oggi in castagneto
Stampato da: Natura Mediterraneo
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Stampato il: 28 novembre 2024
Discussione:
Autore Discussione: FRANK67
Oggetto: oggi in castagneto
Inserito il: 22 settembre 2005 19:05:48
Messaggio:
amici vi mando questi ritrovamenti. per il primo penso a b. appendiculatis, il secondo b. felleus e per gli altri due non riuscirei ad inquadrare. chiedo conferma per i primi ed aiuto per gli altri. ma soprattutto per il primo sulla sua commestibilità: sul posto dove sono stati rinvenuti altri esemplari altri cercatori mi hanno detto: NON RACCOGLIERLO PERCHE' E' VELENOSO. Mah!! grazie per l'aiuto. FRANK67
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Risposte:
Autore Risposta: FOX
Inserita il: 22 settembre 2005 19:36:50
Messaggio: Ciao Franz, - il primo è un B.regius o B. subregius, (ottimo con patate se non vermificato, raro trovarlo buono). - secondo, mi sembra più un G. castaneus - dubbio - terzo Hypholoma fascicolare VELENOSO - terzo una Psathyrella
Attendiamo gli amici cosa dicono.
FOX
Pace e salute
Autore Risposta: Andrea
Inserita il: 22 settembre 2005 19:50:41
Messaggio: Salute Franz, mi sembra che Fox abbia già inquadrato le tue raccolte. Anche per Gyroporus castaneus (seconda specie postata) il consumo è da evitare. Sembra che questo fungo, o specie affini, abbia provocato intossicazioni. Anche a me la quarta specie sembrerebbe una Psathyrella, nel caso, assolutamente non commestibile.
A presto, Andrea
Autore Risposta: FOX
Inserita il: 22 settembre 2005 23:40:53
Messaggio: Si hai ragione intendevo B. pseudoregio.... Sai ad una certa età si inizia a perdere colpi..forse sarà il mal di schiena!
Fox
Pace e salute
Autore Risposta: FRANK67
Inserita il: 23 settembre 2005 18:51:43
Messaggio: grazie per l'aiuto a presto FRANK67
Autore Risposta: Gaspy
Inserita il: 23 settembre 2005 21:43:44
Messaggio: Vorrei richiamare l' attenzione su alcuni particolari: il B. regius non vira alla frattura (tutt'al più al rosa) e la base è rosata. Il cappello è rosso vinoso tendente al bruno. Con quel colore più marcatamente rosso dovrebbe trattarsi del B.pseudoregius. L'atro boleto non è certamente il felleus perché manca l' evidentissimo reticolo addirittura in bassorilievo. Il fotografo avrebbe tuttavi adovulo mostrare la zona anulare dei tuboli attorno al gambo, che è caratterstica del Gyroporus castaneus, ceh peraltro ha i colori che risultano dalla foto.
Un tanto perché è in questa sede che si illustrano le caratteristiche dei funghi che i neofiti impareranno ed apprezzeranno! O pensate possano imparare qualcosa da un nome sparato là? Gaspy
B.Gasparini
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 25 settembre 2005 23:02:01
Messaggio: Anche a me la quarta specie sembrerebbe una Psathyrella, nel caso, assolutamente non commestibile.
Scusami andrea, ma nessuna specie di Psathyrella è tossica. Tutte commestibili, anche la P. lacrimabunda.
ciao
Autore Risposta: Gaspy
Inserita il: 26 settembre 2005 16:06:50
Messaggio: E' la stagione dei castagneti:fra i funghi interessanti e tipici di quest' habitat il C. coalescens, molto simile al C. nemorensis (o variecolor var. nemorensis) cotesso forte odore di lindano del variecolor,ma moto più pallido e rapidamente decolorato reattivo lentamente in giallo al nitrato d'argento, normale (gialla) alle basi. Da non confondere con il C. largus, privo di colori violettsul cappello, ma non sulle altre parti (almeno da giovane), con carne decolorantesi rapidamente al taglio e scarsa reattività (giallognolo sulla carne) agli alcali e crescita sotto quercia (ma anche faggio).
Ce ne sono anche altri, ma pe ora fermiamoci qui: se trovate i coalescens, vi prego di farmelo avere. Gaspy
B.Gasparini
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 26 settembre 2005 18:30:38
Messaggio: Vorrei dire qualcosa in merito ai "funghi allucinoceni" o "psilocibinici" o a dir si voglia.
