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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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garagolo
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Inserito il - 11 aprile 2010 : 18:25:38
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Perdinci, Sandro, le differenze sono eclatanti !
Ovviamente dalla foto , come ben sappiamo, si possono prendere grosse cantonate, ma se avessi dovuto dare un mome all'esemplare di destra, non avrei esitatato a dire che è una Fruticicula fruticum !
Ciao
Ale |
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Subpoto
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Inserito il - 11 aprile 2010 : 19:02:11
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Fortunatamente Fruticicola non c'è negli Appennini,questa con ombelico più chiuso è una Monacha con guscio molto leggero che si trova presso i corsi d'acqua in ambiente umido. Purtroppo ho trovato solo nicchi essendo specie con ciclo annuale e dovrò tornarci in autunno per accertare le reali differenze. Dalle osservazioni fatte sul genere ho l'impressione che Monacha sia un genere in grado di differenziarsi in breve tempo, infatti ogni località ha un piccolo quid che la diferenzia dalle popolazioni vicine. Dopo questi anni di siccità in cui molte popolazioni erano quasi scomparse ho osservato che si stanno ricostituendo partendo da pochi individui e questo è un fatto che può accelerare le differenziazioni. Da queste osservazioni a capire come separare le varie eventuali specie ce ne sarà di lavoro da fare.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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garagolo
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Inserito il - 11 aprile 2010 : 19:26:59
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Certo Sandro, è un gruppo questo fra i meno certi ( se certi ve ne sono !!!) Le due forme che hai presentate, mi ricordano, quella a spira più piccola e l'ombelico così ampio, una popolazione di Gubbio, trovata verso il santuario di Sant'Ubaldo, mentre quella di destra, quella che ricorda vagamente una Fruticicola, è molto simile ad una popolazione rinvenuta sul Monte Baldo sopra Malcesine. Le avevo entrambe denominate cantiana ma con la sensazione che fossero cose diverse, perlomeno morfologicamente. Ma molte altre sono le Monacha che lasciano molti dubbi e il fatto che tu hai trovate due di queste forme, simpatriche, invoglia ad approfondire l'argomento !
Ciao
Ale |
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Subpoto
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Inserito il - 11 aprile 2010 : 21:09:15
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Se le trovi posta gli esemplari di Gubbio, quelli del S.Ubaldo ce li ha già inviati papuina, hanno un ombelico più stretto e la spira più alta,sarà da vedere se si differenziano anche anatomicamente.
Monacha colle Sant'Ubaldo Furlo (PU)
Per ora sembra che si delineino un ciclo di razze montane che dal Catria scendono verso sud.
In Umbria scendono anche piuttosto in basso mentre sui Sibillini compaiono oltre i 1500 m di color bianco. Sulla Laga e sul Gran Sasso cominciano ad avere un color nocciole con fascia bianca ma non mancano esemplari completamente bianchi. L'ombelico è aperto ma la spira tende ad essere più alta.
Monacha Campo Pericoli(Gran Sasso)
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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garagolo
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Inserito il - 12 aprile 2010 : 11:14:17
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Queste sono quelle che vengono da Gubbio, in prossimità del Santuario di S. Ubaldo ( non il S. Ubaldo di Papuina !)
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E questa una di quelle raccolte alle pendici del Monte Baldo vicino a Malcesine
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Le differenze anche qui sono notevoli !
Ciao
Ale |
Modificato da - garagolo in data 12 aprile 2010 11:35:04 |
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ang
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Inserito il - 12 aprile 2010 : 19:19:48
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ma lo spessore della conchiglia, per tacere dell'ampiezza dell'ombelico, può essere preso come carattere? comunque se son rose, fioriranno
ciao
ang |
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Subpoto
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Inserito il - 13 aprile 2010 : 01:56:20
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Preso singolarmente niente è un carattere sicuramente valido, in questo caso partiamo dalle differenze di due forme simpatriche molto diverse che non danno forme intermedie ipotizzabili come ibridi. Probabilmente sono due specie diverse.
Con garagolo mi scuso di aver preso un S.Ubaldo per un altro,ma non immaginavo che ce ne fossero tanti.
Notevole è la somiglianza degli esemplari di Gubbio con quelli del M.Cucco,del resto le località non sono molto distanti. Se si esclude una spira più alta almeno a giudicare dalla foto sono quasi uguali.
Per capire cosa ne pensavano in nostri predecessori sono andato a scartabellare il lavoro di Kobelt,nel poco che ho capito anche lui brancolava nell'incertezza.
