vero ma anche saprofagi, fitofagi. Alcune specie sono prevalentemente o del tutto zoofaghe ma non è una costante, altre sono prevalentemente fitofaghe infatti.
Elenco delle specie italiane
(in ordine alfabetico) - [E] = Endemismo; [Si] = Sicilia; [Sa] = Sardegna; [N] = Nord Italia; [S] = Sud Italia
Preso da Link
NOTA: I dati della località dovrebbero essere specificati con precisione – importante è l’altitudine del ritrovimento. E' meglio avere una foto dall'alto, solo in alcune specie è necessario avere fotografie prese di lato o da dietro. Per esempio per le specie italiane, in Chelidurella sp. è piuttosto interessante il pygidium che è una sporgenza alla base fra le cerci.
Foto: Giacomo Giovagnoli - modificato |
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Inserito il - 02 aprile 2012 : 12:19:47
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Anisolabididae Anisolabis Fieber 1853 Anisolabis maritima (Bonelli in Gené 1832) (N, S, Si, Sa)
Cosmpolita, presente in tutta Italia, vive nelle zone costiere, predilige i detriti sulle spiagge. Talvolta la si riscontra anche all'interno delle abitazioni, si nutre di piccoli insetti, non è comune. Non ha ali funzionali
Ho trovato una foto della specie su FEI
Euborellia Burr 1910
Piccolo schema comparativo secondo Paride Dioli:
- elitre assenti, femori con anelli scuri alle articolazioni. Appendici caudali allungate. 16 articoli antennali. Colore nero-marrone abbastanza uniforme tra la parte dorsale e quella ventrale. Larve: 3°stadio: 13 articoli antennali; 4°stadio: 14/15 articoli antennali ......................Euborellia annulipes (Lucas 1847)
- elitre rudimentali, femori unicolori, spesso scuri alle articolazioni. Appendici caudali corte e ricurve. 18 articoli antennali, colore generalmente piuttosto scuro, brillante e più chiaro al di sotto . Larve: 3° stadio: 14/15 articoli antennali; 4° stadio: 15/16 articoli antennali; 5°stadio: 16/18 articoli antennali. Per tutti gli stadi di questa specie, le antenne hanno degli articoli bianchi prima della loro estremità .......................Euborellia moesta (Géné 1839) Euborellia annulipes (Lucas 1847) (N, S, Si, Sa) ca. 9-14 mm (corpo, cerci compresi), sempre senza ali, gambe anulate.
Foto: Enrico Schifani
Euborellia moesta (Gené 1837) (N, S, Sa) colore generalmente piuttosto scuro.
Foto: Salvatore Canu
dettaglio: Foto: Danilo Matzke |
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Inserito il - 02 aprile 2012 : 12:20:46
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Labiduridae Nala Zacher 1910 Nala lividipes (Dufour 1828) (S, Si, Sa)
Foto: Andrea Rattu
Labidura Leach 1815 Labidura riparia (Pallas 1773) (N, S, Si, Sa) Specie grande lunga fino a 40 mm (corpo, cerci compresi), alata. Locus Typicus: Sibiria. Qui abbiamo un bel report con la specie nel biotop.
Foto: Luigi Lenzini |
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Inserito il - 02 aprile 2012 : 12:21:01
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Labiidae Labia Leach 1815 Labia minor (Linnaeus 1758) (N, S, Si, Sa) Specie piccola (<10 mm), sempre alata, buon volatore. Può essere confusa con gli Staphylinidae (Coleoptera). Nuova per la Sardegna!
Foto: Salvatore Canu
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Modificato da - gigi58 in data 02 aprile 2012 21:06:13 |
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Inserito il - 02 aprile 2012 : 12:21:19
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Forficulidae Anechura Scudder 1876 Anechura bipunctata (Fabricius 1781) (N) Specie caratteristica: sulle elitre una macula gialla; sempre alata; cerci caratteristici. 12-20 mm (corpo, cerci compresi). Larve: sempre nere!