Premesso che, purtroppo, oggi la libertà di stampa viene scambiata con la libertà di dire quello che si vuole (stessa cosa vale per la libertà di parola e della libertà in genere, scambiata erroneamente per la libertà di fare quello che si vuole!) senza assumersi le proprie responsabilità, in internet o in molte pubblicazioni su carta stampata, si legge di tutto, soprattutto cretinate. E ciò vale anche per quanto riguarda i funghi allucinogeni. Ho partecipato l'anno scorso ai lavori del Congresso Nazionale di Micotossicologia dal titolo "Funghi allucinogeni" promosso dall'AMB. Speravo, almeno in quella sede, di udire cose esatte, ad alto livello, insomma qualcosa di interessante o di nuovo. Ahimè, anche in quell'occasione (a parte pochi relatori quali Vizzini o la Assisi) si sono sentite molte cose banali, superate e non corrette. Non voglio quì tenere una conferenza sui funghi allucinogeni (a cui rimanndo eventualmente a chi interessato ad una mia pubblicazione in merito), ma solo ribadire un concetto che nemmeno in quel congresso è stato detto. I funghi allucinogeni hanno effetto allucinogeno solo se consumati crudi!!!!(o essiccati e assunti in tisane od infusi, comunque non cotti). Alla luce di ciò, anche se fosse vero che il triptofano avesse proprietà allucinogene (il che non è vero!) per ottenere l'effetto bisognerebbe consumare le psathyrelle crude ... ed i funghi, come mi insegni, vanno comunque consumati cotti! Per cui anche se ti mangi una Psylocybe lanceata cotta, stai tranquillo che non avrai alcun effetto allucinogeno. Mi sembrava opportuno chiarire il fatto.
ciao
Autore Risposta: Andrea
Inserita il: 27 settembre 2005 09:57:34
Messaggio: Salute Claudio, volevo spendere due parole sul concetto di commestibilità, senza alcuna intenzione di polemizzare. Se una persona mi chiede se posso riconoscere un fungo che è stato raccolto per la prima volta, data la mia limitatissima capacità determinativa, cerco, per deformazione "ispettiva" (anche se ispettore micologico non sono) di evitare che la tal persona (che presumo un principiante come me) possa farsi del male sulla base delle mie affermazioni. Una Psathyrella, come una Collybia non rappresenta direttamente un pericolo per la salute (potremmo discutere all'infinito sul loro impiego in cucina), ma trattandosi di generi non semplici personalmente ne affermo la non commestibilità, per la possibilità di confusione con altre specie, queste si tossiche. A Frank ho, prudentemente, risposto "assolutamente non commestibile" perché: 1) Non mangerei mai qualcosa di cui non abbia accertato l'identità; 2) Psathyrella sp. commestibile, d'accordo ma, per fare un esempio, Coprinus atramentarius non mi sembra morfologicamente distante anni luce dalla specie proposta: chi lo spiega a Frank?
Se avessi scritto "assolutamente non commestibile, perché tossica" mi sarei meritato il tuo disappunto. La tua precisazione è stata molto apprezzata come utilissima integrazione a quanto già scritto.
A presto, Andrea
Autore Risposta: russula
Inserita il: 27 settembre 2005 10:56:23
Messaggio: Caro vulcanico sossua,
grazie per le precisazioni. Quindi Psilocybe semilanceata è del tutto innocua una volta cotta? È dimostrato?
E, altra cosa: quale testo definisce tutte commestibili le Psathyrella? Non sarebbe forse meglio dire "tutte innocue"? Sapevo che la candolleana è data commestibile da molti autori (e Bon dice che è pure molto buona), ma hai notizie anche per altre specie (ovviamente quelle con un minimo di carnosità)?
Ciao, russula
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 27 settembre 2005 19:02:48
Messaggio: Ciao Mrco, non capisco il "vulcanico", anche rileggendo quanto ho scritto ..., ma non importa. Fatto è che quando intervengo, i post si allungano sempre di molto e non certo per complimentarsi con il sottoscritto. Sono ormai quasi 50 anni che vengo trattato in questo modo dal prossimo, figurati se adesso me ne possa importare qualcosa. Non è un problema.