Nell'Iconographie Vol V raffigura molte specie,nella Tav. 125
1198 - H. martensiana 1199 - H. orsinii 1200 - H.appennina 1203 - H.d'Anconae
Tav 126 1207 - H.appennina seppur con molti dubbi considerando la variabilità le considera specie valide.
Nell'Iconographie Vol. VI Tav. 160 riconsidera il suo precedente pensiero e mette tutte queste specie in sinonimia con una molto variabile H.orsini.
1627 - 1632 rappresentazioni delle diversità di H.orsinii includendo nella specie anche le forme montane del M.Morrone e della Maiella. Quello che non prende in considerazione sono gli esemplari dei Monti della Laga(locus tipico) da cui provenivano gli esemplari inviati dall'Orsini a Porro e pubblicati in Villa & Villa.
Più recentemente Paul Hesse riesaminò alcuni esemplari anatomicamente e considerò: Theba orsinii gli esemplari della Maielletta indicati dal Kobelt come H.orsinii var Maiellae e Theba parreyssi gli esemplari della Valle dell'Orfento. Tra le due specie presentate da Hesse vi sono in realtà notevoli differenze anatomiche da rendere verosimile che si tratti di specie diverse ma vi sono dei problemi per accettare il suo punto di vista. La Monacha orsinii della Maiella è molto diversa da quella del Gran Sasso,per il momento non conosciamo la popolazione tipica della Laga. E' da considerare che la fauna della Laga e quella del Gran Sasso sono molto simili mentre la Maiella costituisce un'area faunistica molto diversa.
L'anatomia di Theba parreyssi di Hesse corrisponde ad una Monacha diffusa in alta quota sul Morrone ed in quasi tutti i monti del Parco Nazionale d'Abruzzo compreso il versante laziale, purtroppo non sappiamo se questa è la specie descritta con quel nome essendo indicata la località tipica indicata genericamente in Abruzzo.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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fern
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Inserito il - 13 aprile 2010 : 12:56:10
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Il primo scritto sull'argomento e' probabilmente quello di Eduard von Martens, su Malakozool. Blätter 15, 1868 riportato sul Bull. Malac. italiano dello stesso anno. Purtroppo quella italiana non e' una traduzione: aggiunge ma soprattutto toglie diversi dettagli. Traduco quindi i passi per me piu' importanti. | Nel 1854 ricevetti da A.Senoner, in Vienna, una serie di chiocciole dell'Orsini, da visionare e classificare, e poco tempo fa ... alcune specie, che mi spedi' il Sig. Lepsius ... con l'indicazione, che erano state raccolte dal sig. Huet, talvolta specificando la localita' di ritrovamento in Abruzzo.
Helix Orsinii Porro, Villa Dispositio syst. ... Per l'aspetto somiglia a H.strigella, ma se ne distingue non solo perche' la pallida banda periferica e' nell'Orsinii bianco candido, e percio' salta all'occhio, ma presenta una banda altrettanto candida anche lungo il bordo superiore dell'avvolgimento. In 7 dei 12 esemplari di Huet il colore di fondo e' rosso-bruno piuttosto scuro ... in altre due e' molto pallido e tre sono uniformi, una bianco puro, come tendono ad essere(?) gli albini, un'altra bianca tendente al color cera, la terza al violetto ... L'altezza della spira e' alquanto variabile, i due estremi degli esemplari che ho davanti sono: a) Diam. maggiore 15, minore 12 1/2, altezza 9 mill. b) Diam. maggiore 15 1/2 minore 13 altezza 11 mill. ... La larghezza dell'ombelico varia fortemente ... Sugli avvolgimenti superiori si riconoscono nella maggior parte degli esemplari piccole impressioni, che presumibilmente sono cicatrici di peli, cosi' anche in cio' Helix Orsinii si avvicina alla nostra strigella. ... Gli esemplari di Huet, stando all'etichetta, sono stati da lui raccolti sul Monte Corno; nella lista manoscritta che mi e' giunta tramite Senoner, Orsini afferma esplicitamente "in alpinis M. Corno".
