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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
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Seraph
Moderatore
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
4787 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 maggio 2006 : 20:02:52
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Belle foto di un bel cranio...per la determinazione non so...
Ale
Quando si è determinati, l'impossibile non esiste: allora si possono muovere cielo e terra---Yamamoto Tsunetomo |
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Mantis
Moderatore
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
2214 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 maggio 2006 : 21:28:38
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Puoi postare una foto anche in visione laterale? Comunque bellissimo cranio .
Carmine |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 maggio 2006 : 21:56:37
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Grazie per le foto. Come da te richiesto Carmine, ti allego la foto del cranio in visione laterale. David
Immagine: 127,1 KB |
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Mantis
Moderatore
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
2214 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 maggio 2006 : 10:30:00
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Ciao David, purtroppo sul numero dei denti non so risponderti ma per quanto riguarda la specie è sicuramente una faina (Martes foina). Ho richiesto anche una foto in laterale perchè nella martora la piccola 'cresta' della parte posteriore del cranio è più pronunciata da farlo sembrare quasi piatto superiormente. Mentre in quello della faina, come si nota chiaramente nella tua foto, la forma è decisamnete più a cupola, per intenderci (Ho omesso volontariamente termini prettamente tecnici, non per farmi capire meglio ma perchè in questo momento non me li ricordo per niente ).
P.S. Io invece mi ritrovo il cranio della Lontra perchè anni fa, quando mi prodigavo come guida naturalistica in un oasi del WWF, fu ritrovato un esemplare morto nel "suo" fiume (Sele). Dall'autopsia riscontrarono che la causa del decesso era stato un grande amo da pesca conficcato nello stomaco. Siccome molti pescatori, quando non riescono a "slamare" (togliere l'amo di bocca) il pesce appena pescato, lo rigettano in acqua con la ferraglia compresa, allora sarà sicuramente capitato che la Lontra si sia cibata della facile preda e ne sia rimasta vittima a sua volta.
Quando andrò giù dai miei, posterò anche quello.
Carmine |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 maggio 2006 : 15:15:47
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Grazie Carmine, sei stato molto gentile e veloce nel rispondermi. Conosci a riguadro qualche guida specialistica per il riconoscimento della mammalofauna italiana dai resti di ossa? Grazie, David. |
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Alessio
Utente V.I.P.
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
319 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 maggio 2006 : 15:17:32
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La famiglia dei Mustelidi comprende carnivori di medie e piccole dimensioni, forniti di arti brevi e coda di lunghezza variabile. Il corpo può essere slanciato e con coda lunga oppure tozzo con coda corta. I piedi sono digitigradi, subplantigradi oppure plantigradi, sempre con 5 dita sia negli arti anteriori che in quelli posteriori. La formula dentaria è variabile, con un numero di denti compreso tra 28 e 38, in funzione delle diverse specializzazioni alimentari; è presente un solo molare superiore, i canini sono lunghi ed aguzzi, mentre i ferini sono bene sviluppati. Sono generalmente presenti ghiandole anali che producono sostanze dall’odore sgradevole. In Italia questa famiglia è rappresentata da tre sottofamiglie, quattro generi e otto specie. Visto che il nostro amico ci ha postato un cranio cerchiamo di definire queste entità in funzione non dei caratteri morfologici ‘esterni’ (colore, lunghezza del corpo ecc.) ma di quelli propri dello scheletro. La sottofamiglia Mustelinae comprende specie con corona del dente ferino superiore tanto lunga che larga; generalmente si tratta di animali di piccole e medie dimensioni (lunghezza corpo + testa > 55 cm). In Italia questa sottofamiglia è rappresentata da due generi: Martes Pinel, 1792 (2 specie) e Mustela Linnaeus, 1798 (4 specie). Il genere Martes presenta un cranio con 38 denti: la distinzione tra le due specie italiane, sempre limitandoci alle caratteristiche del cranio, è piuttosto complessa. Mentre Martes martes Linnaeus, 1758 (martora) presenta il terzo premolare superiore con faccia esterna concava, in Martes foina Erxleben, 1777 questo dente ha faccia esterna convessa. Diversa è anche la lunghezza dei due bordi del primo molare superiore: nella martora il bordo interno è maggiore di quello estreno mentre nella faina i due bordi sono invece simili. Diversi anche i protoconi del quarto molare superiore. ‘Esternamente’ la martora ha un pelo bruno fulvo con macchia golare di solito giallo arancio, con margini