testata Forum Natura Mediterraneo
Forum | Registrati | Msg attivi | Msg Recenti | Msg Pvt | Utenti | Galleria | Map | Gadgets | Cerca | | FAQ | Regole |NUOVA Tassonomia | Pagina Facebook di Natura Mediterraneo | Google+
Suggerimento: Conosci la funzione scorciatoia? Clicca qui!
Cerca
Salva
Password dimenticata

 Galleria Tassonomica
 di Natura Mediterraneo
 


Nota! Per consultare il regolamento aggiuntivo di questo forum: clicca qui!


 Tutti i Forum
 Forum Natura Mediterraneo - Varie
 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 Il terremoto del Giappone è stato un giusto castigo divino?
 Regolamento da sottoscrivere per partecipare alla discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
<< Pagina Precedente | Pagina Successiva >>
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva
Pag.di 8

Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 11 maggio 2011 : 21:23:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:
... Personalmente penso che il posto giusto per lui sia il palcoscenico di Zelig.


Ma non fa poi mica tanto ridere!!

Ciaoo.

P.s. Giuseppe, i tuoi messaggi sono sempre chiari e piacevoli da leggere, .. a prescindere dal fatto che si condividano (come nel mio caso) o meno.

Link
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 13 maggio 2011 : 21:08:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sarà che sono lontano anni luce dalla sua mentalità, ma io lo trovo di una comicità irresistibile !

Giuseppe
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 13 maggio 2011 : 21:28:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Venendo a discorsi più seri, secondo me c' è un sottile filo conduttore (e neanche troppo sottile) fra il fatto che De Mattei sia potuto diventare vicepresidente del CNR ed il fatto che nell' anno di grazia 2011 molti romani abbiano potuto credere alla "profezia" del terremoto dell' 11 maggio 2011.

Il sonno della ragione genera mostri.

El sueño de la razón produce monstruos di Francisco Goya (da wikipedia)
Il terremoto del Giappone è stato un giusto castigo divino?
32,51 KB

Giuseppe
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 10:27:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Goya non doveva essere un gran naturalista né un grande appassionato di fauna selvatica: i "mostri" per lui sono gufi, barbagianni, un "gatto nero", pipistrelli, una volpe volante e... udite, udite, una lince!!

Modificato da - Fortunato in data 15 maggio 2011 10:27:48
Torna all'inizio della Pagina

gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


17657 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 11:35:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Fortunato:

Goya non doveva essere un gran naturalista né un grande appassionato di fauna selvatica: i "mostri" per lui sono gufi, barbagianni, un "gatto nero", pipistrelli, una volpe volante e... udite, udite, una lince!!

Evidentemente da buon spagnolo risentiva della religiosità del popolo a cui apparteneva e rappresentava quelli che ancora oggi sono dei luoghi comuni. Ancora oggi, infatti, l'ignoranza e la superstizione regnano sovrane: "gufare" è sinonimo di portare sfortuna, il temine, strix di Ovidiana memoria, diventa ben presto stryge e quindi strega.
La chiesa ha contribuito ampiamente alla diffusione di queste false credenze che anche ad una superficiale osservazione scientifica si sono rilevate delle "bufale" belle e buone, che tuttavia hanno condizionato e, quel che è grave, continuano a condizionare la vita degli uomini. Alcuni animali, validi alleati dell'uomo nella lotta ai roditori e quindi indirettamente ad alcune malattie particolarmente perniciose per il genere umano, ritenuti sacri in altre religioni, (civetta per i greci, gatto per gli egizi), divennero rappresentanti dei demoni e quindi soggetti a rappresaglie pesanti (residui di questa cultura sono ancora vivi nella nostra società, basta pensare ai gatti neri). Come dire religione e ignoranza, un perfetto cocktail contro il naturalismo e la scienza.

Gigi
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 12:13:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusatemi se ve lo dico, ma la vostra interpretazione del El sueño de la razón produce monstruos di Francisco Goya è un pò troppo semplicistica .

Sull' interpretazione del quadro sono stati versati fiumi di inchiostro e si sono tenute apposite conferenze. L' argomento è uno dei più interessanti e controversi della storia dell' arte.

Secondo l' ipotesi forse prevalente, Goya rivendica nel quadro la potenza della ragione, ma non vuole rinunciare a quella dell'immaginazione, né potrebbe, in qualità di artista.

L' uomo addormentato sul tavolo è lo stesso Goya, ma alle sue spalle l' animale raffigurato con le ali spiegate (a parere pressocchè unanime della critica) è una civetta, animale sacro ad Atena, dea della sapienza.