Helix Parreyssi Pfr. Mon. IV. No. 1076, ottenuta dall'Orisni con l'indicazione di provenienza "in alpinis Pizzo di Sivo in Apruptiis"; si presenta notevolemente diversa grazie alla scultura rugosa. Nella lista di Senoner questa era indicata come H.Orsinii e la precedente come H.Orsinii var. major. |
Note: Se' quello che credo, Senoner era vissuto lungamente a Milano ed era amico dei Villa Il traduttore italiano (chi?) non sembrava per niente d'accordo sul paragone con H.strigella.
fern |
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garagolo
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Inserito il - 13 aprile 2010 : 13:40:48
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Grazie a Sandro ed a Fernando per le prezione informazioni ed estrapolazioni bibliografiche sempre molto pronte e ragionate ! Colgo l'occasione per presentare una forma rinvenuta recentemente sulle Apuane nei pressi del Passo del Cipollaio. Gli esemplari appaiono dal guscio molto fine, traslucido , la spira è piuttosto elevata, in definitiva sembrano essere una forma simile a quella presentata da sandro per il Monte Cucco - fondovalle ed a quella mia del Monte Baldo, ma l'ombelico è decisamente più aperto!.
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Ciao
Ale |
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Subpoto
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9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 aprile 2010 : 17:53:01
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Dunque secondo Von Martens la vera Helix orsinii sarebbe questa del Gran Sasso.
Monacha Campo Pericoli(Gran Sasso)
Si vede la variabilità di colore dal bianco al nocciola più o meno accentuato,ma anche la rugosità che la distingue da H.parreyssi non è che un fattore individuale.
Finalmente una segnalazione chiara per il locus tipico di H. parreyssi che è indicata fide Orsini per il Pizzi di Sivo nei Monti della Laga.
Questo è in netto contrasto con quanto affermato dall'ing.Valentini allievo dell'Orsini che indica i Monti della Laga come lucus tipico di H.orsinii.
Da ciò deriverebbe che M.parreyssi è sinonimo junior di M.orsinii e che la specie del Gran Sasso è la var. Maior di M.orsinii.
Molto interessante l'esemplare delle Alpi Apuane,è diverso dalle popolazioni che si trovano in quelle località?
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garagolo
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3491 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 aprile 2010 : 19:02:39
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Sandro chiede se l'esemplare delle Apuane è diverso dalle popolazioni di quelle zone. Personalmente posso affermare che è l'unica popolazione incontrata e localizzata in un'area con arbusti nei pressi di cave di marmo, e costituita solo da esemplari come quello presentato e non vi erano altre popolazioni a tale altezza anche in zone limitrofe. Alla prossima occasione verificherò se, salendo verso il passo, si rinvengono altre popolazioni di Monacha.
Ale |
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Subpoto
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Inserito il - 15 aprile 2010 : 22:47:29
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Un paio di giorni di riflessione prima di riprendere questo post, l'unica cosa di certo che ho capito è che neanche i nostri antenati malacologi ci capirono niente.
Nel 1872 Arturo Issel descrisse Helix anconae il cui nome in seguito fu riportato come H.d'Ancona ed anche H. dancona emendando una grafia errata fino a giungere all'Alzona in cui diviene Theba cantiana danconae. Il nome corretto dovrebbe essere Monacha(Eutheba)anconae.
La descrizione originale di Issel che ho linkato ci parla di conchiglia colorata con ombelico angusto.La distribuzione dataci da Issel va dalla Maremma(Cecina) fino a Genova, oggi è generalmente ritenuta sinonimo di M.cemenelea dalla quale Issel la considerò nettamente distinta.
La descrizione di questa specie non corrisponde a quella ampiamente ombelicata postata da Garagolo perciò anche tra il sud della liguria ed il nord della Toscana si potrebbero ipotizzare due specie di Monacha del gruppo cantiana.
Vi sono diversi altri nomi da controllare per le Monacha di quella zona perciò cotinuo a ricercare.
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Subpoto
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Inserito il - 17 aprile 2010 : 15:32:52
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Finalmente un nome collegato ad una località bene indicata: Helix pantanellii De Stefani 1877
Descrizione di Helix pantanellii De Stefani 1877 Helix pantanelli.pdf 259,2 KB
La Monacha descritta da De Stefani si trova sul Monte Fionchi oltre i 1000 m all'estremità opposta delle stessa catena calcarea su cui è stata trovata la Monacha del Monte Cucco.
Nella descrizioni si evidenziano alcune differenze come il nicchio molto leggero e l'ombelico stretto,ma anche molte similitudini come la spira molto bassa e soprattutto l'habitat che è molto simile a quello del Monte Cucco.
Per lo spessore del nicchio bisognerebbe conoscere il periodo di raccolta,infatti queste Monacha hanno un ciclo annuale,prima dell'estate hanno un niccho sottile che gradualmente si ispessisce.
