testata Forum Natura Mediterraneo
Forum | Registrati | Msg attivi | Msg Recenti | Msg Pvt | Utenti | Galleria | Map | Gadgets | Cerca | | FAQ | Regole |NUOVA Tassonomia | Pagina Facebook di Natura Mediterraneo | Google+
Suggerimento: Lo sapevi che puoi aggiungere le informazioni di Google Map nel Forum? Clicca qui!
Cerca
Salva
Password dimenticata

 Galleria Tassonomica
 di Natura Mediterraneo
 


Nota! Per consultare il regolamento aggiuntivo di questo forum: clicca qui!


 Tutti i Forum
 Forum Natura Mediterraneo - Varie
 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 Proviamo a parlare anche di centrali nucleari?
 Regolamento da sottoscrivere per partecipare alla discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:
Pagina Successiva >>
Autore Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva
Pag.di 2

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 09:33:37 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ogni tanto, in questo forum si accenna incidentalmente alle centrali nucleari e si fa con estrema cautela, come se si trattasse di un tema politico o ideologico, e quindi vietato dal regolamento; e così si butta in corner un argomento che, invece, ha uno spessore scientifico importante.
Non credo che sia un tema politico: il ripescaggio delle centrali nucleari in un momento in cui l’Italia non riesce a rispettare i parametri di Kioto era un opzione sensata e credo che qualunque governo pragmatico, di qualunque parte politica, lo avrebbe preso in considerazione insieme all'opzione delle energie rinnovabili.
Non sappiamo, se possa essere una soluzione a lungo termine (non sappiamo quanto uranio c’è nel mondo), ma è senz’altro un modo per ridurre le emissioni di CO2 e diversificaziore le fonti di energia per non essere completamente dipendenti dai combustibili fossili.
Quindi, secondo il regolamento di questa sezione, dovrebbe essere una questione di “Policy”, non di “Politics” e se ne potrebbe discutere alla luce del sole.
In particolare, noi dovremmo esaminare gli aspetti dell’impatto sulla natura, che sono il “nostro mestiere”, e che sono trascurati sistematicamente in tutti i dibattiti sul tema che si sentono in giro.
Certo, se di fatto la discussione dovesse essere strumentalizzata e degenerare in rissa, i moderatori saranno costretti responsabilmente a chiuderla; ma io sono ottimista.

L'impatto sulla natura (consideriamola per un attimo senza l'uomo) mi sembra positivo. I paesi che hanno continuato ad usare l’energia nucleare, come i nostri vicini francesi, stanno meglio di noi con Kioto e hanno aria meno inquinata. Si ritrovano oggi anche con un debito pubblico migliore dei nostro, che è salito proprio negli ultimi 20 anni, ma di questo non parliamo...
Proviamo per un momento a mettere da parte gli spettri di Hiroscima e Nagasaky che non c’entrano nulla e anche quello di Chernobyl che è stato un caso isolato e chiarito nella sua dinamica, e vediamo obiettivamente l’impatto “tipico” delle centrali nucleari sull’ambiente (caso Francia o Giappone, per intenderci).

Emissioni di CO2=0
Emissioni di polveri e veleni nell’aria=0
Occupazione di territorio: bassa; sono impianti che impegnano poca superficie a parità di potenza erogata.
Danni agli ecosistemi naturali=0. Lo stesso non si può dire degli impianti eolici e dei biocarburanti.

Le perplessità di molti, quindi, non sono ovviamente per l’ambiente, ma per la sicurezza delle persone.
In questa sede, noi ci potremmo occupare solo dell’impatto sull’ambiente, lasciando ad altri gli aspetti sociologici, psicologici, economici ecc…..
Oppure, se vogliamo, possiamo esaminare anche quelli.
Io ci ho provato; questo "convitato di pietra" mi metteva a disagio; se riusciamo a recuperare serenamente anche questo argomento, vuol dire che siamo diventati veramente bravi.....
luigi