Foto: Ettore Caio
Chelidura Latreille 1825 Chelidura aptera (Megerle in Charpentier 1825) (N)
Chelidurella Verhoeff 1902
C'è una revisione del genere Chelidurella da Galvagni (1997).
| Galvagni, A. (1997): Contributo alla conoscenza delle genere Chelidurella VERHOEFF, 1902, in Italia eterritori limitrofi (Insecta Dermaptera). - Atti Acc. Rov., Agiati a. 246, ser. VII, voi. VI, B: 5-61. |
Chelidurella acanthopygia (Gené 1832) (N) [E]
Chelidurella caprai Vigna Taglianti 1993 (S) [E]
Chelidurella mutica (Krauss 1886) (N) [E]
Chelidurella poggii Capra 1982 (N) [E]
Chelidurella thaleri Harz 1980 (N) Sempre senza ali! Il Pygidium "accoppiamento" tra cerci con incisione accentuata. In Germania una specie montana/alpina.
Pygidium: Foto: Danilo Matzke
Chelidurella xanthopygia (Schmidt 1866) (N)
Chelidurella vignai Galvagni 1995
Secondo Galvagni (1995:383): Sudtirolo (Bressanone, Albeins, Kaltern, Ritten, Klobenstein), Trentino, Veneto, Friaul. Locus typicus: Trentino, Levico, Mt. Panarotte 1500-1900 m.
Galvagni, A. (1995): Chelidurella vignai specie nova delle Alpi sudorientali (Insecta Dermaptera, Forficulidae). - Ann. Mus. civ. Rovereto, Sez.: Arch., St., Senat. Vol.10 (1994): pp.379-398.
Chelidurella guentheri Galvagni 1994 Immer flügellos! - Besitzt nur ein Mesonotum und Metanotum keine Flügelansätze o.ä.! - M/W 12-18mm - Männchen auffallend durch den orangen Kopf und die drehrunde Zange. Kommt unter 1000m vor wird im Hochgebirge (über 1000m) von Ch. acanthopygida vertreten oder Ch. thaleri.
Sempre senza ali! - Ha mesonoto e metanoto senza abbozzi alari . - M/F 12-18 mm. Maschio eclatante dal testa aranciata e cerci arrotondati. Si trova sotto 1000m - si alterna da Ch. acanthopygida o Ch. thaleri sopra 1000m.
| GALVAGNI, A. (1993): Chelidurella guentheri, species nuova dell’Europa centrale e della Norvegia sud-orientale (Insecta Dermaptera Forficulidae). – Atti Acc. Rov. Agiata, a 243, ser. VII. vol. III; B: 347-370. |
Foto: Carlo Bonardi
Pseudochelidura Verhoeff 1902
| Bibliografia: Vigna Taglianti, A. (1999): Notes on some Anechurinae from Appenines (Dermaptera, Forficulidae). - Boll. Ent. Roma. LIV: 33 ff. Anechura bipunctata (Fabricuis 1781), a steppic element of the alpine-himalayan system, was so far known in Italy only from Central-Western Alps, ranging from Maritimes (Valle Gesso) to Retians (Val Grosina). It has recently been recorded for an isolate station of Central Apennines, in the pseudoalpine praires of the Gran Sasso massif (Monte Corvo), where evidently represent a glacial relict. Pseudochelidura orsinii (Gené 1833)a montane element of Central-Northern Apennines, from Matese to the Apuane Mts, has been found also on the French slope of Maritime Alps. Its chorology is examined in details. The type locality, not defined in the original description, is herein rescripted to the Montagna dei Fiori, in the Abrutian Apennines. The original types are lost, and a neotype is herein designed: a male from the type locality in the Museo civico di Storia naturale, Verona. Pseudochelidura galvagnii n. sp. is described. It is a sympatric and partly sintopic with P. orsinii, with which has previously been confused. The new species is easily distinguished by the shape of the male forceps (strongly sinued, S-shaped, whereas in P. orsinii they are biarched, 3-shaped), the shape of the female ones (longer and narrower) and the aedeagus (virga more stringly curved). It is an upper mountain element, endemic to the Central Apennines.... |
Pseudochelidura orsinii (Gené 1833) (N, S) [E]
Link
Pseudochelidura galvagnii Vigna Taglianti 1999
La specie è descritto degli Monti della Laga (AQ).
Immagine: Foto: Giacomo Giovagnoli (© MP-FEI:11.04.2012)
da Livio Mola dal Boll. Ass. Rom. Ent. LIX:33ff.