Per ritornare alla questione: - innocue = commestribili per me, fino a prova contraria. E' così che funziona in micologia. Quando mai qualcuno ha studiato un fungo preventivamente per vedere se è o no commestibile.Tra l'altro non è possibile stabilirlo con certezza. Avviene invece sempre il contrario, dopo che un fungo è stato segnalato come tossico, si prova a cercarne le eventuali tossine. - Mi chiedi dove è pubblicato che le Psathyrelle sono tutte commestibili. Da nessuna parte.Questo è però un dato rilevante. Potrei chiederti, dove è stato pubblicato l'inverso? otterrei analoga risposta. - Consumo da anni la P. candolleana, e così molti dei miei amici del gruppo. (dirai che allora si sopiega tutto ..., il fatto della mi "vulcanità"!) - Conosco gente che consuma anche la P. lacrimabunda da anni. - 2 anni fa al Pronto Soccorso è arrivato un bambino di 4 che aveva consumato Psathyrella sp. crude nel giardino di casa (alcuni esemplari), e non è successo nulla. Tra l'altro con questa convinzione, ho firmato il verbale del Pronto Soccorso asserendo che si trattava di fungo innocuo per cui gli ho risparmiato anche una lavanda gastrica. Il bambino attualmente gode di ottima salute. - In letteratura non ci sono segnalazioni, nemmeno di un sospetto per tutto il genere, di un'eventuale tossicità.
Mettendo insieme tutto quanto, mi pare che possiamo dire che , fino a prova contraria, le specie appartenenti al genere Psathyrella sono innocue per quanto riguarda una eventuale commistibilità e, per quanto riguarda la specie candolleana, l'ho da sempre, e non solo io, consumata con ottimi risultati. Questa è la mia esperienza in merito. Ne hai parlato con Alfy per quanto riguarda le cose che ho asserito? Magari lui ha maggiori possibilità di consultare lettratura scientifica.
MORALE: Vogliamo dire che non ci sono dati seri pubblicati di commestibilità o di tossicità relativi a questo genere e, dato il non agevolissimo riconoscimento delle specie e a volte nemmeno del genere, che è meglio prudentemente considerare non commestibile questo genere? Per me va bene. Anzi benissimo. Seguendo questo criterio dovremmo allora e di conseguenza considerare sospetti la maggior parte dei funghi normalmente raccolti e consumati (mellea s.l.,luridus, pinophilus, Macrolepiota, cibarius, Morchella, ecc.). Che a me va altrettanto benissimo.
Per quanto riguarda Psylocybe ... mi emulerò per la micologia e la consumerò da cotta. Poi però, non lamentarti se sarò ancora più "vulcanico"!
Grazie per il tuo intervento e per tutti quelli che fai nel sito. Ti leggo sempre con attenzione e piacere. Speriamo che presto ci sia ancora l'occasione per incontrarci di persona.
Un salutone, Claudio
Autore Risposta: Gaspy
Inserita il: 27 settembre 2005 22:59:41
Messaggio: Non te la prendere, quasitutti qui scherzano e sfottono l' un l' altro, ma senza malizia.
In sintonia con quanto dici riferisco qui un barticoletto che ho inviato al Messaggero Veneto di Udine. Non ricordo se l' ho già postato, se si, perdonatemi e nonpestatemi è l' arteriosclerosi!