aug
Utente Senior


Città: Garbagnate Milanese
Prov.: Milano


2281 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 11:09:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'argomento è sicuramente degno di considerazione e di dibattito!
Da un punto di vista esclusivamente tecnico, è chiaro, a tutti gli analisti preparati e non spinti da inconfessabili interessi di varia natura, che c'è una sola, seria alternativa alla generazione di energia elettrica per mezzo di centrali nucleari: ridurre i consumi!
L'energia idro-elettrica è sfruttata al limite del praticabile, ed ha un impatto socio-ecologico pesantino.
Tutti i sistemi di generazione alternativa (solare, in tutte le sue forme, eolica etc.) hanno utilità limitata perchè producono poco (ancora bisognerebbe seriamente ridurre i consumi) e in modo "ondivago" (cielo sereno, nebbia, vento sono evidentemente fuori dal nostro controllo) e hanno, comunque un forte impatto ecologico se tutti gli aspetti del loro ciclo di esistenza vengono presi in considerazione (C'è chi sostiene che l'energia impiegata per la fabbricazione di un pannello fotovoltaico sia pari alla energia che lo stesso pannello potrebbe produrre nel corso della sua vita...).
O consumiamo meno, o acquistiamo (a caro prezzo e con tutte le ipocrisie del caso, visto che i produttori fanno poi quello che vogliono, come i ns. vicini di Oltralpe) quello che ci manca o, ahimè, autoproduciamo con centrali nucleari quello che ci manca. Altre strade, non ce ne sono. A me, l'idea della riduzione dei consumi energetici non dispiace affatto, ma non è una cosa facile a realizzarsi, o almeno non in una scala talmente importante da avere un serio effetto utile.
Purtroppo, le leggi della fisica non sono a nostra disposizione. Concordo con Elleelle che alla fine, ragionando in termini di inquinamento, l'energia elettrica da centrali nucleari è ancora la più pulita possibile!


Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr)
Augusto

Modificato da - aug in data 23 gennaio 2010 11:18:06
Torna all'inizio della Pagina

Luciano54
Moderatore


Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


4965 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 11:40:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido gran parte di quanto avete detto, ... con due sole perplessità (o domande che dir si voglia):

Non conosco (e non so quanti conoscano veramente) il rapporto tra fabbisogno energetico ed energia prodotta, in Italia; so per certo che ci sono regole comunitarie che ci impongono di comprare energia dai vicini Francesi .... ma anche di venderne ..... quindi?

Le centrali nucleari sono sicuramente quelle a minor impatto immediato ... ma le scorie che producono mi sembra abbiano (o possono avere) un considerevole impatto abientale ... (oltrechè umano), a seguito di una grande problematica: non sono smaltibili .... o almeno non si è ancora trovato un modo "sicuro".
Ammetto però di non conoscere molto bene il problema, aspetto quindi con curiosità e interesse ulteriori pareri e approfondimenti; sono contento che Luigi abbia aperto questa discussione ... e sono anche certo che riusciremo ad affrontare il problema in modo opportuno e sufficientemente tranquillo!
Ciaoo

Link
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 12:12:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per aver accettato serenamente quella che, a qualcuno, poteva sembrare una provocazione. Credo che se tutti ci mettiamo il nostro sapere, tanto o poco che sia, il problema può essere inquadrato in maniera più completa e quindi essere valutato con cognizione di causa.
Per quanto riguarda il problema dello smaltimento delle scorie, prima di tutto, vorrei osservare che la questione è stata posta solo per le centrali nucleari.
Nessuno si è chiesto cosa ne faremo dei bacini idroelettrici quando si saranno riempiti di fango e le dighe saranno diventate insicure, e lo stesso si può dire, in misura diversa, anche per gli altri tipi di centrali. Semplicemente, il processo di costruzione, esercizio e dismissione delle centrali nucleari è stato sviscerato molto più attentamente di qualunque altro.
Sul problema delle scorie si sentono tanti ragionamenti che, a mio giudizio, sono dei sofismi.
Le scorie delle ex centrali nucleari italiane giacciono da 20 anni presso le centrali stesse, e non mi risulta che nessuno abbia misurato livelli di radioattività pericolosi (e immagino proprio che qualcuno la misura l'abbia fatta!).
Dato che l'intensità della radiazione decresce col quadrato della distanza, basta tenere queste scorie protette, lontane dalla gente e in modo che non si possano disperdere nel terreno.
Se poi saranno ancora radioattive tra 400 anni, mi sembra più un problema di principio che un problema pratico. A qualcuno può dare fastidio lo stesso, ma io temo che tra 400 anni, se non cambiamo registro, avremo ben altri problemi.
Del resto, in tutte le nazioni industializzate del mondo le centrali nucleari stanno funzionando e non sembra che la popolazione ne soffra.
luigi







Modificato da - elleelle in data 23 gennaio 2010 12:13:51
Torna all'inizio della Pagina

Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 15:10:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io ci ho provato; questo "convitato di pietra" mi metteva a disagio; se riusciamo a recuperare serenamente anche questo argomento, vuol dire che siamo diventati veramente bravi.....