Apterygida Westwood 1840 Apterygida media (Hagenbach 1822) (N, S) syn. Apterygida albipennis (Megerle in Charpentier 1825); Apterygida pedestris Westwood 1840; Chelidura curta Fischer 1846. (Secondo Galvagni A. (2008): Apterygida albipennis (Megerle in Charpentier 1825): Veneto. Trichiana, Campedei, 580-650 m, 6.IX.1980. È diffusa in tutta Europa; in Italia è conosciuta fino in Calabria. Per il Veneto è già stata segnalata sia per i rilievi collinari, sia per la pianura. La specie non dovrebbe superare i 1300 metri di altitudine.)
Forficula Linnaeus 1758 Forficula apennina Costa 1881 (S) [E]
Forficula auricularia Linnaeus 1758 (N, S, Si, Sa) (syn.: Forficula aprutiana Borelli 1916) Sempre con ali. 11-18 mm. Da non confondere con Anechura bipunctata per via delle macule all'apice delle ali; cerci diversi: F. auricularia - A. bipunctata. Locus Typicus: Europa. Secondo Galvagni A. (2008): Friuli. Monte Cavallo, 900 m, 1-5.IX.1980; Montereale, Valcellina, Torrente Cellina, 3.IX.1980. Veneto. Trichiana, Campedei, 580-650 m, 6.IX.1980. È specie cosmopolita, presente anche in tutta l’Italia, comprese le maggiori isole. In Friuli e in Veneto è diffusa e comune dalla fascia costiera alla zona montana.
Foto: Clemens M. Brandstetter
Forficula decipiens Gené 1832 (N, S, Si, Sa)
maschio: Foto: Danilo Matzke
femmina: Foto: Salvatore Canu
maschio: Link
Guanchia (Forficula) obtusangula (Krauss 1904) (N, S, Si, Sa)
Foto: Maura Bocci
Guanchia (Forficula) pubescens (Gené 1837) (N, S, Si, Sa)
| Gené G., 1837: Descrizione di cinque nuove forficole d'Europa con alcune osservazioni intorno a varie specie già conosciute di questo genere. Annali delle Scienze del Regno Lombardo-Veneto, Padova, 7: 82–90.
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Danilo Matzke (G. obtusangola - G. pubescens): Im Gegensatz zu G. pubescens (in colore) sind die Zangen des Männchens (G. obtusangola - bianco/nero) innen nur fein gekerbt, nicht gezähnt und anstelle des ziemlich großen und scharfen, etwas abwärtsgebogenen Innenzahns nur mit stumpfen Vorsprung versehen.
fonte: Danilo Matzke
Forficula silana Costa 1881 (S, Si) [E]
Foto: Maura Bocci
| Costa, A. (1881): Relazione di un viaggio nelle Calabrie per ricerche zoologiche fatto nella state del 1876. - Atti della Reale Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli Serie 1a [1882] Vol. IX [fasc. 6], 63 pp.
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Inserito il - 31 maggio 2012 : 21:38:36
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Letteratura:
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Fabricius J. C., 1775. Systema entomologiae, sistens insectorum classes, ordines, genera, species, adiectis synonymis, locis, descriptionibus, observationibus. Flensburgi et Lipsiae, Libraria Kortii, I–XXXII + 832 pp.
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Fontana P., Buzzetti F. M., Cogo A. & Odé B., 2002. Guida al riconoscimento e allo studio di Cavallette, Grilli, Mantidi e Insetti affini del Veneto. Blattaria, Mantodea, Isoptera, Orthoptera, Phasmatodea, Dermaptera, Embidiina. GuideNatura/1 Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza, 592 pp. + CD-ROM.