Dalle osservazioni sulle Monacha dell'Appennino centrale sta emergendo che in moltissime località vi sono due forme principali di Monacha,una del fondovalle più globosa con ombelico stretto più o meno rosata riconducibile alla forma di M.cantiana cemenelea ed una forma montana che si presenta con notevoli differenze da località a località ma rimane sempre distinta dalla forma planiziale.
Il susseguirsi delle glaciazioni pleistoceniche possono aver avuto una grande influenza sulla separazione di varie popolazioni di Monacha presenti in quota, ma è da accertare anche se le popolazioni planiziali siano tutte la stessa specie.
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Subpoto
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Inserito il - 18 aprile 2010 : 23:52:25
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Alcune considerazioni su Monacha martensiana (Tiberi 1869), dalla descrizione allegata si vede che questa specie descritta dal Tiberi non è ampiamente ombelicata come generalmente si crede cfr. anche la M.cf.martensiana del Mercantour pubblicata su malaco.
Descrizione Monacha martensiana Tiberi
Il locus tipico indicato dall'autore corrisponde alla parte basale della valle dell'Aterno con una segnalazione esterna per Gesso-Palena sul versante adriatico della Maiella.
Abbiamo delle immagini su NM attribuibili a questa specie di esemplari provenienti dal locus tipico.
Monacha martensiana foto Sirente
Presumibilmente si tratta di esemplari simpatrici, è interessante osservare nell'ultima foto una diversa ampiezza dell'ombelico. Questo rientra nella variabilità della specie o sono due specie simili che condividono l'habitat? Ecco un altro interessante quesito da risolvere.
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fern
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Inserito il - 19 aprile 2010 : 14:04:46
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Non posso che rallegrarmi che qualcuno stia tentando di far luce sulle nostre Monacha. A quanto pare, andando a spulciare nei "sacri testi" qualcosa vien fuori! Faccio presente che Helix anconae (Issel 1872) e' sinonimo piu' recente di Helix anconae (Gentiluomo 1868) Questa sinonimia mi stupisce, perche' mi e' difficile pensare che Issel ignorasse la descrizione di Gentiluomo. |
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Subpoto
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Inserito il - 19 aprile 2010 : 16:05:26
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Gentiluomo descrisse Helix cingulata Studer mut. anconae perciò in origine Helix anconae Issel 1872 non era omonimo, lo diviene solo quando questo nome di Gentiluomo viene elevato al rango di nome specifico(compresa la sottospecie). Se si accetta Chilostoma cingulatum anconae come sottospecie il nome di Issel diviene omonimo secondario mentre se si ritiene Chilostoma cingulatum var.anconae il nome di Issel torna ad essere valido. Non essendo un omonimo primario il nome specifico trasferito in un genere diverso dovrebbe essere un nome disponibile. Per il momento la validità o meno di questo nome è un fatto molto secondario,la maggior parte degli autori lo ritengono sinonimo di Monacha cemenelea (Risso 1826), il problema principale è stabilire se nel locus tipico siano presenti una specie molto variabile o più specie,l'esemplare postato da garagolo è molto diverso da quello descritto da Issel ma bisognerà accertare se oltre la forma della conchiglia vi sono altri caratteri costanti che le separano (altitudine, habitat, diff. anatomiche),solo dopo questi accertamenti si potrà scegliere un nome da attribuire all'eventuale specie e per le Alpi Apuane non ne mancano di sicuro.