L'argomento è certamente di lecita trattazione; personalmente ritengo anche che il topic sia molto interessante.

Ad ogni modo, grazie per aver sollevato la questione con il dovuto tatto .


Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 19:31:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vorrei lasciare spazio ad altri, ma volevo aggiungere una considerazione. Ognuno di noi ha delle priorità nel suo repertorio di paure (terremoti, malattie, guerre, violenza ecc...).
Per molti una fuga di materiale radioattivo è un rischio così terribile che non lo vogliono correre assolutamente, neppure se la probabilità è minima (immagino che sia chiaro a tutti che il rischio reale è la fuga di materiale radioattivo; una centrale nucleare non potrà mai esplodere come una bomba).
Comunque, queste persone hanno tutto il diritto di essere contrari.
Quello che mi sorprende e mi mette un po' a disagio è il fatto che spesso si cerchi di far passare questa presa di posizione come una scelta ecologista. Con tutta la buova volontà, per le considerazioni fatte all'inizio, non riesco a vedere il nesso logico.
Penso che sarebbe più consapevole dire " ...non voglio le centrali nucleari perché la radioattività mi fa terribilmente paura!"
Ma questa è la mia opinione; c'è nessuno che pensa che invece le centrali nucleari facciano male alla biodiversità, al clima ecc... ?
luigi


Torna all'inizio della Pagina

theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 22:09:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A me il nucleare fa più paura del solare, c'è qualcuno che invece ha timore delle energie alternative più di quanto non ne abbia per il nucleare?

Nel 1970 al mondo c'erano circa 50 reattori, nel 1990 erano diventati 423, nel 2000 erano 439, oggi sono circa 450. Si è passati da un fattore di crescita del 700% al 5% odierno. E' un chiaro dato di fatto che nel mondo più nessuno sta investendo nell'energia nucleare, nè chi già utilizza questa tecnologia, nè chi potrebbe farlo.

Le possibili spiegazioni sono solo due:
- la prima è la possibilità che ormai il mondo (quanto meno quella parte di mondo tecnologicamente avanzata) abbia raggiunto un livello produttivo di energia nucleare sufficiente per le proprie necessità e che quindi nuovi reattori non siano necessari, anzi diventino controproducenti. Se questa è la spiegazione e noi si vuole affrontare il discorso solo dal punto di vista naturalistico non ci resta allora che essere contrari a ogni forma di nuovo nucleare, ovunque questo si collochi... a noi non devono interessare i confini, la proprietà o altre considerazioni di tipo economico.
- la seconda spiegazione, assai più verosimile, è che i paesi produttori di energia nucleare non trovino più che questa sia un'attività conveniente, per lo meno che non lo sia più oltre la soglia dimensionale che ha già raggiunto. Il difetto di convenienza può essere di natura economica, ambientale, sociale, non saprei, ma so di certo che non è un problema di 'paura' (visto che il nucleare già ce l'hanno) e l'altra cosa che so di certo è che ne sanno ben più di noi sull'argomento (vedi la parentesi precedente). Anche in questo secondo caso non vedo alcuna ragione per sostenere una battaglia probabilmente di retroguardia come quella del nucleare, fatte sempre salve le motivazioni di tipo economico, che abbiamo detto essere qui ininfluenti.

In sostanza io vedo solo una convenienza di tipo economico in questa scelta, non vedo affatto la panacea ambientale ventilata da Luigi: le centrali non funzionano da sole, serve personale altamente specializzato, serve manutenzione, servono controlli ambientali, serve estrazione di uranio, servono trasporti speciali per l'uranio e poi per le scorie prodotte, servono lavori di smantellamento delle centrali dismesse, serve il disinquinamento dei siti dismessi, serve lo stoccaggio dei materiali contaminati e delle scorie per migliaia di anni, in condizioni tali che nessuno studio di fattibilità, per quanto accurato, potrebbe oggi prevedere.