Fontana P., Buzzetti F. M., Tollis P. & Vigna Taglianti A., 2004. The Orthopteroid insects of the Abruzzo, Lazio and Molise National Park and surrounding localities (Central Apennine, S Italy) (Blattaria, Mantodea, Orthoptera, Phasmatodea, Dermaptera). Memorie della Società entomologica italiana, 82 (2): 557–614. Abstract: The Abruzzo, Lazio and Molise National Park (PNALM), established as a private institution in 1922 and recognised by a State law in 1923, is the oldest Italian Protected Area and extends over 50,000 hectares on Abruzzo, Latium and Molise regions. The territory is mountainous, main peaks being Mt. Greco (2,285 m), Mt. Petroso (2,249 m), Mt. Marsicano (2,245 m) and Mt. La Meta (2,242 m). During the glacial ages, glaciers covered much of this area and the flora and fauna remained isolated, differentiating from other Italian areas. Consequently, many Apennine species are endemic to a single mountain. Another interesting aspect of the Central Apennine is the presence of xerothermic areas on high altitude, where xerophilous species live not far from orophilous ones. This aspect makes the fauna and flora of Central Apennine very rich and peculiar. In the past, the PNALM has been studied by several orthopterologists (Capra, Baccetti and La Greca). Recently new field researches have been carried out by Centro Studi Ecologici Appenninici of the PNALM, in co-operation with the Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali (Entomologia) of the University of Padua, Italy and the Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, University of Rome “La Sapienza”, Italy. On the basis of the available literature and of new field data, it was possible to update a checklist. The number of taxa till now recorded for the PNALM and contiguous localities is 84: 5 Blattaria, 1 Mantodea, 68 Orthoptera, 2 Phasmatodea and 8 Dermaptera. The most interesting taxa are Capraiellus tamaninii, Ectobius caprai (Blattodea), Barbitistes yersini, Tettigonia cantans, Decticus aprutianus, Bicolorana bicolor, Saga pedo, Ephippiger cavannai, Ephippiger ruffoi, Italopodisma acuminata acuminata, I. a. marsicana, I. trapezoidalis trapezoidalis, I. t. aprutiana, Aeropus sibiricus sibiricus, Chorthippus bruttius, Italohippus monticola (Orthoptera), Bacillus rossius, Clonopsis gallica (Phasmatodea), Pseudochelidura orsinii, Forficula silana (Dermaptera). For each taxon the list of known localities and ecological and biogeographical remarks concerning the investigated area are presented. The synonymy of Forficula aprutiana Borelli, 1916 with F. auricularia Linnaeus 1758 is confirmed. In addition, in the discussion of the distribution of Forficula pubescens Serville, 1839 the absence of Forficula lesnei Finot, 1887 from Sardinia, where has been recently recorded, is also discussed. Key words: Orthopteroidea, faunistic, protected area, endemic taxa, Italy.
Galvagni, A. (1994): Chelidurella guentheri specie nuova dell’Europa centrale e della Norvegia Sud-orientale (Insecta Dermaptera Forficulidae). - Atti dell‘Accademia Roveretana degli Agiati, a. 243, s. VII, 3: 347-370.
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Galvagni, A. (2001): Gli Ortotteroidei della Val Venosta, detta anche Vinschgau (Alto Adige, Italia settentrionale) (Insecta: Blattaria, Mantodea, Orthoptera, Dermaptera). - Atti Acc. Rov. Agiati, a. 251, 2001, ser. Vili, voi. I,B:67-182.
Galvagni, A. (2008): Contributo alla conoscenza degli Ortotteroidei delle Prealpe carniche e Venete (Italia nord-orientale) (Insecta Blattaria Mantodea Orthoptera Dermaptera). - Ann. Mus. civ. Rovereto. 24(177-196).
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Vigna Taglianti A., 1999. Note su Anechurinae della fauna appenninica (Dermaptera, Forficulidae). Bollettino dell'Associazione Romana di Entomologia, 54 (1–4): 33–57. Riassunto: Anechura bipunctata (Fabricuis,1781) , elemento steppico del sistema alpino#8208;hymalayano era conosciuta in Italia solo delle Alpi centro#8208;occidentali, dalle Marittime (Valle Gesso) alle Retiche (Val Grosina); è stata recentemente rinvenuta in una stazione isolata nell' Appennino centrale, nelle praterie pseudoalpine del massiccio del Gran Sasso (Monte Corvo), dove rappresenta evidentemente un relitto glaciale. Pseudochelidura orsinii (Gené 1833)elemento montano dell' Appennino centro#8208;settentrionale, dal Maltese alle Apuane, è stata rinvenuta anche sul versante francese delle Alpi marittime, e la sua distribuzione viene esminata in dettaglio. La località tipica, non definita nella descrizione originale, viene ristretta all' Appenino abruzzese, ed in particolare alla Montagna dei Fiori (tra Ascoli e Teramo), essendo i tipi diversi viene qui designato il neotipo, un maschio nelle collezioni del Museo Civico di storia naturale di Verona. Viene poi descittta Pseudochelidura galvagnii n. sp. simpatrica e parzialmente sintopica con la specie precedente, con cui era stata confusa in passato, ma da cui si distingue agevolmente per la forma dei cerci maschili (più fortemente sinuati, ad S, non biarcuati, a forma di 3), femminili (più lunghi e sottili) e dell'organo copulatore (virga fortemente e regolarmente ricurva nella parte distale). Si tratta di un elemento del piano culminale, endemico dell' Appenino centrale, presente solo sulle cime più alte dei Monti Sibillini, dei Monti della Laga e del Gran Sasso d'Italia.
