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 Chamaerops humilis: una nuova stazione
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vespa90ss
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Città: Firenze

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Inserito il - 21 maggio 2007 : 21:47:53 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Monocotyledones Ordine: Arecales Famiglia: Arecaceae Genere: Chamaerops Specie:Chamaerops humilis

Come avevo promesso eccomi a descrivere con maggior ricchezza di informazioni le caratteristiche della zona in cui ho rinvenuto casualmente la presenza di Chamaerops humilis. Una pianta che è diffusa in tutto l'areale meridionale del Mediterraneo, particolarmente nell'Africa settentrionale, nella penisola iberica, in Sicilia e in Sardegna. Cresce spontanea ancora lungo tutto il litorale tirrenico fino alla stazione stimata più a nord che ho personalmente individuato in una fascia costiera situata tra Punta delle Rocchette e Punta Ala, una località nella provincia di GR.
Ufo74 parla addirittura di una stazione ancora più a nord, in Liguria, sui versanti meridionali del Monte di Portofino.

Purtroppo agli inizi del 900 era invalso in Toscana l'uso di abbellire le ville padronali, i parchi ed i giardini cittadini, utilizzando queste resistenti e robuste piante che venivano prelevate appunto dell'habitat naturale del litorale grossetano.
C'è stata quindi un'opera massiccia di ruberia senza controllo alcuno che ha praticamente cancellato queste piante nella regione Toscana. Le mie scarpinate nei luoghi più impervi e nascosti tra proprietà private e Parchi naturalistici (Parco dell' Uccellina) mi hanno consentito di rilevare la presenza di ancora diverse decine di esemplari sparsi in piccoli gruppetti abbandonati a se stessi in mezzo alla bassa boscaglia mediterranea. Piante annosissime, sicuramente centenarie, che riescono a sopravvivere per la loro ubicazione particolarmente impervia, a volte definibile "audace" vista la capacità di crescere e vegetare nelle fessure tra la viva roccia, sospese a strapiombo a 50 metri di altezza dal mare.
Ecco perchè sono rimasto senza respiro, quando ho scoperto, ancora più a nord dell'Uccellina, altri esemplari mai segnalati, ultimi superstiti di una razzia senza limite e di condizioni climatiche non ideali. Per un attimo ha rivissuto in un flash il ricordo della mia terra di Sicilia. Infatti, nella zona rupestre del Monte Cofano (adiacente al Monte Erice - TP) che è una riserva naturalistica istituita di recente proprio confinante con i luoghi dove ho trascorso i periodi più belli delle mie vacanze estive, esistono delle colonie particolarmente consistenti di queste palme, sopravvissute ai numerosissimi incendi ed all'opera di prelevamento da parte dell'uomo. Questa pianta è davvero molto resistente alle fiamme che non riescono ad ucciderne la parte interrata. Per secoli è stata utilizzata dalle popolazioni locali come nutrimento di base, prima dell'avvento dei cereali.

Ma torniamo in Toscana. Questo lembo di terra particolarmente inaccessibile, limitato ad un'area fortunatamente protetta perchè recintata da proprietà privata, può essere visitato solo percorrendo un lungo tragitto di trekking/free-climbing partendo dalla spiaggia delle Rocchette in direzione Punta Ala. Percorso piuttosto duro ed infido da sconsigliare a chi non è abituato a correre rischi.
Le piante spiccano nel bel mezzo della macchia mediterranea: gli esemplari posti in posizione più elevata sono individuabili solo da un occhio attento e ben allenato.
Ieri ho effettuato il percorso con la mia nuova digitale Pentax K10 da provare insieme ad una serie di obiettivi della vecchia SFX e ad un catadiottrico MTO 500mm con duplicatore che su digitale dovrebbe trasformarsi in 1500mm se non vado errato (500 x 2 x 1,5). Obiettivo che ho utilizzato per riprendere le piante più lontane ed arrampicate in cima alla scogliera.
Per correttezza devo precisare che la gran parte di quest'articolo è già comparsa su questo link.
Link
ne abbiamo già parlato anche su Natura Mediterraneo al link
Link

questo è il link a Google Maps per vedere la zona dal satellite:
Link

Le foto che vedete sono inedite. Per tutte le foto vale © Beppe Miceli





Immagine:
Chamaerops humilis: una nuova stazione
284,1 KB


Immagine:
Chamaerops humilis: una nuova stazione
294,93 KB

Immagine:
Chamaerops humilis: una nuova stazione
290,64 KB


Immagine:
Chamaerops humilis: una nuova stazione
294,92 KB



Immagine:
Chamaerops humilis: una nuova stazione
215,48 KB


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A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)

Modificato da - Centaurea in Data 22 febbraio 2016 09:36:16

Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

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Inserito il - 21 maggio 2007 : 21:52:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
molto molto interessante
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FOX
Moderatore


Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 21 maggio 2007 : 23:07:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Beppe,

sapevo della presenza nel Parco dell'Uccellina, poi ne ho vista qualche pianta in una Villa non distante da casa mia..

Simo

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Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 22 maggio 2007 : 15:32:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Istrice:

molto molto interessante


grazie Istrice: fa molto piacere che la condivisione di momenti di particolare coinvolgimento emotivo possano piacere e risultare interessanti anche ad altri.
Grazie davvero,
Beppe.

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A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 maggio 2007 : 15:49:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di FOX:

Grazie Beppe,

sapevo della presenza nel Parco dell'Uccellina, poi ne ho vista qualche pianta in una Villa non distante da casa mia..