Tutte queste sono attività fortemente inquinanti e divoratrici di territorio in modo irreversibile per migliaia di anni: al solare e all'eolico bastano sole e vento.

A me il nucleare non fa paura perchè temo una fuga radioattiva, fa paura perchè innesca un processo irreversibile che durerà migliaia di anni, davvero qualcuno di voi se la sente di lasciare ipoteche su ciò che saranno il mondo e l'umanità tra migliaia di anni? Davvero qualcuno può ragionevolmente supporre di avere le braccia così lunghe?

Ciao, Andrea
Torna all'inizio della Pagina

a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 22:37:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Finchè il processo è sotto controllo, il nucleare non inquina. E' "più pulito" di altre fonti energetiche.

Sono due gli impatti ambientali che mi preoccupano in caso di incidente e di dismissione di un impianto per le ripecussioni sulla salute:

- Le emissioni radioattive
- Le scorie

Si tratta di impatti di lungo periodo che devono far riflettere sull'opportunità di rinunciare a questa forma di energia

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
Torna all'inizio della Pagina

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11324 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 23:18:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
innanzitutto complimenti a luigi per aver avuto il coraggio di avviare questa discussione-tabù

Messaggio originario di theco:

Le possibili spiegazioni sono solo due


io propendo per la prima spiegazione

non sono pregiudizialmente contrario al nucleare da fissione ma ho sempre in mente queste domande a cui non ho mai trovato risposte soddisfacenti:

- dove metteremo le scorie radioattive visto che nessuno le vuole vicino a dove vive?
- come vengono gestiti attualmente i rifiuti radioattivi prodotti da altre attività umane (es. medicina)?
- siamo sicuri che costruire centrali nucleari ci permetterebbe di essere indipendenti dal punto di vista energetico dal momento che:
-- non sappiamo (più) costruirle/gestirle
-- non abbiamo uranio
-- non possiamo arricchire l'uranio?

ciao

ang
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 gennaio 2010 : 23:42:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per rispondere ad Andrea, penso che i paesi che non hanno messo al bando le centrali nucleari si siano fermati quando la quota parte di energia prodotta con questo metodo era congrua per garantire una sufficiente diversificazione delle fonti.
Non mi risulta che ci siano stati ripensamenti, salvo per alcune particolari tecnologie, come i reattori autofertilizzanti, che sono stati abbandonati.
Probabilmente, anche l'Italia si sarebbe fermata dopo qualche anno, se non ci fosse stato il refenendum. Non sarebbe stato saggio puntare soprattutto sul nucleare, dato che anche l'uranio, come i combustibili fossili, era di importazione.
Per quanto riguarda l'inquinamento, mi sembra che non sia stato smentito il fatto che il tipo di inquinamento di cui parliamo non minaccia la natura, come l'effetto serra, l'inquinamento dell'aria e l'antropizzazione degli spazi incolti, ma solo alcune dinamiche della nostra società. L'estrazione è poca cosa per il territorio; le scorie, come dicevo prima, non sono un problema concreto, perché le abbiamo tenute dov'erano per 20 anni, e comunque sono una preoccupazione per noi, non per la biodiversità.
Perfino a Chernobil, la natura gode ottima salute; paradossalmente, sta meglio di prima, da quando gli esseri umani si sono allontanati.
Intendiamoci: non ho aperto questa discussione per difendere la scelta nucleare. Può darsi che quello che sarebbe stato un'ottima scelta 20 anni fa oggi sia diventata una scelta tardiva, di retroguardia, come dice Andrea. Volevo solo esaminare quella faccia del problema che riguarda l'ecologia e la natura e chiarire tra noi come stanno le cose. Possiamo concludere che le centrali sono un'ottima soluzione a impatto zero per la natura, ma che sono una grana tremenda per la società e, magari, anche antieconomiche a farle oggi.
Però, mi sembrava giusto distinguere bene i vari aspetti e non contrabbandare come scelta ecologica una posizione dettata da considerazioni socioeconomiche.

Condivido gli interrogativi di Angelo: le centrali nucleari, oltre ad essere una soluzione a termine perché l'uranio non è una risorsa rinnovabile, non ci garantiscono l'"autarchia".
Comunque, meglio dipendere in parte da paesi dell'UE o dagli Stati Uniti, che dipendere esclusivamente dagli arabi e dai russi.
luigi






Modificato da - elleelle in data 23 gennaio 2010 23:47:02
Torna all'inizio della Pagina

pan_48020
Utente Senior


Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


2334 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 02:36:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:


...
Per molti una fuga di materiale radioattivo è un rischio così terribile che non lo vogliono correre assolutamente, neppure se la probabilità è minima (immagino che sia chiaro a tutti che il rischio reale è la fuga di materiale radioattivo; una centrale nucleare non potrà mai esplodere come una bomba).
...