Nel mezzo del sentiero di un bel bosco……. È cominciata quella parte dell’ anno in cui, finiti gli ozi estivi, le passeggiate nei boschi vengono motivate con la raccolta di quei gustosi carpofori che vengono volgarmente chiamati funghi. E, nonostante la campagna di educazione micofagica e le restrizioni alle raccolte, centinaia di persone affollano i Pronto Soccorso dei nosocomi sospettando (e talvolta purtroppo con ragione) di essersi avvelenati. E naturalmente partono i corsi dei cosiddetti esperti che dicono ciò che è commestibile e ciò che non lo è. Salvo essere smentiti il giorno dopo quando si verificano sintomi imprevedibili in quanto imprevisti. Così come è capitato per il Tricholoma equestre abbondantemente consumato in Francia e dato per commestibile su tutti i libri, fino al giorno in cui qualcuno ci ha lasciato la pelle. E così come si è verificato con la Gyromitra esculenta, con il Paxillus involutus, ora anche la Russula subnigricans ecc… I corsi di micologia sono in genere tenuti da persone con una cultura assolutamente superficiale, in molti casi addirittura privi di adeguato titolo do studio, cui vengono impartite nozioni del tutto estranee ad una micologia seria e scientifica. Siamo quotidianamente governati dalle statistiche che sostituiscono il metodo analttico quando questo non è praticabile. È sempre un metodo usato per indicare le probabilità che qualcosa accada.Gli è che nella maggior parte dei funghi (ma anche delle piante e degli animali) sono contenute delle sostanze assolutamente sconosciute che, per nostra fortuna (o sfortuna) non ci recano danno immediato, per cui ci accorgiamo soltanto di quelle che il danno ce lo recano in tempi più o meno brevi. Statisticamente parlando, ad esempio il fungo che genera più cure ospedaliere è il chiodino (Armillaria mellea). Ma proibirne il consumo in Veneto, provocherebbe una rivolta. E la stessa cosa vale per la Clitocybe nebularis (il fungo della nebbia, per colore e stagione) il più ricercato nell’ Appennino settentrionale. Di fatto né nell’uno, né nell’ altro si sono scoperti i principi tossici e quindi la gente continua a consumarli e ad esserne più o meno gravemente disturbata! Ma ponetevi voi la domanda: “Siamo certi che nei due funghi summenzionati (o in altri) non esistano sostanze che ci porteranno a danni futuri?” Il normale Agaricus bisporus (il prataiolo di coltivazione) contiene sostanze potenzialmente cancerogene (esiste una vastissima letteratura al riguardo, data l’ importanza commerciale che questo fungo riveste); eppure esso continua ad essere coltivato e commercializzato in tutto il mondo. È stata lanciata una campagna allarmistica circa i funghi del genere Cortinarius. Questo perché una ventina di anni fa due biologi (Tebbett e Caddy - ed ero presente quando presentarono le loro conclusioni) hanno elaborato e diffuso la notizia di un contenuto chimico (ciclopeptidico e quindi analogo alle tossine delle amanite del gruppo falloide) presente in tutte le specie (cortinarine) che avrebbe effetti devastanti e agirebbe per accumulo. Come ogni teoria scientifica, anche questa è stata più tardi confrontata da Laash che ha concluso – prove alla mano – che quello dei due biologi era uno scoop. Esistono, è vero, le cortinarine (A,B e C), ma sono risultate innocue anche ad esperimenti effettuati in laboratorio. La cortinarina <<B>> è presente solamente nel gruppo degli Orellani, ma in quelli il responsabile riconosciuto dell’ avvelenamento è l’ orellanina o, almeno, questa consociata ad altri (sconosciuti) principi tossici. Se qualcuno crede opportuno smentirmi, lo faccia, ma con citazioni alla mano, non con il solito <<Ho sentito...Ho letto….>> come purtroppo è vezzo d’uso. Io ho l’abitudine di documentarmi, anche perché non vedo perché mi si debba prendere in parola. Naturalmente, secondo la filosofia attuale, più che la sentenza, conta l’ avviso di garanzia e la leggenda delle cortinarine sussiste come altre infinite leggende metropolitane. Indubbiamente esistono dei Cortinarius tossici e mortali. Si tratta del C. orellanus e del suo simile C. orellanoides (meglio conosciuto come speciosissimus). Di questi, come anzidetto, sono ben conosciuti i principi tossici, l’evoluzione e gli esiti dell’ avvelenamento, come dal sottoscritto riferiti in due noti articoli della stampa scientifica internazionale. A parte questi, di nessun altro Cortinarius è stata provata la tossicità con due eccezioni: il C. gentilis (test su ratto, nessuna statistica su persone) e C. splendens, un Cortinarius tutto giallo confondibile con il succitato Tricholoma equestre (con il quale peraltro condivide il pigmento antrachinonico la flavomannina, che potrebbe – ma uso il condizionale - essere il responsabile degli avvelenamenti). Il colonnello Azema – compianto presidente onorario dell’ Associazione internazionale Les journées des Cortinaires - ha voluto dimostrare l’ innocuità di questo Cortinarius consumandolo senza nessuna conseguenza. Con ciò un invito da parte mia a mangiare tranquillamente i cortinari? Tutt’altro, ma solo a considerarli potenzialmente commestibili o sospetti, come la stragrande maggioranza dei funghi. Mangiate tranquillamente – se vi fa piacere - il C. praestans o quei pochi altri ( a carne bianca o violetta), purché siate in grado di riconoscerli con certezza (esistono putroppo molti casi di errata identificazione), ma usate sempre quantità modiche e non ripetitive. Come nel caso del Tricholoma equestre, se molti l’ hanno consumato senza conseguenze è probabile che – al di là delle sensibilizzazioni individuali – siano le abbuffate a portare in superficie la pericolosità di sostanze sconosciute. Quindi modus in rebus: il pericolo consiste nell’ esagerare con questo prodotto della cucina, gustoso si ma non dietetico, di cui ancora si conosce troppo poco.