Simo

Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan



Sì Simo: ce ne sono più di quello che tu immagini. La nostra Firenze è piena di Chamaerops humilis. Sicuramente sono state tutte rubate ad inizio secolo sulla costa quando andava di moda depredare il litorale: ad esempio, se vai nei Giardini di Boboli ne trovi dei cespi enormi e vecchissimi. Ogni parco ne è pieno. Ogni Villa, ogni giardino signorile. Quasi dappertutto è curata con annaffiature regolari, concimazioni e potatura delle foglie secche. La pianta assume quindi un aspetto slanciato, sostanzialmente diverso da quelle in natura che sono invece più contenute nelle dimensioni e ricoperte dalla "pelliccia" di foglie secche che le protegge come un cappotto dai freddi venti invernali e le conferisce quel fascino stupendo ed unico.
Gli esemplari del Parco dell'Uccellina si trovano in fondo alla lunghissima spiaggia dove la scogliera che precipita in mare la chiude delimitandola. In quel punto esatto c'è un enorme, meraviglioso, cespo annosissimo a circa dieci metri d'altezza che sta per crollare con tutta la parete, costituita da conglomerato di terra e pietrisco. Da non perdere.
Questo è il link del punto esatto su Google maps:

Link

Un caro saluto,
Beppe

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A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)

Modificato da - vespa90ss in data 22 maggio 2007 15:51:46
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vespa90ss
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Inserito il - 25 febbraio 2008 : 10:30:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per ulteriori notizie sulle palme nane ( Chamaerops humilis ) e sulle Rocchette potete andare a consultare qui:

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Beppe



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UFO74
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 febbraio 2008 : 17:00:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao vespa 90 ss

la stazione nel Parco naturale regionale del Monte di Portofino (GE) è stata individuata e descritta da Francesco Orsino e dalla sua allieva Silvia Olivari, quasi un quarto di secolo fa, è stata poi pubblicata in Webbia.

Questi sono gli estremi della pubblicazione:

Orsino F., Olivari S., Webbia 41(2): 261-272, 1987

In Toscana esistono altre piccole stazioni di Chamaerops humilis L. più a Nord dell'area di Punta Ala, e precisamente sia nella zona di Piombino sia nell'Arcipelago toscano, è interessante notare come nelle (non numerose) stazioni toscane e nella sola stazione ligure, Chamaerops humilis L. cresca su rupi marittime pressoché inaccessibili, esposte in genere ad Ovest o Sud-Ovest.

Umberto
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 25 febbraio 2008 : 20:49:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di UFO74:


Ciao vespa 90 ss

la stazione nel Parco naturale regionale del Monte di Portofino (GE) è stata individuata e descritta da Francesco Orsino e dalla sua allieva Silvia Olivari, quasi un quarto di secolo fa, è stata poi pubblicata in Webbia.

Questi sono gli estremi della pubblicazione:

Orsino F., Olivari S., Webbia 41(2): 261-272, 1987

In Toscana esistono altre piccole stazioni di Chamaerops humilis L. più a Nord dell'area di Punta Ala, e precisamente sia nella zona di Piombino sia nell'Arcipelago toscano, è interessante notare come nelle (non numerose) stazioni toscane e nella sola stazione ligure, Chamaerops humilis L. cresca su rupi marittime pressoché inaccessibili, esposte in genere ad Ovest o Sud-Ovest.

Umberto


Grazie Umberto per esserti rifatto vivo. Le tue precisazioni sono estremamente gradite ed arricchiscono il lavoro di ricerca che ho eseguito. Mi segnali la Chamaerops nella zona di Piombino ma nonostante abbia cercato a lungo fra il porto nuovo di Salivoli, la Buca delle Fate e Populonia attraversando la macchia mediterranea, non sono mai riuscito a trovare nulla. Ciò non toglie che possano esserci sicuramente degli esemplari non visibili da un esplorazione terrestre mentre può essere più facile avvistarli da un'imbarcazione in zone particolarmente impervie.
Chi potesse riuscire ad individuarle farebbe cosa gradita a fotografarle e ad indicarne il luogo esatto.
Tutto il resto della costa Toscana a nord di Piombino che conosco alla perfezione è sicuramente privo della loro presenza allo stato spontaneo anche perchè la costa, tranne che nella zona di Calafuria e di Sassoscritto, non presenta le caratteristiche adatte alla loro presenza. Qualche esemplare potrebbe essere presente a nord della bocca di Magra sul promontorio di Montemarcello che non ho mai esplorato( siamo già in Liguria - SP ma la natura se ne infischia dei confini geografici): bisognerebbe effettuare una attenta verifica osservando da imbarcazioni.
Visto che ti interessi anche tu delle Chamaerops ti chiederei una grossa cortesia: come o dove, potrei scaricare/procurarmi questa pubblicazione di cui tu parli: "Orsino F., Olivari S., Webbia 41(2): 261-272, 1987" ?
Grazie infinite, Beppe






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UFO74
Utente Senior

Città: Mele
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Regione: Liguria


2549 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 25 febbraio 2008 : 21:14:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per un certo periodo ho avuto a disposizione una copia pdf di quel numero di Webbia, che avevo salvato su un host e messo a disposizione di tutti gli interessati, purtroppo non sono più abbonato a quel servizio, ma la rivista è comunque reperibile a pagamento da altre fonti.

Comunque non è difficile consultare grauitamente Webbia, la cui redazione è affidata al Dipartimento di Biologia vegetale dell'UniFi, anche perché pressoché tutte le biblioteche degli istituti di botanica sono abbonate e spesso hanno collezioni quasi complete della rivista.

Ciao
Umberto
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