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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2006 : 18:51:47
Classe: Hexapoda Ordine: Odonata Famiglia: Libellulidae Genere: Brachythemis Specie:Brachythemis impartita
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NOTA di clido
In base ad un recente lavoro: Dijkstra K.-D. B. & Matushkina N., 2009. Kindred spirits: “Brachythemis leucosticta”, Africa’s most familiar dragonfly, consists of two species (Odonata: Libellulidae). International Journal of Odonatology, 12 (2): 237-252 è stato dimostrato che sotto il nome di B. leucosticta erano racchiuse due specie simili tra loro, Brachythemis leucosticta (Burmeister, 1839) e Brachythemis impartita (Karsch, 1890).
La specie che si trova in Italia (Sardegna e Sicilia) è Brachythemis impartita (Karsch, 1890)
Chi è interessato al lavoro può scaricarlo cliccando qui
Quella che vi presento oggi è una libellula che, fino alla fine degli anni ’50, era estranea alla fauna europea e fino al 1987 a quella italiana.
Si tratta della Brachythemis leucosticta, un Libellulidae diffuso in quasi tutta l’Africa, specialmente in quella tropicale, nel Madagascar ed in Asia Minore. Vi riassumo brevemente la storia della colonizzazione europea da parte di questa bella e interessante specie. Le prime segnalazioni per l’Europa risalgono agli inizi degli anni ’60 e riguardano piccole popolazioni pioniere insediatesi nella Penisola Iberica (Portogallo e Spagna). Per una decina d’anni non ci sono ulteriori avvistamenti: poi, a partire dagli anni ’70 si assiste ad un moltiplicarsi delle segnalazioni in Spagna. Nel 1981 una femmina giovane viene trovata nella Sardegna sud-occidentale. Il fatto che si tratti di un esemplare giovane dimostra che è sfarfallato in loco e che dunque non si tratta di un immigrante occasionale (i libellulidi sono in grado di compiere lunghissimi spostamenti in volo e non di rado specie estranee a determinate faune vengono occasionalmente ritrovate in singoli esemplari giunti da grandi distanze!) Nel 1984, durante un’escursione con mio padre al Biviere di Gela (CL), località da molti anni conosciuta e indagata dagli entomologi italiani, notiamo per la prima volta una gran quantità di individui di questa specie attorno al lago, molte appena sfarfallate! Il dato sarà poi pubblicato nel 1987 sul “Naturalista Siciliano”.
Uno scorcio del Biviere di Gela, 18 febbraio 2006
Da allora questa prima colonia è andata occupando nuovi territori ed oggi B. leucosticta si riproduce in numerose località costiere della Sicilia meridionale, dalla provincia di Trapani a quella di Siracusa. La colonizzazione si è conclusa con successo, complice il lento ma inesorabile aumento delle temperature medie invernali nell’Europa meridionale, e oggi questi immigrati africani godono di piena cittadinanza italiana! Una colonizzazione che, sotto molti aspetti, ricorda quella del lepidottero Danaus chrysippus.
Sabato scorso sono andato a cercare di fotografarla nel trapanese, lungo le sponde del pantano Leone, noto localmente col nome poco invitante di "acqui fitusi" (acque puzzolenti). Si tratta di un piccolo specchio d'acqua formatosi in tempi recenti per l'apporto di acque piovane e reflue, fortemente eutrofiche. Accoglie una ricca avifauna acquatica, con importanti presenze (vedi qui).
Pantano Leone, 19 agosto 2006
Pantano Leone, tratto di sponda con monocoltura ad olivo
La B. leucosticta volava proprio in questi tratti di terreno spoglio, nelle immediate vicinanze dell’acqua. Il volo è molto rapido, soprattutto quello dei maschi, e molto caratteristico, irregolare e radente al suolo.
I maschi di questa specie si riconoscono facilmente per la presenza su ciascuna ala di una fascia bruna trasversa.
Quest'altro maschio era posato nella tipica posizione, definita “ad obelisco” (in questa bella foto sul web la posizione è ancora più accentuata):
Le femmine mature hanno le ali completamente ialine e si mimetizzano perfettamente col terreno: spicca solo lo pterostigma bicolore (giallo e bruno nerastro all’apice).
La B. leucosticta non si lascia fotografare facilmente. Molto sospettosa, non permette di avvicinarsi al di sotto dei 60-70 cm. Pensate che sono giunto nella località dove ho fatto queste foto intorno alle 9,30. Sono riuscito a realizzare qualche scatto appena presentabile, fra le 12,30 e le 13,00, sotto un sole cocente e una temperatura superiore ai 35°!
Inizialmente cercavo, armato di tutta la pazienza possibile, di seguire un singolo esemplare sperando di avvicinarmi tanto da poterlo fotografare. Poi ho sfruttato un comportamento caratteristico di questa specie e ho atteso che qualche esemplare (soprattutto i maschi), cominciasse a seguirmi! Proprio così: per fotografare la B. leucosticta bisogna guardarsi alle spalle! Questa apparente “curiosità” nei confronti degli esseri umani trova la sua spiegazione nei paesi d’origine della specie ed è una sorta di ricordo ancestrale di una strategia di caccia. Infatti nelle vaste praterie africane, le mandrie di grossi animali al pascolo, con il loro lento movimento, costringono i piccoli insetti nascosti tra la vegetazione a levarsi in volo, offrendo così opportunità di predazione alle Brachythemis che pazientemente li seguono (fonte: Corbet, 1962, in Galletti, Pavesi e Romano F.P., 1987).