Le tenebre (della ragione) sono onnipresenti e pericolose, tuttavia le ali della civetta (che simboleggia la conoscenza e la sapienza) riverberano come un segnale di luce.


Giuseppe

Modificato da - marz in data 15 maggio 2011 12:15:17
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 12:50:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una mia interpretazione "sempliciotta", che però rivaluterebbe Goya come naturalista, potrebbe essere la seguente: se non si ragiona, anche animaletti innocui e utili come civette e pipistrelli diventano, con la superstizione, dei veri e propri mostri...

Allora sì che Goya troverebbe il mio pieno accordo e anche quello di Gigi!!

Rimane il mistero di quella povera disgraziata di lince che, forse, vuole papparsi un barbagianni...

Terrò una apposita conferenza sulla lince!

P.S. In effetti, se ci fate caso, il barbagianni bianco in basso a destra sembra proprio spaventato dalla lince...

Modificato da - Fortunato in data 15 maggio 2011 12:58:20
Torna all'inizio della Pagina

Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 14:48:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La replica di Fortunato alla citazione di Giuseppe costituisce a mio avviso un blando elemento di digressione (eventualmente ancora inquadrabile come "battuta parentetica"), consolidato poi da Luigi. Anche i successivi interventi di Giuseppe e Fortunato sono nettamente non pertinenti.

Se siete interessati all'analisi critica dell'opera citata da Giuseppe, posso spostare gli ultimi interventi in una nuova discussione che collocherei in COMUNICAZIONI E VARIE (al limite, dando un taglio opportuno alla nuova discussione, questa potrebbe lecitamente trovare spazio nella presente sezione).



Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 15 maggio 2011 : 23:01:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Preferirei non aprire una discussione specifica in Comunicazioni e varie.
Magari in futuro trarrò spunto dal quadro per aprire una nuova discussione in questa sezione, anche perchè le osservazioni fatte da Gigi e Fortunato mi paiono meritevoli di approfondimento e l' acquaforte di Goya si presta bene a considerazioni di varia natura.

Giuseppe

Modificato da - marz in data 15 maggio 2011 23:14:09
Torna all'inizio della Pagina

ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 22 maggio 2011 : 09:01:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusatemi, mi riallaccio a qualche post un po' più indietro, sperando di non andare troppo offtopic.... nel caso prego i mod di correggere o cancellare questo mio intervento.
Mi pare di vedere un sostanziale accordo sul fatto che la fede non debba interferire con la scienza e viceversa.
Beh, io non sono mica tanto daccordo: ai miei occhi questo significa, in estrema sintesi, difendere l'umanità dalla scienza con la fede, vista da un lato, oppure difendere l'umanità dalla fede con la scienza, vista dall'altro, facendo comunque in modo che le due posizioni non si sfiorino minimamente, se non nella mera sfera individuale.
Beh, io direi che questo non è auspicabile ai fini del dialogo latu sensu.

Cerco di spiegarmi meglio: se io, laico uomo di scienza, dico a te, fervente religioso, che sussistono forti dubbi circa la verginità di Maria, o che la periodica liquefazione del sangue di san Gennaro è una goffa pagliacciata, ebbene... offendo il tuo credo?
Mi sa proprio di sì, pertanto in nome del reciproco rispetto non posso dirlo.
Ed ecco che la mia libertà di espressione incontra un paletto messo da te.
Io invece il paletto dove te lo posso mettere? Non posso, perchè non ho paletti, in quanto il lato positivo di ogni credo religioso risiede nel fatto che, per quanto priva di senso sia la corbelleria di cui ti sei autoconvinto, hai il diritto di pretendere che gli altri la rispettino. Ed effettivamente la rispettano, almeno fino a quando non quando sbattono un ginocchio contro il tavolino del salotto, ed invocano il tuo Dio in modo non esattamente consono.... ma si limitano a quello.
Ma non mi sembra che siamo giocando esattamente ad armi pari, dialetticamente parlando.... soprattutto in virtù del fatto che questo signore è ancora al suo posto, a quanto mi risulta, e lui sì che svillaneggia il buon senso e la ragione, quando di questi valori dovrebbe essere il paladino in virtù della carica che ricopre.
Se invece a qualcuno scappa una qualsiasi bestemmia in pubblico succede il finimondo.
NON VA BENE.

"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/
un giorno la prenderò/
come fa il vento alla schiena.."