irregolari e che raramente arrivata all’attaccatura degli arti anteriori; la faina invece ha una colorazione bruno grigiastra ed una macchia golare bianca, allungata, lobata e che normalmente arriva all’attaccatura degli arti anteriori. Il genere Mustela Linnaeus, 1758 è invece rappresentato in Italia da quattro specie: i denti sono 34. Per la distinzione delle diverse specie sulla base del solo cranio è in primis importante misurarne la lunghezza e verificare se questa è inferiore o superiore a 55 mm. Nel primo caso (lunghezza del cranio: 32-53 mm) possiamo avere Mustela erminea Linnaeus, 1758 (ermellino) e M. nivalis, Linnaeus, 1766 (donnola) distinte per le dimensioni del rostro. Un aiuto nella determinazione, se non si può verificare il colore della coda (sempre con estremità nera nell’ermellino, con estremità mai nera – al contrario – nella donnola), ci arriva dall’areali di distribuzione: in Italia infatti la presenza dell’ermellino è legata esclusivamente all’arco alpino. Due sono pure le specie di Mustela con cranio di lunghezza superiore a 55 mm, per la precisione compreso tra 58 e 78 mm: M. putorius Linnaeus, 1758 (puzzola) e M. vison Schreber, 1777. Quest’ultima, nota con il nome comune di visone, è una specie importata dal Nord America: per l’Italia la diffusione di questa specie, introdotta accidentalmente o volontariamente, è ancora poco nota ma decisamente legata alla distribuzione delgi allevamenti: nonostante vi siano numerosi dati su presenze più o meno puntiformi o su popolaizoni vere e proprie, non esistono al momento notizie riguardanti casi di riproduzione in libertà (alcuni ipotizzano però una acclimatizzazione sui Colli Euganei). Comunque, M. vison e M. putorius si distinguono – ovviamente con riferimento al solo cranio – per la diversa lunghezza della costrizione postorbitale: 16-18 mm nella puzzola, 10-13 mm nel visone. In natura le due specie possono essere distinte in base alla colorazione del mantello: la puzzola ha infatti una colorazione marrone e presenta una maschera facciale bianca o nera, mentre il visone ha una colorazione marrone scuro uniforme con una piccola macchia bianca sul mento. A proprosito della puzzola…il furetto, M. putorius furo vel M. furo, è oggi considerata la forma domestica della puzzola: il cranio di questo animale presenta infatti caratteri derivati tipici del processo di domesticazione come la riduzione della dentatura, delle orbite, della scatola cranica e delle bulle timpaniche. Come abbiamo definito la sottofamiglia Mustelinae in funzione della corna del dente ferino, altrettanto facciamo per le sottofamiglie Lutrinae e Melinae: in questi due gruppi il dente in questione ha una corona tanto lunga quanto larga. Mentre le Lutrinae presentano un cranio appiattito e largo, con 36 denti e molare superiore non molto più grande del ferino, le Melinae hanno un cranio alto e stretto con 38 denti e molare superiore molto più grande del ferino. Poiché ognuna di queste sottofamiglie comprende in Italia solo genere e questo a sua volta è rappresentato da una sola specie ecco che i caratteri appena detti assumono un elevato significato distintivo nella nostra fauna. La sottofamiglia Melinae è rappresentata in Italia da Meles meles Linnaeus, 1758 (tasso), mentre le Lutrinae sono rappresentate da Lutra lutra Linnaeus, 1758 (lontra). Appena posso vi invio le tavole dei crani di queste specie, scannerizzata dal trentottesimo volume della serie Fauna d’Italia, dedicato dai Carnivora-Artiodactylia, edito da Calderini: queste note sono appunto tratte da questo bel volume.
Ciao, Alessio |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 maggio 2006 : 09:08:13
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Grazie per la lunga risposta Alessio. Aspetto allora le tavole scannerizzate. I mammiferi, nonostante quanto se ne parla, sono un gruppo ancora poco conosciuto: imparare a conoscerli meglio anche dalle loro tracce non sarebbe male. David
Ho trovato a riguardo dei crani questo link:
Link
Ci sono i crani fotografati in diverse visioni. |
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umbertogo
Utente Senior
Città: Calamandrana
Prov.: Asti
Regione: Italy
666 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 maggio 2006 : 19:22:14
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Grazie a tuti per le interressanti infoe il link. Per quantoriguarda il numero dei denti la mancanza di uno o più denti non è rarissima e in questo caso è evidente la mancanza simmetrica del 3o premolare inferiore. Dallo stato di saldatura delle ossa craniche sembra di poter dire che l'individuo in questione sia adulto. In altri casi (ma non so se ciò vale anche per il mustelidi) il numero dentale può variare tra dentatura da latte e adulta.
Ciao!
Umberto Wageningen, NL |
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David77
Utente V.I.P.
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
173 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 maggio 2006 : 20:14:43
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Grazie a te Umberto per le informazioni aggiunte. Sono contento che ti sia piaciuto il link. A presto, David. |
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