Ciao

Nelle premesse scrivi che "quello di Chernobyl è stato un caso isolato e chiarito nella sua dinamica". Se ricordo bene la spiegazione ufficiale fu qualcosa di simile a: " proviamo a togliere ogni sistema di sicurezza e vediamo cosa succede?" anche se in realtà penso che difficilmente verremo mai a sapere ciò che realmente è accaduto.
Magari dovresti chiarire meglio perchè "una centrale nucleare non potrà mai esplodere come una bomba", quando in realtà una volta è già successo. Insomma forse è il caso di mettere in evidenza ciò che non a tutti può sembrare evidente.

Per quel che riguarda le fughe radiattive, devo dire che ogni tanto, accadono ancora. Ricordo, qualche anno fa, il direttore di una centrale giappone che faceva pubblica ammenda davanti a TV e giornali per aver permesso che ciò accadesse.
In realtà le fughe radiattive hanno un'impatto occasionale sulla salute umana, che non è poi troppo diverso da quello che si ha quotidianamente con una centrale termoelettrica.
Se poi vogliamo parlare di radioattività in Italia, occorre certamente parlare di radiattività naturale ben più rilevante (ad esempio da gas radon di cui metto un interessante link: Vedi qui)

Infine per l'impatto ambientale credo si debba citare anche un certo grado di "inquinamento termico" ovvero l'uscita di acque calde (nulla di grave per carità!) che fra l'altro mi sembra comune con altri tipi di centrale.

Ciao



Conoscere gli altri, è saggezza; ma conoscere se stessi è saggezza superiore.

Torna all'inizio della Pagina

Cmb
Moderatore


Città: Buers
Prov.: Estero

Regione: Austria


12844 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 08:26:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chi è pronucleare deve accetare che i rifuti nucleari sono postato nel suo giardino! Come sempre dico: il piu grande potenziale di energia abbiamo con risparmio.



"La distinction des espèces de limaces est extrêmement difficile,
et aucun zoologiste n’est encore parvenu à quelque chose
d’un peu satisfaisant sous ce rapport."
H. M. DUCROTAY DE BLAINVILLE 1823

Riassunto del Forum Natura Mediterraneo degli Limax dell'Italia
Torna all'inizio della Pagina

aug
Utente Senior


Città: Garbagnate Milanese
Prov.: Milano


2281 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 09:10:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione procede con la giusta intonazione. Complimenti per la pacatezza ed informazione. Mi permetto di commentare un paio di frasi che ho letto negli interventi precedenti.
...come vengono gestiti attualmente i rifiuti radioattivi prodotti da altre attività umane (es. medicina)?
Bella domanda. Insieme ai residui di altre attività consimili (per esempio radigrafie industriali, che si praticano su larga scala per saldature di impianti, fusioni metalliche soggette a controllo etc.) vanno smaltiti in siti controllati destinati all'uopo. Ovviamente ci sono dei costi (che paga il produttore del rifiuto) abbastanza elevati. Proprio alcuni giorni fa un tecnico che lavora nella metallurgia industriale mi raccontava che di tanto in tanto vengono ricevuti carichi di rottami ferrosi "caldi", cioè dotati di radioattività, evidentemente contaminati dalla presenza, più o meno diluita, di questi residui. Per questa ragione, al ricevimento dei materiali di riciclo, soprattutto da paesi "orientali", sono stati inseriti controlli con Geiger e le (brutte) sorprese sono all'ordine del giorno.
Se poi ci si aggiunge che una qualche organizzazione di pochi scrupoli (chissà se ce ne sono?) potrebbe decidere di lucrare sulla tariffa dello smaltimento speciale e poi sepppellire il tutto in una campagna non troppo popolata o di qualche regione con vigilanza scarsa o addomesticabile...Le scorie delle centrali nucleari sarebbero probabilmente le meglio gestite di tutte.