Marcello
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Modificato da - clido in Data 25 luglio 2012 12:31:41
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Lepurisposu
Utente Senior
Città: Su Masu
Regione: Sardegna
1912 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 agosto 2006 : 18:59:58
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Ciao Marcello, complimenti per l'eusadientissima spiegazione, mi è piaciuta tanto, anche perchè la Brachytemis è una specie a cui mi sono affezzionato, dato che la vedo spesso dalle mie parti: a questo proposito vorrei segnalare che ho avvistato la specie diverse volte presso le zone umide del cagliaritano, e due anni fa, in agosto, ho rinvenuto numerosi individui attivi nell'isola di San Pietro (costa sud-occidentale della Sardegna), in delle zone cotiere rocciose (che terminavano in ripide falesie) presso delle piccole zone umide..purtroppo , come mi hai confermato, ho trovato molte difficoltà a fotografarle e non ho nessuna foto...ma ora che ho letto questo post mi è irresistibile non andare a provare in questi giorni stesso! complimenti ancora per la bella spiegazione, carissimi saluti a tutti Lèpurisposu
àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 agosto 2006 : 19:14:29
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Leggere i tuoi post è sempre una delizia Marcello, complimenti come sempre per entrambi l'autorevolezza e il tuo stile inconfondibile, Sarah.
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould) |
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Mantis
Moderatore
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
2214 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2006 : 19:46:57
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Caro Marcello, non ho parole da aggiungere ai complimenti di Sarah e Lèpurisposu, per cui non posso che accodarmi ringraziandoti vivamente per questa ennesima lezione di 'Etologia entomologica'. Erroneamente non ero mai andato a leggermi il particolare comportamento di questa specie perchè non appartenente all'Italia peninsulare (e quindi difficilmente l'avrei incontrata) e solo ora ne vengo a conoscenza grazie ai "tuoi ricordi entomologici" .
Prima o poi li stamperò tutti e me ne farò un prezioso libro di Entomologia .
Carmine |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 settembre 2007 : 18:21:50
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Riapro questo post per aggiungere tre foto realizzate stamattina nella stessa località dell'anno scorso.
La prima ritrae l'ambiente di volo della B. leucosticta, con un maschio in primo piano:
La seconda, mostra più da vicino una femmina e permette di osservare meglio il disegno addominale:
L'ultima infine, ritrae un maschio cui sono riuscito a portarmi proprio davanti, tenendomi coricato sul terreno:
Marcello
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 settembre 2007 : 18:44:33
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belle foto Marcello la ciliegina sulla torta di questa discussione interessantissima
Carlo
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micro
Utente Senior
Città: Carpi
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
1495 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 settembre 2007 : 19:00:06
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Marcello belle foto,interessante la discussione,che l'anno scorso mi persi , di questa specie me ne parlo tempo fa Alfonso(Dragonflypix)del modo di seguire in attesa di veder volare il pranzo,e delle difficoltà a fotografarla
ciao fabio
Link |
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Gyps
Utente Senior
Città: Nuoro
Prov.: Nuoro
Regione: Sardegna
1386 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 settembre 2008 : 10:31:19
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| Messaggio originario di Velvet ant: Proprio così: per fotografare la B. leucosticta bisogna guardarsi alle spalle! Questa apparente “curiosità” nei confronti degli esseri umani trova la sua spiegazione nei paesi d’origine della specie ed è una sorta di ricordo ancestrale di una strategia di caccia. Infatti nelle vaste praterie africane, le mandrie di grossi animali al pascolo, con il loro lento movimento, costringono i piccoli insetti nascosti tra la vegetazione a levarsi in volo, offrendo così opportunità di predazione alle Brachythemis che pazientemente li seguono
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Fantastico! E io che stavo per porre la domanda! Bellissimo post! Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica, ma ho notato che oltre a seguire le persone le precedono di pochissimi cm, tanto che diverse volte ci siamo fermati qualche secondo per paura che finisse sotto i nostri piedi!
Ciao, Laura
Link "per viverli nella loro totale indifferenza. Oltre c'è il disturbo. E il disturbo significherebbe una cocente imperdonabile sconfitta" [D.Ruiu "I miei rapaci"] |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 settembre 2008 : 11:43:01
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Molto interessante. Ricordo di aver visto queste libellule, in numero impressionante, ad Abu Simbel, sulle rive del lago artificiale.
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Juventino
Utente Super
Città: Nizza
Regione: France
10135 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 settembre 2008 : 12:46:46
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Veramente molto moltissimo interessante!!! Sapete se l'abbiamo qui, nelle Alpi Marittime o vicino??, Grazie ancora!!! Ciao!!!
Link L’école buissonnière |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 settembre 2008 : 12:00:24
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| Messaggio originario di Juventino:
... Sapete se l'abbiamo qui, nelle Alpi Marittime o vicino??... |
va bene il riscaldamento del clima, come sappiamo, ma se fossimo a questo punto credo che sarebbe veramente il momento di cominciare a preoccuparsi!
ciao maurizio |
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