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 Piccole lumachine acquatiche
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D21
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Inserito il - 05 febbraio 2011 : 00:30:56 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Queste dovrebbero essere Physa o Physella? O altro?
Le digitazioni sul nicchio sono bellissime in foto, ma non le vedo quasi dal vivo... cliccando sulla foto apparirà più grande.

Approfitto per una domanda: le vedo spesso salire o scendere lentissime nell'acquario, a mezz'acqua. A volte schizzano in alto molto rapide. In un caso le ho viste salire veloci fino a metà altezza, poi bloccarsi e proseguire in su molto lente... Mi chiedevo: per caso trattengono una bolla d'aria nel nicchio, che comprimono e rilasciano così da ottenere un effetto del genere "diavoletto di Cartesio"?

Grazie a tutti!

Piccole lumachine acquatiche

Dario.


"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.)

D21
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Inserito il - 05 febbraio 2011 : 00:33:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questo è un guscio ormai vuoto abbandonato sul fondo... purtroppo non è proprio a fuoco. Si capisce la specie?

Piccole lumachine acquatiche

Dario.


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Juventino
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Inserito il - 05 febbraio 2011 : 08:41:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Belli scatti!!
Concordo colle tue osservazioni.
Anche il guscio cuoto è della stessa specie.

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L’école buissonnière
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ang
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Inserito il - 07 febbraio 2011 : 17:19:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
si tratta verosimilmente di Physella acuta, storica specie invasiva (è qui da almeno 150 anni) di cui troverai numerosi post nel forum; tra i tanti ti segnalo quello di giacomo che ritrae un "trittico" analogo a questo (v. qui)
nella foto che proponi si notano benissimo le digitazioni del mantello che si estendono sulla superficie della conchiglia
sulla bolla d'aria non saprei dirti ma è possibile visto che sono animali sostanzialmente anfibi

ciao

ang
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D21
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Inserito il - 07 febbraio 2011 : 19:15:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie mille a entrambi.

Dunque: Physella acuta! Mi stanno riempiendo l'acquario di ovature , ma ci sono altri ospiti che, a quanto pare, si nutrono delle uova: di sicuro un ditisco (ma ormai defunto da mesi) e un piccolo gamberetto, credo Gammarus.
Alla fine, tra autoctone, aliene e invasive, non si capisce più quante specie ci siano attaccate a una unica piantina di crescione!

Sono abbastanza convinto dell'effetto "diavoletto di Cartesio" perchè non sapre spiegarmi in altro modo come possono salire e scendere variando la velocità.

In un caso ne ho vista una arrivare in superficie, ruotare il guscio per raccogliere una bolla d'aria, e poi tornarsene giù .

Dario.


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Subpoto
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Inserito il - 07 febbraio 2011 : 22:06:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Physella acuta e un pulmonato,non possiede branchie e respira aria anche se vive nell'acqua.
Probabilmente l'effetto diavoletto di Cartesio è generato dalla compressione della bolla d'aria come ipotizzato da Dario ma anche per me è solo un'ipotesi.
Questa specie appartiene a quel gruppo di polmonati che hanno effettuato un cammino inverso,ossia dalla terra sono tornate a vivere nell'acqua.
Gli adattamenti evolutivi l'avranno dotata di un meccanismo che gli consenta di bilanciare la densità per potersi agevolmente muovere in acqua.
Spesso questa specie affiora in superficie dove sfrutta la tensione superficiale per mantenersi stabile e mangiare le microalghe che galleggiono sul pelo dell'acqua.



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Sandro
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D21
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Inserito il - 13 aprile 2015 : 17:05:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Torno su questo vecchio post per rinnovare la domanda relativa al diavoletto di Cartesio... In questi anni si sono scoperte delle novità? Sapete a chi potrei rivolgermi per avere notizie della "fisica delle chiocciole"?

Dario.
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Subpoto
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Inserito il - 14 aprile 2015 : 11:51:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao Dario,
non ho trovato lavori scientifici che prendano in considerazione questo argomento.
L'effetto: "Diavoletto di Cartesio" è sicuramente dovuto ad una variazione di peso specifico dell'animale in toto, il meccanismo più probabile si può ottenere comprimendo un gas.
Non avendo trovato la descrizione di organi particolari deputati a questo scopo penso che la funzione possa essere svolta dal polmone generato da una plica del mantello.
La funzione si svolge senza emissione di gas ed è reversibile, per ottenere questo effetto è sufficiente una compressione dell'aria polmonare per ottenere un peso specifico maggiore dell'acqua ed affondare mentre una dilatazione porterebbe ad un galleggiamento, tutto il processo può essere controllato dal mollusco con una semplice contrazione muscolare.
Ho osservato che a volte si verifica una fuoriuscita di una bolla d'aria, questo porta ad una veloce caduta sul fondo incontrollata, un vero meccanismo di fuga.
Queste comunque sono solo mie considerazioni tutte da verificare.



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Sandro
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D21
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Inserito il - 14 aprile 2015 : 15:37:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Subpoto.
Erano i miei stessi sospetti. In sostanza il meccanismo sarebbe diverso da quello che usavano (per esempio) le ammoniti o l'attuale Nautilus, giusto?


Dario.
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Subpoto
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Inserito il - 15 aprile 2015 : 12:00:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

La struttura anatomica è molto diversa, il Nautilus ha la conchiglia divisa da vari setti collegati da un canale che funge da valvola,il mollusco occupa solo la sezione più esterna,il fenomeno di galleggiamento è dovuto proprio alla regolazione del gas nelle camere interne.
Questa struttura però non esiste nei Pulmonati, per questo ho ipotizzato che solamente il polmone potrebbe svolgere questa funzione.



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Sandro
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D21
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Inserito il - 15 aprile 2015 : 12:12:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perfetto! Grazie ancora

Dario.
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