Infine per l'impatto ambientale credo si debba citare anche un certo grado di "inquinamento termico" ovvero l'uscita di acque calde (nulla di grave per carità!) che fra l'altro mi sembra comune con altri tipi di centrale.
In effetti la reiezione di calore residuo del ciclo termico è la stessa fra una centrale termoelettrica convenzionale ed una nucleare, per la parte smaltita in acqua calda al condensatore. Il calore di combustione e/o di fissione viene convertito solo in parte in energia utile per effetto del rendimento, che non può essere più alto del 40% per via di quelle famose leggi della fisica, la vera fregatura del secondo principio della Termodinamica.
Invece, per quanto riguarda l'emissione in atmosfera, la centrale termoelettrica convenzionale ha il tremendo impatto della emissione di CO2. Se poi si usa olio combustibile di scarsa qualità, o carbone senza adeguati abbattimenti, arrivano lo zolfo e altre schifezze.

Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr)
Augusto
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 10:31:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di pan_48020:

[quote]Messaggio originario di elleelle:


Magari dovresti chiarire meglio perchè "una centrale nucleare non potrà mai esplodere come una bomba", quando in realtà una volta è già successo. Insomma forse è il caso di mettere in evidenza ciò che non a tutti può sembrare evidente.

....Se poi vogliamo parlare di radioattività in Italia, occorre certamente parlare di radiattività naturale ben più rilevante (ad esempio da gas radon di cui metto un interessante link: Vedi qui)

Infine per l'impatto ambientale credo si debba citare anche un certo grado di "inquinamento termico" ovvero l'uscita di acque calde (nulla di grave per carità!) che fra l'altro mi sembra comune con altri tipi di centrale.

Ciao



Sono d'accordo.
Le centrali non possono diventare bombe nucleari perché per l'avvio di una reazione a catena che porta all'esplosione è necessario che la quantità di uranio presente sia superiore alla "massa critica". Nelle bombe, infatti, (quanto meno nei primo modelli) due masse di uranio singolarmente inferiori alla massa critica, venivano tenute separate e messe a contatto solo al momento di provocare l'esplosione.
L'uranio usato nelle centrali non è allo stato puro, ma mescolato alla grafite e comunque in quantità inferiore alla massa critica.
In queste condizioni non ci può essere esplosione, ma solo una reazione progressiva; tutt'al più, più intensa del previsto come a Chernobil.

Per lo smaltimenti di calore, penso che lo scarico in mare non crei grossi problemi. Peggio sarebbe per le centrali fatte nell'entroterra dove bisogna recuperare l'acqua con un condensatore a pioggia (quella specie di paralumi giganti).
A Civitavecchia lo scarico dell'acqua di raffreddamento in mare di fronte alle vecchie centrali a olio combustibile ha creato un biotopo particolare, particolarmente ricco di vita, chiamato "le acque calde", molto frequentato dai pescatori.

Voglio lanciare un'ultima provocazione . Finora, il miglior modo di preservare ambienti marini ecologicamente pregiati non è stata la creazione di un parco marino, che invece può determinare flussi turistici e aumento del traffico di imbarcazioni. Basta vedere che fine ha fatto la laguna di Budelli, chiamata "le piscine"; se guardiamo su google earth sembra un porto turistico zeppo di barche.
I migliori deterrenti di fatto contro la speculazione edilizia e turistica sono solo due: basi militari e centrali nucleari. E nessuno avrà voglia di farci le vacanze accanto! .

luigi


P.S. Per quanto riguarda il radon, ne so qualcosa; vivo a Roma in una casa costruita in parte col tufo. Credo che Roma sia la città con la più alta radioattività naturale in Italia. Per difenderti devi tenere le finestre aperte e cambiare l'aria; e così entrano le polveri sottili ....






Modificato da - elleelle in data 24 gennaio 2010 10:37:17
Torna all'inizio della Pagina

theco
Utente Super




6117 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 13:20:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:
Non mi risulta che ci siano stati ripensamenti, salvo per alcune particolari tecnologie, come i reattori autofertilizzanti, che sono stati abbandonati.
Probabilmente, anche l'Italia si sarebbe fermata dopo qualche anno, se non ci fosse stato il refenendum.


