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La forma generale del corpo dunque ricorda molto i culicidi (zanzare) con i quali hanno in comune anche l'apparato boccale e succhiatore, che però, il più delle volte, risulta atrofizzato e quindi non funzionante. Delle zanzare condividono anche l'habitat rappresentato da pozze temporanee, paludi e stagni attorno ai quali sono soliti radunarsi formando grossi sciami. Particolarmente interessanti sono le forme larvali di questi ditteri, d'aspetto vermiforme e lunghe massimo 20mm, che vivono nella melma del fondo di acquitrini e fossati scavandosi delle gallerie nel fango che poi cementano con uno speciale muco. Essendo particolarmente resistenti all'inquinamento delle acque, è assai facile rinvenirle anche in bacini ormai abbandonati da quasi tutte le altre forme di vita. Le larve hanno tutte in comune la presenza di branchie e piccoli pseudopodi uncinati alle due estremità corporee, mentre assai variabile può essere la loro colorazione. Esistono infatti varie gamme di colori, da quelle biancastre o verdi, a quelle di un intenso rosso rubino, che sono le più comuni nelle acque stagnanti. Tale vistosa colorazione è dovuta alla presenza, piuttosto insolita negli insetti, di emoglobina nell'emolinfa: la particolare efficienza di questo pigmento respiratorio permette loro, infatti, di sfruttare al meglio il poco ossigeno presente nelle paludi, che spesso rappresentano un ambiente quasi anossico. Trasformatesi in pupe, raggiungono il pelo dell'acqua al momento della metamorfosi, dopo la quale le vuote exuvie possono essere tanto abbondanti da formare lungo le rive una sottile striscia biancastra. Chironomus plumosus è la specie tipo della famiglia.
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