B.Gasparini
Autore Risposta: russula
Inserita il: 28 settembre 2005 10:08:24
Messaggio: Ciao Claudio,
dice bene Gaspy, non c'era nessun significato nascosto o riferimento a quanto scritto in questa sede dietro quel "vulcanico". Solo, dopo averti incontrato in un paio di occasioni, mi è venuto di definirti così, e penso che chi ti conosca possa condividere l'aggettivo (nel senso più positivo del termine, intendiamoci!).
Tornando alle Psathyrella, penso che ci siamo capiti; giusto puntualizzare che le specie per le quali si hanno dati certi si contano probabilmente sulle dita di una mano (candolleana, lacrymabunda, forse piluliformis?), e che per le altre, considerate anche le dimensioni e la consistenza, ha poco senso parlare di commestibilità (evviva il buon vecchio "senza valore"!).
Attendo invece con ansia i risultati del tuo esperimento con P. semilanceata cotta (te lo dice uno che ha mangiato, senza conseguenze, l'Amanita muscaria).
Ciao, russula
P.S.: il piacere nella lettura dei messaggi sul forum è reciproco: mi piace molto il tuo modo di ragionare sulla commestibilità senza preconcetti, te lo assicuro!
Autore Risposta: Alfredo
Inserita il: 28 settembre 2005 15:25:08
Messaggio: a proposito di Psilocybe cotte, crude, lessate al vapore ed altro.....la psilocina è decisamente instabile e termolabile, ma la psilocibina lo è molto meno. e quindi.....
Alfy
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 28 settembre 2005 16:22:42
Messaggio: Citazione: Messaggio inserito da Alfredo
a proposito di Psilocybe cotte, crude, lessate al vapore ed altro.....la psilocina è decisamente instabile e termolabile, ma la psilocibina lo è molto meno. e quindi.....
Alfy
Naturalmento questi dati sono solo in tuo possesso! A me risulta che che entrambe sono termolabili. Altrimenti bisognerebbe sapere se i funghi "allucinogeni" producano primariamente psilocina o psilocibina o entrambi e in quali proporzioni mediamente. Mah! Io ti credo, certo che però mi piacerebbe sapere come è stato ottenuto questo dato da parte del laboratorio che lo ha eseguito. Non mi fido tanto dei laboratori, soprattutto quando non sono laboratori accreditati a certe procedure ISO o similari e/o controllati!
ciao e grazie.
Claudio
Autore Risposta: Alfredo
Inserita il: 28 settembre 2005 17:01:52
Messaggio: come sarebbe a dire solo in mio possesso!?....piuttosto bisognerebbe leggere le decine e decine di articoli apparsi negli ultimi anni a prpposito dei funghi allucinogeni (e parlo di riviste internazionali serie di tossicologia, psichiatria, farmacologia.....). Questa è una dimostrazione, che su certi argomenti, ognuno di noi può essere, a vari livelli, approssimativo, pur in buona fede.
Psilocybe semilanceata, infatti, nel secco contiene fino al 2% del peso di Psilocibina e solo tracce di psilocina
Alfy
Autore Risposta: Nebularis
Inserita il: 28 settembre 2005 18:02:34
Messaggio: Sorvolando sugli aspetti tossicologici del caso in esame e sperando di non fare la figura del fesso, al corso di micologia mi hanno spiegato che la Psathyrella ha sporata NERA . . . Nella foto è chiaramente evidente anche un esemplare adulto . . . Stefano - Rieti.
Nebularis
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 28 settembre 2005 18:14:12
Messaggio: Citazione: Messaggio inserito da Alfredo
come sarebbe a dire solo in mio possesso!?....piuttosto bisognerebbe leggere le decine e decine di articoli apparsi negli ultimi anni a prpposito dei funghi allucinogeni (e parlo di riviste internazionali serie di tossicologia, psichiatria, farmacologia.....). Questa è una dimostrazione, che su certi argomenti, ognuno di noi può essere, a vari livelli, approssimativo, pur in buona fede.