Modificato da - ugandensis in data 22 maggio 2011 09:14:34
Torna all'inizio della Pagina

Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 22 maggio 2011 : 18:51:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ugandensis:

Scusatemi, mi riallaccio a qualche post un po' più indietro, sperando di non andare troppo offtopic.... nel caso prego i mod di correggere o cancellare questo mio intervento.


Ciao Nicola, il tuo intervento mi appare in effetti non pertinente al tema di discussione.

Messaggio originario di ugandensis:

Io invece il paletto dove te lo posso mettere?


Messaggio originario di ugandensis:

Ed effettivamente la rispettano, almeno fino a quando non quando sbattono un ginocchio contro il tavolino del salotto, ed invocano il tuo Dio in modo non esattamente consono.... ma si limitano a quello.


Messaggio originario di ugandensis:

[...] soprattutto in virtù del fatto che questo signore è ancora al suo posto, a quanto mi risulta, e lui sì che svillaneggia il buon senso e la ragione, quando di questi valori dovrebbe essere il paladino in virtù della carica che ricopre.


Le connotazioni dei passaggi citati costituiscono a mio avviso lesioni del punto 2 della sezione 2 del regolamento di sezione.

Messaggio originario di ugandensis:

[...] NON VA BENE.


L'uso di testi in maiuscolo, seguendo le convenzioni della netiquette, è equiparato all'urlo. Ovviamente non è strettamente necessario attenersi a tale consuetudine, e non è detto che tu intendessi farlo, tuttavia critiche formulate in maiuscolo sono quantomeno equivocabili con aggressioni verbali (in questo caso, sottolineo, di modesta entità).



Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 22 maggio 2011 : 19:15:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao ugandensis. Quando ho inserito il messaggio, il mio intento era quello di discutere la legittimità della nomina di De Mattei alla vicepresidenza del massimo organismo italiano di ricerca non universitaria, alle luce delle sue considerazioni sul terremoto del Giappone (e non solo quelle), che denotano la sua assoluta mancanza di conoscenza (e direi persino il disprezzo) del metodo scientifico.

Io credo che, per ovvie ragioni di coerenza, il minimo che si possa chiedere ad un prete (ed a maggior ragione a chi riveste importanti cariche ecclesiastiche) sia quello di credere in Dio.

Allo stesso modo credo che chi riveste una carica così importante nell' ambito della ricerca scientifica italiana, debba come minimo essere a conoscenza del metodo scientifico e dell' importanza della sua applicazione ai fini della ricerca e dello sviluppo scientifico.

Quello che mi dispiace, da parte tua e da parte di altri amici che sono intervenuti (sia pure con qualche eccezione), non è che la discussione sia stata portata sul terreno del rapporto fra fede e scienza, ma che pochi di voi abbiano dato risalto a quest' aspetto.

Le nomine politiche in Italia, come dimostra chiaramente il caso De Mattei, sono fatte in base a logiche di pura spartizione politica, senza che si tenga in minimo conto la professionalità, la capacità e le competenze delle persone.

Questo non avviene solo per il CNR (anche se il caso De Mattei è particolarmente eclatante), ma purtroppo è la prassi quotidiana in tutti i settori.

Mi va bene discutere del rapporto fra fede e scienza e se interverrò ulteriormente lo farò su questo tema, ma mi farebbe piacere che da parte vostra ci fosse la consapevolezza della gravità di questa problematica.

Perchè, se è vero che i politici si comportano in questo modo è però anche vero che la società civile glielo consente.


Giuseppe

Modificato da - marz in data 22 maggio 2011 19:45:27
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 maggio 2011 : 21:59:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un' altra osservazione che mi ha stupito non sia stata fatta da nessuno è questa:

se i terremoti sono giusti castighi divini, che senso avrebbe cercare di studiarne le cause, o, peggio ancora, che utilità avrebbe il fatto di costruire, nelle aree a rischio, case con criteri antisismici?

Il momento in cui si costruissero case con criteri antisismici l' unico risultato che si otterrebbe sarebbe quello di costringere Dio a somministrarci terremoti ancora più potenti, al fine di poterci punire adeguatamente.

Le affermazioni di De Mattei da un lato mi sembrano blasfeme (ma non è materia in cui sono competente), dall' altro mi appaiono estremamente pericolose ai fini della prevenzione dei danni causati dai terremoti.

Non c' è nessuna correlazione tra il fatto che De Mattei sia potuto diventare vicepresidente di un organo di ricerca scientifica ed il fatto che in Italia sia così scarsamente diffusa la cultura della prevenzione del rischio sismico?