I referendum del 1987 furono tre e nessuno di questi proponeva l'abolizione del nucleare, altrimenti oggi non ne staremmo parlando nuovamente. Due di questi chiedevano l'abolizione di finanziamenti particolari e interventi statali, il terzo impediva all'ENEA di collaborare a progetti nucleari esteri.
Per la cronaca votarono il 65% delle persone e i quesiti passarono con l'80% dei voti.

Sono convinto che se il nucleare in Italia si è fermato non sia 'colpa' dei referendum, sarebbe stato molto semplice aggirare quelle tre inibizioni e proseguire con il programma (così come è accaduto per altri quesiti referendari). Se sono passati oltre 20 anni prima che a qualcuno venisse in mente di riproporre la soluzione nucleare ci sono evidentemente ragioni di ordine diverso, che ben poco hanno a che fare con i referendum.

Ciao, Andrea
Torna all'inizio della Pagina

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11324 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 14:18:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
giustamente dice andrea che a quanto pare non c'è nessuna legge che vieti in italia di costruire centrali nucleari, semplicemente si decise sull'onda del referendum e del forte impatto causato dall'incidente di chernobyl di non costruirne più e riconvertire quelle esistenti in centrali a gasolio
ma la peggiore consequenza di questa decisione è stato il totale immobilismo politico e quindi tecnologico e scientifico; infatti in un paese normale ci si sarebbe aspettato che abbandonata la via nucleare si dirigessero forze e competenze verso altre direzioni/soluzioni; a questo punto visto lo scenario desolante di questi vent'anni sarebbe stato meglio per l'italia continuare con la scelta nucleare e godere così almeno dell'indotto tecnico/scientifico che la realizzazione di impianti così complessi e delicati comporta. per la cronaca gli ingegneri nuclari italiani in questi anni sono diventati specialisti nel decommisioning (cioè smantellamento) di centrali nucleari non più in funzione, ovviamente all'estero

ciao

ang
Torna all'inizio della Pagina

mazzeip
Moderatore


Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma

Regione: Lazio


13572 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 14:45:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Carlo Rubbia, tutt'altro che l'ultimo cretino nel panorama scientifico italiano, è stato di fatto cacciato, nel luglio 2005, dalla presidenza dell'ENEA e se ne è dovuto andare in Spagna per realizzare l'impianto solare termodinamico (a concentrazione) che si sarebbe dovuto fare a Priolo, in Sicilia, e che sembra essere una buona alternativa al nucleare: leggetevi intanto questa intervista a Rubbia, recente (novembre 2009).





Paolo Mazzei
Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa
Link Amphibians and Reptiles of Europe
Torna all'inizio della Pagina

ang
Moderatore


Città: roma

Regione: Lazio


11324 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 14:58:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a me piace molto l'idea del solare termodinamico perché è una alternativa semplice e sicura
da quanto ne so però rubbia voleva che si finanziasse esculsivamente questa linea di ricerca e per questo non molto amato

ciao

ang
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2010 : 19:44:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

I referendum del 1987 furono tre e nessuno di questi proponeva l'abolizione del nucleare, altrimenti oggi non ne staremmo parlando nuovamente. Due di questi chiedevano l'abolizione di finanziamenti particolari e interventi statali, il terzo impediva all'ENEA di collaborare a progetti nucleari esteri.
Per la cronaca votarono il 65% delle persone e i quesiti passarono con l'80% dei voti.

Sono convinto che se il nucleare in Italia si è fermato non sia 'colpa' dei referendum, sarebbe stato molto semplice aggirare quelle tre inibizioni e proseguire con il programma (così come è accaduto per altri quesiti referendari). Se sono passati oltre 20 anni prima che a qualcuno venisse in mente di riproporre la soluzione nucleare ci sono evidentemente ragioni di ordine diverso, che ben poco hanno a che fare con i referendum.

Ciao, Andrea


Sono perfettamente d'accordo con te. La decisione drastica e costosissima di non solo arrestare il programma nucleare, ma addirittura di smantellare le centrali esistenti, compresa quella modernissima di Montalto di Castro, che era quasi pronta, non era una decisione imposta dal referendum.
In realtà, non ho capito perché le cose andarono in quel modo.
Posso fare solo un'ipotesi, un po' fantasiosa, ma l'unica che mi fa quadrare le cose.
Secondo me, c'era opposizione al programma nucleare da parte di qualche lobby potente; secondo la logica del "cui prodest" viene da pensare ai petrolieri; ma al governo serviva una copertura per una decisione del genere.
A questo punto, sull'onda del disastro di Chernobil fu messo in piedi il referendum e la campagna di comunicazione che sappiamo.
Come dici giustamente, il governo non era affatto tenuto a prendere quella decisione in base all'esito del referendum, e, evidentemente, la prese per altri motivi che non sono mai stati dichiarati.