Psilocybe semilanceata, infatti, nel secco contiene fino al 2% del peso di Psilocibina e solo tracce di psilocina
Alfy
Dai, non travisare quello che dico ... ho letto anch'io quell'articolo e ne possiedo decini e decine che parlano di funghi allucinogeni ... mi riferivo ai dati "in tuo possesso rispetto alla termolabilità di psilocina e non di psilocibina. Una volta stabilito questo, ci si comporterà secondo letteratura. Anzi, se mi confermi la questione della termolabilità solo di psilocina, cambierò la mia idea sulla non innocuità dei funghi allucinogeni anche se cotti.
ciao, Claudio
Autore Risposta: Alfredo
Inserita il: 29 settembre 2005 10:11:49
Messaggio: in quelle decine e decine che possiedi c'è la risposta [:D; anche perchè il fatto che la psilocibina si conservi negli esemplari secchi....parla chiaro.
ciao
Alfy
Autore Risposta: russula
Inserita il: 29 settembre 2005 11:26:37
Messaggio: Eh no, Alfredo, scusa, ma un fungo essiccato mi risulta sia (o possa essere) cosa ben diversa da uno cotto da un punto di vista tossicologico, no? O sbaglio io?
Ciao, russula
Autore Risposta: Alfredo
Inserita il: 29 settembre 2005 12:30:59
Messaggio: Probabilmente se li cuoci a pressione. Bisogna controllare quale è esattamente la temperatura di denaturazione della psilocibina. Inoltre capire bene quali sono le procedure di essiccamento. ...eppur ci fidiamo a consumare il luridus e l'erythropus secco..
Alfy
Autore Risposta: russula
Inserita il: 29 settembre 2005 15:05:26
Messaggio: Scusa, secchi, ma poi li cuoci, no?
Io conosco alcune persone che consumano Boletus satanas dopo cottura (ed eliminazione della prima acqua, a dire il vero), mentre un nostro comune amico boletologo aveva provato a ingerire un pezzo di satanas essiccato (non cotto) con conseguenze molto spiacevoli.
Ciao, russula
Autore Risposta: Alfredo
Inserita il: 29 settembre 2005 15:22:42
Messaggio: certo che li cuoci, ma teoricamnete le tossine che contengono potrebbero magari essere denaturate a 40° C, e quindi si perderebbero con l'essiccamento. Nel caso del satanas, le tossine sono state identificate, sono degli oligopeptidi, che evidentemente si denaturano a temperature superiori a quelle dell'essiccamento. Bisognerebbe andare a controllare le temperature di denaturazione dei vari metaboliti (a memoria non le ricordo.....).
Poi la cottura non è sempre omogenea e le temperature raggiunte all'interno dei campioni può essere più bassa del previsto
Alfy
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 29 settembre 2005 19:15:57
Messaggio: Citazione: Messaggio inserito da Nebularis
Sorvolando sugli aspetti tossicologici del caso in esame e sperando di non fare la figura del fesso, al corso di micologia mi hanno spiegato che la Psathyrella ha sporata NERA . . . Nella foto è chiaramente evidente anche un esemplare adulto . . . Stefano - Rieti.
Nebularis
Scusa se nessuno ha risposto alla tua domanda, ma eravamo presi nella interessante e per la prima volta affrontata discussione con Alfy in merito alla eventuale termolabilità della psilocina-psilocibina (argomento che come vedi non ha ancora trovato risposte certe).