Giuseppe
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 maggio 2011 : 08:39:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Un' altra osservazione che mi ha stupito non sia stata fatta da nessuno è questa:

se i terremoti sono giusti castighi divini, che senso avrebbe cercare di studiarne le cause, o, peggio ancora, che utilità avrebbe il fatto di costruire, nelle aree a rischio, case con criteri antisismici?

Il momento in cui si costruissero case con criteri antisismici l' unico risultato che si otterrebbe sarebbe quello di costringere Dio a somministrarci terremoti ancora più potenti, al fine di poterci punire adeguatamente.

Giuseppe


Vedi Marz, noi due non la pensiamo in maniera così differente, ma ti faccio notare come, questa volta, sei entrato tu in una disquisizione "teologica", mentre hai sempre sostenuto di non voler entrare in argomenti religiosi...

A questo punto io mi sento in dovere di rispondere alla tua, peraltro intelligente, obiezione "teologica", con un "controragionamento" sempre, però, e a questo punto non puoi rifiutarti di prendere in considerazione ciò che scrivo, di natura "teologica": Dio potrebbe apprezzare gli sforzi degli "uomini di buona volontà" nel costruire case antisismiche e quindi, mosso a compassione, risparmiar loro ulteriori disgrazie...

Come vedi a "ragionamenti teologici" si può sempre obiettare un "controragionamento", ancora più assurdo sì, ma, per sua stessa natura, inconfutabile...

D'altronde mi pare che una nostra preghiera reciti proprio: "Pace in terra agli uomini di buona volontà..."

Modificato da - Fortunato in data 25 maggio 2011 09:06:27
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 maggio 2011 : 22:43:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Fortunato. Mi pare più che evidente che abbiamo un substrato culturale in comune, condiviso peraltro anche da quasi tutti quelli che hanno partecipato a questa discussione.

E mi pare evidente che, avendo entrambi un approccio razionale ai problemi scientifici, è anche più facile capirsi. Tuttavia ci sono delle differenze di opinioni e non sono di poco conto.

Tu, come una parte di chi ha partecipato, hai focalizzato l' attenzione della discussione sul rapporto fra fede e scienza, mentre io ed altri abbiamo centrato la discussione sulla legittimità di De Mattei a ricoprire il ruolo istituzionale che riveste.

Questo diverso approccio alla discussione deriva probabilmente da sensibilità diverse.

Io non sono interessato più di tanto ad approfondire il rapporto fra scienza e fede. La mia opinione in proposito l' ho già espressa in precedenza. Scienza e fede devono viaggiare su binari separati. Il momento in cui chi ha fede riesce a tenere distinte le cose, ha tutto il diritto di occuparsi di scienza.

La parte credente dell' uomo di fede non deve interferire con la pianificazione e l' esecuzione delle osservazioni e degli esperimenti e non deve impedire di trarre le conseguenti conclusioni di natura scientifica.

Se ci riesce è bene, altrimenti non fa scienza, perchè non è possibile fare scienza stando al di fuori del metodo scientifico. E non saprei in proposito cos' altro aggiungere.

Io detesto polemizzzare su argomenti di fede, non ne ho nessuna voglia od interesse. A me quello che preme è difendere in ogni circostanza il corretto utilizzo del metodo scientifico (ovviamente se parliamo di scienza, perchè se parliamo di altre cose il metodo scientifico non serve).

Ad esempio, non è possibile utilizzare il metodo scientifico relativamente alla problematica dell' esistenza di Dio e pertanto non si può affermare con sicurezza nè che Dio esiste, nè il contrario. E' un problema che va lasciato alla libertà individuale.

Dal mio punto di vista, la non applicabilità del metodo scientifico a questa problematica, comporta il fatto che non credere in Dio è un atto di fede, esattamente come il credervi.

Con queste ultime considerazione sono probabilmente uscito un pò fuori tema. Me ne scuso, ma l' ho fatto solo per non dare l' impressione di non aver voluto rispondere a determinate domande.

Giuseppe
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2011 : 00:40:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:


Dal mio punto di vista, la non applicabilità del metodo scientifico a questa problematica, comporta il fatto che non credere in Dio è un atto di fede, esattamente come il credervi.
Giuseppe


Non sono d'accordo su quest'ultimo concetto (anche se siamo ormai completamente fuori tema ). Apriamo però questa parentesi sul "credere" e il "non credere". Ritengo che compia atto di fede solo chi crede: chi non crede, magari sbaglia, ma non compie un atto di fede.