Per quanto riguarda l'intervento di Rubbia, non mi sembra che sia contro le centrali nucleari; anzi, mi sembra di leggere che è un peccato che non ne abbiamo tante quanto la Francia, perché in quel caso sarebbero state effettivamente una soluzione.
Io ci leggo piuttosto la considerazione che fare oggi, con 20 anni di ritardo, quello che altri hanno fatto a tempo debito, non risolve il problema, anche per i tempi di realizzazione lunghi. E quindi bisogna percorrere soprattutto altre strade.
E poi ci leggo la promozione delle centrali solari di cui si sta occupando lui, che, anche secondo me, potrebbero essere una buona soluzione; valida anche dal punto di vista ecologico.

luigi





Modificato da - elleelle in data 24 gennaio 2010 20:08:32
Torna all'inizio della Pagina

nanni
Utente Senior

Città: Napoli


2280 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 25 gennaio 2010 : 22:19:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido il parere di Andrea (theco)
In sostanza io vedo solo una convenienza di tipo economico in questa scelta, non vedo affatto la panacea ambientale ventilata da Luigi: le centrali non funzionano da sole, serve personale altamente specializzato, serve manutenzione, servono controlli ambientali, serve estrazione di uranio, servono trasporti speciali per l'uranio e poi per le scorie prodotte, servono lavori di smantellamento delle centrali dismesse, serve il disinquinamento dei siti dismessi, serve lo stoccaggio dei materiali contaminati e delle scorie per migliaia di anni, in condizioni tali che nessuno studio di fattibilità, per quanto accurato, potrebbe oggi prevedere.

Tutte queste sono attività fortemente inquinanti e divoratrici di territorio in modo irreversibile per migliaia di anni: al solare e all'eolico bastano sole e vento.

A me il nucleare non fa paura perchè temo una fuga radioattiva, fa paura perchè innesca un processo irreversibile che durerà migliaia di anni, davvero qualcuno di voi se la sente di lasciare ipoteche su ciò che saranno il mondo e l'umanità tra migliaia di anni? Davvero qualcuno può ragionevolmente supporre di avere le braccia così lunghe?

Ed aggiungo un link che può aiutare a capire dove vanno i rifiuti radioattivi.. Link
Arrivederci
Torna all'inizio della Pagina

elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33001 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2010 : 22:58:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quando ho aperto questo post ho cercato di focalizzare la discussione sull'ecologia: impatto sulla biodiversità, sull'effetto serra ecc... e su questo aspetto della questione nessuno ha potuto argomentare che le centrali nucleari fanno male.
Solo che poi scivoliamo sugli aspetti sociopsicologici e lì, in effetti, i problemi ci possono essere.
Però, mi pare che siamo un po' troppo egoisti e antropocentrici.
Preferiamo sacrificare la natura oggi piuttosto che avere qualche problema da risolvere (secondo me, più che gestibile) per la nostra società dopodomani.
E questo nonostante siamo in un ambiente culturale dove la sensibilità verso la natura è forte.
Francamente, mi sembra che quando parliamo di queste cose scatti dentro tanti di noi qualcosa di irrazionale; quasi un tabù religioso.
A carattere generale, osservo che l'Italia, per qualche meccanismo non ben chiaro, 20 anni fa ha fatto una scelta drastica che non è stata imitata da nessuno degli altri paesi industrializzati.
E quando ci si trova a percorrere una strada diversa da tutti, o siamo gli unici intelligenti, o siamo fessi.
luigi



Torna all'inizio della Pagina
Pag.di 2 Discussione Precedente Discussione Discussione Successiva  

Pagina Successiva >>

 Regolamento da sottoscrivere per partecipare alla discussione
 Versione Stampabile my nm Leggi più tardi
Scorciatoia






Natura Mediterraneo © 2003-2024 Natura Mediterraneo Torna all'inizio della Pagina
Questa pagina è stata generata in 0,28 secondi. TargatoNA.it | Movie BackStage | Snitz Forums 2000

Leps.it | Herp.it | Lynkos.net