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Subpoto
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Inserito il - 19 aprile 2010 : 17:35:30
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Ho già accenato al problema M.orsinii e M.parreyssi, è emerso che le due supposte specie condividano il locus tipico: la Macera della Morte(orsinii) ed il Pizzo di Sivo(parreyssi) che sono due cime contigue sui Monti della Laga. Da quando i malacologi piceni(Orsini,Mascarini,Valentini) hanno smesso di inviare campioni di quella località difficilmente accessibile, gli autori successivi hanno utilizzato campioni di località diverse(Gran Sasso,Maiella,Valle dell'Orfento ecc.). Il problema è che le specie presenti in queste località sono diverse da quelle dei campioni originali inviati dall'Orsini al Porro. Come già accennato M.orsinii e M.parreyssi dovrebbero essere la stessa specie,difficilmente sulla Laga in località così vicine e con lo stesso habitat si potranno trovare due specie così simili. Dopo l'estate questo problema dovremmo chiarirlo con un'escursione in loco. Ma i problemi non finiscono qui, nel 1931 Paul Hesse ha pubblicato l'anatomia di queste due specie utilizzando per Theba orsinii campioni della Maielletta e per Theba parreyssi esemplari della Valle dell'Orfento, le differenze anatomiche evidenziate ci indicano che si tratta di specie diverse ma nessuna delle due proviene dal locus tipico, almeno per la conchiglia sono molto diverse anche dagli esemplari della Laga. Considerando che il Gruppo Laga-Gran Sasso costituiscono un'area faunistica diversa da quella della Maiella la prima specie di Hesse potrebbe essere,se dimostrata diversa dalla M.orsini tipica, Monacha (Eutheba) maiellae (Kobelt 1877),testo ed immagine in Icon. N° V n. 1210. L'anatomia della seconda: T.parreyssi sensu Hesse 1931, corrisponde ad una specie senza nome che ha un areale che si estende dal Monte Morrone ed attraverso le cime di tutti i rilievi del P. Naz. d'Abruzzo raggiunge i Monti della Meta(FR) nel versante laziale del parco. Questa specie potrebbe essere dedicata a Paul Hesse, che fu il primo a farla conoscere anche se equivocò la determinazione, con il nome di: Monacha hessei. Chi volesse consultare le tavole di Hesse 1931 può inviarmi l'indirizzo eMail in MP.
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Subpoto
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Inserito il - 18 maggio 2010 : 23:33:47
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Helix cantiana var. campanica Paulucci,1881
Helix cantiana var. campanica
Con queste parole la marchesa Paulucci descrisse una nuova varietà del genere Monacha, essendo Monte Cassino il "Locus Tipico" mi è sembrato utile raccoglierne qualche esemplare da inserire in questa presentazione delle varie forme di Monacha del gruppo cantiana per capire come orientarci per districare questa complicata matassa.
Monacha cantiana var. campanica
L'esemplare raffigurato corrisponde esattamente alla descrizione che ne da la Paulucci.
Ma le difficoltà dello studio di questo gruppo non finiscono mai, è bastato che mi spostassi di poche decine di metri che nell'interno del bosco di querce ho trovato una forma simile che tuttavia si differenzia da quelle viventi sul prato.
forma di bosco(sin) e di prato (dx)
Forse il diverso colore dipende da una diversa alimentazione, ma ecco evidenziato un altro problema da risolvere.
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fern
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Inserito il - 20 maggio 2010 : 19:40:53
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Non so se sia veramente in accordo con la descrizione; non mi trovo con | ombelico piu' allargato, che lascia scorgere nell'interno oltre la meta' dell'ultimo anfratto |
Per quanto riguarda le differenze fra bosco e prato mi viene in mente Pomatias elegans, che ho sempre visto bianco nel bosco mentre nel prato, magari a pochi metri, ha spesso una colorazione aranciata o violacea. Ad ogni modo, mi sono chiesto tante volte se il disegno/colore dell'animale, che si vede in trasparenza, possa essere di aiuto nell'identificazione di queste specie. |
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Subpoto
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9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 maggio 2010 : 22:51:30
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Per meglio capire ciò che intendeva la Paulucci riporto l'immagine della Monacha Cemenelea tipica di Nizza pubblicata online da Gargominy e Ripken su malaco3 2006. Si vede come osservato dalla Paulucci che questa forma ha una spira più bassa ed un ombelico più ampio della M.cemenelea tipica, | "ombelico piu' allargato, che lascia scorgere nell'interno oltre la meta' dell'ultimo anfratto" |
è piuttosto una sensazione personale e dipende da come si guarda l'ombelico con l'esemplare in mano. Questa esposizione non pretende di convalidare o meno dei taxa ma presentare le varie forme topotipiche descritte dai nostri predecessori delle quali abbiamo perso la memoria. La somiglianza di questa forma più che a M.cemenelea è con la M.martensiana presentata in precedenza.
Monacha da Gargominy e Ripken malaco3 2006
Figure 18 – A. Monacha cemenelea D=15.3 mm, coll. Locard MNHN (Nice, localité-type) ; B. Monacha cf. martensiana, D=18.3 mm, Vallon de Castérino (M68) ; C. Helix martensiana D=17.0 mm, coll. Jousseaume MNHN, Italie : Ascoli – Piceno ; D. Monacha cantiana, D=17.7 mm, coll. Staadt, MNHN (England, "collected by myself").
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