Cerco ora di spiegarmi meglio e di approfondire il mio concetto.

Il credere in "realtà o entità indimostrabili" è evidentemente un atto di fede, e su questo tutti conveniamo.
Il non credere, invece, è un atto mentale che viene compiuto quando, secondo noi, soggetti pensanti, non ci sono prove "razionali" o comunque prove sufficienti per credere in quelle "realtà o entità". E' un atto mentale soggettivo anche il non credere, su questo sono d'accordo con te, ma non è certo un atto di fede.

Il non credere non è quindi, secondo me, un atto di fede, ma esattamente il suo contrario: la mancanza di fede verso un qualcosa di indimostrato e, soprattutto, di indimostrabile.

Il non credere in Babbo Natale o nelle Fate o nei Puffi non è, secondo me, un atto di fede: si tratta infatti di un evento mentale perfettamente razionale il non credere in qualcosa, fino a quando non si abbiano prove per noi convincenti circa la reale esistenza di quel qualcosa.
Poi, ognuno di noi ha soglie molto differenti circa la "consistenza" di quelle "prove": ed infatti ci sono persone che "credono", compiendo un atto di fede, e persone che "non credono", non compiendo atti di fede.


Atto di fede è credere nei folletti, nella reincarnazione, in realtà parallele, in divinità, negli Ufo, ecc. dato che nessuna (o scarsissima) prova o evidenza ci vengono forniti a favore della reale esistenza di queste "entità" o ipotetiche "realtà". Cionononostante parecchie persone compiono un atto di fede e credono, non dico nei folletti, ma negli Ufo, nella reincarnazione, ecc. Liberissimi di farlo. Ma io, che non credo, per ora, agli Ufo, o che non credo nella reincarnazione, non posso essere additato come una persona che ha "fede nella non esistenza della reincarnazione"... Non scherziamo...

Ma lasciamo stare le "realtà sovrannaturali" e parliamo del "credere" in cose concrete e razionali, evidenti a tutti ed apparentemente ovvie ed innegabili: anche in questo caso il verbo "credere" può essere usato, e non in maniera errata, in alternativa al verbo "sapere" o "essere certi di...".
Di cosa infatti possiamo essere assolutamente certi? Di niente...

Io, per esempio, credo nell'esistenza dell'Australia, anche se non ci sono mai stato, perché un'infinità di prove, indizi, ragionamenti, riscontri indiretti mi inducono, razionalmente, a credere che quel continente esista davvero. Il mio, paradossalmente, è comunque un atto di fede.

Se non credessi invece nell'esistenza dell'Australia, non compierei un atto di fede uguale e contrario al primo: giudicherei semplicemente (sbagliando, ovvio, ma non è questo il problema...) insufficienti le prove a favore dell'esistenza di quel continente, e potrei definirmi, probabilmente, "agnostico" se ritenessi l'esistenza dell'Australia grosso modo "probabile al 50%" o "non credente" se ritenessi illogica o non razionale o totalmente improbabile l'idea che quel continente possa esistere.

I Puffi forse esistono, ma io ritengo così improbabile e irrazionale la loro esistenza, dal mio punto di vista soggettivo, che non credo che esistano. Il mio non è però un atto di fede: non è cioè un atto mentale "in positivo", di pari valore a quello che fa il bambino che crede nell'esistenza dei Puffi.
La mia è, viceversa, mancanza di fede nei Puffi: un "non credere" per, diciamo, quella che io ritengo (magari sbagliando, ma sono pur sempre io a giudicare!) una grave insufficienza di prove...

Chiudo l'off topic...

Modificato da - Fortunato in data 26 maggio 2011 00:44:05
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2011 : 07:19:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
P.S. Dell'off-topic precedente.

Faccio un altro esempio per mostrare che il "non credere" non è un atto di fede.

Supponiamo che in Papua Nuova Guinea ci siano ancora (e forse è davvero così) popolazioni che ignorano l'esistenza degli aerei. Forse, oggi, anche le popolazioni più remote e primitive sanno che esistono "macchine volanti", ma 80 anni fa la situazione era probabilmente diversa...

Ebbene: supponiamo che un uomo della nostra società raggiunga un villaggio sperduto della Nuova Guinea e racconti agli aborigeni che esistono, sulla terra, macchine capaci di trasportare persone volando.

L'atteggiamento dei villici di fronte a tali racconti potrebbe essere di fiducia, cioè di fede: potrebbero cioè, pur non avendo prove tangibili di queste "macchine volanti", compiere un atto di fede e credere alle parole del turista occidentale.

