Il punto è che maneggiare una malmignatta non serve assolutamente a nulla ed è un rischio tranquillamente evitabile... E' un ragno pericoloso e più che mai non vedo la necessità di farlo. Ci tengo a chiarire questo concetto perché se qualcuno, magari un utente di giovane età o inesperto, ti emulasse, afferrando o maneggiando il ragno in maniera maldestra, le conseguenze del morso non sarebbero certo una passeggiata.
E non ti convince per niente il programma che stanno dando ma, che strano, nessuno lo può più cambiare col telecomando. E' sangue su sangue, sangue su sangue soltanto. Stai dormendo... Oppure fai finta anche tu? Stai sognando oppure stai pensando anche tu...
Non voglio che si possa interpretare che la pensiamo in maniera diversa.
Io non maneggio i ragni e credo anche che non sia giusto "fare amicizia" con gli animali, anche se a volte farebbe piacere; meglio rispettarli e limitarsi alle foto.
Uno dei motivi per cui a volte metto il soggetto sopra la mano o vicino alla mano e alle dita è per far capire le dimensioni; e in questo caso volevo far vedere che il ragno era relativamente piccolo e presumibilmente non adulto.
Confesso che non era solo per questo e un pochino di "civetteria" ce l'ho messa; conoscendo perfettamente il comportamento di un animale, mi sono permesso qualche confidenza a rischio zero.
Ma dato che qua dentro, a parte me, i moderatori e pochi altri, non c'è nessun altro che può prevedere con sicurezza come reagirà un ragno velenoso, per carità: non toccate o non vi avvicinate troppo a un Latrodectus sp., o a un Loxosceles sp.!!!!
Il che non significa che gli dovete "sparare a vista"; sono ragni che stanno a casa loro; è difficilissimo che i Latrodectus lascino la ragnatela e ci vengano a cercare e non sono mordaci per natura.
Per evitare fraintendimenti, non posterò più foto dove si vedano le dita.
Diciamo, per girarla in positivo, che questa provocazione può servire a sottolineare il problema. luigi
Modificato da - elleelle in data 15 febbraio 2010 15:22:34
Io non è che lo trovi tanto spesso. L'ho trovato solo in Sardegna e in una sola area circoscritta del Lazio. E comunque, come per tutti gli animali piccoli, bisogna farci l'occhio. Non si vede neanche tanto bene perché, il più delle volte, sta zampe all'aria e le macchie rosse sono sul retro. Mi sembra che abbia degli areali circoscritti dove è comune, mentre fuori non se ne trova nessuno. I posti dove cercarlo sono gli stessi abitati dalla Steatoda paykulliana; magari, gli servono pietre un po' più grandi e più staccate dal terreno. Nella foto che segue, avevo sollevato la pietra di sinistra, che si appoggiava un po' sopra l'altra, e questo è quello che ho visto. luigi
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Modificato da - Pepsis in data 16 febbraio 2010 16:59:33
Luigi, ti invidio questo ragno. Io lo cerco ma non lo trovo, ma siete sicuri che dalle mie parti ci sia, frewquento le garighe ma lui non lo trovo
Gigi
Gigi anche io sarei molto interessato a sapere se effettivamente è presente in Sicilia, perchè dovrebbe esserci ma ad oggi non ho ancora visto nemmeno una foto di Latrodectus Siciliana.. le ultime foto che ho visto la ritraggono in Calabria. Le foto nel web appartengono quasi tutte a Lazio e Sardegna (è comunque molto presente anche in Corsica).
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
Ragazzi mio cognato sulla Feniglia (GR) è stato morso sotto un ascella dalla malmignatta, è stato in coma farmacologico per 12 giorni, se l'è vista brutta credo che non sia il caso di rischiare.....
Luigi, ti invidio questo ragno. Io lo cerco ma non lo trovo, ma siete sicuri che dalle mie parti ci sia, frewquento le garighe ma lui non lo trovo
Gigi
Gigi anche io sarei molto interessato a sapere se effettivamente è presente in Sicilia, perchè dovrebbe esserci ma ad oggi non ho ancora visto nemmeno una foto di Latrodectus Siciliana.. le ultime foto che ho visto la ritraggono in Calabria. Le foto nel web appartengono quasi tutte a Lazio e Sardegna (è comunque molto presente anche in Corsica).
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
Aspettiamo che qualcuno confermi la presenza, ma nel frattempo qualche dubbio comincia a venirmi
Questa volta, voglio mostrare un particolare comportamento difensivo del Latrodectus tredecimguttatus. Si tratta di un comportamento comune anche al genere Steatoda e, forse, a tutta la famiglia Therididae. Ho osservato qualcosa di analogo anche nella famiglia Gnaphosidae.
Questo ragno, che di solito, si allontana lentamente con andatura danzante, forse per mettere in risalto la livrea di ammonimento; se viene incalzato da vicino con uno stecchino, produce una "collana" di filo su cui sono posizionate delle palline vischiose particolarmente tenaci. Se l'inseguitore fosse un insetto o un altro ragno, si arresterebbe immediatamente. Sarebbe come spargere chiodi sull'asfalto se si è inseguiti da un'auto. Se l'inseguitore è un artropodo abbastanza piccolo e rimane invischiato, può darsi anche che la difesa si trasformi in predazione e il Latrodectus torni indietro per avvolgerlo e mangiarselo. Imperlare la ragnatela di palline vischiose è una tecnica comune a molti ragni, ma sono palline molto piccole. Quelle degli Araneidae e dei Therididae che sono distribuite sulla ragnatela non arrivano al decimo di millimetro di diametro. Queste prodotte a scopo difensivo dal Latrodectus, che sono le più grandi in assoluto - almeno in Italia - invece, possono addirittura superare il millimetro. Il ragno le produce solo se è messo alle strette, perché evidentemente ne ha una riserva limitata.
luigi
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Modificato da - elleelle in data 28 febbraio 2010 11:12:02
In occasione di questa ricognizione ho osservato anche un fatto nuovo che non mi è piaciuto. In uno dei tipici siti dove i Latrodectus tredecimguttatus costruiscono la tela, c'era invece una grossa Steatoda nobilis; una specie alloctona che, fino ad ora, avevo trovato solo a Ostia. luigi
Aggiungo alcune foto recenti, fatte sempre nella stessa località, 13-12-2010, che rappresentano tre diverse femmine a guardia delle uova ancora vive e attive ad almeno 3 mesi dalla deposizione. Forse la durata della sopravvivenza dipende dal nutrimento accumulato in più prima di deporre le uova. La femmina della terza foto (la stessa del video) ha prodotto alcune palline vischiose a scopo di difesa.
luigi
P.S. Chi ha l'occhio esercitato può riconoscere alcunui minuscoli pseudoscorpioni sparsi sulla pietra.
gradirei conoscere le conseguenze del morso del latrodectus tredecimguttatus quelle del loxoscele rufescens le conosco per aver partecipato ad una discussione su questo forun un paio di anni fa