Allora, le Psathyrella è vero che hanno sporata scura, non proprio nera come tu dici, ma viola-nerastra (alcuni Autori infatti mettono questo genere nelle Coprinacee che per definizione dovrebbero comprendere funghi melanosporei. Altri Autori invece farebbero rientrare il genere Psathyrella nei funghi inatinosporei cioè a spore viola più o meno scuro). Al corso che hai fatto però spero ti abbiano detto che non tutti i funghi maturano le spore appena si apre il cappello. Ci sono generi che "incominciano presto" e altri in cui la maturazione delle spore avviene quando il fungo è molto maturo, quasi marcio! E' proprio il caso del genere Psathyrella che a cappello aperto mantiene quasi sempre un colore delle lamelle ancora chiaro, crema o marroncino. Ti avranno anche detto che stabilire il colore della sporata basandosi sul colore delle lamelle quando il fungo è maturo, è un sistema semplice ma che non è sempre valido e che ci sono molte eccezioni. Questa è una di quelle che si prendono ad esempio tra i funghi a sporata scura. Tra i leucosporei si prende ad esempio il genere Laccaria che ha lamelle a maturazione rosa o viola (a seconda delle specie), ma ha sporata bianca! La regola che vale sempre, soprattutto per i principianti fino a quando non ci si è fatti un occhio "micologico" e si sà di tutte le eccezioni che confermano la regola, è quella di fare la sporata di un fungo. Ti consiglio di provare a fare una sporata di un Psathyrella e poi stabilire se si tratta di una sporata nera o viola-nera.
E' per questo che per classificare un fungo macroscopicamente, soprattutto se da una foto come nel nostro sito, ci vuole moltissima esperienza e solo i più bravi ci riescono comunque sempre con beneficio d'inventario come da essi stessi ammesso in moltissime occasioni e soprattutto in alcuni generi.
Spero di averti risposto.
Ciao
Autore Risposta: russula
Inserita il: 30 settembre 2005 10:43:48
Messaggio: Ciao a tutti,
dice bene Claudio, aggiungo solo che nel genere Psathyrella la variabilità del colore delle spore è davvero notevole, passando da un bruniccio molto pallido di P. melanthina, al bruno violaceo cupo (caso più frequente), fino, effettivamente, al nero vero e proprio (es.: Psathyrella conopilus).
Ma al di là delle sfumature forse nebularis ha fatto bene a mettere in rilievo questo fatto: non è che abbiamo accettato tutti troppo in fretta la determinazione del quarto fungo come Psathyrella? Io non escluderei invece che si tratti di Mycena.
Ciao, russula
Autore Risposta: sossua
Inserita il: 30 settembre 2005 13:11:54
Messaggio: Guardandoci bene ha ragione Nebularis, quella lì non è una Psathyrella ma una mucena (probabilòmente difronte ad una foto troppo sovraesposta e un po' bruciata dal flash, non ho apprfondito, ma mi sono fidato) ... come dice Russula abbiamo dato per scontato ciò che non lo era ... le considerazioni che abbiamo fatto sulle psathyrelle comunque valgono ... per un'altra volta.
Bravo Nebularis.
ciao a tutti
Autore Risposta: Andrea
Inserita il: 30 settembre 2005 19:25:22
Messaggio: Salute a tutti, forse Frank potrebbe ripassare da quelle parti a dare un'occhiata ed a scattare qualche altra immagine, per fugare i dubbi che si vanno moltiplicando. In tutti i casi, sono tra i responsabili della diagnosi affrettata e forse errata. Me ne scuso con tutti, soprattutto con Stefano, con il quale privatamente ci eravamo scambiati delle opinioni.
A presto, Andrea
Autore Risposta: Artù
Inserita il: 01 ottobre 2005 07:53:03
Messaggio: Queste affermazioni potrebbero essere mal interpretate, travisando l'intento di chi le ha postate, autorizzando al consumo di un Genere sospetto anche se probabilmente innocuo. Invito a riflettere
Arturo ------- "Il tempo fa dimenticare i dolori, spegne le vendette, placa la collera e attutisce l'odio; allora il passato è come se non fosse mai esistito.
Autore Risposta: Nebularis
Inserita il: 01 ottobre 2005 10:10:04
Messaggio: SALVE GENTE RISPONDO A TUTTI I POST SUCCESSIVI: BEH' MI AVETE RINCUORATO, STAVO PER BRUCIARE L'ATTESTATO DI MICOLOGO !!! GRAZIE A MARCO PER LA PRIMA "RIVISITAZIONE" ED A ENZO PER IL "LIFTING" !! ED ANDREA . . . CIAO A TUTTI !!
Autore Risposta: FRANK67
Inserita il: 01 ottobre 2005 12:00:49
Messaggio: dopo tanto errare, faticare e soprattutto scrivere siamo riusciti nell'identificazione.... ma l'importante è confrontarsi non penso proprio di ripassare da quelle parti per i prossimi 20 gg. comunque grazie a tutti FRANK67
Autore Risposta: FRANK67
Inserita il: 03 ottobre 2005 12:51:07
Messaggio: ok!!
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