Oppure potrebbero ritenere non credibile il racconto del turista e credere che "macchine volanti" non esistano e non possano esistere. Ovvio, logico ed anche "razionale" per la loro cultura e le loro conoscenze.
Non crederebbero al racconto. Ed è evidente che non compirebbero, così pensando o così facendo, un atto di fede come nel primo caso...

Spero di aver chiarito meglio quanto ho già esposto nel post precedente!

Chiuso off topic su credere/non credere. Altrimenti apriamo una nuova discussione in altra sede!


Modificato da - Fortunato in data 26 maggio 2011 07:31:34
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2011 : 08:42:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per riavvicinarsi al tema del thread.

Se credere e non credere sono entrambi atti di fede di pari valore, il tuo, Marz, non credere che i terremoti siano un castigo divino ha esattamente pari valore al credere che siano un castigo divino. Abbiamo un 50% di probabilità di "verità" per la tua ipotesi e 50% per quella del De Mattei?

Il fatto è che tu ritieni le religioni o comunque le "credenze" non dimostrate essere al di fuori dell'ambito scientifico. Mentre sono al di fuori non perché sono "credenze", ma perché non esiste alcun fatto o dato o ragionamento razionale che possa, per ora, indurci a ritenere reali tali credenze...

Nel momento in cui ci fosse qualche accenno razionale di una possibile prova che i terremoti sono un castigo di un'entità superiore, la scienza dovrebbe svolgere il suo compito ed interessarsi a tale legame!

La scienza si occupa di tutto ciò che esiste ed è reale.
Perché non dovrebbe occuparsi di studiare le "volontà" di una "divinità" se ci fossero indizi a favore della realtà di tali dinamiche? Evidentemente, come anche tu giustamente ritieni, non solo non esiste straccio di prova a favore di queste "dinamiche", ma tali "dinamiche" paiono assurde e illogiche...

E quindi?

E' un atto di fede anche il nostro "non credere" che i terremoti siano punizione celeste??

Modificato da - Fortunato in data 26 maggio 2011 08:44:14
Torna all'inizio della Pagina

Fortunato
Utente Senior

Città: Milano


1459 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2011 : 11:36:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Altra obiezione all'idea che anche il "non credere" sia comunque un atto di fede...

Tutti noi dovremmo compiere migliaia di atti di fede ogni giorno!
Atto di fede di "non credere" agli alieni, ai fantasmi, a Sai Baba, a Zeus, ai Puffi, alle Fate, a Wanna Marchi, alla reincarnazione, ad Hare Krishna, ai terremoti come punizione divina, ecc.... così all'infinito....

Modificato da - Fortunato in data 26 maggio 2011 11:39:23
Torna all'inizio della Pagina

marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


8788 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 maggio 2011 : 18:56:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Fortunato. Parlare di atto di fede è stato, in parte, una (volontaria ) forzatura. Per il resto, condivido poco le tue affermazioni, non sono particolarmente interessato ad approfondirle (non perchè le giudichi banali, ma perchè, come ho detto ripetutamente, ritengo di nessuna utilità affrontare l' argomento credere/non credere) e soprattutto perchè non c' entrano niente col tema della discussione.

Replicherò all' unico intervento pertinente (che è il terzo di ben quattro consecutivi).

Non condivido le tue osservazioni per il semplice fatto che le cause dei terremoti sono perfettamente inquadrabili come problema scientifico e ad esse è proficuamente applicabile il metodo scientifico. E quindi è assurdo ricorrere a cause irrazionali.

Devo anche farti notare che il metodo scientifico è tranquillamente applicabile non solo alle cause dei terremoti, ma anche alla stragrande maggioranza degli esempi che hai fatto. Tanto per dirti, è applicabile persino al miracolo di San Gennaro citato da Ugandensis.

Il tema del miracolo di San Gennaro, ad esempio, è stato trattato su Nature (che è una fra le più importanti e serie riviste scientifiche internazionali), in un articolo del 1991.
Link


Giuseppe

Modificato da - marz in data 26 maggio 2011 19:48:27
Torna all'inizio della Pagina
Pag.di 8 Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

<< Pagina Precedente

|
Pagina Successiva >>

 Regolamento da sottoscrivere per partecipare alla discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
Scorciatoia






Natura Mediterraneo © 2003-2020 Natura Mediterraneo Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,45 secondi. TargatoNA.it | Movie BackStage | Snitz Forums 2000

Leps.it | Herp.it | Lynkos.net