Vigna Taglianti A., 2000. I Dermatteri delle coste mediterranee. XXIII Congresso Società italiana di Biogeografia, Cefalù, 3–7 ottobre 2000, Biogeografia degli ambienti costieri italiani e mediterranei: 16.
Vigna Taglianti A., 2001. Fascicolo 36 – Blattaria, Mantodea, Isoptera, Orthoptera, Phasmatodea, Dermaptera, Embioptera. In: Stoch F. & Zoia S. (a cura di), Aggiornamenti alla Checklist delle specie della fauna italiana V. Contributo [Ordine Dermaptera]. Bollettino della Società entomologica italiana, 133 (3): 185–186.
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Vigna Taglianti, A. (2011): I Dermatteri di Sardegna (Dermaptera). In: Nardi G., Whitmore D., Bardiani M., Birtele D., Mason F., Spada L. & Cerretti P. (eds), Biodiversity of Marganai and Montimannu (Sardinia). Research in the framework of the ICP Forests network. - Conservazione Habitat Invertebrati, 5: 269–285. RIASSUNTO: Si espongono i risultati dello studio dei Dermatteri di Sardegna, sulla base dell'esame della letteratura disponibile, delle principali collezioni italiane e soprattutto delle recenti ricerche svolte dal Centro Nazionale per lo Studio e la Conservazione della Biodiversità Forestale "Bosco Fontana" di Verona. Le specie presenti con certezza nell'isola sono 9, sulle 25 attualmente note d'Italia; per ognuna di esse vengono riportati tutti i dati corologici disponibili per la Sardegna, con brevi commenti faunistici, sulla distribuzione generale e sulla diffusione in Italia, ecologici e, qualora necessario, tassonomici. Dal punto di vista zoogeografi co, le specie sarde sono rappresentate da quattro elementi cosmopoliti o subcosmopoliti, autoctoni (Anisolabis maritima (Bonelli in Gené, 1832)) o presumibilmente alloctoni, di origine intertropicale (Euborellia annulipes (Lucas, 1847), Nala lividipes (Lucas, 1847), Labia minor (Linné, 1758)), da due paleartici, con areale esteso secondariamente ad altre regioni (Labidura riparia (Pallas, 1773), Forficula auricularia Linné, 1758), due mediterranei (Euborellia moesta (Gené, 1837), F. decipiens Gené, 1832) ed uno mediterraneooccidentale (F. pubescens Gené, 1837), con diffusione più tipicamente tirrenica. Insieme con Euborellia moesta e F. decipiens, F. pubescens può essere considerata specie caratterizzante il popolamento sardo. Una recente segnalazione per la Sardegna di Forficula lesnei Finot, 1887, specie molto simile alla precedente, ma elemento europeo-occidentale, a diffusione atlantica, viene attribuita ad errore di identifi cazione. Erronea è anche la citazione per la Sardegna di Chelidurella acanthopygia (Gené, 1832), una specie alpino-appenninica, riportata in Fauna Europaea (Haas 2010, sub Chelidura acanthopygia)
Vigna Taglianti A., Audisio P.A., Belfiore C., Biondi M., Bologna M.A., Carpaneto G.M., De Biase A., De Felici S., Piattella E., Racheli T., Zapparoli M. & Zoia S., 1993. Riflessioni di gruppo sui corotipi fondamentali della fauna W-paleartica ed in particolare italiana. Biogeographia, Lavori della Società italiana di Biogeografia, (n.s.) 16 (1992): 159–179.
Vigna Taglianti A., Audisio P.A., Biondi M., Bologna M.A., Carpaneto G.M., De Biase A., Fattorini S., Piattella E., Sindaco R., Venchi A. & Zapparoli M., 1999. A proposal for a chorotype classification of the Near East fauna, in the framework of the Western Palearctic region. Biogeographia, Lavori della Società italiana di Biogeografia, (n.s.) 20: 31–59.
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